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Autore: Locked    08/03/2014    3 recensioni
Una raccolta di undici piccole flashfic sui nostri Kurt e Blaine, ognuna scritta ascoltando una canzone diversa scelta dalla riproduzione casuale della mia playlist.
*
Canzoni.
1 - Teenage dream, Glee Cast.
2 - Somebody that I used to know, Gotye.
3 - Come on Eileen, Dexy's midnight runner.
4 - Just give me a reason, P!nk / How to save a life, The Fray.
5 - It's my life, Bon Jovi.
6 - Just lose it, Eminem.
7 - Wake me up when september ends, Green Day.
8 - Castle of glass, Linkin Park.
9 - Perfect, Glee Cast.
10 -Iris, Goo goo dolls.
11 - Go gentle, Robbie Williams.
*
Dalla prima.
[“Blaine?” Kurt sussurra e disegna piccole circonferenze sulla spalla scoperta del suo ragazzo con la punta delle dita.
“Mh?” Blaine apre gli occhi lentamente, come se movimenti troppo bruschi potessero alterare la perfezione di quel momento.
“Te la ricordi, la prima canzone che ti ho sentito cantare?”]
Dalla quarta.
[“Dammi una ragione, una singola ragione per non farlo. E non lo farò.” Blaine lo guarda coi suoi occhi, così profondi e dolci. Non sono più accesi da quella scintilla che brillava in essi un tempo. Ora sono più vecchi, più spenti, nonostante appartengano a un diciassettenne.
“Una sola." Singhiozza.]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note iniziali:
Eeeed eccoci! L’ultima flash. Niente d’importante da dire, ci vediamo in fondo.
Enjoy!

 
 
Canzone della flash: Go gentle, Robbie Williams.

 

 
For every day and night; I'm gonna be there.
 
 
 
“Ne … ne sei sicuro, Kurt? Lo sai che non voglio obbligarti a fare nulla, solo che …” Blaine pasticcia per qualche secondo con le labbra, agitandosi nell’abbraccio del marito.

“E’ solo che ti sei sentito come se avessi bisogno di … qualcosa in più. Credimi, so cosa intendi. E non mi stai obbligando; Blaine, io voglio un figlio.” Kurt gli risponde, e quelle parole hanno l’effetto inspiegabile di calmarlo all’istante.

“Avremo un bambino?” sussurra con aria sognante.

“Avremo un bambino.” Kurt lo bacia e gli sorride.

*

“E’ lei.” Mormora Kurt; ha paura di parlare ad alta voce, teme di svegliare quel dolce groviglio di capelli sottili e dita minuscole che stringe tra le braccia.

“E’ bellissima.” Gli risponde Blaine, e incrocia i suoi occhi caramellati con quelli azzurri dell’uomo che ha davanti. “La chiameremo Elizabeth.” continua, e le palpebre di Kurt fanno fatica a trattenere le lacrime di felicità.

“Anche se non è nostra, perché tecnicamente non è né mia figlia né tua; è … nostra.” E’ consapevole di aver  appena pronunciato una frase priva di senso, ma sa che Blaine ha capito ciò che intendeva.

E insomma, in quel momento le parole non sono necessarie.

*

“Papà! Papi non mi fa mangiare le caramelle, dice che mi fanno male. Ma a me piacciono le caramelle!” un piccolo tornado dotato di capelli ricci e occhi azzurri come l’oceano fa irruzione nel salone di casa Hummel – Anderson, abbarbicandosi alla gamba di Blaine.

“Ellie, sai che lo dico per il tuo bene. Non fare capricci.” Kurt sbuca dall’ingresso pochi secondi dopo, il grembiule ancora allacciato e i capelli arruffati.

“Su, tesoro. Papi ha ragione, hai mangiato abbastanza caramelle per oggi.” Dice Blaine ridacchiando.

Grazie, Blaine. Questa piccola peste ha la capacità di convincerti a fare qualsiasi cosa; se non sto attento comincerà a rubare i dolci dalla dispensa.” Sbuffa Kurt divertito.

Blaine schiocca un bacio veloce sulle labbra del marito. “Chissà da chi avrà preso?” chiede ironicamente.

Kurt lo guarda a metà tra l’indignato e il divertito, sbuffando nuovamente, ed Ellie si accoccola meglio nel loro abbraccio.

*

“Torno presto; promesso!” Ellie afferra le chiavi e il cellulare, avvicinandosi alla porta.

“Elizabeth, sono le undici di sera. Cosa intendi per presto?” le domanda Kurt apprensivo.

“Mmh. Presto …” Risponde, e l’uomo sembra agitarsi ancora di più.

“Va bene, Ellie. Divertiti, e …” Blaine interviene, cercando di calmare Kurt.

“E stai attenta. E non bere. E non dare confidenza agli sconosciuti. Lo so, papà, ho diciott’anni.” Sbuffa divertita Ellie, prima di stampare un bacio sulle guance dei suoi papà.

“Vi voglio bene.” Dice, prima di aprire la porta e uscire.

“Ciao amore.” Rispondono Kurt e Blaine, stringendosi vicino alla porta per guardarla allontanarsi.

Quando la chiudono dietro di loro, Blaine si volta verso suo marito. “Chi sta sveglio ad aspettarla?”

“Mmh, entrambi?” risponde Kurt fissandolo coi suoi occhi azzuri.

“Prendo Moulin Rouge.”
 
 


Note Autrice:
Salve cupcakes! Dunque, abbiamo scoperto chi era questo “somebody else” … Quest’idea mi girava in testa fin dall’inizio, e sono felice di essere riuscita ad infilarcela. Spero vi sia piaciuta!
Oh, fa strano cliccare su “completa”; mi ci ero affezionata a questa raccolta. Diciamo che è servita a sbloccarmi, decisamente. Sì, sto scrivendo tantissimo in questo periodo, e il merito è anche di questo esperimento.
Voglio ringraziare tutte quelle stupende personcine che hanno letto in silenzio, quelle che hanno messo la raccolta tra le seguite/preferite/ricordate. Ma in particolare babikit, Vicky e Mellark che hanno anche lasciato qualche recensione. You’re amazing, girls!
Ultima, ma decisamente non meno importante, Ambros; quella santa ragazza che mi ha sempre sopportato, supportato e aiutato. Facciamole una statua di marshmallows, su! *w*
Spero che vi abbia fatto piacere leggere questi brandelli così diversi delle altrettanto differenti vite di Kurt e Blaine; mi mancherà pubblicare, seriously.
MA, ovviamente non ho finito di rompere; per chi avesse cinque minuti e un po’ di voglia di leggere, ho pubblicato una one shot CrissColfer. E’ esattamente il mio stile, quello con cui l’ho scritta, e mi farebbe piacere leggere le vostre opinioni!

With every breath it’s harder to survive.

Vi lascio un piccolo spoiler, per chi è interessato:


Il tempo guarisce tutte le ferite. Te lo ripeti come un mantra, finché non cominci a crederci un po’ anche tu.
Il tempo risana le cicatrici del passato, quelle lontane ma ancora perfettamente tangibili, quelle che lasciatemi serrare le palpebre e stringere i pugni, perché non voglio sentire più niente.
Il tempo allevia i dolori più pungenti, quelli che ti feriscono tra le costole e nello stomaco, che salvami tu, perché da solo affondo.
Stronzate.
 
Un abbraccio enorme, a presto! **
   
 
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