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Autore: denna    03/03/2014    2 recensioni
Una giornata apparentemente normale dei maghi della gilda n°1 di fiore si trasformerà in un’avventura mozzafiato tanto pericolosa quanto inaspettata.Il loro destino si intreccerà con un gruppo di misteriosi stranieri in kimono nero. Due ragazzi con caratteri molto diversi, accomunati da un assurdo colore di capelli, saranno costretti a far squadra. Tra gilde oscure, dei della morte, draghi e fragole umane, riusciranno i nostri eroi a fidarsi gli uni degli altri e salvare il loro mondo e non solo?
Consigliato a chi non è bastata la saga di Edolas. ;)
Prima fan fiction, senza pretese, volta solo a regalarvi una piacevole (spero) lettura.
[Fairy Tail X Bleach]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve, salvino, cari lettori! Come potete vedere, sono quasi riuscita a rispettare una scadenza autoimposta; Incredibile, vero? Fa strano anche a me. Ammetto di essere anche un po’ nervosa… Il perché? Tutta colpa della scena finale. Come al solito, lascio a voi i commenti *incrocia le dita e inizia a pregare*
 Bando alle ciance e via con la conclusione della notte folle!
Ci vediamo giù ;)

  

Notte Folle a Fairy Hills

Part 7: Conclusion

 

Si separarono. E si sorrisero.
« Stasera non sei l’unico ad essere tutto un fuoco.» lo stuzzicò Lucy, lasciandosi sfuggire un risolino. Anche il drago ridacchiò.  Le sfiorò la punta del naso con il suo, poi fece per posare le labbra su quelle della maga stellare…
«Naaaaaaatsuuuuuuuuu!» gridò una voce proveniente dall’ingresso principale, interrompendo i due.
«Cosa c’è?» domandò un Dragon Slayer piuttosto alterato ad un Ichigo che correva a perdifiato verso di loro. Tuttavia, la rabbia svanì all’istante quando vide l’espressione preoccupata del dio della morte.
«Cos’è successo, Ichigo?»
«Guarda!»  strillò il sostituto shinigami, mostrandogli l’oggetto che aveva in mano.
Natsu inarcò un sopracciglio alla vista del piccolo fermaglio azzurro a forma di fiore. Guardò Lucy, che gli rispose con un’occhiata altrettanto perplessa.
«E’ uno degli Shun Shun Rikka di Inoue!» continuò ad urlare il dio della morte. «L’ho trovato sotto il bancone! Come ha fatto a perderlo?»
«Deve esserle caduto quando il master ci ha spinti fuori.» asserì la maga stellare.
«Devo riportarglielo subito!» disse lo shinigami, agitato.  «Inoue dorme da te, giusto? Puoi accompagnarmi?» domandò, rivolgendosi a Lucy.
«No. Orihime non si sentiva bene ed è rimasta a Fairy Hills.» rispose la maga stellare con tono dispiaciuto.
«Ma non puoi darglielo domani?» si intromise Natsu, che non capiva il perché di tutta quell’urgenza.
«Non capite!» urlò lo shinigami, agguantando il Dragon Slayer per la sciarpa.
«Questi fermagli sono l’ultimo regalo che suo fratello le ha fatto prima di morire!» gridò fuori di sé. I piedi di Natsu si staccarono per un attimo da terra.
«Li ha sempre con sé! Sono importantissimi per lei!»
«E se si fosse accorta di averlo perso e lo stesse cercando proprio adesso? Il senso di colpa la ucciderebbe!» disse Ichigo terrorizzato, mollando il rosato.
«Vi prego, aiutatemi!» singhiozzò senza ritegno, abbracciando le gambe di Natsu.
«Ehi!» protestò quest’ultimo.
«Oh, poverino, gli è presa la sbronza triste.» constatò Lucy, mentre si allontanava.
«Va bene! Ti accompagno io a Fairy Hills!» si arrese il drago, mentre con una mano afferrava la maga stellare per impedirle di risalire sul muretto e con l’altra tentava di staccarsi di dosso lo shinigami.
Cos’hanno tutti stasera?
 «Happy!»chiamò.
«Eccomi!»  trillò il gatto blu, planando verso di loro.
«Accompagna Lucy a casa, per favore.»
«Aye, sir!»
«Te ne vai?» domandò con tono triste la maga stellare.
«Si, devo portarlo a Fairy Hills.» rispose il rosato, indicando Ichigo. « Ma faccio presto.»
Lucy sorrise.
« Ci vediamo dopo?» 
« Certo! » disse il drago, alzando  il pollice «Promesso.»
Si voltò verso lo shinigami. «Andiamo.»

***

«Eccoci qua.» disse piano Gray, aprendo la porta. Si fece da parte per far passare la ragazza, che fece qualche timido passo all’interno della stanza. Gli occhi si mossero freneticamente per catturare anche il più piccolo particolare, ammirando lo spazio con la stessa riverenza che avrebbe riservato ad un luogo sacro.
In un certo senso, per lei lo era.
«S-sei sicuro che per te vada bene, Gray-sama?» domandò la maga dell’acqua per la quarta volta.
«Sicurissimo.» rispose lui con un sospiro di velata esasperazione.
Juvia era al settimo cielo. Nemmeno nei suoi sogni più ambiziosi aveva sperato in un’opportunità simile.
Sulla strada per il dormitorio femminile, la maga dell’acqua gli aveva raccontato che Orihime si era sentita poco bene e lei le aveva offerto di passare la notte nella sua camera a Fairy Hills.
«Probabilmente, ora starà dormendo, non vorrei svegliarla.» aveva detto con aria preoccupata.
«Senza contare che potrebbe essersi chiusa a chiave.» aveva aggiunto.
 Nessuno dei due aveva il denaro per pernottare in una locanda, senza contare che Gray non avrebbe mai lasciato Juvia da sola in quello stato.
Quindi, l’unica opzione rimasta era…
Sono nella camera di Gray-sama!- fu il primo pensiero della ragazza, appena raggiunto il centro della stanza.
Con Gray-sama!- fu il secondo pensiero ancor più entusiasta.
La voce di Gray  strappò Juvia alle sue fantasticherie.
«Juvia, io vado un secondo in bagno. Tu fai come se fossi a casa tua.»
«Certo, Gray-sama.»
Gray chiuse la porta a chiave. Si lavò la faccia, sperando che l’acqua fredda- mai abbastanza per lui- riuscisse a restituirgli un minimo di lucidità.
Maledetto Natsu e la sua tolleranza estrema all’alcol!
Si guardò allo specchio e si accorse di indossare solo i boxer.
Imprecò ed iniziò a rivestirsi. Era decisamente la situazione sbagliata per rimanere seminudo.
In realtà, non avrebbe fatto molta differenza- si rese conto, sospirando.
Da quando Erza gli aveva messo la pulce nell’orecchio, i dubbi non avevano smesso di tormentarlo. Ma la rossa aveva ragione: non poteva rimandare in eterno, Juvia aveva diritto ad una risposta.
Tuttavia, era stato quasi contento che i Draghi avessero attaccato Crocus, poiché l’apocalisse imminente aveva fatto passare la faccenda “chiarimenti” in secondo piano.
Alla fine, tuttavia,  durante il ballo al palazzo reale, era riuscito finalmente a sistemare le cose con la maga dell'acqua: lui non l’amava. Ma la reazione di Juvia era stata del tutto diversa da come aveva immaginato: la maga dell’acqua non aveva allagato l’intera sala da ballo con le sue lacrime, ma aveva accettato il rifiuto come se nulla fosse.
 A dirla tutta, lo aveva proprio ignorato. Per Gray, quella era la prova definitiva che Juvia avesse qualche rotella fuori posto. Anche se era rimasto molto colpito dalla sua tenacia.
E anche spaventato.
Ed ora, le circostanze lo avevano trascinato in questa situazione, e tirarsi indietro era fuori discussione.
Non sapeva cosa sarebbe successo, ma lo avrebbe affrontato, come sempre.
Era sopravvissuto a Deliora e ad un’apocalisse, poteva sostenere anche questo. Deciso, si strappò la camicia di dosso ed uscì.
 Trovò la maga dell’acqua accasciata per metà sul suo letto, profondamente addormentata.
Gray sbattè le palpebre un paio di volte.
« Ma scherziamo! » esclamò scandalizzato, non riuscendo credere alla scena che aveva davanti, nonostante il russare degno di un marinaio ubriaco la rendesse assai veritiera.
Sbuffò e sistemò meglio la ragazza sul letto,  mentre una serie di emozioni lo attraversava: sollievo, sgomento, ma anche… Rammarico?
Scosse la testa e posò di nuovo lo sguardo sulla fanciulla assopita.
Come fa a stare tutta coperta?
Vederla così bardata gli faceva venir voglia di togliersi anche i boxer. Trasalì, realizzando l’inadeguatezza dell’ultimo pensiero. Però, doveva ammettere che era molto carina. Attento a non svegliarla, le scostò una ciocca di capelli dal viso.
«Ma cosa sto facendo!» imprecò sottovoce, mentre si precipitava a raccattare un cuscino e un calore sconosciuto gli invadeva il corpo.
Si chiese se Porlyusica non avesse sbagliato diagnosi e la malattia di Natsu fosse contagiosa.

***

Ichigo salì le scale in punta di piedi e imboccò il secondo corridoio a sinistra, come il Dragon Slayer gli aveva indicato.
«E’ la terz’ultima porta.» sussurrò quest’ultimo, dietro di lui.
«Sicuro?»
«Si. l’odore termina lì.» confermò Natsu. «Vai.»
«Tu non vieni?» domandò il ragazzo dai capelli arancioni, perplesso.
«Rimango qui a fare la guardia.» gli spiegò il drago. «Qui ci sono anche le stanze di Erza.»
Il sostituto shinigami sbiancò.
«O-ok. Buona idea.» balbettò, prima di percorrere il corridoio con una furtività degna di Soi Fon.
Erano arrivati al dormitorio senza combinare guai, più o meno. Il problema era giunto quando si erano resi conto di non sapere in quale stanza alloggiasse Inoue. Per fortuna, Natsu non si era perso d’animo: si era fatto dare il fermacapelli, lo aveva annusato un po’ e si era gettato all’inseguimento della scia dell’odore della fullbringer.
«Meno male che hai i super sensi da drago.» aveva commentato lo shinigami.
 Ichigo arrivò alla porta e bussò piano.
Nulla.
Starà dormendo. Dopotutto è molto tardi- riflettè.
 Avrebbe dovuto aspettare domani.
Sentì il rumore della chiave girare nella toppa.
Meno male- pensò sollevato.
L’ uscio si aprì appena, e una familiare chioma arancio bruciato fece capolino dall’interno.
«Kurosaki-Kun?» mormorò Inoue, stropicciandosi gli occhi.
«Ciao, Inoue…» esordì Ichigo.
 La ragazza sobbalzò.
« Kurosaki-kun! Cosa fai qui? E’ già ora di partire?» strillò, allarmando lo shinigami.
«No, è ancora notte fonda.» si affrettò a tranquillizzarla quest’ultimo, pregando che nessuno li avesse sentiti  «Sono passato per…»
Il resto della frase gli morì in gola, non appena posò lo sguardo sulla figura della fullbringer, ora visibile per intero.
 «C-c-che…» articolò a fatica, indicando la ragazza.
Orihime indossava un baby doll nero che le arrivava a stento alle cosce. La stoffa era talmente leggera da lasciare intravedere perfettamente quello che avrebbe dovuto celare, mutandine bianche decorate con stampe a fragola incluse.
Ichigo dimenticò ogni cosa, anche il motivo per cui era lì.
Orihime abbassò lo sguardo.
«Questo? Non avevo il pigiama, così Juvia-chan mi ha detto che potevo prendere in prestito uno dei suoi…»  spiegò, arrossendo leggermente. «Ma nel cassetto non ho trovato nient’altro.»
«Ah» fu l’unica cosa che il sostituto shinigami riuscì a dire. Sentì l’ormai familiare calore risalirgli il volto.
Era stato meno imbarazzante vederla nuda, che con indosso quella non-biancheria.
E meno invitante.
Normalmente sarebbe diventato viola, si sarebbe voltato e se ne sarebbe andato, mettendo quanta più distanza possibile tra lui e quella porta. Ma, stavolta, non accadde nulla di tutto questo.
Non riusciva a staccare gli occhi da lei.
Non voleva staccare gli occhi da lei.
Forse, perché, dopo aver visto tutte quelle donne nude, stava iniziando qualche modo ad abituarsi.
Forse, perché era colpa del vino.
Forse, non gli importava nemmeno sapere il perchè.
Ichigo non raccontò mai a nessuno i dettagli di quella notte, perché perfino lui faticava a rimettere insieme cosa e come fosse successo. Per esempio, non ricordava come fosse entrato in camera, e come le sue labbra fossero finite incollate a quelle di Orihime, o come lei, ricambiando con grande entusiasmo, lo avesse spinto contro la porta, chiudendola del tutto, e nemmeno come le sue mani avessero afferrato il provocante indumento della fullbringer.
Orihime sussultò quando l’ultima sottile barriera tra lei e il ragazzo cadde sul tappeto, strappata a metà. ma continuò a baciarlo, interrompendosi solo il tempo di sfilargli la maglietta. Percorsero insieme la stanza, senza staccarsi l’una dall’altro, finché le gambe di Orihime non incontrarono il bordo del letto. Lei si sollevò per guardarlo, in attesa. Anche Ichigo la guardò:  il petto che si alzava e abbassava ritmicamente, le guance rosse, lo stesso sorriso meraviglioso che aveva già visto alle terme. Senza rendersene conto, si ritrovò a sorridere a sua volta.
Con un po’ di difficoltà, si liberò dei pantaloni, prima di raggiungerla.

 

Note 

Bene… Se con il capitolo precedente metà dei lettori potrebbe avermi abbandonato, è possibile, anzi, è sicuro che con questo capitolo mi sia giocata anche l’altra metà! XD
Spero che questo finale vi sia piaciuto, vi abbia sorpreso e , soprattutto, vi abbia fatto ridere (e non vi abbia fatto fuggire a gambe levate!)
Ora che lo special si è concluso, la storia può finalmente proseguire,la trama si farà più (o meno) seria ed  inizierà ad avere un senso (se questa storia un senso ce l’ha mai avuto :P); quindi, vi do appuntamento a fine mese!
Un ringraziamento stratosferico a tutti coloro che mi hanno seguita fin qui per la pazienza dimostrata e per i commenti squisiti che mi spingono ad impegnarmi sempre di più! Vi adoro <3
Un maxi- bacio e alla prossima!

  
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