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Autore: Koori_chan    24/02/2014    2 recensioni
[L’Ottobre del 1703 era uno dei più caldi che la gente di Londra ricordasse.
Per strada i bambini correvano scalzi schiamazzando senza ritegno, e sul mercato si vendeva ancora la frutta dell’estate; il sole, che già aveva incominciato la sua discesa verso l’orizzonte, illuminava i dock di un’atmosfera tranquilla, pacifica, quasi si fosse trattato di un sogno intrappolato sulla tela di un quadro.]
Quando un'amicizia sincera e più profonda dell'oceano porta due bambine a condividere un sogno, nulla può più fermare il destino che viene a plasmarsi per loro.
Eppure riuscirà Cristal Cooper, la figlia del fabbro, a tenere fede alla promessa fatta a Elizabeth Swann senza dover rinunciare all'amore?
Fino a dove è disposta a spingersi, a cosa è disposta a rinunciare?
Fino a che punto il giovane Tenente James Norrington obbedirà a quella legge che lui stesso rappresenta?
E in tutto ciò, che ruolo hanno Hector Barbossa e Jack Sparrow?
Beh, non vi resta che leggere per scoprirlo!
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Hector Barbossa, James Norrington, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Terzo~


La sala da ballo era stracolma di gente.
Il chiacchiericcio soffuso si percepiva fin dal piano inferiore, dove un enorme portone di quercia si spalancava sull’interno caldo e asciutto della Villa.
Tutto in quel luogo sembrava appartenere ad un altro mondo, ad un’altra era.
I quadri alle pareti, gli enormi specchi lucidi nelle loro cornici dorate, i giganteschi lampadari sui quali guizzava allegra la luce delle candele…
Cristal continuava a camminare col naso all’insù, lo sguardo perso nella meraviglia degli affreschi sui soffitti: mai, nella sua vita, aveva pensato che avrebbe potuto osservare tanta bellezza nello stesso luogo.
Jim procedeva accanto a lei con la bocca spalancata nella stessa espressione di incredulo stupore della figlia.
Solo Marion non sembrava particolarmente impressionata da quell’opulenza, nonostante apprezzasse tutta l’arte che le scivolava attorno nel lungo corridoio e per le scale che conducevano al piano superiore.
- Jim, datti un contegno! – scherzò affettuosamente, mentre sua figlia reprimeva a fatica l’istinto di toccare tutti gli strani soprammobili d’argento e di cristallo.
A mano a mano che si avvicinavano al salone il chiacchiericcio si faceva sempre più forte, finchè i tre non vennero letteralmente investiti dagli sgargianti colori degli abiti delle dame e accarezzati dalle note dolci dei violini che, chissà dove in tutto quel marasma, suonavano una quieta melodia di sottofondo.
- Sono tantissimi… - sussurrò Cristal alla vista delle decine di giacche blu degli Ufficiali.
Lei e sua madre si scambiarono uno sguardo complice e soffocarono un risolino, poi la bambina prese a scandagliare la sala in cerca della festeggiata.
- Mister Cooper, Miss Cooper, Cristal! Sono onorato di avervi qui in questo giorno di festa! Spero che la pioggia non abbia disturbato il vostro viaggio… -
Weatherby Swann apparve alle loro spalle con un sorriso gioviale.
- L’onore è nostro, Governatore! – replicò Jim mentre le altre due si esibivano in un piccolo inchino.
Swann parve sorpreso da quelle parole.
- Governatore… Devo ancora abituarmi a questo appellativo… - confessò con una leggera nota di imbarazzo.
- Cristal! – una vocetta acuta si fece sentire al di sopra della gran confusione che regnava nella sala.
Elizabeth superò suo padre e, senza nemmeno salutare i Cooper, gettò le braccia al collo dell’amica.
- Oh, giusto. Vi ringrazio infinitamente della vostra presenza qui… - si affrettò ad aggiungere con un inchino all’occhiataccia del Governatore.
Marion e Jim risero accondiscendenti, mentre la ragazzina le porgeva il suo regalo.
Anche quello, però, passò presto in secondo piano quando le due bambine sparirono nella calca degli invitati ridendo e tenendosi per mano.
- Per fortuna che sei venuta! – esclamò Elizabeth all’improvviso.
- Di solito è uno strazio, mio padre invita sempre le stesse persone con i loro figli antipatici e non si può mai giocare! – continuò nella sua lamentela.
Cristal, che in realtà era tutta concentrata a non caplestare il suo vestito, si limitò a sorriderle e a fare spallucce.
- Dai, non è così terribile! C’è la musica e i bambini odiosi stanno tutti a vantarsi con i Bigodini! – scherzò, indicando con un cenno della testa un ragazzino che poteva avere si e no dodici anni fare bella mostra del suo spadino di rappresentanza di fronte a un Ufficiale.
Alzò lo sguardo sui soffitti affrescati e sugli immensi candelieri che illuminavano l’ambiente, si soffermò un momento ad osservare le dame sontuosamente agghindate e le divise lustre dei cavalieri e pensò che, dopotutto, festeggiare il proprio compleanno così in grande stile fosse un po’ esagerato.
In tutta onestà era la prima volta che sentiva parlare di feste di compelanno, dal momento in cui in casa sua non vi era l’abitudine di invitare nessuno in simili occasioni.
Certo, Marion cucinava sempre qualcuna delle sue squisite torte o altri manicaretti e ci si scambiava qualche piccolo pensierino, ma nulla che potesse reggere il paragone con tutto quel fasto.
Era in momenti come quello che si rendeva di quanto, socialmente parlando, lei ed Elizabeth fossero comunque su due piani completamente separati.
Intelligente, simpatica e carina che fosse, lei restava sempre la figlia del fabbro.
- Cris, va tutto bene? –
La voce di Elizabeth la raggiunse come da molto lontano, riscuotendola dai suoi pensieri.
Non le andava di condividere quella considerazione, temeva di poter sembrare indelicata a rimarcare una simile differenza fra loro due, così cambiò bruscamente direzione alle sue elucubrazioni.
- Pensavo alla Jamaica. La partenza è fissata fra quindici giorni, giusto? –
La giovane Swann sospirò.
- Già. Partiremo all’alba del Trenta di Ottobre, con il salire della marea. O almeno così dice il Capitano Thompson… -
Seguì un momento di silenzio, poi Elizabeth tornò a parlare.
- Ti mancherà? Londra, intendo. Dopotutto tu hai vissuto la città molto più di me… -
Quella era una cosa a cui Cristal non aveva pensato.
Il trasferimento in Jamaica era, in linea teorica, definitivo: avrebbe anche potuto non tornare mai più in Inghilterra.
Londra le sarebbe dunque mancata?
- Beh, no… Non credo… - azzardò dopo averci pensato un po’ su.
- Sono nata qui, certo, ma casa mia è dove sono le persone che amo, e se mia madre e mio padre andranno a Port Royal, se tu andrai a Port Royal, beh… Casa mia sarà laggiù! –
Elizabeth parve rabbuiarsi.
- Ho sempre pensato che casa fosse il luogo dei ricordi… -
Nessuna delle due era mai stata molto interessata a parlare del proprio passato, specialmente Lizzie, la cui madre era mancata quando lei era ancora molto piccola. Cristal intuì che quelle parole fossero riferite a lei e la prese per mano, regalandole uno dei suoi più caldi sorrisi.
- I ricordi non sono forse nel nostro cuore? –
Solo quando sul viso dell’amica apparve un timido sorriso, la ragazzina si sentì soddisfatta.
- Vedrai, sarà bellissimo! Andremo per mare io e te, come due veri pirati, e poi laggiù fa caldo! Niente più pioggia! – rise indicando i grandi finestroni sferzati dal temporale.
- Finalmente un Quindici Ottobre di sole pieno! Credo di non aver mai assistito a un simile evento in tutta la mia vita! – osservò ridacchiando.
Fu in quel momento, mentre un fulmine squarciava il cielo cupo e pesante, che qualcuno fece il suo ingresso nel salone dal grande varco del portone.
Si trattava di un individuo alto, abbigliato con la casacca blu degli Ufficiali di Marina; si tolse il cappello a tricorno e iniziò a guardarsi attorno spaesato, come alla ricerca di qualcuno.
- Oh, è James! Vieni, Cris! – esclamò Elizabeth, prendendola per mano e trascinandola verso lo sconosciuto.
Questo, alla vista della festeggiata, parve illuminarsi.
- Miss Swann! Buon compleanno! – sorrise esibendosi in un inchino educato e porgendole un piccolo pacchetto.
Elizabeth rispose all’inchino e sorrise con grazia.
- Siete molto gentile, vi ringrazio! Vado a cercare mio padre, aspettatemi qui! – suggerì con un altro piccolo inchino prima di sparire fra la folla.
Cristal cercò di replicare, ma prima che riuscisse a formulare un qualsiasi pensiero l’amica era già scomparsa…
Si accorse che lo sconosciuto la stava fissando di sottecchi e si sentì in dovere di dire qualcosa per spezzare quel silenzio imbarazzante.
- Buonasera! Io sono Cristal Cooper, lieta di fare la vostra conoscenza!-
Cercò di copiare le maniere di Elizabeth con un piccolo inchino, ma qualcosa dovette andare storto, perché vide il ragazzo inzarcare un sopraciglio, sorpreso.
Si guardò intorno un paio di volte, prima di replicare educatamente.
- James Norrington al vostro servizio! –
Solo in quel momento a Cristal vennero in mente le parole di sua madre: “aspetta che sia qualcun altro a presentarti, specialmente se a un uomo”.
Fantastico, era già riuscita a dimenticare una delle regole più importanti dell’alta società, la mamma l’avrebbe uccisa…
Già che la figuraccia era ormai irrimediabilmente compiuta, Cristal si concesse di studiare un po’ meglio il signor James Norrington.
Era giovane, molto giovane, probabilmente non raggiungeva ancora la ventina; i suoi capelli scuri spuntavano al di sotto della parrucca nera, adombrando un paio di occhi grigi screziati di verde che sembravano capaci di estremo coraggio e infinita pazienza.
Solo a quel punto Cristal si accorse di un piccolo quanto trascurabile particolare.
- Ma voi siete fradicio! – esclamò improvvisamente.
James Norrington prese a giocherellare con il suo tricorno, evidentemente in imbarazzo.
- Abbiamo avuto un piccolo incidente venendo qui e la mia carrozza si è rotta… Sono stato costretto ad attaversare il giardino a piedi… - spiegò, la giacca blu che gocciolava a terra.
- Spero che riescano a ripararla entro stasera, o sarò costretto a noleggiarne una… - considerò fra sé e sé.
- Avete una carrozza tutta vostra? – si lasciò sfuggire la ragazzina, piena di ammirazione.
Il giovane inarcò nuovamente un sopracciglio.
- Voi non avete una carrozza privata? – domandò, spinto dalla curiosità e un poco sorpreso.
Cristal arrossì, accortasi di aver parlato troppo.
- Io… Ecco, in realtà… - borbottò alla ricerca di una scappatoia.
James Norrington, però, cambiò discorso prima che lei potesse replicare.
- Ma voi siete forse la figlia di Jim Cooper e di Marion Hawke? Miss Swann mi ha parlato molto di voi! – confessò con un sorriso dolce che gli rese lo sguardo caldo e sicuro.
- Davvero? Allora spero che vi abbia detto cose gradevoli! –
Nonostante la sua concentrazione fosse interamente tesa a districare quella situazione complicata, Cristal si era accorta che l’ultima sortita del giovane era stata intenzionalmente architettata per toglierla dall’imbarazzo. Sorrise mentre il ragazzo rispondeva alla sua domanda; le stava simpatico, e nonostante avesse collezionato una figuraccia dopo l’altra non si sentiva giudicata da quello sguardo così misterioso e al contempo così tranquillizzante.
Improvvisamente un’altra voce si fece sentire alle sue spalle.
- Tenente Norrington, alla fine siete riuscito a venire! Ci fa molto piacere avervi qui con noi! – Elizabeth e Weatherby Swann erano infine arrivati.
- Tenente, lasciate che vi presenti Miss Cristal Cooper, figlia di Jim Cooper e Marion Hawke, nonché più cara amica di Elizabeth! – fece Lord Swann con un gesto elegante all’indirizzo della bambina.
L’Ufficiale s esibì nell’ennesimo inchino, rivolgendole uno sguardo d’intesa, come se entrambi fossero stati complici di qualcosa di segreto e personalissimo.
- E’ un vero piacere fare la vostra conoscenza, Miss Cooper! –
Cristal cercò di trattenere le risate e assecondò il galateo.
- Il piacere è mio, Tenente Norrington... –
Fu quando Swann intavolò un noiosissimo discorso di politica che Cristal ed Elizabeth preferirono defilarsi.
- E così hai conosciuto James… - buttò lì la festeggiata, con l’aria di chi ha intenzione di voler raggranellare informazioni esclusive.
- Allora, che te ne è sembrato? – incalzò.
Cristal lanciò un’occhiata al punto dove i suoi genitori, Swann e Norrington stavano tranquillamente chiacchierando.
- Mi sembra un tipo in gamba. Almeno non è odioso come gli altri Bigodini… - osservò ripensando allo sguardo d’intesa di poco prima.
- Ma no, Cris! Intendevo dire se l’hai trovato carino! – ridacchiò l’altra scuotendo la testa.
- Io… Ad essere onesta non ci ho fatto caso… Sì, non… non è brutto…- si limitò ad ammettere facendo spallucce.
Elizabeth si lasciò cadere su una poltroncina, giungendo le mani al petto con aria sognante.
- Non solo è decisamente carino, ma è anche estremamente intelligente! Sono davvero in pochi in Inghilterra a vantare il grado di Tenente a solo diciotto anni! Mio padre sostiene che farà carriera! –
Cristal considerò quelle parole.
Diciotto anni? Il Tenente Norrington era davvero così abile da essersi guadagnato il grado ad una così giovane età?
- Questo può essere un problema… - sospirò, l’aria concentrata.
- Perché? – domandò Lizzie, incuriosita dall’espressione cupa e seria dell’amica.
- Mi stava simpatico, ma di questo passo finiremo per essere l’una contro l’altro! Già lo immagino: l’Ammiraglio Norrington, il più giovane Ammiraglio che la Marina Britannica ricordi, contro Capitan Cooper, il più famoso e abile pirata dei sette mari! Sarà uno scontro senza precedenti! – e rise, divertita ed elettrizzata dallo scenario che si era figurata.
Per un momento Elizabeth Swann tacque, spaventata dall’idea che quello scenario potesse davvero verificarsi e che un giorno dovesse ritrovarsi costretta a scegliere fra la sua migliore amica e il ragazzo che l’aveva vista crescere.
Scosse la testa e scacciò quell’assurdo pensiero, scoppiando a ridere e godendosi il gioco che avevano inventato.
Dopotutto, entrambe erano solo bambine…










 
Note

Lo so, sono vergognosa e dall'ultima volta che ho aggiornato sono passati ventimila anni... E' che capitemi, fra Maturità, un po' di meritate vacanze(?) e i maledettissimi esami universitari il tempo libero che mi ero auspicata è allegramente andato a farsi benedire... T.T
Comunque eccoci qui con un nuovo capitolo!
Finalmente siamo alla festa di compleanno di Elizabeth, dove Cristal e suo padre sono maledettamente affascinati dalle meraviglie di Villa Swann e Marion sembra avere ricordi che non la esaltano poi più di tanto... xD
Le nostre due amiche hanno modo di discutere un po' dell'imminente viaggio in Jamaica, mostrandoci sfaccettature del loro carattere che diventeranno centrali per la trama nei prossimi capitoli~
Ma adesso parliamo di lui, il personaggio che aspetto di introdurre sin dalla prima riga di questa fanfiction.
Signore e Signori ecco a voi l'unico e inimitabile James Norrington!
Okay, nel caso non si fosse capito James è uno dei miei personaggi preferiti della saga e qui lo vediamo in atteggiamenti decisamente inusuali per quel manico di scopa del Tenente/Commodoro/Ammiraglio Norrington.
Koori è andata in OOC? James si è bevuto il cervello? E' stata una cosa momentanea o dovremo vederlo sorridere per tutta la fanfiction?
Non temete, il buon vecchio James rimane il solito Bigodino ligio alle regole di sempre, anche se molto presto scopriremo lati del suo carattere che si è sempre impegnato bene a celare...
Vi ho incuriositi? Beh, lo spero! xD

Ps: probabilmente l'età di Norrington vi avrà lasciati perplessi. Per esigenze di copione ho modificato leggermente alcune date, o meglio, lassi di tempo della storia originale. Non vogliatemene, questi piccoli cambiamenti saranno ininfluenti per quanto riguarda la trama del film, ma essenziali per la verosimiglianza dei miei personaggi.
E sì, James è un marinaio cazzuto e stra raccomandato. <3 xD


Come al solito grazie mille a chi legge/segue/recensisce, mi rendete un'autrice felice! <3

Big Kisses,
Koori-chan
  
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