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Autore: Ibelieve93    24/02/2014    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti








Capitolo 30. Priorità

                                                                                                             
                Tremano le gambe, mentre ride il cuore 
                            Meraviglioso amore mio- Arisa                                                                                                               


Stella 


“No! NO! Lasciami andare ” urlai con tutte le mie forze, fino a farmi bruciare le corde vocali. 
Qualcuno doveva sentirmi, qualcuno doveva aiutarmi. 
Io non mi sarei arresa, avrei usato tutto i mezzi possibili per sfuggire a quel triste destino. 
Luke mi trascinava senza problemi per i corridoi  di un lussuoso albergo a quattro stelle , dai pavimenti in parquet e dalle pareti color porpora .
Provincia di Milano . 
Sì, Milano...io ero lì.  
Da quanto tempo desideravo arrivar in questa città , la mia città . 
Eppur non avrei mai immaginato, mai pensato, mai sperato, mai sognato di arrivarci in questo modo , e fra le braccia di un altro uomo che non fosse Gabriel . 
Cercai di trattenere le lacrime , che di certo in quel momento non mi sarebbero servite poi a molto, se non a mostrare la mia fragilità  . 
Gabriel non era più sicuro di amarmi , non gli importava più niente di me...ma davvero mi avrebbe abbandonata adesso che non provava più quel che sentiva prima per me ? 
No, conoscendolo...non l'avrebbe fatto . 
Se non per ciò che ero , mi avrebbe salvata per il suo lavoro . 
Lui amava essere un poliziotto .  
Per lui la Giustizia veniva prima di qualsiasi altra cosa terrena, l'avevo imparato ormai...ed anche a mie spese, forse.  
Quel suo alto senso del dovere, quella sua voglia di rendere ogni luogo più sicuro .  
Sorrisi amaramente.
In fondo era un eroe, ed un tempo era il mio eroe personale 
Rispetto la prima volta in cui c'eravamo persi , divisi , sempre contro la nostra volontà , ero sicura del fatto che mi avrebbe cercata con meno ardore . 
Mi ribellai ancora una volta alla presa di Luke , e cercai di pestargli un piede per dar un margine di tregua al mio povero braccio destro, che era ormai stritolato dalle sue dita robuste e corte .    
Sapevo che era inutile provar a liberarmi del tutto , non sarei riuscita a correre per più di qualche metro prima di essere raggiunta da lui e dai suoi scagnozzi , ma dovevo tentare in qualche modo quell'impresa disperata . 
Johnny se ne stava alla reception , come un bravo cagnolino da guardia...e di Florenzo invece, ancora nessuna traccia. 
Ciò mi faceva ben sperare. 
Che fossero riusciti a catturare almeno lui ? 
Eppure di una cosa continuavo ad essere del tutto certa, e la mente non voleva aver altre distrazioni . 
Io dovevo trovar un modo per andar via da lì , subito, dovevo trovare una via di fuga...prima dell'inizio della fine .
Luke afferrò con la mano libera una tessera elettronica da una tasca interna della sua ridicola giacca a scacchi , per poi strisciarla vicino ad una singolare maniglia della porta di una camera al sesto piano della struttura alberghiera . 
Mi spinse dentro e chiuse bene la porta alle sue spalle . 
Prese a guardarmi con occhi pieni di desiderio, ed io non sapevo cosa fare...
osservai ogni cosa intorno a me e scoprii , con sommo dispiacere , che non c'erano possibilità d'uscita . 
Ero in trappola. 
Come un topino da laboratorio. 
Come un leone in gabbia...sempre se potevo definirmi tale, dato le mie gambe avevano iniziato a tremare come fossero du fluscelli scossi dal vento d' inverno . 
Luke si avvicinò minaccioso verso di me , allentando il nodo della cravatta e sbottonandosi qualche bottone della camicia scura . 
“ Qui nessuno ci troverà . Siamo nascosti bene, e saremo al sicuro almeno per un po' .” esordì , per poi aggiungere allargando le braccia con aria soddisfatta: “ ti presento uno dei lussuosissimi alberghi costruiti da mio padre e dai suoi soci, compreso tuo zio sai? ”
Tremai ancor di più . 
Uno dei tanti investimenti fatti grazie ai loro affari . 
Uno dei tanti luoghi inquinati da quelle persone crudeli.  
“ Prima dicevo sul serio” continuò avanzando verso di me , e con non buone intenzioni.  
No, decisamente non buone intenzioni. 
“ Tuo zio non voleva che tu facessi una brutta fine , desiderava tenerti con sé per proteggerti , ma adesso che non c'è più...beh, molti dei soci rimasti vorrebbero farti fuori perché sai troppe cose . 
Ed io parlo di persone sparse un po' dovunque nel mondo e con molti soldi nelle tasche .”
Deglutii quando avvicinò il suo viso al mio . 
Le nostre labbra ad un soffio di distanza, le guardai con disgusto . 
Non gradii il suo respiro sulla mia pelle.
“ Ma io sono del parere che un bocconcino prelibato come te , pupilla di Walter Rossi , non meriti la morte . Un fiore così tenero, delicato, non può che essere gustato...e chissà che un giorno non diventi mia complice e mia amata . ”
“Sognatelo. Io non sarà mai la donna che vorrai ” 
Trovai il coraggio di risponderli a tono, e mi stupii . 
Nessun tremore o timore nella voce.  
Rise di gusto . 
“ Non ti piaccio? Potrei comprarti il mondo intero se solo tu lo volessi! ”
“Per tutto l'oro del mondo continuerei a non amarti. Non sarò mai tua. Non amerò mai te...non amerò mai nessun altro”
Mi fissò attentamente per poi sfiorarmi una guancia con un dito . 
E quanto avrei voluto spezzarglielo
"Non toccarmi" 
Mi scansai immediatamente , ma lui mi afferrò per il polso sinistro e mi costrinse a voltarmi ancora una volta verso di lui .
“ Quello sbirro ti ha fatto proprio perdere la testa , eh? ” ridacchiò " cosa devo fare per farti cadere ai miei piedi?" 
Sgranai gli occhi scioccata. 
Era così evidente che fossi innamorata di Gabriel ? 
Quando non risposi , esplose in un'altra fragorosa risata , che mi fece venir i brividi .
La pelle d'oca sulle mie braccia era più che evidente. 
“ Sei mai stata sua?” domandò riducendo gli occhi a due fessure, curioso .
C'era una punta di malizia nella sua voce. 
“ Io sarò soltanto sua” precisai con convinzione. 
Lui scosse la testa ed afferrandomi per la camicetta, mi spinse su quel letto matrimoniale, sul quale mai mi sarei voluta sedere o distendere , specie se accanto a lui . 
Adesso mi guardava con un pericoloso ghigno sulla faccia . 
Sapevo cosa avesse in mente , ed io non sapevo come fare per sfuggire dalle sue crudeli intenzioni .  
Iniziai a pregare. 
Pregai in silenzio. 
Pregai con il cuore in mano. 
Pregai per aver un po' più di coraggio per affrontare tutto ciò che , da lì a pochi istanti, avrei dovuto combattere . 
Pregai per un miracolo
Luke prese a far scorrere le sue sudice dita sulle mie cosce , ancora fortunatamente protette dai pantaloni . 
E mi alitò sul collo per poi baciarlo . Sentii la punta della sua lingua sulla pelle e il mio tremore aumentò . 
Provai ad allontanarmi , ma imprigionò le mie mani sopra la testa contro la mia volontà . 
Provai a dimenarmi ancora , ad urlare, ma lui sigillò le mie labbra con uno squallido bacio ruvido e privo d'amore, che tentai di fermare serrando le labbra . 
Poi sferrai un calcio con tutte le mie forze , ma le sue gambe bloccarono le mie un'istante dopo . 
Mi sfuggì una lacrima mentre sentii le sue mani farsi strada far i bottoni della mia camicetta. 
No. Non volevo che accadesse.
Gli morsi le labbra con decisione e lui infuriato mi tirò uno schiaffo. 
“NO!” urlai , e la mia voce si mozzò in gola tanto era stata forte quella richiesta . 
Ma in quel momento, finalmente, il mio miracolo arrivò 
Inaspettato, quando ormai neanche ci credevo più
Qualcuno spalancò la porta della camera , e distrasse Luke a tal punto da permettermi di sgusciare fuori dalle sue grinfie. 
Mi allontanai immediatamente da lui , pulendomi le labbra con fare frenetico .
Il mostro fece per riconquistarmi , sibilando , farfugliando parole senza senso, ma delle forti braccia l'afferrarono e lo costrinsero ad allontanarsi da me
“STAI ALLA LARGA DA LEI” 
Quelle cinque parole mi riempirono il cuore . 
Mandarono in frantumi quel ghiaccio e quel dolore che avevano minacciato di soffocarmi, di uccidermi.  
“ Vai via, corri!” urlò Gabriel , mentre iniziava un corpo a corpo con Luke. 
Scossi la testa, spaesata . 
Non volevo che rischiasse ancora la vita per me, anche se solo per fare il suo lavoro. 
Io non potevo accettarlo, perchè nonostante tutto io l'amavo. 
L'amavo come quell'aria che stavo respirando e stava riempendo i miei polmoni d'ossigeno. 
L'amavo come la prima volta in cui le nostre labbra s'incontrarono in quel fragile momento in quel piccolo hotel . 
Le sue parole non potevano cancellare ciò che avevo memorizzato, sentito, vissuto,  restando al suo fianco. 
Non potevano portarmi via quei ricordi.
Nonostante mi avesse ferita, nonostante mi avesse fatta sentire abbandonata per l'ennesima volta...
come non potevo ammetere che lui su quella Terra non era che tutto ciò che avevo di più caro nella mia vita ? 
Niente di umano, nessun oggetto, nessun'altra persona...poteva sostituire ciò che lo rendeva speciale ai miei occhi.  
Quell'amore , ormai perso , continuava a riempire i miei giorni e a cicatrizzare le ferite del mio cuore, nonostante tutto  . 
“ Tu vieni con me!” esclamò Emily afferrandomi per un braccio. 
“Non lo lascio qui!” tuonai , impuntandomi . 
“Muoviti! Riuscirà a cavarsela!” ribatté lei, agitata.  
Gabriel e Luke rotolavano per terra in un groviglio di braccia e di gambe. 
Smisi di respirare quando vidi Luke colpirlo con un pugno sul naso. 
Emily digrignò i denti: “ non abbiamo tempo , dai! Forza” 
Con un gran peso sul cuore,  mi lasciai guidare lontano da quella camera , con la speranza di non far mai più ritorno da quel pazzo che avrei voluto prendere soltanto a calci e a pugni . 
Io ed Emily iniziammo a correre alla disperata ricerca dell'ascensore . 
Mi fiondai dentro assieme a lei non appena, con un piccolo segnale acustico, la cabina ci avvertì del suo arrivo. 
I numeri digitali su quella piccola sorta di computer montato sopra la porta scorrevano lenti. 
Emily aveva una pistola in mano , ansimava. 
“ Non siamo soli. Ho avvisato dei colleghi, quindi cerca di stare tranquilla. Ormai è quasi finita” 
cercò di rassicurarmi. 
“ Non ti ho mai ringraziata per avermi salvata dallo scoppio di quella bomba al distretto. ” ammisi  
Mi guardò sfoderando un piccolo sorriso: “ Figurati” 
“ Sapevi anche tu che Johnny...” aggiunsi 
Lei abbassò il capo: “...e pensare che mi ero innamorata di lui. Che sciocca che sono stata , eh?” 
Le sorrisi: “ Quando si ama non si è mai sciocchi. Anch'io amo qualcuno...talmente tanto che...nonostante le crudeli parole che mi ha detto contro...non riesco ad odiare ”
Emily trasse un profondo respiro: “ Lui ti ama. Più ti quanto tu possa immaginare”
La guardai colpita da quelle parole.
Anche lei ? 
Anche lei sapeva?  
“ Tu...sai?”
Lei annuì con un gran sorriso: “ Sì. Ma ora non abbiamo tempo per parlare di questo. E poi è un discorso che dovrete affronatare soltanto voi.”
“ Come mi avete trovata?” chiesi cercando di capir quell'arrivo miracoloso
“ Sono stata furba. Diciamo che ho avuto un illuminazione ” si congratulò con se stessa. “ hai un dispositivo nella tasca dei pantaloni che ci ha permesso di rintracciarti ”
La guardai sgranando gli occhi. 
Poi le porte dell'ascensore si aprirono , e fu in quel momento che notai un gran bel caos creato dalla polizia e dai malviventi. 
La reception era sotto attacco . 
Notai numerosi buchi sui mobili e sulle pareti. 
Segno che la quantità di proiettili in aria non era decisamente poca. 
Un divano in pelle era stato rovesciato per terra , e fungeva da scudo a quei dipendenti armati . 
Tra quelli riconobbi Johnny. Sparava contro i suoi stessi colleghi, che coraggio da...codardo! 
In auto con Luke aveva perfino ammesso di essere stato lui a portare la bomba al distretto. 
Se ne era vantato del suo tradimento .  
Incredibile quanto i soldi siano diventati per lui più importanti di vite umane. 
Aveva ucciso James , il miglior amico di Gabriel. 
Avevamo viaggiato insieme ad un assassino senza saperlo. 
Mi aveva avvicinata a sé con l'inganno, fingendo gentilezza. 
Uomo squallido.
“Giù” urlò Emily non appena i cattivi si accorsero di noi. 
Gattonando come un bebé , e tentando di frenar quell'incredibile nausea che stava minacciando di sopraffarmi, mi sovvenne una domanda: “ Kevin?” domandai sopra il rumore di quel conflitto, che cercavo d'ignorare .
Mio fratello? Come stava? 
“E' al sicuro” mi rispose. “ In macchina, non lontano da qui.”
Entrammo nelle cucine del grand hotel ed a passo svelto conquistammo la libertà sotto lo sguardo dei cuochi e dei camerieri , erano terrorizzati da tutta quella situazione . 
Mi ritrovai assieme a lei in un ampio giardino qualche minuto dopo . 
L'erbetta era un po' cresciuta intorno ad una piscina profonda e dalla forma ovale . 
Le panchine erano all'ombra sotto enormi abeti ondeggianti , ed erano accessibili attraverso un piccolo sentiero creato da simpatiche mattonelle colorate . 
Un piccolo parco giochi era non molto distante da noi , e fortunatamente nessun bambino si trovava lì . 
In quel periodo fortunatamente non c'era molto turismo in giro . 
Inziai ad affondare le scarpe nell'erbetta , nel disperato tentativo di raggiungere un cancello secondario. 
Era aperto, ma dovevamo correre allo scoperto per oltrepassarlo , e qualcuno avrebbe potuto vederci. 
Emily deglutì, affacciandosi da dietro una sorta di statua a forma di sirena, che in quel momento ci garantiva di non essere adocchiate da nessuno in particolare. 
Il giardino sembrava tranquillo, nonostante il rumore degli spari all'ingresso , che di certo non rasserenavano il clima che si respirava .  
“Al mio tre corriamo verso il cancello...d'accordo?” 
“Emily, Gabriel è ancora dentro io non voglio lasciarlo” ripetei 
Non riuscivo a non pensare a lui. 
Ero stupida, sì . 
Dov'era? Come stava? Sarebbe riuscito a fuggire da lì senza problemi? 
Lei mi guardò e sospirò: “ Posso capire quanto per te sia difficile, ma lui può farcela.”
“Promettimi che non ci allontaneremo da qui senza di lui ” 
Avevo un'ansia. 
Paura di non rivederlo, mai più .  
“Non posso prometterti una cosa del genere. Ora ti prego...andiamo.”
Scossi la testa. 
“Uno” contò lei 
Gabriel non voglio lasciarti
“Due” 
anche se non mi ami, anche se fai tutto ciò per il tuo stupido lavoro , io non posso permettere che tu perda la vita per me . 
Non riuscirei più a guardarmi alla specchio...specie se Aileen si dovesse ritrovare per l'ennesima volta senza un padre. 
"Tre"
Oddio! Aileen dov'era?
“Emily la bambina che era con me, dov'è?” domandai con il cuore in gola. 
Lei mi guardò preoccupata iniziando a correre tenendomi per mano : “ Io...non lo so” 
“Non posso abbandonare anche lei !” esclamai già con il fiatone. 
“devi!” ordinò lei stringendo ancor di più la mia mano . 
“NO!” urlai . 
Non avrei abbandonato anche la piccola in quello schifo. 
Piantai i piedi a terra e mi girai di scatto per tornare indietro mentre la mano di Emily scivolava via dalla mia. 
“Ciao” 
Mi bloccai di colpo davanti a quel saluto gelido , ed il cuore iniziò a pompare forte nel petto . 
“Florenzo” mormorai appena 
Lui sorrise: “ Da tanto che non ci vediamo , eh?” 
Indietreggiai ed Emily si mise al mio fianco prontamente . 
“ Ti domandavi dove fosse la piccola?” chiese  “mmm...il ragazzino è appena riuscito a portarsela via, sotto al mio naso . Non so come ci sia riuscito , e neanche mi interessa saperlo, dato che da qui a qualche minuto verrà preso dai miei uomoni e ucciso con tanto dolore ” 
“Kevin?” 
Ero sorpresa. 
Cosa aveva fatto lui ?
Emily era rimasta colpita quanto me. 
Florenzo si passò la lingua sulle labbra, ignorando la mia domanda retorica :  “Ti ricordi di quel discorsetto che volevo farti...quando eri al casolare tutta sola soletta ? Oggi è arrivato il momento che ti dica cosa avevo intenzione di dirti ” 
Alzò la pistola puntandomela alla fronte : “ Non mi sono simpatiche le donne come te.”
Emily puntò la sua arma contro di lui: “Stai indietro, o sparo” 
Lui rise: “Andiamo, sbirra...non facciamo le classiche scenate da film gialli”
“ Ho detto che devi stare indietro. Sei stato bravo prima a sfuggirci...ma adesso non riuscirai a cavartela ” proseguì lei 
Un minuto dopo eravamo circondate da quattro scagnozzi di Florenzo , ed Emily fu costretta ad abbassare l'arma senza più aprir bocca . 
"Ora hai finito di dire cavolate?" 
E Florenzo si avvicinò a me con fare minaccioso. 
Indietreggiai ancor di più , fino a raggiungere il bordo della piscina, ed io non sapevo nuotare. 


Gabriel 


Mi guardavo attorno mentre ammanettavo Luke , che scalciava come impazzito sotto al mio peso . 
“Mollami idiota !” sbraitava con odio con le mani dietro la schiena . 
Lo tirai su , per poi affondare un altro pugno nel suo addome , facendolo piegare in due con un lamento : “ ringrazia di non essere arrivato oltre con lei...perchè tutte le botte che hai preso non potevano che essere un piccolo assaggio di quelle che avresti potuto subire . Tu, non toccherai mai più Stella. Mai più.”
Rise. 
“ Ridi. Poi in tribunale riderò io quando sentirò il giudice darti l'ergastolo” 
Continuò a mostrare un atteggiamento irritabile e le mie mani formicolarono ancor di più. 
Non me le sporcherò ulteriormente. 
Non sarebbe servito . 
Mi sistemai la camicia, ormai sgualcita , e corsi per i corridoi schivando proiettili e feriti. 
Dovevo accertarmi che Stella stesse bene. 
Fortunatamente mi ero già assicurato delle condizioni di mia figlia, che era riuscita a scappare grazie anche all' aiuto di un Kevin-incosciente. 
Invece di restar in auto quel bel...cretino, vedendo la posizione di mia figlia, era corso in suo aiuto, prima ancora che lo facessi io , e l'aveva portata via con sé sparendo , grazie a Dio e senza problemi , oltre un cancello , dove era parcheggiata la nostra auto. 
Florenzo aveva cercato di fermarlo, ma il ragazzo con furbizia era riuscito ad assestargli un bel colpo tra le gambe senza aver avuto bisogno del mio aiuto . 
Dopo avrei dovuto ringraziarlo, ma anche sgridarlo . 
Tra le urla degli innocenti sparpagliati un po' dovunque , ed attraverso i vetri di uno degli eleganti salotti dell'albergo, notai cosa stava accadendo in giardino . 
Stella era lì, circondata da Florenzo e dai suoi uomini. 
Era senza difese in quel momento. 
Afferrai meglio la mia pistola , e gridai ai primi tre poliziotti, non molto distanti da me , queste parole : “ Fuori! Ora !” 
Quelli annuirono e presero a seguirmi. 
Quando spalancai una delle uscite di emergenza per raggiungere il giardino , Florenzo ed i suoi scagnozzi presero a sparare come se stessero giocando a tiro a piattello . 
“Stella” gridai con tutto il fiato che avevo in gola , non appena la vidi cadere nella piscina per colpa di una forte spinta infertole da quel delinquente.   
“Avanziamo!” ordinai con il cuore al posto della bocca dello stomaco. 
Non riemergeva. 
Emily recuperò la sua pistola e ci aiutò come possibile . 
In meno di un minuto quei criminali si arresero . 
Florenzo cadde sotto due colpi di Emily , per sua legittima difesa . 
Il conflitto era ormai finito anche all'interno dell'edificio , quindi quei pochi rimasti non avevano scampo contro di noi .  
Sentii in lontananza qualche macchina sgommare, ma per il resto la mia preoccupazione non comprendeva altro che la vita di Stella .
Lei era la mia priorità 
Corsi verso la piscina e mi tuffai senza esitare . 
L'impatto con l'acqua fu sgradevole, dato era gelata...ma a me non interessava . 
La trovai lì , quasi sul fondo . 
Le braccia sospese sopra la testa. 
L'afferrai , cingendole la vita con le braccia, e risalii in superficie. 
“Stella”la chiamai preoccupato, tenendola stretta fra le mie braccia , ma lei non rispondeva. 
La tirai fuori dall'acqua grazie anche all'aiuto di Emily , e la guardai con il cuore in gola . 
“Stella” 
No. Non può finire così . Non può farmi questo . 
Tu non puoi farmi questo. 
Mi avevi detto che non mi avresti mai fatto soffrire. 
Ero paralizzato , non sapevo cosa fare . 
La vedevo lì , distesa davanti ai miei occhi, fragile , senza difese, quando invece sarei voluto essere io la sua protezione, il suo scudo .  
Non riuscivo a pensare ad altro oltre al fatto che se fosse morta io avrei perso me stesso , e non avrei più avuto il coraggio di affrontare la vita...e l'amore. 
Emily prese a farle il massaggio cardiaco : “Aiutami” mi ordinò 
Le aprii la bocca e tappandole il naso ,alternandomi con Emily , regalavo il mio respiro alla donna che amavo nel disperato tentativo di svegliarla . 
"Ti prego. Non mi lasciare. Non lo fare. Non puoi farmelo"  
Se morirai ti porterai con me anche il mio respiro , la mia vita.
Dolce, amore mio. 
Sfiorare quelle sue labbra morbide, fredde e bagnate, non aiutava di certo il mio cuore a rallentare i battiti e a non sgretolarsi sotto quella pressante paura di perderla . 
Emily si fermò dopo un po' e mi guardò con dolore . 
“No, non ti fermare . Ti prego” la supplicai  
Sfiorai i capelli di Stella e poggiai la fronte sulla sua, tremando per il dolore e per il freddo : “ Ti prego. Io ti amo...non puoi abbandonarmi.” sussurrai con rabbia chiudendo le mani a pugno sul suo petto “ Farei di tutto per te. Se questa è una punizione per ciò che ti ho detto...io...io non so cosa fare per rimediare . Ma io ti amo, come non ho mai amato nessun'altra in tutta la mia esistenza. E se tu dovessi morire, portami con te. Portami con te, Stella ”
All'improvviso prese a tossire con forza. 
Ed io ripresi a respirare realmente assieme a lei. 
Quando i suoi occhi color caramello incontrarono i miei , trassi un enorme sospiro di sollievo. 
“ Sei ancora qui” mormorò confusa. 
“Sarò qui finché lo sarai anche tu” risposi prontamente
“Cosa è successo?” domandò guardandosi intorno . 
Emily le strinse una spalla e le sorrise : “ Gabriel ti ha salvato la vita” 
Ritornò a guardarmi e le pupille nei suoi occhi tremolarono: “ Tu ”
Le presi il volto con entrambe le mani: “ Tutto quello che ti ho detto, io non...io non...non so più come proteggerti .Cavolo, più provo a farlo, più rischio di perderti . ” ammisi, sconfitto , con un mezzo sorriso sulle labbra . 
Un dito si posò sulle mie labbra: “ Non parlare o ti mollo uno schiaffo qui davanti a tutti ” e tossicchiò ancora un po' dopo quelle parole, per poi rabbrividire vistosamente . 
L'abbracciai per riscaldarla un po' in qualche modo, anche se stavo tremando come lei . 
“Vado a prendervi qualche asciugamano e dei vestiti” avvisò Emily 
Ed io ritornai dalla mia dolce Stella : “ Aggressione a pubblico ufficiale, mai sentito parlare? Se tu dovessi tirarmi uno schiaffo...beh...e comunque ti insegnerò a nuotare, contaci.  ” scherzai 
“Non puoi dirmi quelle parole , e poi pretendere il mio perdono” sussurrò lei seria , ad un soffio dalle mie labbra
“non sai quanto tu mi abbia fatta soffrire.” proseguì , procurandomi un intenso dolore al petto. 
“Io non avrei mai voluto farti soffrire e poi anche tu ! Poco fa mi hai quasi ucciso , sai ? Siamo pari. ” l'avvisai io , scuotendo la testa ancora incapace di riprendermi .  
“Come,scusa?” ed inarcò un sopracciglio “ fino a prova contraria quella che stava morendo ero io! ”
La guardai , ed intrecciai le dita con le sue con un sorriso : “ Ti amo”
Mi guardò spiazzata , poi fece per aprir bocca ma rubai le sue parole con un bacio , annientando così la distanza fra noi . 
“ Se mi baci così non vale, sbirro” sussurrò lei sulle mie labbra, poco dopo .  
“ Perdonato?” chiesi guardandola dall'alto in basso. 
“Vedremo” rispose, ma nei suoi occhi sorridenti il mio perdono era più che evidente, assicurato . 
“ Ti ricordi quando a Roma, quella sera su quel ponte sul Tevere, ti ho detto che se tutto andrà bene , e se tu mi ricorderai , ti sposerò ?”
Mi guardò accigliata: “ Non ti ho dato risposta. ” mise in chiaro, in tono scherzoso.
Sorrisi:“ Sappi che io non aspetterò ancora , non con il rischio costante di non riuscire a metterti quel anello al dito e di averti completamente mia in ogni modo umanamente possibile . Non ho altre certezze su questa Terra se non l'amore che ho per te”
“Gabriel io..” esordì , ma non la lasciai continuare e posai tre dita sulle sue labbra 
“ Ho bisogno di te nella mia vita . E prometto di amarti in salute ed in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, e di rispettarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita finché morte non ci separi... ”
I suoi occhi diventarono lucidi : “tu sei...” disse soltanto questo , prima di gettarmi le braccia al collo 
“ Forse sarà una pazzia, ma anch'io voglio unirmi a te...e voglio farlo adesso”
“Perfetto, perchè prima ho beccato un prete , e gli ho perfino salvato la vita . Non oserà dirmi di no” 
“ Non sarà rischioso perdere tempo qui?” 
Scossi la testa: “ Dovrai essere in tribunale dopodomani , quindi nessun problema,  e poi siamo già in provincia di Milano . Luke e Florenzo non daranno più fastidio. Forse qualcun altro potrebbe farlo, ma non voglio aspattare oltre, ovviamente sempre se per te va bene sposarti in jeans” 
Scoppiò a ridere: “ Beh, immaginavo il mio matrimonio un po' diverso ma questo sarà ancor più bello e perfetto . Jeans e camicetta andranno più che bene, che dici ? ” 
“Papà” urlò qualcuno alle mie spalle, ed io mi voltai immediatamente verso quella voce
La mia piccolina stava correndo verso di me : “ Aileen” urlai contento di vederla. 
L'abbraccia forte non appena mi raggiunse
“ Sei bagnato” si lamentò arricciando le labbra
“Scusa, come stai ?” 
“Kevin ed io abbiamo fatto un bel gioco” spiegò contenta 
Guardai Kevin in piedi ed al suo fianco e lui , in imbarazzo , si grattò la nuca : “ Beh, le ho spiegato che era tutto un gioco, ho fatto bene no? ”
“ Dovrei dirti grazie, ma anche...”iniziai 
“non partire con la ramanzina , papà. L'ho fatto perchè mi andava. In fondo un po' di coraggio l'ho anch'io. E poi...non sarebbe meglio se molliamo le ancore ed andiamo via da qui ? Sai com'è tutti questi feriti, e poliziotti...e...hai capito, no?  ” 
“ Bene, sì hai ragione . Però prima per punizione mi farai da testimone per il mio matrimonio”
Mi guardò sgranando gli occhi: “ C...c...chi ti ha dato un colpo in testa, amico ?” 
“Nessuno” rispose Stella per me , tirandosi su assieme a me “ abbiamo deciso così e basta. Ci sposeremo adesso ”
“Ma...ma figlioli un prete dove lo troviamo?” 
“ Vi sta già aspettando dentro” avvisò Emily con un gran sorriso , avanzando verso di noi con una moltitudine di asciugami fra le braccia “ troverete qualche vestito dentro...qui fuori si gela, copritevi ora ed andiamo. ”   
Ed io guardai Stella con amore 
Sì , andiamo...



Angolo Autrice 


Ciaoooo ragazzi ^^ come va? 
Io non ci vedo più dalla fame ihihihihi ma non ho voglia di fiesta ho in mente altro <3 
Detto ciò ^^ spero davvero e con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto ;) 
Non manca molto alla fine, circa quattro capitoli se i miei calcoli non sono errati ^^
Quindi, fatemi sapere cosa ne pensate ci conto ^^ 
Ringrazio tutti voi che preferite/seguite/ricordate questa storia ;) 
Un bacione a presto ;) 

 

   
 
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