Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Chie_Haruka    06/03/2014    3 recensioni
Se gli anime/manga che conosciamo esistessero veramente in altri mondi? Se un giorno ne veniamo a contatto? Cosa succederebbe? ma soprattutto cosa accadrà alla protagonista di questa storia oltre ogni finzione che porterà realtà nella sua vita?Tra realtà e fantascienza? O. . realtà e gravi problemi celebrali? Questa è la storia di una ragazza apparentemente allegra ma spenta dai vari problemi che la circondavano. Forse direte uguale alla massa. . .No, se c’era una cosa diverso in lei, era sicuramente quel suo atteggiamento da menefreghista sempre ottimista in tutto, cercando di distinguersi dalla cara e beata massa di pecorelle che giacevano nel mondo. Per lei tutto andava oltre.. era questo forse il suo problema? Di andare e vedere oltre? O forse era la pigrizia? Credeva in qualcosa che andava veramente oltre! Infatti non poté che seguire quella strada e vedere cosa ci fosse dopo.
Si richiede al lettore molta fantasia e immaginazione e un pizzico di amore verso l’impossibile xD
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 3:47 della mattina del giorno prima del nuovo anno. . .Ero sul mio letto intenda a dormire ma di sonno non se ne vedeva neanche l’ombra.
Dopo aver parlato del più e del meno e fatto discorsi filosofici con il mio amico spastico, l’ho salutai, convincendomi che avessi sonno. Quella sera ero un po’ troppo nervosa e avevo pure gli stati d’ansia.
<< Dannate le persone che sono nate per farmi incazzare dalla mattina alla sera! >> dissi con un tono basso, ma abbastanza forte da svegliare mia sorella.
Ce l’avevo con un antipatica che credevo fosse mia amica, ma a quanto pare era un amicizia a unico senso. Lei mi ha spremuta come i limone, appena si è accorta di non servigli più, si è inventata una boiata pazzesca. Diamine, non vuoi più un legame con una persona? Ok, bene. Ma almeno abbi la decenza di dirlo, non di girarci in tondo.
 Mentre la mia mente ripensava a tutto quello che era successo, guardai l’orologio del mio telefono ed erano le 4:45.
<< Complimenti Sophia, sicuro che ti alzerai presto >> dissi fra me e me convincendomi che dovevo andare in un ospedale per pazzi.
Poi non so come successe, mi addormentai. Ma quando aprì gli occhi non fu piacevole. Erano l’una inoltrata.
Mi alzai con un bellissimo torcicollo.
La mia colazione erano delle polpette di spinaci e come dessert il tiramisù, almeno quello mi doveva svegliare per bene. Ma a quanto pare mi sbagliavo . . . qualcosa mi fece svegliare più velocemente. Una madre incavolata con te per esserti svegliata tardi e non averla aiutata a preparare le cose per la sera del capodanno.
<< Bene. . .adesso è la mia fine! >> appena finì questa frase mia madre intervenne.
<< vuoi vederti i cartoni, vero? >> gli risposi con un cenno e con un espressione a dir quanto terrorizzata e incavolata per l’uso inappropriato della parola “cartoni”, come se io prendessi degli scatoloni e iniziassi ad osservarli. Mhm bello! Tuttavia sapevo cosa mi attendeva.
Mi fece pulire tutta la mia stanza, cucina compresa . . . mi stavo letteralmente ammazzando pur di sbrigarmi in tempo.
Ma quando finì, lo sguardo di mia madre non cedeva a darmi il “permesso” ad accendermi la tv.
Voi vi immaginate che ancora come i bambini devo chiedere il PERMESSO per accendere una tv? Ecco, ora aggiungiamo la mia ira per non aver visto la puntata.
Il risultato? Una bomba ad orologio! Ero pronta ad esplodere.
Mia madre come se niente fosse mi chiese di pulire anche la sua stanza. La guardai come una psicopatica che voleva sangue! Prima che combinassi qualcosa di spiacevole me ne andai ignorandola.
Fino alle sette di sera, rimasi nel letto davanti il pc cercando di trovare qualcosa di interessante, ma fu invano.
Dopo un po’ mi resi conto che quella casa stava per diventare un inferno senza fiamme o quasi.
Mia madre iniziò ad urlare come una matta dicendomi che dovevo sistemarmi e andare da mia nonna cosi la lasciavo in pace.
Wow, si la mia vita era fantastica, rose,fiori e tutte queste stronzate. Cercando di tenere la calma chiamai mia sorella e ci preparammo per andare da mia nonna.
Lì c’era un caos totale, come se ci fosse stato un uragano.
Volevo sprofondare in qualche buco della terra pur di avere un po’ di pace. Ma purtroppo la parola pace, non risiede nel vocabolario dei miei parenti. Dopo aver mangiato e fatto tutte quelle cose che si fanno ogni anno a capodanno, aspettammo la mezzanotte.
Nel frattempo feci un piccolo reso conto di tutto l’anno chiedendo perdono di quelle cattiverie che avevo fatto e dimenticando tutte le cattiverie che mi avevano fatto. Sperando che con il nuovo anno andasse meglio. Anno nuovo vita nuova, no? Mi restava che aggrapparmi a questa idea e rimboccarmi le maniche e fare tutto il possibile per cambiare alcune cose.
L’unica cosa che mi infastidiva del nuovo anno è che si avvicinava inevitabilmente il mio compleanno.
Odiavo ogni anno che veniva quel giorno, tutti con quei sorrisetti falsi che dovevo sopportare con auguri altrettanto falsi. . . il problema non era proprio perché compievo gli anni, ma perché diventavo maggiorenne e si aspettavano da me chissà che cosa o addirittura che io lo festeggiassi.
Li mi veniva da ridere e rotolarmi in quel caos che mi ritrovavo intorno. Ma mi resi conto che tutti mi stavano guardando con aria preoccupante. Si, i miei parenti pensavano sicuramente che io fossi una lunatica, sempre depressa, la testa fra le nuvole, ma soprattutto una bambina che ancora guardava i cartoni animati.
Vi posso assicurare che quando mi arrabbio rimango sempre tranquilla perché non mi piace fare discussioni, ma quando dicevano la parola “cartoni animati” diventavo un mostro mai visto sulla terra di mezzo. Tutto tranne quello, che diamine "ANIME,ANIME,ANIME".
Gli era così difficile comprendere? Ovviamente dopo la parola cartone animato era seguita da “ma non ti fai mai fidanzata?”. Qui era un ciao per non dire altro.
Mi alzavo e andavo in un'altra stanza. Come è possibile che un povero cristo non possa stare in tranquillità? Se non mi sono mai interessata a ciò e non ho trovato non dico la persona perfetta, ma quella persona che potesse farmi “impazzire” come si potrebbe dire, non capivo quale fosse il loro problema.
Anche perché lo ritenevo una perdita di tempo. Avevo tante di quelle cose che volevo fare, perché mai dovevo perdere del tempo come determinati soggetti che conoscevo, che non facevano altro che lamentarsi dalla mattina alla sera dei difetti dei loro ragazzi o perché per una sera non avevano fatto la solita scopata ecc. . . Una noia non trovate? Sarebbe arrivato il giorno in cui avrei incontrato un ragazzo che mi piacesse, ma non era quel giorno.
Dopo tutto ciò, la fatidica mezzanotte si avvicinava.
Ma qualcosa andò diciamo “storto” i miei cugini iniziarono a piangere perché volevano fare dei giochi un po’ pericolosi per la loro tenera età. Negando loro questi giochi , scoppiarono in lacrime e per ben 20 minuti di fila le loro grida e pianti rimbombavano in quella stanza, senza lasciar scampo a nessuno.
Alla fine si stancarono e per miracolo del cielo si addormentarono.
Dopo iniziammo a giocare a carte o meglio loro giocavano e io li guardavo mentre bevevo una buonissima birra, dopo 7 mesi di promessa fatta a un mio caro amico di non bere.
Non che io fossi una ubriacona, ma se mi capitava di bere, bevevo in modo sconsiderato e osceno.
Così finalmente scattò la mezzanotte, tra auguri e battute da far venire il freddo.
Io mi limitai come ogni anno a fare gli auguri in silenzio e ritornarmene nel mio angolino.
Infine arrivarono i botti, soliti del capodanno, attendendo che finissero per poi tornare a casa io e la mia famiglia, ma qualcosa non andava . . . Scendendo le scale sentì un botto molto forte, pensando che forse ancora qualcuno che si dava alla pazza gioia con i fuochi d’artificio, invece era scoppiato qualcosa.
Una palazzina di lì era completamente rasa al suolo. Mia mamma e mia sorella erano spariti.
Così mi diressi fuori per vedere cosa stava succedendo ma un altro scoppio mi bloccò la strada.
Sentivo delle urla e per istinto avevo chiuso gli occhi per poi arrotolarmi e inginocchiarmi.
Solo dopo un po’ aprì lentamente gli occhi e vidi una mano davanti a me che mi faceva segno che voleva aiutarmi ad alzarmi.
Alzando gli occhi feci una smorfia a dir poco patetica, ma sfidavo chiunque a non fare brutte facce davanti alla visione di quello che i miei occhi stavano guardando. Era .. era..




Angolo autore:
Salve a tutti :3 come vi sta sembrando questa storia?xD Su via qualcuno potrebbe dirmi qualcosa …  anche un “ciao” accetto xD non vi mangio mica u.u a meno che voi non siate fatti di cioccolato (?) *Q* Comunquee  che dire di questo capitolo. . . la povera protagonista ne sta vedendo di tutti i colori anche se è ancora presto per dirlo. . . La sua vita sta per cambiare grazie al nuovo anno?  la banale vita della protagonista che abbiamo conosciuto se ne andrà a farsi benedire per dare spazio all’immaginabile. Vi aspetto al prossimo capitolo °v°
   
 
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