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Autore: Lala_tan    09/03/2014    1 recensioni
La storia parla di Lucia, una lamia (donna immortale dotata di poteri magici)con un brutto passato alle spalle e di Adam, un licantropo che trova in lei la compagna che cercava da tempo.
Lucia dovrà imparare a fidarsi nuovamente delle persone e a provare sentimenti e Adam dovrà aiutarla a lasciarsi il passato alle spalle, mostrandole il futuro luminoso e felice che potrebbe avere insieme a lui.
Riuscirà il giovane licantropo a sciogliere il cuore,ormai da tempo ghiacciato della lamia?
Riusciranno i nostri protagonisti ad avere il loro "per sempre felici e contenti" o la loro storia finirà in tragedia?
Beh, leggete per scoprirlo
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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Capitolo 1

Lucia POV:

Come tutti i sabato sera , o meglio come quasi tutte le sere stavo ballando sul bancone di un bar con un bicchiere di vodka alla fragola in mano,cercando di annegare i ricordi e gli incubi nell'acohol,cercando di dimenticare per qualche ora il passato che tornava a tormentarmi fin troppo spesso.

Tutti gli uomini della stanza mi osservavano con desiderio,mangiandomi con gli occhi e le donne mi lanciavano occhiate piene di invidia e rabbia perchè attiravo l'attenzione dei loro uomini oppure perchè invidiavano il mio vestito striminzito e costosissimo che fasciava il mio corpo snello e muscoloso come un guanto, lasciando ben poco all'immaginazione.

Forse un'altra al mio posto si sarebbe sentita intimidita o in imbarazzo,ma non io,non dopo tutti quei secoli di vita. Mi piaceva essere al centro dell'attenzione,invidiata e desiderata da tutti. Lasciai vagare lo sguardo per tutta la stanza osservando la folla sotto di me e non riuscì a trattenere un sorrisetto crudele e compiaciuto nel vedere gli uomini con la bava alla bocca e le donne /fidanzate/amiche che mi lanciavano occhiatacce e cercavano di allontanare i loro uomini.

"Non verremo più in questo bar", sibilò una al suo fidnzato che la guardò come se si fosse accorto ora della sua presenza.

"Smettila di fissare quella sgualdrina", ringhiò un altra.

"Ha le tette che stanno per saltarle fuori dal vestito,se così si può definire quel pezzo di stoffa" , grugnì una ragazza alle sue amiche che scoppiarono a ridere come un gruppo di oche.

Io non riuscì a trattenere una risata. //Posso sentirvi brutte stronzette invidiose e non credete che ve la faccia passare liscia// , pensai con un sorrisetto un po' folle.

//Non mi sono mai vergognata del mio aspetto o della mia nudità;la bellezza e la sensualità sono un tratto della mia specie....e anche la crudeltà e la sete di vendetta//.

Con un piccolo gesto della mano i cocktail che le oche tenevano in mano si rovesciarono sui loro bei vestiti firmati e, per essere sicura che imparassero la lezione usai nuovamente i miei poteri per fare in modo che le macchie non andassero più via.

Quelle che ormai avevo deciso di chiamare semplicemente oche lanciarono dei gridolini stizziti e rabbiosi e si lanciarono verso il bagno.

//Ben vi sta stronzette//, pensai esultante,//Ve lo siete propio meritato.Tornate a starnazzare a casa vostra e portatevi dietro la vostra invidia//.

Stavo ancora danzando,muovendo i fianchi e il corpo in modo sensuale , seguendo la musica che rimbombava nel locale; quando il mio sesto senso mi avvertì, facendomi irrigidire.

Percepì chiaramente la presenza di altri immortali all'interno del bar, ma non avrei saputo dire cosa fossero.

Annusai l'aria e allungai l'orecchio, lasciando che i miei sensi sovrasviluppati trovassero la fonte di quell'energia immortale, così diversa da quella mortale degli umani che mi circondavano.

Individuarli non fu facilissimo, troppi odori, troppe voci e troppe persone che si muovevano, agitandosi e saltando a tempo di musica, ma alla fine riusci a trovarli e quello che vidi non mi piacque affatto...bhe okay...mi piacque parecchio,ma solo perchè erano davvero degli uomini niente male,il genere di uomini che mi sarei portata a letto senza pensarci due volte,ciò che non mi andò a genio però fu il fatto che erano quattro grossi,ma che dico grossi, enormi licantropi e uno di loro stava quardando nella mia direzione....//NO//,pensai nel panico,//Sta guardando proprio ME//.

//OH CAZZO,NO,NO,NO,CAZZO,CAZZO,CAZZO...Non può essere vero.Mi ha vista!!!//.

Mi lanciai giù dal bancone,lasciando una manciata di banconote e iniziai a correre verso l'uscita, spintonando e scansando la gente che lanciava insulti e grida indignate.

Beh...in effetti sarebbe stato difficile non notarmi,ma non era quello il problema,il problema era che ai licantropi non andavano esattamente a genio le streghe e anche se avessi provato a spiegargli che ero una lamia e non una comune strega, probabilmente non mi avrebbe ascoltata.

Sospirai, irritata dal fatto che tutti mi chiamassero strega....//Strega un cavolo!//, pensai rabbiosa,//Paragonare una lamia ad una strega é come paragonare un pollo ad un cigno o un mulo ad uno stallone//, le streghe e le lamie erano lontanissime cugine, le lamie esistevano da molto più tempo e i loro poteri erano molto più grandi e stabili di quelli delle streghe che ci mettevano anni e anni ad imparare a controllarli.

Estrassi le chiavi della moto e sospirai credendo di essere salva, quando qualcuno mi afferrò per la vita e mi sbattè con ben poca delicatezza conto il muro di mattoni del locale.

Il colpo alla schiena mi mozzò il respiro, ma la sorpresa fu presto sostituita dalla rabbia. Avevo sempre avuto un caratteraccio e chiunque si fosse permesso di mettermi le mani addosso si sarebbe ritrovato in ginocchio implorando il mio perdono nel giro di pochi istanti.

"Vaffanculo! Ma che diavolo ti salta in testa, brutto idiota", ringhiai furiosa.

"Questa me la paghi, razza di troglodi...", le parole mi morirono in gola quando mi accorsi che il Troglodita era uno dei quattro licantropi; il più grosso a giudicare da come mi sormontava con il suo corpo muscoloso.

//CAZZO, e io che credevo che non mi avessero seguita//.

Cercai comunque di non mostrare la mia agitazione e concentrai la mia energia, pronta a colpirli e saltare sulla mia moto.Forse,una volta, molto tempo fa mi sarei fermata e avrei combattuto contro di loro, ma ormai avevo abbandonato quella vita fatta di guerre e sangue,aveva deciso di ricominciare da zero, lasciandomi il passato alle spalle e la cosa prevedeva di fuggire da possibili nemici e problemi con immortali invece che affrontarli e far ricadere la mia vita nel caos .

Stavo giusto per colpire quella montagna di muscoli con una sfera elettrica(la vesione magica e più figa del taser) quando mi accorsi che la Montagna mi stava annusando e non sembrava intenzionato a colpirmi o quantomeno ad uccidermi..per ora.

//Ma che diavolo!?!?//. "Che cavolo stai facendo?", chiesi stizzita e sorpresa.

La Montagna non si degnò di rispondere e , invece si lascio sfuggire un ringhio basso e roco dalla gola, ma non riuscì a capire se lo aveva fatto per dirmi di stare zitta o in segno di apprezzamento della mia voce.

//Okay, se prima stavo per dare di matto ora sono decisamente confusa e spaventata. Cosa vuole da me?Perchè mi sta annusando?Perchè non mi attacca?//

All'improvviso la Montagna alza la testa per guardarmi e ciò che vedi mi tolse il repiro.

//Mi ero sbagliata...non me lo porterei a letto senza pensarci due volte, me lo porterei a letto SUBITO,ORA, in questo preciso istante e ce lo ammanetterei per non farlo più scappare//, pensai a bocca aperta.

Avevo visto molti uomini durante la mia lunga vita e alcuni di loro erano estremamente belli, ma l'uomo che avevo davanti era...era...non trovavo parole per definirlo.

Divino?Perfetto?Super sexy?Nessuna delle parole che mi venivano in mente poteva fargli giustizia,avrei dovuto inventare una parola nuova per definirlo.

Quell'uomo era DIRFEXY...Questa era la parola che da ora in avanti avrei usato per definire la Montagna.

Lui continuava a fissarmi con un'espressione indecifrabile sul volto. Sembrava stesse cercando di capirmi o forse stava solo decidendo se uccidermi oppure no.

Per quanto riguardava me...beh io ero totalmente persa nei suoi occhi verde giada, nel suo viso coperto da una barbetta nera , dal naso dritto, la mascella ben squadrata, i capelli neri che gli ricadevano sul viso e le labbra carnose...//Chissà come sarebbe baciarle? E accarezzargli i capelli?Come sarebbe accarezzare la sua schiena muscolosa e passare gli artigli sui suoi addominali scolpiti?//, pensai con la mente annebbiata.

//Ma sei stupida!!!//, esclamò una vocina nella mia testa , riportandomi alla realtà.

//Secoli di vita passati a tenere gli uomini a distanza e al primo scimmione muscoloso che ti si para davanti ti trasformi in una gelatina con dei cuoricini al posto degli occhi?!?!//, la vocina non aveva tutti i torti.

//Come avevo potuto essere così stupida?Trasformarmi in una ragazzina alla sua prima cotta solo perchè Montagna era DIRFEXY!! Non sono più una bambina,certe cose non dovrebbero succedermi,dannazione!!!//,cercai da allontanare l'uomo da me con una spinta, ma lui non sembrò nemmeno accorgersi del mio tentativo.

Continuava a fissarmi intensamente, gli occhi pieni di desiderio e sollievo...e allora capii...non mi avrebbe uccisa, non mi aveva seguita per sfidarmi...Montagna mi aveva seguita perchè io ero la sua compagna.

Quella consapevolezza mi colpì come un macigno...//Sarebbe stato meglio se avesse voluto uccidermi//, pensai risentita e lo guardai con astio, ritrovando il coraggio che avevo perso.

Montagna si irrigidì, probabilmente aspettandosi una sfuriata.

//Oh, no, no, no, caro.So fare molto meglio che urlare//, pensai con un sorrisetto crudele e...

Ciao a tutti, questo è il primo capitolo della mia prima storia, spero vi sia piaciuta. So di non essere un granchè, ma cercherò di migliorare in futuro. Un abbraccio a tutti i lettori,
                                                                                                                                                                                                                                                                     Lala_tan
  
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