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Autore: effe_95    07/03/2014    2 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.
63. Speranze tradite.
 
Nathan non smetteva di guardare le loro dita intrecciate.
Nathan non smetteva di pensare che quel momento sarebbe stato perfetto.
Sarebbe stato perfetto se Claudia avesse stretto un po’ di più la sua mano, se lei avesse sorriso veramente, se l’avesse amato completamente.
Invece la ragazza si aggrappava a lui come se fosse un gesto quotidiano imparato alla perfezione, come se non ci fosse più bisogno di emozionarsi.
Claudia era distratta quella mattina di inizio Settembre.
<< Non sono molto convinta della facoltà >> Commentò giocherellando con una ciocca di capelli sfuggita alla pinza.
<< Perché? Non volevi fare Architettura? >>
Anche Nathan cominciava a distrarsi in quelle condizioni, e si stava anche stancando.
Camminavano da tutto il giorno da un’università all’altra perché Claudia non faceva altro che cambiare idea, ma lo faceva apposta?
Era in totale confusione?
<< Ma anche quella di Lingue non era male, no? >>
<< No Claudia! Non sono la stessa cosa! >> Brontolò il ragazzo alzando gli occhi al cielo, allora la rossa lo guardò, lo guardò per la prima volta da quella mattina, e vide un ragazzo stanco e affamato, contrariato e allo stesso tempo accondiscendente.
<< Si, credo che Architettura faccia al caso mio. >> Disse regalandogli un bel sorriso vivo, Nathan si lasciò sciogliere a quella vista e smise di infastidirsi, tanto avrebbe vinto lei in ogni caso, era inutile anche solo provarci.
<< Devi esserne sicura però, è la tua vita no? >>
<< Ma si, sono sicura. Adesso, andiamo a sederci da qualche parte? Lo so che sei stanco >>
Nathan arrossì, e come risposta Claudia gli diede un bacio a timbro, ma quel momento venne interrotto dallo squillo del cellulare.
La ragazza lo cercò con fretta, avendo paura che fosse successo qualcosa, e quando lesse il numero del suo migliore amico il cuore le balzò nel petto.
<< Pronto? >>
<< Clo, devi assolutamente venire, c’è una cosa che devo farti vedere! >>
La voce di Francesco le esplose nei timpani, non si capiva se la sua fosse gioia, paura, disperazione, euforia, era tutto una grandissima confusione senza senso.
<< Dove? Ma stai bene? Cos’è successo? >>
<< Al parco davanti casa nostra, ti aspetto! >>
 
Quando Claudia raggiunse il luogo dell’appuntamento, mano nella mano con Nathan, Francesco camminava avanti e indietro davanti al piccolo laghetto come un’anima in pena.
<< Cos’è successo? >> Domandò Claudia alzando la voce, per farsi sentire.
Francesco guardò l’amica con due occhi che le misero paura, era da troppo tempo che Francesco non sorrideva in quel modo, non sorrideva senza bisogno di farlo solo con le labbra.
Automaticamente, la rossa strinse ancora più forte la mano del fidanzato e trattenne il respiro, aspettandosi qualcosa che non aveva un nome preciso.
<< C’è una persona che vorrebbe salutarti >>
Claudia spostò gli occhi sgranati sulla piccola figura che sbucò da dietro l’albero più grande e il cuore le balzò nel petto.  La stretta sulla mano di Nathan si allentò del tutto, e il respiro aumentò inevitabilmente, l’emozione era troppo grande.
<< Iliana! >> Esclamò portandosi una mano sulla bocca commossa, mentre le lacrime si facevano spazio tra gli occhi senza cadere.
Era stato come un attimo, guardare gli occhi azzurri di Iliana, era stato come ritrovare quelli di Yulian, era stato come cogliere la felicità per un solo istante.
<< Claudia, la mia Claudia >>
Iliana allargò le braccia, aspettando che Claudia corresse ad abbracciarla, aspettando che si riprendesse dalla sorpresa, aspettando che lei accettasse tutto.
Claudia però non accennava a muoversi, come paralizzata, sentiva la presenza di Nathan al suo fianco e la percepiva ingombrante, sentiva che abbracciare Iliana avrebbe significato abbracciare anche Yulian, e non poteva farlo in quel momento.
Poteva?
Non sapeva più nulla.
E allora fu Iliana ad abbracciarla, abbracciarla come faceva un tempo, anni fa.
L’odore la travolse completamente, perché era lo stesso odore di suo fratello, e la sensazione del passato si fece improvvisamente prepotente.
Claudia ricambiò finalmente la stretta e poi la consapevolezza del suo desiderio si fece largo dentro di lei, aveva capito perché tutta quell’emozione, aveva capito perché quel desiderio.
<< Lui è qui con te? E’ tornato? >>
Diede voce ai suoi desideri.
Iliana la strinse ancora più forte, rispondendo in modo tale che nessuno potesse sentire.
<< No, ma mi ha detto di dirti che ti ama, tutto qui >>
Claudia pianse, ma finalmente dalla gioia, sapeva di non dover lamentarsi, sapeva che sperare non era peccare, e non avrebbe fatto storie.
Avrebbe aspettato come aveva promesso.
 
Iliana si mise seduta sul letto di Francesco con lentezza, accarezzando con la punta delle dita quelle lenzuola fresche di bucato, ricordando tantissime cose, tantissimi momenti.
Si sentiva catapultata come in un’altra realtà, una realtà dove lei era solo una ragazzina di sedici anni, impulsiva, testarda, stupida e troppo innamorata.
E poi c’era la realtà dove aveva ormai diciannove anni, tornata in quel posto per una persona che avrebbe voluto per tutta la vita, cambiata da un’amicizia vera.
Francesco se ne stava con la spalla appoggiato allo stipite della porta, le braccia incrociate al petto e la guardava con il sorriso sulle labbra, anche lui giocando con i ricordi.
<< Sei cambiato, sai. Sei più alto, le tue spalle sono più grandi, e anche il tuo viso, è quello di un uomo adesso. Non mi ero accorta che la barba ti crescesse così scura e folta >>
Commentò lei guardando tutto con occhi attento, toccando con la mano la maglietta che Francesco aveva lasciato sulla sedia, giocherellando con i libri dell’ università del moro.
<< No, il fatto è che sono pigro, la taglio solo quando mi va >>
Iliana si fermò per guardarlo, e trovarlo li sulla porta, con quei suoi occhi azzurri e grigi come il cielo, la fece rabbrividire, com’era bello respirare aria fresca.
<< Sei bello >>
<< Sei bella >>
Risero divertiti facendo un passo l’uno verso l’altra, come attratti da una calamita.
<< Cos’hai fatto in questi due anni? Voglio sapere tutto, tutto >> Disse lei infervorandosi improvvisamente, Francesco sorrise e poi si mise seduto sul letto, Iliana lo imitò subito dopo, pronta ad ascoltare.
<< Anche io voglio sapere tutto, ma proprio tutto >>
Iliana annuì e poi sorrise, allungandosi per prendere la sua borsa dove aveva quella foto scattata con Jurij in mezzo alla neve, quella che sembrava una vita fa.
<< Allora ti parlerò di Jurij >>
<< Va bene >> Francesco si fece attento ed ascoltò.
Come cambiavano i tempi in quella vita, un tempo lui si sarebbe arrabbiato di sentir parlare di un altro, e un tempo Iliana non gli avrebbe mai detto nulla.
Come si cresceva.
 
Claudia e Nathan camminavano mano nella mano verso la casa della ragazzo.
Quella giornata era cominciata male, e stava finendo malissimo.
Non parlavano da ore, ed era orribile che non avessero nulla da dirsi, Nathan avrebbe voluto interrompere quel silenzio ostinato, ma era così arrabbiato che non avrebbe mai fatto il primo passo.
<< Sei arrabbiato? >>
Quando Claudia parlò, ormai erano quasi arrivati, quindi sarebbe stato inutile cominciare quella conversazione, eppure Nathan avrebbe voluto far di tutto pur di non tornare a casa con il cuore così pesante come lo sentiva.
E Claudia non sembrava nemmeno accorgersene.
<< Non lo so, tu che dici? >> Fece lui ironico, Claudia si aggrappò al suo braccio e smise di camminare, per guardarlo bene negli occhi.
<< Dico di si >>  Nathan sbuffò dalle narici e spostò lo sguardo altrove, Claudia rabbrividì, era la primissima volta che lo vedeva così, provò il desiderio ardente di farlo sorridere per far rinascere ancora una volta quel sole che aveva amato.
<< Bene, l’ hai capito. A domani >>  Claudia lo tirò per la manica della giacca, non avrebbe permesso che finisse in quel modo.
<< Nath, se tu non me lo dici, io non posso capire tutto >>
Nathan si fermò di colpo, smise di fare resistenza e chiudendo gli occhi sospirò stanco.
<< Vorrei solo che tu mi dicessi la verità Claudia. Vorrei che tu mi dicessi che quando hai visto sua sorella, hai desiderato ardentemente che lui fosse tornato. Vorrei che tu mi dicessi che hai visto negli occhi di lei i suoi. Vorrei che tu mi dicessi di aver riconosciuto il suo odore, di aver ricordato. Vorrei solo che tu queste cose me le dicessi. >>
Claudia trattenne il respiro, ma come avrebbe potuto farcela?
Come avrebbe potuto fargli così male?
<< Io vorrei dirtela la verità, ma se ti fa così male, come faccio? >>
<< E allora facciamola finita qui >>
Il silenzio della strada li inghiottì, perché nessuno dei due parlò per almeno due minuti.
<< No, non ci sto. >> La voce di Claudia risuonò potente della notte, mentre tutto il resto taceva religiosamente, avvinto dal momento, rispettoso di quelle parole.
Nathan continuava a darle le spalle, mentre gli piangeva il cuore.
<< Non ci stai? E io, io ci sto? >>
<< Nath, nonostante tutto, io voglio solo il tuo bene. >>
Il ragazzo scoppiò a ridere malamente, facendola sobbalzare, e subito quelle parole persero di significato, Claudia sentì come se qualcuno l’avesse derisa, come se lei avesse detto una bugia, ma non era così, quella era la verità.
<< Vuoi il mio bene? >> Chiese lui girandosi verso di lei, mentre Claudia aveva paura di reggere quello sguardo, di vedere cos’avrebbe trovato.
<< Si, è la verità. Ho provato davvero tutte quelle cose, ma anche tu le avresti provate. Sono sparite appena me ne sono resa conto. Non mi allontanare da te >>
Claudia prese con entrambi le mani quella destra del fidanzato e la strinse, guardandolo negli occhi affinché potesse vedere che era sincera, o che ci avrebbe provato.
<< Vieni a dormire da me stanotte, vieni a dormire da me Claudia. I miei non ci sono >>
Claudia chiuse gli occhi, ripensò alle mani di Yulian che le accarezzavano la schiena, pensò a quei baci sussurrati sulla pelle, a quel corpo caldo e accogliente.
Pensò a tutto questo, e poi lo lasciò andare.
<< Va bene >>
Nathan si avvicinò lentamente, e le lasciò una bacio sulla fronte, per poi abbracciarla stretta, stretta. Claudia sentì il cuore scoppiarle nel petto per la paura.
<< Puoi andare a casa, mi basta così >>
<< Come? >> Domandò lei con la voce del pianto, lui le accarezzò una guancia.
<< Dico, che puoi andare a casa. Ci vediamo domani >>
E quella sera Claudia rimase sotto quel cielo stellato a guardare quel dolcissimo ragazzo andarsene da solo, con le mani nelle tasche dei pantaloni e il capo chino.
Francesco e Iliana parlarono tutta la notte, stesi su quel letto testimone di tanti momenti, mano nella mano a guardare il soffitto e a dipingervi sopra il loro futuro.
Sarebbe andato tutto bene.
E fu con quel lungo pensiero che la vita andò avanti.
E passarono così tre anni.
Tre anni e nulla più.



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Effe_95

Buonasera a tutti. Vengo da una settimana allucinante, oggi ho appena fatto la simulazione della terza prova d'esame e mi sento veramente svuotata, come se il mio cervello non avesse più consistenza.
Ed è per questo motivo che finalmente ho aggiornato, perchè solo quando ho il cervello vuoto posso farlo ;)
Si, sto fuori stasera, comunque, spero che il capitolo vi piaccia.
So che lo sbalzo temporale potrà lasciarvi spiazzati, ma abituatevi, almeno fino alla fine della seconda parte ne avremo parecchi. Grazie mille alla prossima.

 
  
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