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Autore: FrancyCece9    04/03/2014    3 recensioni
Emma ha 16 anni, una sorella gemella e una storia difficile alle spalle. Marco è il compagno di banco di Emma, non la sopporta o forse in fondo no. Rimarranno sempre Corvaglia e Ferri o diventeranno Emma e Marco?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Facciamo un gioco?

              Chi s'innamora prima, perde


Il sabato seguente, Carlotta mi obbligò ad andare in discoteca assieme a lei, così avrei fatto vedere a Ferri che l’avevo dimenticato, il pomeriggio ci trovammo a casa sua per prepararci. Data la mia scarsa capacità di truccarmi, lo fece lei al posto mio, poi dopo esserci vestite sua madre ci accompagnò in discoteca, al ritorno sarebbe venuto mio fratello.
-Allora? Pronta a scatenarti?- mi domandò lei sapendo il mio odio verso le discoteche
-Non vedo l’ora- mentii io. Una volta dentro, Carlotta mi trascinò al centro della pista, sotto le luci strobo per ballare, io iniziai a muovermi, sempre molto poco, cercando di non dare nell’occhio
-Emma, devi muoverti fuori! Lo vuoi far ingelosire o no, Marco?- urlò Carlotta dopo essersi avvicinata al mio orecchio, io annuii, mi girai e mi ritrovai faccia a faccia con un bel ragazzo alto, iniziai a ballare attorno a lui
-Ciao, come ti chiami?- mi chiese il ragazzo, io gli sorrisi
-Emma, e tu?- gli chiesi sempre ballando
-Io sono Alessio- si presentò –Quanti anni hai?- domandò dopo
-Ne ho 17, tu?- iniziai a cercare Marco tra la gente, ma era pressoché impossibile
-Io ne ho 19- mi rispose lui, non gli diedi bado, tra una massa informe di ragazzini urlanti avevo scovato Ferri e anche lui mi aveva visto, mi fissava, mi voltai verso Alessio e mi ci avvinghiai addosso, lui mi circondò i fianchi, guardai nuovamente Ferri che ora baciava la bionda di qualche giorno fa, mi staccai dal ragazzo e con una scusa lo lasciai li, mi diressi al bar
-Un Sex on the beach- ordinai al bar sedendomi su uno sgabello libero, il barista me lo preparò, in pochi minuti l’avevo già finito, così ne chiesi un altro e un altro ancora, stavo perdendo il controllo di me stessa, iniziò a girarmi la testa, così rimasi seduta sullo sgabello e mi guardai intorno, vedevo sfocato, iniziai a mettere a fuoco un ragazzo che si dirigeva verso di me.

P.O.V MARCO

Lasciai Miriam ballare da sola in mezzo alla gente, avevo perso di vista Emma, mi diressi verso i bagni ma non la trovai, uscendo la intravidi seduta malamente su uno sgabello, appoggiata al bancone del bar, mi avvicinai
-Ciao Corvaglia!- la salutai facendo lo splendido, lei mi guardò confusa
-Ferri, non è il momento- sbiascicò lei gesticolando, era ubriaca
-Emma, quanto hai bevuto?- le domandai in tono dolce
-Non ti deve in..interessare, vattene Ferri!- mi urlò addosso perdendo l’equilibrio e cadendomi addosso, la presi prima che sbattesse la faccia per terra
-Emma dimmi quanto hai bevuto!- le intimai rimettendola sullo sgabello
-Ok, ok, non urlare che mi rimbomba tutto nella testa- mi chiese –Ho bevuto tre, o forse erano quattro, sex on the beach e due pesquito o forse di più- sbuffò –Non me lo ricordo, va bene?- mi urlò addosso
-Hai bevuto troppo- sentenziai –Vieni andiamo fuori- la presi per un braccio e piano piano la portai fuori dove si respirava di più –Perché hai bevuto così tanto?- le chiesi tenendola su
-Perché dovevo dimenticarmi te- mi confessò puntandomi un dito sul petto –Perché io ce l’ho messa tutta, ma non ci riesco- iniziò a singhiozzare, si dimenò dalla mia presa e si girò, barcollando andò a sedersi su un muretto li vicino –Io non riesco a dimenticarti, ci ho provato ma…- piangeva, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei –Il problema è che quando sembra che ci sono riuscita, ci ricasco e tu…- si girò verso di me –Tu… non fai altro che peggiorare le cose, prima mi dici che mi ami e poi ti fai quella bionda e io non so più a cosa credere. Avanti dimmelo, mi ami?-  mi urlò addosso, a pochi centimetri dal mio viso, sentii il suo respirò irregolare sempre più vicino, io rimasi in silenzio, la guardai, lei mi fissava e piangeva, alcune ciocche dei suoi capelli biondi le si erano attaccate al viso, era bellissima anche quando piangeva e aveva il trucco tutto sbavato, le accarezzai la guancia
-Chi ti viene a prendere? Sei con Carlotta o con tua…- le chiesi cambiando discorso, lei mi prese i polsi e mi costrinse a guardarla negli occhi
-Marco, io ti amo!- urlò piangendo e interrompendo la mia domanda, io rimasi in silenzio, in sottofondo c’erano solo la musica lontana e i suoi singhiozzi
-A che ora ti vengono a prendere?- le domandai dopo alcuni minuti, lei lasciò i miei polsi e si alzò, cominciò a camminare lontano da me, barcollando, io la seguii a distanza, ad un certo punto inciampò in un sasso, e io la presi appena in tempo, ci ritrovammo faccia a faccia, lei si attaccò al mio braccio per tenersi in equilibrio e si avvicinò a me, le nostre labbra si sfiorarono fino a combaciare, mi baciò con trasporto, io non mi tirai indietro, era da ormai troppo tempo che non sentivo il sapore delle sue labbra, il suo profumo all’aroma di pesca che mi invadeva le narici, la presi in braccio e la feci sedere nuovamente sul muretto, lei allacciò le sue gambe attorno alla mia vita, continuò a baciarmi per alcuni minuti, poi si staccò e iniziò a singhiozzare di nuovo
-Ecco vedi, fai sempre così- mi fece notare, io scossi la testa
-Questa volta mi hai baciato tu- mi discolpai io
-Giusto, hai ragione, tu non ti tiri mai indietro, in fondo sono io quella che si è innamorata- continuò –Ma poi mi chiedo perché sei ancora qua? Vai da quella troia bionda- disse indicando la discoteca, io mi posizionai davanti a lei, furioso, la presi per le braccia
-Ma allora non capisci- le urlai addosso, lei si tirò indietro e chiuse gli occhi per paura –Non capisci che l’ho fatto per farti ingelosire e a quanto pare ci sono riuscito benissimo- le sputai tutto addosso, lei mi fissava senza dire una parola
-Emma, Marco!- ci chiamò Carlotta, io mi girai di scatto –Carlotta, l’ho trovata ubriaca, così l’ho portata fuori- le spiegai, lei si avvicinò a noi
-Ci deve portare a casa suo fratello, dovrebbe arrivare da un momento all’altro- m’informò, Emma si attaccò a me e scese dal muretto, Carlotta la prese prontamente dall’altra parte
-Beh Mimì, quanto hai bevuto?- le domandò fintamente arrabbiata
-Non lo so Totta- sbiascicò lei, sorrisi, era sempre bellissima, anche quando mi faceva incazzare, i fari di un’auto ci illuminarono, era il fratello di Emma
-Ciao- ci salutò, poi guardò sua sorella –Emma?- le chiese, lei alzò lo sguardo senza dire niente
-Ehi Ema, mi aiuti a metterla in macchina?- chiese Carlotta al ragazzo, lui annuì e si precipitò a prendere il mio posto, mi squadrò da capo a piedi
-Io sono Marco, Marco Ferri- mi presentai allontanandomi
-Sei tu che hai aiutato Emma?- mi chiese dopo averla sistemata in macchina, io annuii –E sei sempre tu quello di cui Emma si è innamorata?- mi domandò subito dopo, io anuuii nuovamente, lui si avvicinò a me –Ti prego, non farla soffrire troppo, ha già sofferto abbastanza- mi disse prima di salire in macchina e lasciarmi solo nel piazzale con la bellissima immagine di Emma negli occhi.

 

 
 
Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! eccomi con un altro capitolo, che vi sembra, vi piace la prospettiva di Marco? Fatemi sapere. Ringrazio tutti quelli che leggono e soprattutto quelli che recensiscono, il capitolo lo dedico a Vanessa, è un pezzo di regalo per i tuoi 18 anni, grazie per esserci sempre, per supportarmi e per gli spunti che mi dai per la storia. Ti voglio Bene Vane
Un bacio
Francesca
 
  
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