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Autore: OfeliaMontgomery    03/03/2014    1 recensioni
Katarina nel 1790 venne trasformata da Victor Lockwood, uno dei vampiri del consiglio. La donna ormai vampira gli strappò il cuore e lo guardò morire.
Nel 1823 nacque la sua unica figlia, nata dall'amore tra lei ed umano. I vampiri del consiglio lo scoprirono, così andarono da lei ed uccisero l'umano, tentarono di uccidere anche la sua bambina, ma scappò. Da quel giorno non fece altro che scappare e nascondersi da loro.
Adesso nel 2014 cercheranno di vivere una vita normale, ma la scomparsa di sua figlia sconvolgerà tutta la sua vita.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussarono alla porta così Katarina si alzò dal divano ed andò ad aprire. Si trovò davanti Tom con in mano due bottiglie di vino.
– Ti va? – chiese muovendo una bottiglia prima di entrare nell’appartamento, Katarina annuì chiudendo la porta.
– Allora che vuoi fare? – chiese Tom sedendosi sul divano, Katarina lo seguì poco dopo portando dei bicchieri.
– Stavo pensando di vedere un film e ovviamente bere – rispose riempiendosi il bicchiere di vino per poi portarselo alla bocca e berne il contenuto.
– Okay, per me va bene – disse Tom riempiendosi il bicchiere, – Che film vorresti vedere? – chiese bevendo un sorso di vino.
– Qualsiasi cosa basta che non sia un film drammatico – rispose Katarina legandosi i capelli in una coda disordinata.
– Certo, ma in verità qual è il vero motivo per cui sono qui? – chiese Tom alzando le sopracciglia.
La donna sospirò appoggiando sul tavolo il bicchiere – Voglio scontrarmi con i vampiri del consiglio per la nostra libertà, ma ho bisogno del tuo aiuto e di tutti i vampiri che sono dalla nostra parte –
– Vuoi davvero farlo? Ne sei sicuro? – chiese stupito il vampiro.
– Sì, ti prego aiutami – rispose la vampira implorandolo.
– Certo che ti aiuterò. Chiamo gli altri, sono più o meno centocinquanta vampiri pronti a seguire i tuoi ordini –
– Bene, chiamali – disse Katarina bevendo un altro po’ di vino mentre pensava ad un modo per distruggerli.
 
– Lasciatemi, lasciatemi andare – urlava Lavinia prima di essere tramortita per la seconda volta.
Quando riaprii gli occhi, sbattendo più volte le ciglia si guardò intorno. Si trovava in una piccola stanza di pietra con poca illuminazione, sembrava una specie di prigione. Voleva alzarsi per sgranchirsi le ossa, ma solo in quel momento capii che era incatenata sia ai polsi che alle caviglie.
Emise un gemito di dolore cercando di muovere i polsi, ma il ferro le ferì la pelle.
– Non penso che muoversi le servirà a qualcosa signorina Castellani – disse una voce tetra da dietro alla porta di pietra che divideva lei dalla sua impossibile fuga.
– Chi siete? – urlò la ragazza divincolandosi ancora, ferendosi ancora più in profondità.
– Il mio nome è Leonard Muller e sono il capo dei vampiri del consiglio – disse elegantemente prima di andarsene via lasciando la ragazza da sola.
– Mamma aiuto! – urlò la ragazza incominciando a singhiozzare.
– Non servirà a niente. Qui non ci sentirà nessuno – disse una voce calma dal fondo della cella.
– Chi siete voi? – chiese Lavinia alzandosi in piedi e facendo due passi che poi vennero bloccati dalle catene.
– Mi chiamo Alexander Bennett – rispose l’uomo tossicchiando prima di uscire dall’ombra.
Aveva il viso affilato con una grande cicatrice sulla fronte. Il viso era molto pallido. Aveva i capelli castano scuro come anche il colore dei suoi occhi che erano circondati da delle profonde occhiaie.
– Bennett? – chiese Lavinia dato che era anche il cognome di Tyler.
– Sì. Mio figlio si chiama Tyler e vive con sua nonna da quando sono stato rapito, almeno così credo – rispose l’uomo alzandosi in piedi e avvicinandosi alla vampira.
– Tyler è vostro figlio? –
– Lo conosci? –
– Sì, siamo amici –
– Come sta? –
Lavinia si ricordò di quello che era accaduto ieri sera, avevano colpito Tyler e lo avevano lasciato lì a terra svenuto – Oddio devo uscire da qui, Tyler lo hanno colpito ed è svenuto. Lo devo trovare –
– E come pensi di uscire da qui? Io sono qui da ormai due anni –.
 
Tyler si svegliò scattando subito in piedi. Si trovava in camera sua poi ricordò il ballo, Lavinia, il rapimento e la botta che lo aveva fatto svenire.
– Nonna come ci sono arrivato qua? – chiese correndo verso la cucina dove trovò sua nonna intenta ad appoggiare paletti d’argento e di legno sul tavolo. Andò ad appoggiare anche un’ascia e un fucile.
– Nonna che diamine stai facendo? – chiese sconvolto, non si sarebbe mai aspettato che la nonna conoscesse la verità.
La donna alzò lo sguardo e due occhi color smeraldo spenti fissarono il nipote – Mi sto preparando per andare a riprendere mio figlio – rispose caricando il fucile.
– Papà? –
– Sì Tyler, tuo padre è ancora vivo, è stato rapito dai vampiri del consiglio, ma penso che tu sappia già di chi sto parlando dato che esci con una vampira – esternò la nonna guardando di sottecchi il nipote.
– So tutta la verità perché ho trovato dei diari di papà e sì, sto con un ibrido, proprio come papà che stava con mamma. So che era un ibrido e che io sono umano perché ci sono due possibilità: o nasci umano o nasci metà umano e metà vampira come mia madre e Lavinia –
– Oddio Lavinia, dobbiamo trovarla – esclamò Tyler prendendo dei paletti e l’ascia.
– Ti aiuterò, ma prima dobbiamo dirlo alla madre della tua amica – disse la nonna prendendo la chiave della macchina, qualche paletto e il fucile.
– Sì, andiamo –.
 
Katarina continuava a guardare l’orologio, era da poco passata la mezzanotte e sua figlia ancora non era arrivata.
Camminava avanti ed indietro per la stanza fin quando Tom non la fermò – Fermati se continui così consumi il pavimento e per favore stai calma –.
La donna era visibilmente preoccupata – Come faccio a stare calma? Voglio la mia bambina – disse piagnucolando.
Poco dopo bussarono alla porta, Katarina corse subito ad aprire, ma davanti non si trovò Lavinia bensì Tyler insieme alla nonna.
– Abbiamo un problema. Hanno rapito Lavinia – disse teso il ragazzo.
– Lo sapevo! Non dovevo fidarmi di te – esclamò arrabbiata Katarina tirando pugni sul petto del ragazzo.
– Mi dispiace davvero, ma dobbiamo muoverci, so dove l’hanno portata –
– Come fai a saperlo? –
– Perché mio padre aveva scoperto il loro nascondiglio e l’ha scritto su un diario –
– Dov’è ora tuo padre? – si intromise Tom.
– Due anni fa i vampiri del consiglio lo rapirono e adesso non so nemmeno se è ancora vivo – disse rattristito Tyler.
– Mi dispiace – disse Tom appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo che alzò lo sguardo stupito.
– Però non ti è dispiaciuto molto uccidere i miei nonni – disse in fretta Tyler.
Tom lo guardò sconvolto – Come? I tuoi nonni? – chiese teso il vampiro.
– Sì, i miei nonni erano Maria Vittoria e Gianbattista Barberis, anche se mia madre era nata da un tradimento da parte di mia nonna – disse aspramente il ragazzo che strinse i pugni.
La nonna le appoggiò una mano sulla spalla e gli disse di stare calmo.
– Tua madre era loro figlia? – chiese Katarina portandosi una mano sulla bocca per lo shock.
– Sì. – rispose secco Tyler.
Tom intanto si era allontanato per parlare al telefono ‘Va bene, grazie ragazzi’.
Quando tornò da loro disse la notizia – Stanno arrivando i rinforzi. Hanno accettato di aiutarci – disse Tom guardando Katarina che annuì preoccupata.
– E per i tuoi nonni mi dispiace, ma quello che hanno fatto a me è stato peggiore di quello che ho fatto io a loro – disse freddamente Tom guardando di sottecchi Tyler.
– Peggiore della morte? – chiese arrogantemente l’umano.
– Sì, perché tua nonna mi aveva accusato di averla stuprata solo perché era rimasta incinta di tua madre. Come hai detto tu, aveva tradito suo marito andando con un vampiro. Così mi hanno allontanato dalla villa e mi hanno portato via mia figlia. L’hanno stuprata, picchiata, uccisa e poi l’hanno lasciata in un vicolo come se fosse stata merda! Quindi sì, è stato peggiore della morte e poi ho solo pareggiato i conti, morte per morte – esclamò furibondo Tom, i suoi occhi aveva cambiato colore da dorati erano diventati rosso sangue. Capitava poche volte che un vampiro infetto cambiasse il colore degli occhi fino ad diventare rossi. Solo quando si veniva trasformati gli occhi diventavano rossi poi divenire dorati o argentei.
Tyler non seppe ribattere a questo racconto, questa parte della storia non la conosceva. Suo padre non aveva scritto quasi niente di loro.
Si sentì di colpo un frastuono arrivare da fuori dell’appartamento, erano arrivati i rinforzi.

 
  
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