Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: vale93    27/02/2014    4 recensioni
«C'era qualcosa di estremamente strano e inquietante nel modo in cui si era comportato Malfoy quel giorno, quasi non fosse stato lui a parlare, ma un ragazzo con le sue sembianze. Rivalutò l'ipotesi di un compagno della serpe imbevuto di polisucco, ma ciò le sembrò ancora più assurdo. Chi mai si sarebbe arrischiato a rubare l'identità al figlio del Mangiamorte più temuto della scuola, e per quale scopo?»
La storia si ambienta durante l'ultimo periodo di apprendistato ad Hogwarts, e non tiene conto degli ultimi avvenimenti riguardanti il viaggio del trio in cerca degli Horcrux nè del fatto che Silente sia stato assassinato. Niente di ciò che avviene nell'ultimo libro ha a che fare con questa fiction, che si propone come uno spaccato sulla vita di due dei più interessanti personaggi della saga, sui quali molti aspetti sono rimasti oscuri.
Sul vero carattere di Draco, sul suo rapporto con gli altri, su quello che può succedere fra due individui ostili nel momento in cui si trovano a interagire in ragione di una scommessa ruota la storia che vi apprestate a leggere, la quale trae il suo titolo dall'omonima canzone di Fabrizio Moro.
Genere: Mistero, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2 copia
Capitolo 1
~~






Misurò il corridoio del pian terreno a passi lenti e cadenzati. Fuori, il tramonto aveva già spruzzato le sue tinte rosa sul telo azzurro, l'orologio segnava le sette.

Aveva chiesto a Tiger e Goyle di dileguarsi alla svelta, mentre Zabini era andato via poco prima. Era un ragazzo in gamba, quello. L'unico, soprattutto, che non gli stava esageratamente addosso con la storia delle due bionde. Tra loro c'era il seguente patto, un accordo tacito e funzionale: quelle che lui usava, venivano passate a lui, il quale si sarebbe astenuto dal riempirlo di domande sciocche e complimenti affettati come quelli dei compagni.
Aveva capito da subito che era diverso dagli altri: riservato, a volte sprezzante ma mai fuori controllo; non si accollava e non si immischiava mai in affari che non lo riguardassero. Era quello che rimaneva in disparte durante le risse, che non partecipava alle dispute occasionali dei compagni per ragioni di poco conto, ma che riusciva sempre a cogliere i frutti di ogni situazione prima che gli altri smettessero di affannarsi. Un ragazzo scaltro, senza dubbio, e infinitamente più maturo della sua età. Draco questo l'aveva notato subito. Aveva avuto molto da imparare da lui, e avrebbe quasi potuto definirlo il suo migliore amico. Forse.
Svoltò l'angolo e sogghignò appena, pensando ai due bocconcini che l'aspettavano, quella sera, in camera. Erano nuove, e lui le aveva subito adocchiate; venivano dall'accademia più ammirata di tutto il mondo magico per la bellezza delle sue studentesse: Beuxbatons, che avevano lasciato a causa di un trasferimento. Il cappello le aveva smistate a Corvonero. Strano, l'intelligenza non era davvero la loro prima qualità.
Ripensò ai mesi passati, fece un breve calcolo mentale e concluse che in media se ne trovava una a settimana. Un record: nessuno lo superava. Certo Potter avrebbe potuto, erano i due ragazzi più ambiti della scuola. Ma c'era una netta differenza tra lo Sfregiato e lui: San Potter non sapeva cogliere le occasioni; lui sì.
Entrò in camera sbuffando e si buttò sul divano con le dita intrecciate dietro alla testa.
Un pendolo addossato al muro oscillò pacatamente davanti ai suoi occhi spenti, ipnotizzandolo lentamente per farlo addormentare. Venti minuti dopo, la testa gli cadde sul bracciolo inanimata.

La giornata si concluse con due ore esatte di anticipo. La notte precedente era passata in bianco e, ora, la relazione di Ron aveva prosciugato le sue ultime energie. Lo lasciò a correggere gli ultimi dettagli in Sala Comune, mentre, con una mano davanti alla bocca, saliva in dormitorio.
Ginny era con Luna, ciò velocizzò notevolmente la routine notturna. A letto, estrasse un curioso oggetto dal cassetto dell'abat-jour e infilò un paio di cuffie nelle orecchie.

C'era una canzone, nella memoria di quel lettore musicale, che l'aiutava spesso a rilassarsi. Sapeva che ad Hogwarts l'elettricità era bandita, per cui non poteva utilizzarlo sempre, data la scarsità di batteria. Ma, per qualche motivo, quel giorno sentì di poterne consumare parte in nome di una certa quieta nostalgia. Chiuse gli occhi sospirando e si lasciò cullare dalle note malinconiche, fino ad entrare nel limbo del dormiveglia. Lì, vide distrattamente qualcuno lasciarle una lettera sul banco di un'aula, appena prima che lei entrasse. Andò per prenderla e leggerne il mittente, quando il sonno la prese e cambiò scena ai suoi fantasmi. Al mattino, si svegliò coi lunghi fili delle cuffie sparsi sul materasso.
L'orologio appeso alla parete segnava le sette, ma Hermione sentì di aver dormito per giorni. Si alzò e filò in bagno, approfittando del tempo a disposizione.

Una volta rientrata, la piccola di casa Weasley era già in piedi, china sul mobile sotto allo specchio in cerca di un mollettone e di un pennello per cosmetici. Attese che finisse il lungo lavoro di make-up per dare una sistemata alla chioma e passò i restanti quindici minuti ad asciugare i lunghi ricci castani con la bacchetta.
Ginny la osservò dal letto coi pantaloni del pigiama ancora indosso.
Era una bella ragazza, senza dubbio. Sul viso semplice, incorniciato da una cascata di boccoli scuri, scintillavano due grandi occhi nocciola, pieni di coraggio e bontà, prontezza di spirito, testardaggine e orgoglio da vendere. Ma la dolcezza che sapevano esprimere in quelle rare occasioni di cui era stata testimone era incomparabile.
-Non so che materie facoltative scegliere- esordì ciondolando con le gambe dal materasso. -Tu che mi consigli?-
Hermione inclinò la testa su una spalla.
-L'anno scorso ho tentato il corso della Cooman... ma era inutile. Quest'anno vorrei provare Rune. Ti interessano?-
La rossa arricciò il naso contrariata. -E' abbastanza pesante-
-Non più di aritmanzia. Aritmanzia è il più difficile, credimi. L'ho dato l'anno scorso, ma forse potresti trovarti bene.-
-Hermione, stiamo parlando di me- la interruppe ridendo.
Le lanciò un'occhiata perplessa, poi fece spallucce.
-Vieni a Rune con me, ti piacerebbe.-
Ginny non rispose, riflettendo silenziosa. Poi si alzò, tolse il pigiama e si vestì.

Diversi piani più sotto qualcun altro aprì gli occhi, fissando il soffitto spoglio e adombrato. Un raggio di sole impertinente era riuscito a filtrare dalla coltre verde della tenda, solleticandogli i sensi. Rimase su quel materasso per diverso tempo, dopo il suono della sveglia, come se non avesse intenzione di muoversi. Una vaga impressione di ciò che lo avrebbe aspettato fuori dalla porta gli ferì le palpebre, e lui le strinse con forza per non lasciarla entrare.
Ogni volta la stessa storia. Odiava quel momento.
Indubbiamente, era la parte meno piacevole della vicenda. Se ci fosse stata la possibilità di delegare lo scaricamento a terzi, come si fa con la busta della spazzatura una volta chiuso il sacco, l'avrebbe certamente colta.
Si passò le mani sugli occhi infastidito, ma poi si alzò, prima che quella sensazione lo bloccasse a letto senza rimedio.
Una doccia veloce eliminò gli odori e la sudata notturni, ormai un noioso ricordo. Sistemò con cura i dettagli allo specchio, passando le dita fra i fili biondi dei capelli e aggiustando la stoffa della camicia sulle spalle. Poi puntò lo sguardo dritto in quello del suo clone riflesso, rimirando la glacialità dei propri occhi. Soddisfatto, uscì.
Scese in Sala Comune e aprì la porta: loro erano in attesa, in tutta la loro innocenza.
-Ciao Draco- trillarono insieme -Come ti sei sve...-
Con un'unica occhiata le gelò seduta stante e proseguì.
Percepì il loro sbigottimento prima ancora che lo raggiungessero e cercassero di farsi spiegare cosa fosse successo.
-C'è qualche problema?-
-Hai dormito male?-
Sentì lo stomaco contrarsi, come prima di emettere un conato. Cielo, che strazio!
-Che ci fate qui, non avete lezione?-
-Volevamo salutarti, ieri ce ne siamo andate così...-
-Io vi ho fatto andare- precisò lui prontamente.
Le due si guardarono sbigottite, non abituate a quel tono di voce.
-Ma.. è successo qualcosa?-
-Assolutamente no. E' questo il punto. Sto ancora cercando di capire per quale ragione siate venute a scocciare di prima mattina.-
-Come sarebbe a dire?- saltò su una delle due.
L'altra le mise una mano sul braccio, probabilmente con l'intento di trattenerla. 
-Sarebbe a dire- rispose Malfoy senza cambiare minimamente espressione -Che non apprezzo la vostra visita, che non eravate attese nè tantomeno desiderate. E se avete deciso di trasformarvi nelle fatine del buongiorno e distribuire nausea e fastidio in giro per il castello vi avverto che la mia stanza è fuori dalla vostra lista, il mio nome dalla vostra portata.-
-Ma...-
-In caso non fosse chiaro non voglio più vedervi nè di fronte nè di fianco.-
-Bel modo di comportarsi!- esclamò la stessa di prima, stizzita.
Lui si girò appena. -Prego?-
-Hai sentito.-
Si fermò. Sembrò sul momento incredulo; poi, scoppiò a ridere.
-Patetico- sibilò.
-Cosa ci sarebbe di patetico?- ringhiò quella stringendo i pugni.
-Se c'è una cosa di cui sono fermamente convinto, è che ognuno in questo mondo ha quello che si merita. La feccia verrà trattata come feccia, i signori da signori. E le puttane da puttane.-
Vide le pupille degli occhi delle due ragazze allargarsi visibilmente, per lo shock o per la rabbia, non avrebbe saputo dirlo. Il loro silenzio bastò a considerare la faccenda chiusa, così voltò i tacchi e salì le scale.
Hermione lo vide entrare proprio mentre prendeva posto. Le due bionde non erano con lui, segno che le aveva liquidate. Lo seguì con lo sguardo fino al tavolo dei Serpeverde, dove sedette di fronte a Blaise, accanto a una ragazza dal caschetto corvino. Pansy Parkinson gli rivolse un sorriso soddisfatto, stringendoglisi addosso: era tornato.
Pansy era la cosiddetta ragazza ufficiale di Malfoy, quella, insomma, che si passava più volte senza mai scaricare. In teoria stavano insieme, in pratica lui si faceva chiunque e, quando si stancava, tornava fra le sue braccia, come un cane al pupazzo di gomma in attesa di un osso più grosso. Visto che ciò avveniva periodicamente, ormai tutti sapevano che Pansy era quella fissa e nessuno sembrava trovare insolita quella situazione.
Hermione trattenne una smorfia, vedendola spalmarglisi contro mentre si faceva raccontare sghignazzando lo scaricamento delle rivali. Si sentiva superiore, era evidente. Superiore a tutte le altre, perché lei era quella che stava con Malfoy quando lui non aveva nessuno con cui intrattenersi. Lei quella che lo vedeva tutti i giorni, che aveva il permesso di mangiare con lui ai pasti e di fargli compagnia nei pomeriggi in Sala Comune. Lei l'unica che lui non avesse mai allontanato.
Non capiva, evidentemente, di essere il tappabuchi a cui il ragazzo ricorreva nei tempi morti. Gli spazi che non venivano riempiti dalle altre ragazze erano riservati a lei, e quella che era un'evidente situazione di squallore lei la trasformava in motivo di vanto. Disgustoso.
-Che cosa stai guardando?-
-Ho... perso per un momento la concentrazione. Dicevi?-
-Abbiamo allenamento questo pomeriggio al campo. Vieni a vederci?-
-Ron, devo studiare.-
-Ti sei sempre portata i libri anche quando avevi tempo- rispose lui sarcastico.
Hermione alzò gli occhi al cielo con uno sbuffo. -E sia.-
-Io mi avvio- avvisò Ginny.
-Quanta fretta, che succede?- tornò a sorseggiare il the.
-Lezione con Minerva, è inflessibile con gli orari, lo sai.-
-Ti accompagno- Harry si affrettò ad alzarsi maldestramente.
Lei sorrise, ma non fece a meno di notare: -Farai tardi alla tua lezione.-
-Non c'è problema, per oggi sono coperto. La relazione ieri l'ho fatta.- rispose il Grifondoro lanciando un occhiolino all'amico.
Questi gli restituì un'occhiataccia, non tanto per l'allusione al compito.
-Tu non vai?- chiese Hermione ironica.
-Ho come l'impressione che non sia il caso...- mormorò seguendo i due con gli occhi. -E comunque non ti lascio sola.-
-Troppo gentile.-
-Figurati. E' un modo per costringerti moralmente a venire dopo.-
Hermione si lasciò sfuggire una risata e l'amico abbassò la testa, arrossendo con un sorriso.


~~


Sabato 20 Novembre. Sotterranei.
Draco spazzolò i capelli con i polpastrelli, sistemandoli meticolosamente. Aveva abbandonato l'abitudine di fissarli col gel da quando aveva scoperto come lasciarli a posto in maniera naturale. Gli unici due ciuffi ribelli aveva imparato a farseli andare a genio, addirittura aveva finito con l'apprezzarli.
Strinse il nodo della cravatta attorno al colletto e lasciò la stanza, per scendere in Sala Comune in attesa di partire.
Blaise sedeva sul divano, una sigaretta alla mano. Il loro fu un saluto silenzioso, prima che gli si mettesse accanto. Restarono per poco in contemplazione, ognuno immerso nei propri pensieri.
-Com'è andata?- chiese infine, dopo aver osservato diversi ragazzi scendere dalle proprie stanze.
Blaise aspirò una boccata di fumo caldo e allontanò la cicca dal viso.
-Non ci sono andato- rispose dopo aver gettato fuori uno sbuffo grigiastro.
-Come mai?-
-Non mi andava.-
Si riferiva alle due bionde. Come di consueto lui gliele aveva passate, così che potesse divertircisi; Blaise le avrebbe consolate a modo suo. Ma stavolta qualcosa era andato storto, Zabini sembrava strano e lui se ne accorse.
-Per quale motivo?-
-Sono stufo.-
Girò il collo perplesso, inarcando un sopracciglio. Blaise soffiò un altro sbuffo e aggiunse: -Ci ho pensato e ho deciso di darci un taglio. Non lo voglio fare più.-
L'altro emise un verso di incredulità, ridendo. -Ma che ti è preso? Stai bene?-
-Assolutamente- si alzò, schiacciando la cicca nel posacenere scuro.
Draco lo fissò interdetto, poi venne l'ora di andare. Abbandonarono la stanza senza più aprire l'argomento e lasciarono la scuola insieme al resto degli studenti. 

Hermione attraversò il viale principale di Hogsmeade, con l'abituale gruppo di Grifondoro a seguito. Luna si era unita a loro insieme a Lavanda e Calì, le quali sembravano avere parecchio da dirsi bisbigliando.
Dopo un rapido giro in compagnia, Harry e Ginny si allontanarono in un negozio di scope. Lei trascinò Ron e Neville in libreria, promettendo di non passarci più di pochi minuti. Doveva assolutamente cercare un volume sulle Leggende delle terre del Nord, che aveva visto su una rivista di Lavanda: le recensioni sembravano entusiaste, e lei era rimasta affascinata dalle figure ritratte in copertina. Lasciò scorrere le dita sui diversi scaffali finchè non lo trovò, insieme a una pila di volumi quasi del tutto intatta. La copertina, rigida, portava stilizzate creature selvatiche, simili a fauni con il naso adunco e lunghe dita affusolate. Appena pagato, non potè resistere alla tentazione di sfogliarlo e di leggerne qualche riga.

Uscì in strada con il naso infilato fra le pagine, senza prestare attenzione al cammino. Inevitabilmente, inciampò rovinosamente contro qualcuno, che da parte sua non fece nulla per attutire l'urto.
Non fu un gran colpo, ma le cadde comunque il libro di mano. Si chinò, timorosa di averlo rovinato e, quando alzò la testa, incrociò due taglienti occhi di ghiaccio, illuminati da un lampo di sorpresa.
-Malfoy- esclamò, fronteggiando la serpe albina.
-Mezzosangue. Come, cadi anche tu ai miei piedi, adesso?-
Quella battuta scatenò le risa di tutta la combriccola che lo accompagnava.
-A dire il vero mi sono chinata a raccogliere questo- rispose stringendosi il volume al petto. -Sai cos'è?-
Lui non si scompose, ma piegò le labbra in un sorriso. -Come hai detto? Inchinata?-
E giù di nuovo a ridere.
-Direi che puoi scordatelo, è una cosa che non avverrà mai.-
Lui si protese con aria di sfida. -Ne sei sicura?-
Lei sostenne lo sguardo inflessibile. -Mai stata più sicura.-
Ron e Neville erano rimasti indietro, attratti da un manuale di scherzi magici, ma, quando la videro in compagnia, si precipitarono in strada.
-Tutto a posto?- domandarono, squadrando la combriccola.
-A meraviglia, grazie. A qualcuno dovrebbero dare la patente persino per camminare coi piedi.-
-Ma sentitela!- esclamò la serpe scioccata, occhieggiando i tirapiedi alle sue spalle. -Forse non sai, mocciosetta, che ho preso il posto del cercatore tre anni fa, ho sicuramente più equilibrio di te. Sei stata tu a piombarmi addosso mentre leggevi quello stupido libro.- Poi aggiunse, melliflua: -Potevi cercare una scusa migliore per farti notare.-
-Non ho mai voluto farmi notare- sibilò infastidita dall'insinuazione.
-Non mi aspetto che tu lo ammetta- rispose lui con un ghigno.
Fece per ribattere, ma fu preceduta dal biondo, che la superò all'istante, andandosene via senza troppi complimenti.
Per i tre istanti successivi rimase interdetta a fissare il vuoto di fronte a sè, statica. Poi scossa si voltò, vedendolo allontanarsi con la rabbia che le faceva salire il sangue alla testa. Che nervi! Una montagna di spocchia ed arroganza, insopportabile e maleducata. Gente del suo rango avrebbe dovuto avere modi più raffinati, per potersi permettere quelle arie di superiorità. 
-Andiamo- disse infilando il libro dentro alla borsa con uno sbuffo. -Ho fame.-

~

Afferrò il boccale di burrobirra appena servito, mentre con gli occhi scrutava il profilo di Blaise. Stava ancora cercando di capire cosa fosse successo all'amico e quest'ultimo non faceva nulla per aiutarlo. Di sottofondo, le futili chiacchiere senza senso degli altri Serpeverde.
Sbuffò, facendo scorrere il boccale sul ripiano, e poggiò la schiena alla sedia, lanciandogli un'occhiata malevola. Mi arrendo. Oggi proprio non ti capisco.
Nel frattempo i discorsi dei compagni tornarono ancora una volta sull'argomento del giorno.
-Caspita, Malfoy, sei riuscito a convincere quelle due a venire insieme... Come hai fatto?-
-Sei un dio-
-Se penso che neanche ti conoscono! Non se lo sono lasciato ripetere due volte.-
-Ci sarebbe da scommettere su di te-
-Già, da scommetterci proprio.-
Increspò il labbro strafottente. -Scommetterci? Vorreste scommettere su di me?- inclinò la testa all'indietro, divertito. -E su cosa?-
-Beh... se sei arrivato fino a questo punto, ora ci vorrebbe qualcosa di grosso!-
-Già, come la Sprite.-*
Scoppiarono tutti a ridere e il volto del biondo si contrasse in una smorfia di disgusto. -Per favore...-
Calò il silenzio. Un silenzio nel quale quasi si poterono udire i cervelli ronzare dentro alle teste del gruppo di malfattori, lavorando frenetici alla ricerca di un qualcosa da imporre al Serpeverde per superare il limite al quale era arrivato. Blaise girò la testa per nascondere un'espressione di scherno, deformando il viso in una smorfia sarcastica.
-Ci vorrebbe qualcosa di improbabile-
-Che lasci tutti a bocca aperta...-
Malfoy riprese in mano il boccale e mandò giù un altro sorso della bevanda. Quei ridicoli baronetti da quattro soldi erano vergognosamente stupidi, ma certe volte riuscivano a maturare idee davvero interessanti. Una scommessa... chissà cosa avrebbero tirato fuori.
-Di scandaloso-
-Sì, ma più che scandaloso di... sorprendente-
-Inaudito-
-...di impossibile..-
-Perchè non la Granger?-
Sentì il sorso andargli di traverso provocandogli un attacco di tosse.
Tutti sbarrarono gli occhi, scattando verso la voce che aveva parlato. Questa proveniva da un ragazzetto bruno e spettinato in fondo al tavolo, incassato in un angolo in penombra della stanza. Si chiamava Zac Barker, il figlio di un conoscente non stretto di suo padre, un anno indietro. Gli sembrava di ricordare che fosse conte, o forse lo confondeva con qualcun altro. In realtà, un ragazzaccio. 
Malgrado avesse tutti gli sguardi puntati, il tipo non si fece intimorire e continuò, con una strana luce negli occhi: -Potresti farti la Granger.-
La serpe lo fissò allibita. Quella era davvero l'ultima cosa che si sarebbe aspettato di sentire! L'idea sembrò piacere a tutti, scatenando una ressa.
-La Granger! Come abbiamo fatto a non pensarci?-
-Sarebbe il colmo! Malfoy e la Mezzosangue... -
-Ve la immaginate?-
-Vi prego...-
-Vi ha dato di volta il cervello?- sbottò balzando in piedi. Il gruppo si zittì all'istante voltandosi mite.
-Io e quella là! Quella sporca, insopportabile... Neanche sotto tortura. Ci sono ragazze nella scuola che non mi sono ancora fatto, perché lei?-

-E' l'unica che non ti sia ancora caduta ai piedi, questo è il punto.-
-Pensa, tutta la scuola vi ha sempre visti litigare- azzardò uno dei compari cautamente. 
-Come reagirebbe a sapere che te la fai?-
-Sarebbe il fatto dell'anno!- 
Draco li fissò trasecolato, serrando la mascella. Poi tornò a sedersi.
Era un'idea folle, però qualcosa in quello che dicevano era vera... Fra sè e la Grifondoro non era mai corso buon sangue, questo era certo. Lui non aveva perso tempo a denigrarla appena messo piede in quella scuola e lei si era presto messa in testa di poterlo affrontare come se si trovassero entrambi sullo stesso livello. Con gli anni gli insulti a quelli come lei aveva imparato a risparmiarseli, ritenendola una completa perdita di tempo, ma con lei l'ostilità non si era mai spenta. Sembrava provare un odio particolarmente viscerale nei suoi confronti, segno di una personalità insospettabilmente focosa mascherata dalle apparenze di docile ragazzina. Un odio certamente giustificato, viste le particolari attenzioni che lui aveva sempre dimostrato nell'insultare lei e i suoi amici. Se fosse riuscito a farla cadere ai suoi piedi, probabilmente avrebbe rinunciato una volta per tutte a quel dannato orgoglio con cui andava in giro a testa alta. E alle ridicole rispostine acide con cui ribatteva a tutto ciò che diceva. Una luce gli si fece spazio in mente pensando a una scena del genere e a una Granger tremante completamente sottomessa a lui.
-Non puoi tirarti indietro, è la cosa più divertente e dissacrante che qualcuno di noi sia riuscito a pensare!- insistette Pucey battendo il pugno sul tavolo.
-Il prezzo giusto per un record imbattibile- fecero eco gli altri.
Draco meditò a occhi socchiusi sull'affare.
-Quindi dovrei farla innamorare?- disse passandosi un indice sul mento.
-Sicuro, poi te la fai.-
-E il giorno dopo la scarichi come tutte le altre!-
-Non lo sopporterebbe-
-Secondo me arriverebbe persino al suicidio!-
Scoppiarono in una risata terrificante.
-Allora?- insistette Zac, lanciandogli un'occhiata eloquente.
Sentì gli occhi di Blaise puntati su di sè da una parte e quelli di Barker dall'altra.
Non era solito cedere a quel genere di proposte, nessuno poteva costringerlo a fare qualcosa, nè tantomeno ricattarlo. Ma questa era una sfida che lo aveva stranamente stuzzicato, e non si sarebbe tirato indietro se l'obiettivo era denigrare quell'insopportabile secchiona. L'avrebbe usata come una puttana, e poi l'avrebbe ferita nell'orgoglio, trattandola come tutte quelle oche che sembrava tanto disprezzare. Sarebbe stata anche lei una di loro, come loro.

-Perchè no?- rispose, a sorpresa, dopo averci riflettuto neanche un minuto. -Se si tratta di portarla a letto... Facciamo un mese. Datemi trenta giorni, entro la prossima uscita sarà mia.-





Curiosità:
 
Su Draco Malfoy: "E' un ragazzo superbo, dall'alta considerazione di sè, che si permette di trattare tutti i compagni come inferiori. Solo due persone, a detta della Rowling, vengono riconosciute da lui come sue pari: Theodore Nott e Blaise Zabini. L'autrice, sul suo sito, ci informa che avrebbe voluto inserire un capitolo in cui questi due ragazzi (D. e Blaise) parlavano, per mostrarci un Draco diverso, ma per necessità di spazio la Bloomsbury l'ha omesso dalla trama." Fonte

*Prof.ssa Sprite: insegnante di erbologia; nel film è ritratta come una donna in carne, molto rotondetta. Da qui il gioco di parole "qualcosa di grosso" che rimanda all'abitudine di Malfoy di portarsi a letto (farsi) molte donne.

Ringrazio barbarak per essere stata la prima a recensire e le 5 ragazze che hanno inserito la storia fra le seguite. Fatemi sapere che ne pensate, non siate timide! <3

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: vale93