Voglio esserci.
Già, perchè esserci è tutto ciò che posso fare.

La mia preoccupazione arriva fino alle punte dei miei lunghi capelli neri. Da quando Draco è immischiato fino in fondo in questa storia di Silente e ciò che deve fare, non ho più un attimo di pace, ho sempre una gran paura per lui, che faccia qualcosa di storto, che si metta nei guai più di quanto già non lo sia, che gli possa capitare qualcosa di brutto.
Sono seduta al tavolo della mia casa, Grifondoro. Guardo la colazione che ho davanti, ma di mangiare non ne ho proprio voglia, ho un nodo allo stomaco che mi fa addirittura salire la nausea e più tempo passo davanti al cibo, più peggiora, ma non mi sarei mossa di li, non vedo Draco da ieri pomeriggio, e nemmeno ci siamo parlati perchè dopo l'incidente alla festa del professore Lumacorno, non ci parliamo più, c'è stato solo uno sguardo, breve ma intenso. Non me ne sarei andata da quella sala fino a quando non lo avrei visto, ne aveva combinata un'altra delle sue e stavolta, mi avrebbe ascoltato, lo avrei costretto a raccontarmi tutto, TUTTO, anche quello che gli ha detto Piton una volta che lo ha trascinato incavolato nero fuori dalla festa.
Più mi sale quest'ansia, più mi rendo conto che non lo avevo mai "dimenticato", ma che quell'amore strano ed enigmistico che provavo per lui, col tempo non è mai andato via, come credevo, ma è stato solo sepolto dentro di me sotto una catarra di lacrime, sofferenza, dolore e disperazione fino a credere che non me ne importasse più nulla, ma evidentemente non è più così, o forse non lo è mai stato.
Non dimenticherò mai ciò che è successo circa una settimana fa, nella stanza delle necessità, proprio davanti all'armadio svanitore, avevamo confessato di piacerci ed è stato dolcissimo sentire che nonostante tutto lui aveva bisogno di me.

-FlashBack.-
Aspetta qualcosa davanti a quell'armadio, cose che non posso ne voglio capire, ma poi anche se fosse, lui non mi dice mai nulla.
"Sono cose che non ti importano, ed anche se fosse, non potresti capire, troppo stupida", questo è ciò che mi sento dire ogni volta che provo a chiedergli qualche cosa, anche se dentro di me, sento che c'è altro, qualcosa di più profondo.
Lo fisso, mentre lui a sua volta continua a fissare l'armadio come se fosse l'unica cosa in quella stanza, con quegli occhi azzurro ghiaccio così concentrati e nonostante tutto, così pieni di paura, come non lo sono mai stati.
-Perchè mi stai guardando?.- dice lui per rompere quel muro di ghiaccio tra noi
-Ti da forse fastidio?.-
-Mi metti ansia.-
-Eh si, addirittura ansia.-
-Stai zitta.- dice serio.
Ecco iniziato uno dei nostri soliti battibecchi.
Draco non è mio fratello ma lo considero tale, sangue del mio sangue.
Abbiamo sempre litigato, avuto battibecchi, SEMPRE, ma poi, subito dopo ci sono sempre momenti di confessioni, di dolcezza, di complicità.. Fin da piccoli. Dall'età di due anni, ovvero da quando l'ho visto per la prima volta. Non che a due anni capivamo davvero qualcosa, ma ricordo che litigavamo facendoci dispetti a vicenda, piangevamo, i nostri genitori ci venivano a consolare e dopo due minuti eravamo di nuovo a giocare insieme e questa tiritera si ripeteva parecchie volte in una giornata. Poveri i nostri genitori. Da due anni ad ora, che entrambi ne abbiamo 16. 14 anni esatti.
-Hai paura, Draco?- mi fissa per un microsecondo per poi tornare a fissare l'armadio. Ormai lo conosco bene, non hanno più segreti i suoi occhi per me.
-Naminè..-
-Sono qui.-
-Non abbiamo mai avuto un momento di pace noi due, ma ti ringrazio perchè sei la sorella che non ho mai avuto, l'unica che mi capisce e che mi fa trovare la calma, sempre.-
Ammetto che vorrei dirgliele di tutti i colori, ma l'emozione è troppa che non riesco a spiccicare una parola ed il cuore mi batte a 500000 mila, ringrazio il fatto che nella stanza c'è poca luce, non mi va giù l'idea che di esser vista da completamente rossa. Sorride.
-Hai sempre da ridire e da ribattere mentre adesso ti ho zittito con una sola frase?-
-Ci sono frasi e frasi, non credi?-
-Tanto l'ho capito che sei completamente rossa.- dice lui, mentre io non dico più nulla e tengo lo sguardo fisso a terra, fino a quando lui non prende la mia mano.
-Ciò che c'è tra noi quest'anno è particolare, strano.. è una cosa che non capisco nemmeno io, però posso dirti che, sono stato stupido.-
Sono ancora interdetta e mentre cerco di capire il succo della situazione, si avvicina e mi bacia, una cosa leggera ma stupenda che mi fa avvampare ancora di più.
-Cosa vuol dire questo?- chiedo
-Che sono stato stupido, te l'ho detto. Tu sei sempre stata qui, appunto, dietro ogni mia pazzia, mi hai sempre appoggiato e difeso nonostante tutto, sei stata come un ombra e di questo, te ne sarò infinitamente grato, ma mi sono comportato da stupido solo perchè mi sentivo troppo orgoglioso ed importante.. Poi ho scoperto di piacerti e, seguendo la massa.. ovviamente per massa intendo Pansy, ti ho presa in giro tutto il tempo.. E' stato il quarto anno se non sbaglio.. Ed adesso, che le cose si mettono male, ho capito davvero cosa sei per me.. Come hai fatto a sopportarmi nonostante tutto?-
-Sei stato uno stupido.- ed in quel momento vorrei liberarmi anche io, come sta facendo lui, dirgli che se l'ho sempre sopportato, appoggiato e difeso è perchè, oltre ad "essere mio fratello", è anche il ragazzo che continuo a sognare la notte. Vorrei dirgli che se ci sono è perchè esserci è tutto ciò che posso fare per lui, per farlo stare bene, per fargli capire che può sempre contare su di me.
-E comunque, ho paura per te, ecco perchè ti tengo all'oscuro di tutto, finchè posso ovviamente.- continua
-Si, me lo immaginavo. Tu ci provi a tenerti tutto dentro, ma non ci riesci, i tuoi occhi mi parlano.-
-Quindi mi capirai se ti dico di stare attenti con questa nostra storia. Non voglio che ti capita nulla.-
-Lo capirò. Ma ora devo andare di sotto prima che la festa di Lumacorso finisce e sai, non voglio che mi prende di mira.-
-Va bene, va bene.. ma stai attenta.-
-Fai più attenzione tu, nessuno deve scoprire che sei qui.-
-Fine FlashBack-

-Naminè.. Naminè ci sei?-
-Ginny.. si, scusa, pensavo, dimmi.-
-Nono è solo che, boh.. ti vedevo un po' in aria e quindi..-
-Tranquilla, va tutto bene.-
Col cavolo che va tutto bene. Riportare in mente quei ricordi mi ha fatto avvampare e tornare a battere il cuore a 500000 e nello stesso tempo, arrabbiare per tutto ciò che è successo dopo.
Ero alla festa di quel demente del professore Lumacorno, mi annoiavo, quando ad un tratto sono entrati nella sala Gazza, infuriato nero e Draco. Si era fatto scoprire alla fine, il contrario di ciò che gli avevo detto, ed io mi ero incavolata ed avevamo litigato di brutto, mandando in frantumi quello che era successo. Perchè? Sempre per paura. Da allora, non ci siamo parlati più. Anche se lo ammetto, pensavo ad un piccolo cambiamento dopo che ci eravamo detti tutte quelle cose.

I miei nuovi pensieri vengono interrotti dall'arrivo di Harry nella stanza e dall'occhiata velenosa che mi "regala" e che io ovviamente, restituisco.
Le cose iniziano a complicarsi quando nella sala all'arrivo di Katy Bell. Come da programma, Harry subito va a parlarle e subito dopo, come se fosse scontato, eccolo li, bello come non mai. Arriva nella sala abbastanza convinto, ma alla vista di Harry e Katy che parlano, subito la sua convinzione sparisce e sul suo volto si dipinge un espressione spaventata e, tremante, fa retromarcia ed esce dalla sala.
Il mio primo sguardo va verso Harry, che come da programma, appena lo vede, inizia a seguirlo, ma io sono più veloce e senza pensarci nemmeno, mi alzo velocemente dal posto dove sono seduta e inseguo Draco, ed essendo più veloce di Harry, lo raggiungo.
-Draco che succede, perchè Harry ti segue così? Sembra parecchio incavolato.-
-Per favore, stanne fuori, non ti impicciare almeno stavolta.-
-Non ricominciare perchè sai che non lo farò mai.- e mentre "parliamo" si infila nel bagno dei ragazzi e tremante più di prima, si toglie in maglione e si guarda allo specchio, abbandonandosi alle lacrime.
-Draco.- dico mettendogli una mano sulle spalle
-Ho paura Naminè.. Ho paura.- e dopo aver detto questo, lo abbraccio, cercando di tranquillizzarlo mentre, ancora tremante, le lacrime escono sole a dirotto.
-Non è molto, ma nonostante tutto, io voglio esserci, voglio esserci perchè esserci è tutto ciò che posso fare per te. Voglio farti capire che ci sono, che ci sarò sempre e che puoi sempre contare su di me. Sono qui per te.- e continuo con l'abbraccio, che lui ricambia volentieri e che io percepisco come un "scusa" ed un "grazie" fino a quando non si calma.
-Devi andare ora.-
-Ma perchè?-
-Harry mi ha seguito, devi andare, non voglio che ti accada nulla.-
-E' per quello che penso io vero? L'hai fatto davvero? La collana e tutto il resto? Avevi detto che.."
-Lo so cosa ho detto.. Ma ora vai per favore."
-No, io resto, non importa.-
Proprio in quel momento arriva Harry e Draco mi spinge via, in un angolo mentre tra loro inizia come un combattimento all'ultimo sangue.
Ho paura. Paura che sarebbe successo qualcosa di orribile.
Ed intanto tra i due volano incantesimi, uno più terribile dell'altro, distruggendo un intero bagno, allagando tutto. Volevo trovare un modo per dire basta a tutto questo. Mio papà ha sempre detto che nonostante tutto, sono molto potente e Lucius ha sempre confermato, ma in questa situazione, spaventata, non riesco a pensare a nulla che sia efficiente, quando poi, il grido di un incantesimo..
-SECTUMSEMPRA.- una cosa mai sentita nomimare.. Harry, la voce è la sua e dopo il buio.
L'acqua del bagno è diventata sangue per la maggior parte. Harry era in piedi di fronte a me, bacchetta in alto.. a quel punto grido e corro verso il corpo di Draco per terra ricoperto di sangue e tremante per le convulsioni.
-Draco.. Ti prego non mi fare questi scherzi.. Alzati.. Harry cosa cavolo gli hai fatto, perchè lo hai fatto? PERCHE'? Me lo dici perchè?- e mentre piango come una disperata. Piton arriva proprio in quel momento, scioccato e sconvolto, ma soprattutto incavolato nero con Harry, lo stesso la professoressa Mcgranitt.
-Per favore Piton, dimmi che puoi fare qualcosa, per favore.- dico, mi fa spostare mentre lui pronuncia un incantesimo incomprensibile, ma grazie ad esso, la ferita procurata si rimargina. Ancora impaurita certo un segno del fatto che sta bene. Gli afferro la mano, chiamandolo. Chiedendogli di svegliarsi, di fare qualcosa. Piton guarda tutta la scena stranito dal mio comportamento, ma non dice nulla, solo guarda, con gli occhi pieni di compassione, come qualcuno che ha già amato prima di noi.
Guardo Draco, disteso per terra, accarezzandogli il viso e tenendo stretta la sua mano, sperando stesse bene, fino a quando, lui stesso non ricambia la stretta della mia mano.


By Me.
Ecco ciò che è venuto fuori.
Ripeto è la prima volta, per favore non prendete in giro, accetto le critiche, non le prese in giro.
Spero solo tutto questo vi piaccia, ci ho messo il cuore, davvero.
Aspetto voi ed i vostri commenti.
Byee <3