Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Chie_Haruka    02/03/2014    3 recensioni
Se gli anime/manga che conosciamo esistessero veramente in altri mondi? Se un giorno ne veniamo a contatto? Cosa succederebbe? ma soprattutto cosa accadrà alla protagonista di questa storia oltre ogni finzione che porterà realtà nella sua vita?Tra realtà e fantascienza? O. . realtà e gravi problemi celebrali? Questa è la storia di una ragazza apparentemente allegra ma spenta dai vari problemi che la circondavano. Forse direte uguale alla massa. . .No, se c’era una cosa diverso in lei, era sicuramente quel suo atteggiamento da menefreghista sempre ottimista in tutto, cercando di distinguersi dalla cara e beata massa di pecorelle che giacevano nel mondo. Per lei tutto andava oltre.. era questo forse il suo problema? Di andare e vedere oltre? O forse era la pigrizia? Credeva in qualcosa che andava veramente oltre! Infatti non poté che seguire quella strada e vedere cosa ci fosse dopo.
Si richiede al lettore molta fantasia e immaginazione e un pizzico di amore verso l’impossibile xD
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Un freddo silenzio calò. Tutto il caos che c’era attorno a me scomparve. Non riuscivo a percepirlo, era come se fossi stata presa da un attacco di paralisi.
Tutto si fece grigio. . . le luci sparirono,le persone, le macchine, il caos. Non c’era più niente. Solo io e quel grigio intorno a me.
Il freddo mi ghiacciò il cuore,bloccando i miei battiti. . .quasi volesse toccarmi l’anima.
I miei respiri si facevano sempre più lievi fino a smettere di respirare. Dentro la mia testa non vi era più nulla.
I miei pensieri erano spariti. Mi sentivo come un recipiente vuoto.
La luce nei miei occhi stava sparendo ma qualcosa mi fece riprendere il mio battito.
” Un ombra!” Un ombra si avvicinava, sempre più a me. Gli occhi si facevano sempre più pesanti. 
Cercavo di alzare gli occhi, ma non ci riuscivo. Troppo pesanti,  troppo pieni di tristezza e di odio per poter riuscire ad aprirli e vedere quell'ombra ormai vicina a me, che si era trasformata in una luce candida. Una luce che somigliava a quella del sole, come i raggi solari che riscaldavano.
<< Un giorno verrai da me per sdebitarti >> una voce dolce si sentì, in quell'eco grigio senza pietà.
Quella voce. . . Quella voce l’avevo già sentita! Era di quel ragazzo che mi aveva salvato. Ma prima ancora io l’avevo sentita da qualche parte. Ma dove? Nel frattempo spariva quella luce e il grigio si faceva da parte, facendo ritornare il caos, le persone, le macchine e le luci di quella sera, di quella giornata con un finale agghiacciante.
Quando riuscì ad alzare gli occhi c’era Giuliana davanti a me che mi faceva segno di salire nel bus, ormai arrivato da un pezzo che aspettava solo me. Salimmo nel bus.
Nessuno parlava, ma soprattutto io non riuscivo a parlare. Ma quanto mai? Non volevo peggiorare la situazione. Non volevo far pesare la cosa alla mia amica ne tanto meno fargli ricordare questa spiacevole avventura.
Si sentivano soltanto alcune persone che parlavano sotto voce e la radio di quel bus.
Giuliana si addormentò mentre io rimasi sveglia per tenere tutto sotto controllo.
Durante il viaggio, risentivo quella voce, quella piacevole voce che torturava la mia mente facendomi ricordare quel gelo che provai. Quando arrivammo in paese le brutte sorprese non erano finite o almeno per me. La madre di Giuliana ci stava aspettando! Scesi dal bus e ci dirigemmo verso sua madre.
<< Tieni ho portato le tue cose, le avevi dimenticate a casa mia! >> disse sua madre con un dolce sorriso in bocca.
 << Vi siete divertite? Forza Giuly saluta che dobbiamo andare >> a quelle parole io e la mia amica volevamo morire.
Ma non per la frase in sé, ma perché il piano aveva preso una brutta piega. Io non potevo tornare a casa in quello stato. Avevo i capelli mossi a causa del mare ed ero piena di sale e sabbia. Mi avrebbe scoperto mia madre e questa volta sarebbe stata veramente la mia fine.
Giuliana si sentiva in colpa ma non poteva fare nulla. Mi salutò dicendomi che avremmo parlato dopo al telefono, augurandomi buona fortuna.
Bene, in quel momento volevo dire alcune delle mie belle parole. Avevo il panico ormai dietro l’angolo che mi sorrideva. Non sapevo che fare, nel frattempo le mie gambe iniziarono a camminare.
Dove diavolo stavo per andare? Iniziai subito a pensare a un piano, che doveva riuscire per forza.
Chiamai mia zia e le chiesi dove si trovava. Per mia fortuna era da mia nonna. La supplicai affinché potessi andare da lei a dormire, spiegandogli la situazione e di tenere il piccolo segreto di quella giornata in spiaggia. Mia zia mi venne a prendere. Quando arrivai a casa sua mi lavai per bene e iniziai a tranquillizzarmi.
Stava andando troppo liscia la cosa. Cosa mi sfuggiva?
<< Oddio, mia madre! Non le ho telefonato. Lei non ha ancora telefonato me? >> Corsi da mia zia, con un espressione di terrore sul volto, mentre lei guardandomi si mise a ridere senza pietà. Dopo la bella risata mi disse di non preoccuparmi perché aveva pensato a lei di telefonare mia madre e avvisarla che dormivo da lei.
Dopo mia zia mi invitò a mangiare, ma mi ero appena appoggiata sul divano ormai quasi addormentata. . . dimenticando tutto e tutti.
Ero troppo stanca. . . Volevo dimenticare quel freddo che avevo sentito, ma soprattutto quella voce che assillava la mia povera mente. Dicendomi che avevo bevuto troppa acqua di mare e quindi avevo avuto le allucinazioni.
Ovviamente a mia zia non raccontai nulla di quello che mi era accaduto, se no si sarebbe preoccupata e lo avrebbe detto a mia madre.
Dopo quel giorno avevo ripreso la mia solita routine, finché arrivò il giorno degli esami.
Mi sentivo male, ma non provavo niente, se non apatia assoluta. Non volevo sostenere quello stupido esame, perché avevo paura di non riuscirlo a passare.” Non provavo nulla ma avevo paura di non passarlo “. ..  mhm quindi sono poco contorta.. . già! Alla fine arrivai a scuola e feci quello stupido esame.
Era di una facilità che quando uscì da quella stanza mi diedi della stupida. Mentre tornavo a casa, mia madre mi tempestava di telefonate per sapere come era finita. Mi sentivo finalmente libera, non avevo più nulla da preoccuparmi.
Ora ero pronta per affrontare un nuovo anno scolastico. Anche se quest’anno iniziò male.
Ero diventata una menefreghista sullo studio. Studiavo all'ultimo minuto e non avevo un motivo che mi spingesse a studiare. Volevo ma non volevo.
Non riuscivo a concentrarmi. Sembravo un idiota, anzi lo sono! I giorni passavano, le settimane e anche i mesi. Fino ad arrivare a dicembre.
“Finalmente le vacanze!” Non aspettavo altro da quando era iniziata la scuola.
L’ultima settimana di scuola, come ogni anno mi licenziavo automaticamente dallo studio,rifiutandomi di aprire qualsiasi libro. Il risultato? Che mi sono beccata un bel due in spagnolo, per non parlare della brutta figura che ho fatto con lei dicendogli cosa pensavo veramente in quel momento.
Pessima mossa, decisamente pessima. Mai dire a un professore “ no guardi, non ho studiato perché non mi andava, sinceramente non mi interessa nulla di questo capitolo”. Avevo usato la mia sincerità nel momento sbagliato. Caspita! Che genio che sono! Dopo la brutta figura, passarono qualche giorno e finalmente arrivò il giorno in cui entravo ufficialmente in vacanza. . . che gioia! Potevo rilassarmi e godermi quei momenti ad oziare, operando il completo e perfetto nulla.
Passarono i giorni e io non pensavo più a quei eventi strani, non volevo diventare pazza.
Cosi arrivò Natale. Un altro Natale insieme a miei parenti. 



Angolo Autore:
Wiii tante cose contorte dalla mia mente sono uscite, ma pensandoci questo non è niente ai capitoli che verranno xD  Comunquee. .  . La nostra protagonista ha ripreso la sua routine, ritornando a scuola con “il piede sbagliato”. Anche se non lo fa notare e non vuole ammetterlo lei era ancora turbata da dall'episodio. Non riusciva a togliersi di dosso quella sensazione di quel ragazzo che le aveva salvato la vita e di quelle parole assurde che gli aveva detto. Ma adesso che aveva ripreso la sua solita routine finirà così? Negando a se stessa tutto per non passare per la pazza di turno? Cosa farà durante le fatidiche vacanze? Vi aspetto al prossimo capitolo :3
   
 
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