Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MiakaHongo    07/03/2014    8 recensioni
[Crossover-Frozen/Le 5 leggende]
Un giorno Jack Frost fa uno strano sogno in cui una figura sembra rivolgergli la parola: "Oggi nascerà una bambina con poteri simili ai tuoi"
Da allora è tormentato da mille domande: Sarebbe nata davvero quella bambina? Avrebbe davvero avuto poteri simili ai suoi? Avrebbe rappresentato una minaccia? Come avrebbe usato i suoi poteri?
Così Jack si dirige ad Arendelle per conoscere chi sia questa bambina che ha ironicamente soprannominato "Regina di ghiaccio" e per trovare una risposta alle sue innumerevoli domande.
Ma nell'ombra qualcosa o qualcuno li osserva, che abbia un piano più ampio che riguarda uno di loro due o entrambi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap4

Quella mattina Elsa si svegliò, scese velocemente dal letto e corse alla sua finestra, quando vi arrivò, il suo cuore si riempì di una felicità inarrestabile vedendo che essa era ricoperta di fiocchi di neve ghiacciati.
"Buongiorno Jack"
Disse, rivolgendosi al ghiaccio come se fosse una persona viva.
Ed è, con la gioia nel cuore, che si impegnò molto coi suoi poteri quel giorno, come nei successivi.
Ma per quanto si sforzasse di miglioramenti ne vedeva ben pochi, il che iniziava, di giorno in giorno, a deprimerla sempre più.


Jack era stato convocato dai Guardiani per una questione urgente, gli avevano detto che si sarebbe dovuto trovare da loro l'indomani e che, probabilmente, sarebbe stato impegnato per molto tempo .
Per questo stava andando il più velocemente possibile ad Arendelle, voleva salutare Elsa prima di andare.

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Arrivò però che era tardi; era deluso all'idea di poterla solo guardare da lontano, immaginando che stesse dormendo a quell'ora.
Però, quando si avvicinò alla finestra, si sorprese nel vedere che era sveglia, accovacciata in un angolo della camera.
Il suo cuore si congelò: Elsa stava singhiozzando e la camera era completamente coperta di ghiaccio, sembrava devastata e sovrastata da un dolore più grande di lei.
Jack percepì quel dolore, quasi fosse palpabile...doveva fare qualcosa!
Diede un'occhiata rapida intorno a sé, vide che la finestra del corridoio era stata lasciata aperta, quindi vi entrò, velocemente si diresse verso la camera di Elsa, e, arrivato davanti alla sua porta, bussò dolcemente.
Elsa sussultò: Anna era sveglia a quell'ora? Possibile che l'avesse sentita piangere?
"Sono io...Jack!"
A sentire quel nome, quella voce, Elsa aprì istintivamente la porta e lo fece entrare, ma con immensa vergogna lo osservò analizzare il ghiaccio nella sua stanza, pentendosi di averlo fatto.
"Jack mi spiace ce l'ho messa tutta ma non sono capace..."
Il ragazzo, come se nulla fosse disse
"Bene, iniziamo la lezione, fammi vedere come crei una decorazione di ghiaccio su questo muro"
"Non posso farlo!" insistette lei "Ho paura."
"Paura?" disse lui con aria incerta
"Sì, ho paura di sbagliare, guarda questa stanza!" disse disperata, indicando col braccio il ghiaccio che la ricopriva. "Oramai non lo controllo più, e ho sempre più paura di fare del male a tutti, anche a te!"
Jack fece un gran sospiro, si rivolse ad Elsa guardandola negli occhi, era serio, molto più serio del solito.
"Sai Elsa, qualcuno un giorno mi disse: 'Non c'è niente che si sposi meglio col freddo dell'oscurità ',ecco... io credo che non sia così!"
Fece una breve pausa per trovare le parole giuste per spiegare cosa intendeva, poi continuò
"Se continuerai a vivere nell'oscurità, e a farti dominare dalla paura, non riuscirai mai a controllare il ghiaccio, perché questo è orgoglioso e non si fa sottomettere dalla paura!"
Jack accennò un lieve sorriso.
"Non avere paura Elsa, ci sono qui io! Ci divertiremo un mondo insieme, te lo prometto!"
"Divertirsi?" disse Elsa incredula.
"Sì, la vera essenza del ghiaccio è questa: bellezza, perfezione, armonia, gioia! Se ti farai trasportare da questi sentimenti, con esso potrai creare ciò che vuoi, perché è in questo lo scopo della sua stessa esistenza...Divertire!".
Jack posò affettuosamente una mano sulla testa della piccola Elsa.
"Dovresti lasciare che il tuo cuore ti guidi un po' Regina di Ghiaccio"
Il ragazzo sfoggiò un caldo, sincero sorriso.
Poi prese il suo bastone, lo agitò lungo la parate che aveva chiesto ad Elsa di decorare, trasformando in un attimo il ghiaccio in incantevoli rose di ghiaccio.
Elsa le osservò incantata, erano stupende! Il ghiaccio poteva davvero essere cosi bello?
Jack si rivolse ad Elsa con aria di sfida
"Bene, mancano ancora molte pareti da decorare, ti va di farlo insieme?"
Elsa annuì, e i due iniziarono a decorare l'intera stanza divertendosi come matti, Jack le mostrava come doveva fare e la aiutava , cercava di insegnarle, riusciva a rendere tutto un gioco!
Era questo che Elsa adorava di lui, la sua capacità di farla stare bene, di dimenticare ogni paura, di poter essere davvero se stessa e di sentirsi speciale, proprio perché era così, non per quello che tutti avrebbero voluto che lei fosse. Solo lui ci riusciva! Solo lui le scaldava il cuore.

I due continuarono per qualche ora finché stremati non erano entrambi stesi per terra.
All'improvviso Jack torno serio : "Elsa c'è una cosa che devo dirti...per un po' di tempo non credo che potrò venire a trovarti, ci sono delle cose molto importanti che devo fare"
Jack pronunciò queste ultime parole con una tristezza immensa, soffriva molto anche lui all'idea di non rivedere Elsa per chissà quanto tempo, più di quanto avesse immaginato.
Elsa abbassò lo sguardo, sentì come se il mondo le fosse crollato addosso, voleva dire qualcosa ma le uniche parole che le uscirono furono un semplice
"Ah!"
Jack agitò delicatamente il suo bastone, con un movimento circolare creò un palla di neve , che a poco a poco si trasformò in ghiaccio fino a prendere la forma di un cuore.
Lo porse ad Elsa, che si chiese cosa fosse.
"E' un cuore di ghiaccio, voglio che tu lo tenga con te , anche quando sarò via, così ti ricorderai che l'unico cuore di ghiaccio che deve esserci in questa stanza, deve essere quello!"
Elsa annuì sorridendo, ma all'improvviso le tornò un dubbio
"E se la paura tornasse?"
Jack sorrise, alzò il bastone e con esso indicò la finestra.
"La vedi quella lassù nel cielo? E' la luna! Ogni volta che mi sento solo, triste o insicuro la guardo. Non so il perché ma il guardarla mi ha sempre dato un senso di rassicurazione".
Elsa fissò incantata la sagoma circolare che si ergeva luminosa oltre la finestra.
"Se hai dei dubbi, o delle paure, puoi anche parlare con lei! Ma ti avverto..."
si avvicinò all'orecchio di Elsa e le sussurrò
"Non è una gran chiacchierona!"
Elsa rise divertita
"Ma è una grande ascoltatrice! Sono sicuro che ci ascolti molto attentamente, e che vegli su di noi! Se io non ci sono e sei triste, guardala! Molto probabilmente lo starò facendo anche io, quindi è come se in un certo senso fossi lì con te!"
Entrambi rimasero lì in silenzio, a fissare la luna, desiderando che quella notte non finisse.
Ma ad un certo punto Elsa sbadigliò, Jack la mise a letto , spense la luce e chiuse lentamente la porta, fu allora che sentì una sola parola.
"Grazie, Jack"


L'indomani Jack arrivò sbadigliando nel rifugio di Nord, tra il viaggio da Arendelle e qualche ora di sonno che si era concesso, aveva dormito poco, ed era lo stesso in terribile ritardo! Infatti era praticamente sera.
Calmoniglio gli si avvicinò:
"Oh bene, di buon ora Jack! Ora mi sento al sicuro, sapendo che se fossi stato in pericolo di vita, saresti arrivato in tempo per salvarmi!" disse il coniglio in modo cinico.
Normalmente avrebbe risposto di tono alle sue battutine pungenti, ma Jack era troppo stanco per pensare ad una risposta sensata, così decise di ignorarlo, rivolgendosi direttamente a Nord.
"Cosa è successo?"
Per sua sfortuna non fu Nord a rispondere ma nuovamente Calmoniglio.
"Cosa è successo? Te lo dico io cosa è successo! Mentre tu te la prendevi comoda e giocavi con la neve chissà dove, noi siamo venuti qui, Nord ha scoperto la nascita di una nuova leggenda, e noi guardiani stiamo andando ad indagare per trovarla e assicurarci che non prenda la strada sbagliata".
"E' stata la luna a parlarti?" chiese d'impulso Jack, un po' invidioso della probabilità che la luna avesse parlato con Nord, piuttosto che con lui, che la interpellava da anni senza una risposta.
"No, io sentito in mia pancia!" rispose Nord, come se fosse la fonte più naturale e affidabile dell'universo.
Jack rimase allibito, ma avrebbe dovuto immaginarselo conoscendolo... "Va bene, allora andiamo!" disse, ma Nord lo interruppe.
"Tu rimanere qua ragazzino! Qualcuno deve fare guardia, e niente meglio di te e Dente Da Latte!"
Si avvicinò a Jack, e con aria serissima, di chi sta per trattare una questione di vita o di morte, disse
"Devi stare molto attento, io avvertito grande pericolo che incombe, enorme pericolo per te e per tutti noi, l'ho sentito chiaramente...in mia pancia!"
I suoi quattro amici uscirono, lasciandolo da solo con la piccola fatina.
"Fantastico! Non solo devo fare da guardia, il che significa non dormire! Ma devo pure stare qui con gli altri guardiani per chissà quanto tempo, perché Nord sente nella sua PANCIA, che un pericolo catastrofico incombe su di noi" pensò ironicamente tra sé Jack.
Stanco fissò il grande mappamondo nella stanza, osservando lucine che rappresentavano i bambini che credevano in loro.
Alzò lo sguardo verso la finestra sul soffitto che mostrava la luna, la osservò domandandosi se anche Elsa la stesse fissando

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Fu in quel momento che ebbe un'idea.
Scattò improvvisamente in piedi , facendo saltare Dente Da Latte, volò vicino al mappamondo e iniziò a cercare freneticamente.
Deve essere qui da qualche parte...
Eccola!

Il suo dito si fermò su Arendelle, per poi scorrere fino al castello, dove era presente una lucina.
Jack avvicinò il dito ad essa molto lentamente, sfiorandola leggermente , come per carezzarla.
"Buonanotte Elsa!"

Era la notte del giorno del suo decimo compleanno, era tardi, ma Elsa non riusciva a dormire.
La giornata era andata male: Anna le aveva fatto gli auguri ed un regalo, ma lei si era rifiutata di aprirle la porta, facendola scoppiare in lacrime, cosa che le strinse il cuore come in una morsa.
Avrebbe voluto aprirle, ma il pensiero di poterle fare di nuovo del male, le impediva di farlo ogni volta.
Inoltre, erano anni che continuava ad impegnarsi per non permettere ai suoi poteri di manifestarsi, per poter diventare una ragazza come le altre, così da potersi sentire quella figlia e sorella che non poteva essere.
Ma più ci provava e più il potere del ghiaccio diventava forte e inarrestabile: la paura era troppo forte! Ed essere semplicemente se stessa, come le aveva consigliato Jack, era un rischio troppo grande, che non voleva correre.
Jack...al suo pensiero, lo sguardo le volò istintivamente alla finestra non ghiacciata.
Dove sei adesso?
Osservò dall'alto il giardino, dove anni fa aveva giocato con lui.
Provò a ricordare come si era sentita bene, così bene come non si sentiva da anni ormai.
Senza pensarci corse lì, ma immediatamente si sentì sola in un'immensa distesa di neve di una notte buia e silenziosa.
All'apparenza cercava sempre di essere fredda e distaccata, ma dentro di se sentiva una forte bufera di freddo e ghiaccio che aumentava sempre di più: era l'ansia, la disperazione...la paura.
Come avrebbe voluto qualcuno che le stesse vicino, che la capisse veramente, che fosse come lei...aveva bisogno di lui.
Alzò lo sguardo verso il cielo e trovò la luna, fissò incerta la sua figura per poi urlarle
"Jack dove sei? Ho bisogno di te adesso! Ti prego luna dimmi dov'è!"
Ma il silenzio fu l'unica risposta che ricevette.
Esasperata Elsa si lasciò cadere sulle ginocchia, affondò le mani nella neve fresca, scoppiando in un pianto disperato.
"Ti avevo avvertita, non è mai stata di molte parole!"
A sentire quella voce alle sue spalle, il cuore di Elsa ebbe un sussulto, si chiese se fosse solo frutto della sua immaginazione, ma non aspettò una conferma, si girò di scatto, e quando lo vide corse ad abbracciarlo il più stretto possibile, come se al mollare della presa potesse svanire nella neve.
Jack non si aspettava un abbraccio, e quando lo ricevette il suo cuore, sorpreso, iniziò a battere forte.

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"Sei venuto Jack! Io avevo bisogno di te e tu sei venuto! Hai mantenuto la tua promessa!"

I due non se ne accorsero ma c'era un uomo che li osservava.
Un sorriso soddisfatto solcò il suo viso.
"Bene, le cose sembrano andare per il verso giusto, per ora!" pensò tra sé.

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Capitolo molto lungo, mi scuso, non sapevo se rimandare l'ultimo pezzo al prossimo capitolo, ma mi piaceva l'idea che l'uomo misterioso comparisse a fine capitolo! A proposito secondo voi chi potrà mai essere?


Il discorso di Jack a Elsa, come avrete potuto notare, è pieno di citazioni e riferimenti: prima di tutto la frase che Pitch rivolge a Jack nel film, e a seguire Jack spiega che il ghiaccio è orgoglioso e non si fa dominare dalla paura.
In un certo senso il ghiaccio e la paura si riferiscono pure agli stessi Jack e Pitch che li rappresentano, infatti Jack non si è mai fatto dominare da Pitch nonostante i suoi continui tentativi di coinvolgimento.
Altra citazione è la frase che dice ad Elsa per tranquillizzarla, la stessa che aveva detto anni fa a sua sorella.
Più avanti Jack dice ad Elsa che "dovrebbe lasciare che il cuore la guidi un pò" questo è un chiaro riferimento alla frase del film di Frozen e a ciò che farà poi Elsa più avanti.

Dal prossimo capitolo vedremo Elsa crescere sempre più, cosa accadrà? Lo scoprirete presto!


Se potete recensite , non ho molte recensioni, ma se ne lasciate una mi rendete felice e mi spronate a migliorare sempre più!
Grazie a tutti voi che avete letto fino a qui, spero che continuiate a farlo e che la storia vi stia piacendo!
Un grazie speciale a tutti coloro che mi stanno aiutando dandomi consigli e suggerimenti, ho rotto le scatole a tutti con i miei dubbi su questo capitolo XD (sono una persona che si fa troppi problemi per nulla XD )


Al prossimo cap!


   
 
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