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Autore: Aninthea    01/03/2014    0 recensioni
L'Accademia Aninthea sorge in una remota landa del magico mondo di Evesaje: dando occasione a tutti di sviluppare le proprie abilità, moltissime classi hanno preso parte al progetto dell'Accademia. Spadaccini, maghi, guerrieri, mutaformi, unità volanti: la scelta è veramente vasta, e anche chi non ha idea dei propri limiti può benissimo iscriversi, e seguire le lezioni dell'Accademia. Proprio qui, tre giovani ragazze iniziano la vita studentesca, cercando di lasciarsi il passato dietro le loro spalle: ma non sanno che la loro vita cambierà radicalmente dal giorno del loro ingresso.
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Si trattava di un edificio imponente, completamento ristrutturato e portato a nuovo: sembrava fin troppo surreale... Poco più in là, si poteva vedere un campo d'allenamento, con attrezzature e strani macchinari... [...] Davanti all'edificio, file e file di ragazzi, tutti che indossavano l'uniforme dell'Accademia. C'era chi aveva l'aria di uno appena sveglio, chi invece si stava già esercitando in delle magie o con dei fendenti. Alcuni parlavano, altri ridevano, tutti sembravano a loro agio, tutti si comportavano normalmente.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Aninthea Academy ~Capitolo Terzo - Aninthea:l'accademia delle stranezze

Il discorso di benvenuto ormai era finito e Selene scappò di tutta fretta lasciando indietro Anhylia e Zalya. Le due la guardarono stranite, cosa mai l'avrà fatta fuggire in quel modo? Zalya si stropicciò gli occhi cercando di ritornare tra i vivi dato che quel discorso di benvenuto era talmente noioso da farla addormentare sulla sedia appoggiata alla spalla di Anhylia che ben presto si era ritrovata il braccio bagnato dalla saliva dell'amica che dormiva fin troppo profondamente. La più piccola si alzò in piedi, cercando di seguire Selene con lo sguardo in modo da non perderla di vista.

-S-Selene!-

Si alzò pure Zalya, alzando le braccia per stiracchiarsi. Non l'avesse mai fatto. In quel momento un ragazzo le stava passando affianco e lei lo colpì dritto in faccia con un pugno. Il ragazzo gridò di dolore tenendosi con una mano la parte colpita.

-HEY TU!! Ma che ti ho fatto?!- Disse lui visibilmente irritato.

-Oops! Scusa non ti ho visto! Mi stavo stiracchiando... fatto male?- Rispose Zalya tranquillamente.

-Secondo te?! Guarda! Mi esce il sangue!!-

Era Erey, il ragazzo che prima aveva trascinato via il ragazzino biondo, se lo ricordava bene. Sembrava un tipo piuttosto violento. Zalya non ci diede troppo peso e questo lo fece infuriare ancor di più. Stava quasi per venire alle mani quando il ragazzetto biondo, Aarmi, intervenne per calmarlo e portarlo via con la forza (anche se ne aveva davvero poca di forza, quel ragazzino).
Zalya sbuffò girandosi verso Anhylia, che non c'era più. Guardando in lontananza notò che aveva raggiunto Selene e così fece pure lei.
Percorsero tutto il corridoio. Era un corridoio come tutti gli altri, molte finestre, pieno di gente che si apprestava ad entrare nelle classi, un chiasso fortissimo, grida, urla, risate... La ragazza non era molto abituata a tutto questo caos, ma nemmeno le sue amiche. Era tutto così nuovo per loro... presto avrebbero fatto tantissime nuove esperienze e questo le rendeva molto felici. Certo a Zalya non entusiasmava molto dover studiare dato che sua nonna la faceva sempre studiare magia dalla mattina alla sera quando non era impegnata nelle pulizie e faccende di casa ma non ci dava troppo peso. Per lei l'importante era poter stare con le sue due migliori amiche, che ormai erano la sua famiglia.
Stavano per entrare in classe quando d'un tratto il grande chiassò diventò d'improvviso un silenzio assordante. I volti degli studenti più anziani erano diventati pallidi. Una voce interruppe il silenzio.

-Le impronte. Chi. Ha. Lasciato. Le. Impronte.- disse la voce tranquilla ma allo stesso tempo minacciosa.

-C-Che impronte?- disse un'altra voce, probabilmente uno studente.

-Le impronte di fango nell'atrio. Quante volte vi ho detto di non lasciare quelle cazzo di impronte di fango? QUANTE?- tuonò la voce.

Zalya, incuriosita dalla situazione si fece spazio tra gli studenti. La voce che stava rimproverando lo studente era un uomo piuttosto basso con i capelli neri e degli occhi blu, freddi come il ghiaccio. In testa portava una bandana bianca, probabilmente era un bidello.
Lo studente era completamente terrorizzato e continuava a trovare scuse su scuse.

-Chiudi quella dannata fogna.- disse l'uomo tappandogli la bocca infilandogli lo spolverino.
-Ora pulirai tu. Con il tuo spazzolino. E non mi interessa se hai lezione. Ora muovi quel stramaledetto culo e PULISCI!-
-S-S-Sì Signor Ravainne!! Subito!!!- disse il ragazzo mettendosi sull'attenti e scappando subito a pulire.

-Caspita, quel bidello fa proprio paura, ragazze...- Disse Zalya con nonchalance
-Mi... mi fa un po' paura...- rispose Selene leggermente scossa.
-Spero di non averci mai niente a che fare...- sussurrò Anhylia visibilmente impaurita

Una studentessa sentì le loro parole e si intromise nel loro discorso.

-Oh, ci avrete a che fare eccome!- disse, poi continuò -Quello è Lavi Ravainne, insegna la scherma qui all'accademia. Ma non si limita solo a quello! E' sempre ossessionato dalla pulizia e tutti gli studenti hanno un grandissimo terrore di lui! Una volta per esempio uno studente mentre correva in corridoio mentre mangiava un panino stava lasciando una scia di briciole... Il professore lo vide e... gulp... per punizione gli ha fatto spolverare TUTTA l'accademia. Miraccomando, non sporcate mai in giro! Inoltre oggi si occuperà di un discorso generale per spiegare esaustivamente quel che ci spetterà fare nell'accademia.-

Zalya assunse un'aria esasperata, sbuffando pesantemente.

-Andiamo bene... so già che non ci andrò d'accordo, con quello...- borbottò
-Cosa ci fate ancora qui?-

Disse una voce dietro di lei, paralizzandola

-Entrate subito in classe se non volete seguire quello di prima.-

Era il professor Lavi, che continuò

-Cos'avete da guardarmi così? MUOVETEVI.-

-S-Subito!!!-


 Dissero Selene, Anhylia e la studentessa che parlava con loro.

-Sì, sì... ok ok...-

 Disse svogliata Zalya, che ricevette un'occhiata poco rassicurante dal professore.

Una volta in classe, tutti si sedettero ai banchi. Per fortuna le tre ragazze trovarono tre banchi vicini e così si sedettero una a fianco all'altra. Il professore andò alla cattedra togliendosi la bandana, cominciando a fare l'appello. In quel lasso di tempo le ragazze si guardarono intorno. Certo, era una scuola di snob, ma tra quelle persone con la puzza sotto il naso cominciarono a notare delle persone fuori dal comune, alcune sembravano totalmente fuori dagli schemi. Gente che mangiava di nascosto sperando di non essere vista, tizi che parlavano con delle bambole voodoo, persone che fissavano nel vuoto sorridendo come pazzi, gente che parlava con i corvi e via dicendo.

"Ma dove... siamo finite?" pensarono le tre amiche.

L'appello finì. Il professore Lavi camminò mettendosi davanti alla cattedra per poi sedercisi sopra, scrutando attentamente la classe.

-Bene, ci siete tutti. Inizierò col dirvi che dopo questa lezione dovrete essere pronti a tutto. Sapete bene a cosa andate incontro, vero? Se c'è qualche ripensamento...- indicò la porta -Quella è l'uscita. E' la vostra ultima possibilità.-

Il discorso cominciava a diventare davvero molto, molto strano. Alcuni si alzarono andando via, terrorizzati.

"Ma... che sta succedendo?" Pensò Zalya leggermente inquietata.

-Tz. Ogni anno c'è sempre qualche codardo senza palle.- borbottò il professore, poi -Benvenuti all'Aninthea Accademy. Da oggi inizierà il vostro addestramento per diventare dei valorosi soldati. Come molti di voi sapranno...- schioccò le dita, la lavagna si rivoltò dall'altro lato mostrando scritte e disegni -Questa accademia si occupa di ogni genere di cosa. Principalmente sono missioni da niente, come recuperare persone rapite, raccogliere ingredienti di vario genere... insomma, roba del genere. Non sono bravo in questi discorsi. Potrebbe anche capitare di dover recuperare un gatto da un albero, che ne so. A volte sono missioni più serie, come difendere intere città dalle invasioni di demoni, dove molti ci rimettono la vita. Il nostro compito è inculcare le basi nelle vostre piccole testoline di merda e di sviluppare il vostro potenziale. Qui ogni giorno è prezioso per imparare cose nuove e sperimentarle in allenamenti e campo di battaglia. Siete entrati merde, ne uscirete soldati pronti a tutto. O cadaveri. Dipende tutto da voi.-

Le tre ragazze sussultarono. Soldati? Campo di battaglia? Loro credevano che era solo un'accademia dove si imparavano e sperimentavano cose, non pensavano di essersi arruolate in una pazzia del genere. Anhylia cominciò a tremare terrorizzata dopo quel discorso. Selene invece era piuttosto scossa.
Zalya le guardò. Era stata lei a sentire dell'accademia e a farle iscrivere insieme a lei. Ora, sapendo che potevano rischiare la vita si sentì terribilmente in colpa. Aveva portato le sue più care amiche in mezzo al pericolo completo, non se lo sarebbe mai perdonato.

-Ragazze...- sussurrò con un tono triste -m-mi dispiace, io...-
-Hey, di che ti dispiaci?- la interruppe Selene -Questo posto posto è comunque cento volte meglio di quel convento a mio avviso!- finì, sorridendo
-Sappiamo badare a noi stesse, stai tranquilla! Certo, quel discorso mi ha messo un po' paura, ma... noi abbiamo già visto la morte in faccia... Se abbiamo superato quello, supereremo anche questo!- Rispose Anhylia cercando di rassicurare l'amica.
-Hey... così mi fate commuovere, però!-
-Volete far silenzio, voi tre? Ancora un rimprovero e finite nell'atrio insieme all'altro, vi ho avvertite!-
Gridò il professor Ravainne. -SILENZIO. Ok?-
-S-Sissignore!!!-


Dissero le tre in coro. Alcuni si misero a ridere di loro per essere state rimproverate. Il professore li fulminò tutti con lo sguardo.

-Che avete da ridere piccole merdine? Volete finire nell'atrio pure voi?-

Quella minaccia li fece zittire tutti, dal primo all'ultimo.
Il discorso durò molto, ovviamente Zalya stava quasi per addormentarsi dalla noia ma il professore provvedeva subito a rimetterla in riga. Selene invece lo ascoltava attentamente mentre Anhilya a volte si perdeva a guardarsi intorno ammirando la bellezza della classe.
Le ore passarono e finalmente il discorso finì. Sarebbe stata l'ultimo  della giornata, a partire dal giorno seguente sarebbe stato tutto diverso, sarebbero cominciate le lezioni e tutto il resto.
La mensa per quel giorno era ancora chiusa quindi tutti dovettero arrangiarsi a mangiare altrove. La giornata passò davvero in fretta. Erano tutti occupati a mettere a posto le loro cose e a organizzarsi per i giorni seguenti. Erano così occupati che presto la giornata giunse al termine.
Le nostre tre protagoniste dopo essere state tutto il giorno insieme, dovettero separarsi per andare ognuna al proprio dormitorio.
Anhylia cominciava di nuovo a sentirsi in ansia. Non voleva separarsi assolutamente da loro. Zalya le mise una mano sulla testa, scompigliandole affettuosamente i capelli.

-Hey, se proprio non vuoi stare sola puoi dormire con una di noi due, stasera!-

Disse l'amica sorridendo. Anhylia ci riflesse un attimo su, poi mosse la testa in segno di negazione.

-No... richierei di mettervi nei guai... Io... io ce la posso fare!- rispose convinta.
-Brava, così ti voglio! Allora buonanotte... Mi raccomando, fai sogni d'oro, Anh!-


Disse Selene scompigliando anche lei la testa di Anhylia.
Così Selene e Zalya andarono al loro dormitorio, lasciando comunque a malincuore la loro amica.
Entrarono tutte nella loro camera, preparandosi per coricarsi a letto.
Zalya era davvero stanca, non era abituata a giornate così movimentate. Eppure ci si sarebbe dovuta abituare in fretta. Si sedette sulla sedia della scrivania che aveva in quella camera e cominciò a spazzolarsi i capelli, per poi legarli in alto. Certo, era una pettinatura piuttosto buffa ma tanto chi l'avrebbe vista?
Dopo i capelli si mise la camicia da notte, sembrava molto vecchia. L'aveva usata per molto tempo mentre abitava al convento. Ma fino a che non si rompeva ed era in perfette condizioni di poteva benissimo usare, tanto non l'avrebbe vista nessuno. Prima di coricarsi finalmente a letto però, si voltò verso lo specchio, tirando fuori dalla camicia da notte uno strano pendente rosso. A prima vista sembrava un semplice pendente rotondo e rosso, con un cordino nero e i contorni d'oro. Sottoponendolo però alla luce, si vedeva che dentro la pietra vi era una specie di fenice stilizzata. La ragazza aveva quella collana fin da quando ricordava e non aveva mai avuto l'opportunità di scoprire cosa significasse quella fenice, se quel pendente era importante o meno. Stanca di riflettere, decise che era ora di andare a dormire.
Finalmente, spegnendo le luci e tirando un grosso sospiro, si buttò sul letto coprendosi con una coperta. Pochi minuti dopo era già nel mondo dei sogni.

Pioggia incessante.
Un assordante rumore di zoccoli di cavallo in corsa, nitriti.
Infiniti alberi che scorrevano senza sosta alla vista.
Voci terrorizzate che pronunciavano parole incomprensibili.
D'improvviso, un pianto di neonato.

Zalya si svegliò di soprassalto nel letto, tutta sudata e ansimante. Si mise una mano sulla fronte.

-Di nuovo... Era tanto tempo che non succedeva...-

La ragazza era solita fare sogni tranquilli ma ogni tanto spuntava fuori quell'incubo. Non riusciva a capire il perchè. Ogni volta le sembrava come un ricordo lontano, triste. Tutte le volte si svegliava sconvolta, in un mare di sudore e molte volte, le lacrime agli occhi. Non piangeva mai, le capitava solo con quell'incubo. Sospirò volgendo lo sguardo alla finestra: era ancora notte fonda.

-Dannazione, è ancora tardissimo...-

Restò qualche minuto a riflettere sul letto, decidendo poi di alzarsi per andare al bagno. Si mise le pantofole andando poi alla porta della camera, aprendola piano piano per non svegliare nessuno.
Una volta nel corridoio, cominciò a sentirsi davvero a disagio. Di notte era tutto tremendamente spettrale. Era tutto buio, con la luce della luna che entrava dalla finestra, proiettando ombre spettrali provenienti perlopiù dai rami degli alberi. La ragazza, visibilmente impaurita, cominciò a procedere con passo lento e cauto. Dall'apparenza e i modi di fare sembrava una ragazza senza paura ma in realtà era una gran fifona quando si trattava di posti bui e tetri. Continuava a procedere tremante cercando il bagno, quando da fuori passò qualcosa, proiettando un'enorme ombra nel corridoio per qualche secondo facendola fermare completamente terrorizzata.

-Oh D-Dei... F-Forse è meglio che torno in camera...- disse con gli occhi sbarrati.

Cominciarono a passare altre ombre, sempre di più. Girò lentamente la testa guardando fuori dalla finestra. Notò che quelle ombre appartenevano a dei corvi nerissimi, che stavano atterrando sul giardino che divideva i dormitori maschili da quelli femminili. Incuriosita da cosa avesse attirato tutti quei pennuti nel cortile, si avvicinò sempre con cautela alla finestra, senza aprirla. Migliaia di corvi. Un'infinità.
Aguzzò lo sguardo e notò che in mezzo a tutti quei corvacci c'era qualcuno.

-Oh mio dio! Quei corvi stanno attaccando quella persona!! Devo... Devo aiutarla! Non posso restare a guardare!!-

Cominciò a correre a perdifiato, scendendo le scale rischiando di inciampare più volte. Aprì la porta per accedere al giardino.

-Tieni duro!! Ti salverò!!- Urlò la ragazza -Maldetetti corvacci, sparite!!- Disse caricando una magia.
D'improvviso, una risata. Probabilmente appartenente alla persona in mezzo ai corvi.

-Niah ah ah! Salvarmi? E da cosa? Io sto bene! Oh, o forse stai parlando a qualcun'altro? Di solito questi monellacci molestano le persone!-  Sbucò fuori un ragazzo dallo sciame di corvi.
Aveva i capelli bianchi ed era vestito con un mantello nero dal colletto viola, una maglia grigia con le maniche nere con dei grossi bracciali color oro alla fine. Portava una specie di gonna viola con sotto dei pantaloni neri e delle scarpe aperte ai lati color oro. Aveva un grandissimo sorriso in faccia, sorrideva talmente tanto da tenere anche gli occhi chiusi. Zalya lo guardò spiazzata. Pensava che quel ragazzo fosse in pericolo e invece stava benissimo.

-Ah. Pensavo che quei corvi... Beh sei sano e salvo, per fortuna!- disse un tantino imbarazzata per la figuraccia appena fatta. Poi lo osservò bene, notando che in effetti non portava la divisa della scuola.

 -Ma sei un professore, per caso? Non hai la divisa...-
-Aaahhh, quelle divise noiose non voglio nemmeno vederle! Le indosso solo di giorno, ora non mi vede nessuno, niah ah ah!-
-Oh, capisco.-

"Che risata stramba che ha questo tizio..."
-Niah ah ah! Che ragazza strana che sei, comunque! Mi fai quasi concorrenza! Come ti sei conciata?-

In quel momento Zalya si rese conto che era ancora in camicia da notte e con i capelli legati in maniera assurda. Diventò completamente rossa dall'imbarazzo, sicuramente in quel momento sembrava un clown. Il ragazzo continuò a ridersela divertito.

"Oh dei! Una figuraccia dopo l'altra! In pochi giorni avrò una reputazione terribile! Obbeh, forse è meglio così."
-Ehm... bene. Non sei sotto attacco quindi non serve il mio aiuto, addio.-

Fece per andar via, ma il ragazzo la afferrò per un polso.

-Hey!-
-C-Che c'è?-
disse lei, leggermente scocciata.
-Beh, non mi hai ancora detto il tuo nome. Niah ah!- disse lui, sempre divertito. -Io mi chiamo Enri. E tu?-

Quel tizio le sembrava uno psicopatico e non voleva avere niente a che fare non solo con lui, ma con tutti gli altri dell'accademia in generale. Non era lì per farsi nuove amicizie. Amicizie che oltretutto non voleva proprio, per vari motivi. Dire il proprio nome però non avrebbe fatto male a nessuno, quindi si diede una mossa.

-Io... mi chiamo Zalya. Piacere.-
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Scritto da Zalya
Forum & GDR sulla fanfiction: http://www.anintheaaccademy.forumcommunity.net/

Note delle autrici: questa è una Round Robin, ovvero una fanfiction scritta a più mani. Siamo tre ragazze che scrivono soltanto per passione; quindi potrebbero esserci errori ovunque, nonostante la nostra attenzione. E'una fanfiction a puro scopo intrattenitivo; non intendiamo avere alcun diritto su quanto "prelevato" da noi (siano essi personaggi di altre opere o musiche, immagini o quant'altro) ma la storia è comunque scritta di nostro pugno e inventata da noi. I personaggi sono ispirati a quelli di altre opere per quanto riguarda l'aspetto il fisico e a volte anche il nome; ma carattere e storia sono completamente inventati da noi, così anche come il mondo che fa da scenario ai protagonisti. Ci sono però citazioni a opere esistenti anche qui. Dato che questa fanfiction è scritta a più mani, ogni capitolo avrà uno stile diverso; detto questo, speriamo che la nostra storia vi piaccia, e ringraziamo chi la leggerà e chi troverà il tempo/voglia di recensirla. I capitoli verranno postati con una frequenza di tre-quattro settimane o anche più. Sono ben accette critiche, dato che dobbiamo ancora migliorare tanto.
  
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