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Autore: tsubasa_rukia3    02/03/2014    1 recensioni
.. -se fossi normale questa storia non esisterebbe nemmeno. Non sono umana, tranquilli, non sono un fantasma o un demone, nemmeno un licantropo se è per questo (puzzano troppo per i miei gusti). Sono un vampiro, ok, ora potete pure scappare urlando il perdono di Dio e buttandomi croci e aglio ect. ect.- tratto dal testo.
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La storia è stata corretta e aggiustata, nessun cambiamento drastico sulla storia o dei personaggi.
Sarei felice di sapere i vostri pareri e, inoltre, la storia continua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2507713
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Unione
Arrivò fredda la consapevolezza che quello che stava facendo era inutile. Questa volta non sarebbe bastato e il basso ventre sapeva di che cosa aveva bisogno, ma non aveva nessuna intenzione di cedere. Aveva della dignità, non avrebbe lasciato ai suoi istinti di prendere il sopravvento così facilmente.
Decise di iniziare con dei respiri profondi e regolari, contando un ritmo in quattro quarti e alternandolo. Dopo quello che parvero minuti si sentì quieta. Con uno schiocco i ‘’muri’’ di tenebra che aveva eretto si dissiparono e con la luce del sole notò le macchie di sangue sui suoi vestiti freschi di bucato e nel pavimento. Fu grata di aver fatto in tempo a togliere il tappeto.
Prese i panni sporchi e si pulì il viso facendo affidamento sul riflesso della finestra vicina la tavolo.
Adam rimase tutto il tempo impietrito ad osservarla.
Con uno schiocco delle dita una fiamma divampò sulla pozza di sangue senza emettere un rumore e nessun genere di fumo. Neanche il calore emanò, forse bisognava trovare un altro nome anzi che quello di ‘fiamma’. Nessuno se ne preoccupò.
Adam rimase a guardare quel corpo vibrare sul pavimento in legno senza recare danni, candida come una nuvola.
«Chiedo scusa per lo spettacolo poco fine e per la scortesia. Alcune volte capita…», la voce di Sara parve rianimarlo.
«Non cacciate in questi casi?» chiese dopo essersi schiarito la gola.
«Cacciare cosa? Il sangue umano mi da’ alla nausea, quello sintetico fa schifo e quello degli animali… beh è particolare, dipende dall’animale in verità», in silenzio la sua mente divagò al ricordo dei suoi esperimenti cercando di nutrirsi di cavalli e cervi: sapevano di erba. Disgustoso!
«E allora vi nutrite di voi stessa?!» chiese sussurrando, un po’ scioccato.
«Sì, in parte- storpiò la bocca per pulire un punto vicino alle labbra- lo trovo più… logico».
«Logico?! E dove?» urlò sorpreso.
«Ragazzo, che cosa volete che vi dica per farvi contento», la sua voce suonò dura.
«Contento, perché mai dovreste farmi contento? Per l’amore della natura, come avete fatto a vivere fino ad ora?!», esclamò confuso nella sua lingua natia.
«Questo lo so io e nessun altro» sospirò infastidita, «Sapete che vi dico?  Non mi interessa la vostra opinione, viaggiatore». Si avvicinò alla borsa e si tolse la maglia cercando una maglietta a maniche corte con la mano, fortunatamente il reggiseno non era stato sporcato e poté tenerlo sopra la nuova maglia in tinta. Osservò i suoi pantaloni, sporchi soprattutto alle ginocchia.
Non diede importanza alle ferite aperte negli avambracci mentre si districò la treccia unilaterale.
«Ovviamente non vi deve interessare la mia opinione, viaggiamo su strade diverse» riprese in tono duro l’uomo.
«Sono felice che l’abbiate compreso, Signor Beast»
«Anche io» ribatté in tono di sfida.
«Bene» rispose a denti stretti.
«Perfetto» sibilò. Nessuno dei due sembrò propenso a lasciare l’ultima parola all’altro.
Senza rendersene conto si avvicinarono fino a scontrarsi fronte contro fronte, alitandosi in faccia.
Fu proprio il profumo dell’altro a far perdere la lucidità della rabbia iniziale, poiché per ognuno l’odore dell’altro parve come quello di un frutto rinfrescante e dissetante. A fare il primo gesto di furia fu Adam.
Meccanicamente le labbra di Sara risposero. Si staccò da lui per un attimo e appena prese aria gli saltò addosso spingendolo in direzione del letto ancora con le coperte sfatte. Sentì chiaramente il suono dei loro respiri ansimanti e appena vide la spalla di lui nuda, dopo averla leccata con la lingua calda. Parve che quel prurito che provava ai denti si fosse placato finalmente e non si rese conto di averlo mai avuto fino a quel momento. Respirando dal naso si godette il suo profumo e il liquido caldo riempirgli il corpo, chiuse gli occhi per amplificare l’effetto delle sue sensazioni.
 
Quando capì di essere morso alla spalla stava ammirando la sofficità dei suoi capelli e lentamente iniziò a mordicchiarle il collo. Dapprima con dolcezza, poi sempre più profondamente e rudemente. Al tempo stesso le sue mani giocarono con le sue gambe soffici e abbassarono i suoi pantaloni e quelli di lei. Affondò i denti nella sua carne sentendo un piacere istantaneo. Piccoli sorsi di bramosia entrarono nel suo essere e non ebbe nessuna intenzione di accelerare il ritmo, dopo due sorsi sentì il suo cuore sincronizzarsi con quello di lei. L’addome iniziò a spingere contro le sue anche e ben presto la completò. Fece come i morsi: prima lentamente e poi sempre più intenso. Dopo pochi attimi Sara liberò la sua spalla e sembro soddisfatta del sangue ricevuto, ma ora era la sua carne e non i suoi denti a godere. Istintivamente lo abbracciò mentre si accorse che lui le aveva messo una mano dietro la schiena per avvicinarla.
Ance lui fu sazio del suo sangue, ma il movimento dei fianchi continuò facendolo ansimare, leccò le gocce di sangue che uscirono dal collo di lei e alzando leggermente la testa vide il suo volto , bellissimo.
Quell’istinto che gli faceva muovere i fianchi gli fece avvicinare le sue labbra.
 
Dapprima sentì un bacio dolce, innocente, ma poi come se l’aria mancasse la sua schiena la fece sedere senza smettere di fare il movimento di reni, anzi iniziò a collaborare pure lei con il ritmo che faceva il corpo virile di Adam. Vorace fece dei movimenti che non sapeva di poter fare con le labbra e la lingua umida. Questi gesti le parvero come se cercasse di divorare qualcosa. Per  l’eccitazione i canini ferirono la sua lingua e il sangue iniziò a mischiarsi leggermente con quel liquido tiepido. Brividi di piacere percorsero le loro schiene mentre lei s’inarcò sempre di più e lo inondò del suo profumo. Poi vennero i versi che la liberarono da quell’unione di labbra e successivamente si ritrovò a dire il nome di Adam con un intensità e desiderio che non aveva mai provato.
Il ritmo aumentò sempre più finché entrambi non si fermarono di colpo e si stesero insieme, rimasero in contatto l’una con l’altra per molti istanti e ansimanti. Adam si beò del suo odore e distrattamente le leccò gli avambracci.
Sara sembrò senza pensieri, godendosi quella sensazione di lingua sulla sua pelle e ansimando.
I respiri si fecero sempre meno intensi e nello steso istante si guardarono. Lui, sorprendendola rise facendo comparire quelle fossette che le piacevano tanto. Senza esitazione lo baciò e questa volta non fu una fiamma avida e dirompente ad animarli, ma qualcosa di più caldo e flebile allo stesso tempo.
Dopo quell’unione di labbra Sara diresse il capo verso il petto in direzione del suo cuore e lo ascoltò battere veloce.
Rimase così finché non lo sentì rallentare e sentendosi calda e al sicuro rimase in quella posizione finché non sussurrò distratta prima di dormire: « questo non me lo aspettavo… ma devo dire che non mi dispiace». Quando si addormentò non sentì la risposta dell’altra parte.
 
Grazie per aver letto fin qui! Ok, questa cosa non l’avevo calcolata nemmeno io, ma ha preso sopravvento la mia parte malata della testa xD Sinceramente questo capitolo potrei considerarla anche la fine del libro o di una fantomatica ‘prima parte’ non saprei… Ditemi cosa ne pensate, preferite la fine della storia così con un finale semi- aperto o volete vedere altro? Spero di non aver fatto nessun casino con i rating e di non aver violato le regole del forum…
Vi prego, come al solito, ditemi che ne pensate e alla prossima (forse xD)
Tsubasa_rukia3
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2507713
  
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