"Eccola, è la!"sentiva gridare dietro di sè mentre scappava in fretta..fottuti tacchi! Si
rintanò in un vicolo sporco e maleodorante cercando di sfuggire ai suoi
inseguitori...perchè non l' aveva letta
quella mail?! continuava a maledirsi mentre
caricava la Glock...le erano quasi finiti i
proiettili, accidenti!
Le voci vicino a lei.
Si sporse un attimo e ritirò la testa allo sparo che le
sibilò vicino al naso. Il muro si sgretolò e il calcinaccio le finì negli occhi
"ah!" urlò chiudendoli di scatto.. non ci
vedo! Si alzò con difficoltà, toccando a tentoni il
muro, una caviglia si storse quando pestò qualcosa, mentre si muoveva
barcollante. Sbatte le palpebre, che dolore, dio... Tolse
i tacchi a spillo, correndo verso il canale che dava direttamente sul mare
sporco e inquinato, cercando di vedere qualcosa fra le lacrime che le uscivano
per la presenza di corpi estranei negli occhi.
"Là!" un urlo dietro di lei... non ti fermare,corri! Il pavimento era gelido e scabroso
sotto i piedi velati dalle sottili calze, le poteva sentire strapparsi
ad ogni passo.
Le urla, gli spari.
Si stavano avvicinando! Con un balzo si gettò nel canale
finendo nell'acqua torbida che la avvolse nel suo abbraccio gelido.
"Sparate, sparate!" qualcuno gridò sopra di lei,
mentre tornava su per prendere fiato.
Cazzo! si
tuffò sott 'acqua nuovamente ma un dolore acuto le
esplose nel polpaccio..l'avevano colpita quei
bastardi!
Nuotò a lungo..o meglio, la corrente la trascinò tanto che quando riemerse
non sapeva più in che parte della città si trovasse.
Bagnata fradicia e infreddolita uscì dall'
acqua sputandone buona parte..non solo aveva
mancato il bersaglio e perso l'occasione, ma aveva perduto anche il cellulare e
tre pistole..come diavolo faccio adesso? pensò senza un soldo in tasca . Scalza e mezza lacera, con
gli occhi in fiamme e il polpaccio che continuava a perdere sangue era
intorpidita, non sentiva quasi più niente..fa male..ho freddo..
Guardò attorno a sè..era notte, non c'era nessuno. Si avvicinò alla vecchia
cabina telefonica e sfondò la casettina delle monete con la pistola rimasta.
Compone il numero a stento "sono Maret..vienimi a prendere.. presto.."borbottò nel telefono
..la gamba non la sentiva! Scossa dai brividi, lesse a malapena il nome della
via e gliela disse, attaccando la cornetta e appoggiandosi contro la cabina.
Scivolò a terra sentendosi sempre più debole..era la fine? che ironia, la vita...proprio adesso che si era potuta
permettere quel costosissimo Versace. Sorrise
vagamente, mentre si afflosciava su se stessa, la pistola le sfuggiva di mano e
il viso urtava il freddo marciapiede sporco.
Caldo..un sole caldo..che bello...la
spiaggia era tutta per lei. Si crogiolava in quel calore che si faceva sempre
più opprimente. Sono morta, è il paradiso dei killer? si chiese tirando una mano fuori dalle lenzuola..era tutto nero.
Pace, silenzio..niente più urla, spari.
Il mare era placido, Maret
passeggiava sulla spiaggia gustando quel tepore, si sedette con un tonfo sulla
sabbia, incurante di sporcarsi. Accanto a lei, un granchietto
correva verso le onde che accarezzavano le orecchie di Maret,
col loro leggero sciabordio. Ad un tratto un dolore al polpaccio : il granchio l'aveva pizzicata con le sue tenagliette e non accennava a staccarsi..
Si svegliò di scatto, piombando a sedere. Buio. Dolore.
Cercò di aprire gli occhi ma restava tutto buio.Il polpaccio le faceva male.
Ricordò tutto in un lampo : le
guardie che l'avevano scoperta, la folle corse, la storta..il
bagno non previsto, la gamba che sanguinava..e poi?
Tastò delicatamente le lenzuola sulle quali era stata
adagiata una coperta pesante. Dove sono? che posto è questo?! Un'improvvisa paura la attanagliò..perchè
era tutto così nero? " i miei occhi.." balbettò allarmata toccandosi il viso...cos'era? una benda?
"Sta calma ..non è
niente" le disse Jesus toccandole la mano. Maret restò un attimo smarrita :
Che ci faceva lui li? e dove erano?
"Non sono cieca allora?" domandò raggomitolandosi
nella coperta ..aveva un freddo incredibile, si
sentiva smarrita, non le piaceva vedere nulla.
Si tirò a sedere poggiando la schiena sul cuscino..cercò
a tentoni i suoi oggetti ma non riconobbe la stanza "dove sono?"
domandò sentendo un profumo che conosceva.. eppure..non
lo ricosceva..
"Sei a casa mia.." rispose usando quel tono che aveva sentito riservare solo ad
Ariel.
"a casa tua?" gli domandò con un filo di voce..perchè
quella sensazione che le bloccava lo stomaco? Se era a casa di Jesus allora quello..era il suo letto.
"Sta calma, non ti agitare..la senti la gamba?"
Sentiva la sua voce..era vicino a lei "mi fa un male cane.."
Quel tono così debole lo sorprese, la
forte Maret non era poi indistruttibile. La
guardava restare immobile, muovendo appena la gamba dolorante. Poteva vedere la
mano della ragazza che si muoveva sotto la coperta per massaggiarsi. Le labbra
contratte per il dolore. Era pallida e sembrava che fosse ancora infreddolita.
Quel volto di Maret era tutto da scoprire adesso che era inerme. Inerme..Jesus ripetè quella parola più volte dentro di sè..chissà come mai gli piaceva così tanto pensare che fosse indifesa.
"Ho freddo.." balbettò stringendosi su se stessa.
La guardò raggomitolarsi seguendo ogni sua mossa. Si
sorprese a studiarla.
Qualche secondo dopo, un'ulteriore
coperta le fu messa sulle spalle. Si sporse verso di lei, tirandola a sè per massaggiarle le spalle. Stranamente non si ribellava e lo lasciava
fare buona buona..sta ridotta male! pensò Jesus guardandole le labbra che sembravano fredde.
Si fermò un attimo, le toccò il viso fresco passandole una
mano sulle guance..
Maret lo sentiva davanti ..attorno.. un lieve profumo le penetrò nelle narici,
trattenne il respiro per un attimo..è piacevole,
pensò mentre le massaggiava le spalle attraverso la coperta...così piacevole..
"t'è andata bene, la pallottola è entrata e uscita." le disse rassicurante continuando
a sfregarla per riattivare la circolazione..
Quell'
insistente massaggio era diventato un abbraccio vero e proprio. La mise a
disagio "basta.." disse
appena spostandolo.
Freddo
improvviso, solitudine..che brutta
sensazione, pensò stupita.
"va meglio?" le chiese sottovoce. Si era allargato
troppo.
"Ho i piedi congelati e non sento niente.."
Lo sentì sospirare e un attimo dopo le coperte pesanti vennero spostate." che stai
facendo?" domandò con voce flebile sentendo qualcosa di caldo che la
toccava..le stava accarezzando le gambe? no..la massaggiava.
"la senti la mia mano?" le chiese sfregandole la
caviglia fredda.
"Si ...la sento..è calda.." rispose ritirando
la gamba non ferita...smettila di fare il paparino
premuroso!
"Meno male, meglio così" le disse
ironico, riaccostando le coperte alle gambe "t' ho fatto una bella
fasciatura, meglio di un medico!"
Maret annuì "ho fatto un casino e non ho portato a
termine al missione" mormorò sentendosi uno
straccio "ma tanto lo riprendo quello" gli promise stringendosi nelle
coperte pesanti.
"è già morto..c'hanno pensato gli altri" le disse tranquillo.
"come?mi seguivate?" domandò indignata alzando un pò la voce..la
gola le faceva male. Si portò una mano al collo.
"non ti seguivano, ce l'ho
mandati dopo la tua telefonata" le disse con tono esasperato "hai
bevuto vero?"
Maret annuì
"è colpa mia, non ho letto il documento che avevi allegato" confessò
dopo un attimo "non immaginavo che avesse tutte quelle guardie"
"Come sei finita nel canale?" le chiese sedendosi
accanto a lei..emanava calore, era piacevole..le
veniva voglia di farsi coccolare...
"Era l'unica via di fuga..ho perso anche il
cellulare e le pistole" gli disse storcendo la bocca e desiderando che la
abbracciasse di nuovo.
"Tutta roba che si ricompra..l' importante è che tu
stia bene" le disse spostandole una ciuffo scompigliato dal viso.
La sua Maret..guarda
come stava messa male..la sua altezzosità dov'era
finita adesso? penso guardandola con un sorriso dolce
che la ragazza non potè vedere.
Un silenzio prolungato. Maret si
schiarì la voce ma il risultato fu quello di raschiare la gola dolorante ancora
di più. La mano calda di Jesus le toccò la gola
facendola sussultare. Le dita scivolavano su e giù sulla pelle liscia. Perchè le sembrava che fosse così vicino a lei?
Forse perchè lo era. Le guardava
le labbra desiderando solo di poterle baciare. Con delicatezza le passò un dito
sopra.
Quel lieve sfioramento la turbò parecchio e dovette fare
subito una battuta.
"Dov'è la tua amichetta? avrò disturbato la vostra seratina"
gli disse dopo un attimo facendogli rimpiangere le parole inespresse di un
minuto prima.
"Non c'è niente fra me e lei.."
le disse appena. Continuava a
fissarla, la mano era scivolata lateralmente.Molto
lentamente le sfiorò il lobo del'orecchio..perchè
lo lasciava fare senza reagire?
Maret respirava appena, aveva
sbagliato a fare quella battuta..cretina.
"Ariel è solo molto simpatica e gentile..e te
ne saresti accorta se ci avessi parlato invece di trattarla male col tuo solito
modo da stronza" le disse d'un tratto "e
saresti piacevole anche tu se la smettessi di fare la puttana boriosa.." le disse piano accarezzandole la spalla leggermente
scoperta.
Maret rabbrividì...per il freddo, si disse tirando su la coperta ed escludendo quella zona dalla mano di Jesus. Le carezze tornarono sul volto ..piantala..
..ancora..
"scusa se sono così stronza.." replicò cercando di usare
il suo solito tono sarcastico.
Una frase debole e quasi sospirata alle
orecchie di Jesus che le aveva infilato le dita nei
capelli sciolti e le accarezzava la cuta sensibile
della nuca.
"Grazie.." mormorò
appena, cercando di formulare quelle parole senza che le venisse un crampo alla
bocca.
"Di che?"
"Di esserti scomodato e di avermi ceduto il tuo letto..grazie!e
non farmelo più ripetere" gli disse con voce roca cercando di
spostarlo...di farlo allontanare da sè
"Che razza di modo di ringraziare"mormorò
distratto da un minuscolo neo che non aveva mai notato prima sulla fronte
liscia della ragazza.
"Beh puoi scordarti il bacetto
come fa la tua protetta!" esclamò subito.
Quella frase lo riportò alla dura realtà. "Per
carità!sarebbe come baciare un cobra velenoso" la sferzò sarcastico.
"Mi stai guardando male lo sò! " gli disse tirando fuori le braccia dalla coperte calde..se ci
litigava si scaldava!
"Certo!sei isterica! ma perchè non ti trovi un uomo e
ti fai sbattere un pò!? magari
addolcisci stò carattere di merda
che hai" esclamò frastornato dalla sua stronzità...e
che diavolo!Aveva rovinato tutto!
"Il mio carattere va bene così com'è e non ti azzardare
a metterlo in discussione" gli disse facendo cadere le coperte..perchè
sentiva così freddo? si domandò passandosi le mani
addosso"ma sono nuda!" esclamò tirando su le coperte velocemente.
"Certo, eri fradicia!" sbottò senza neanche
aiutarla a coprirsi..fissandola spudoratamente.
"E tu mi hai vista nuda!" ribatte innervosita..l'aveva
vista nuda..l'aveva spogliata ..che altro?!
"Capirai! anche se pensi d'avercela d'oro ti posso assicurare che è identica a tutte le altre" le disse cercando di non guardare più quel corpo morbido che aveva toccato e che si sentiva ancora sotto le mani.
..la voglio..
Maret restò in silenzio
stringendosi sotto le coperte..era a disagio...sapere che l' aveva toccata la faceva
sentire quasi....vulnerabile? quella scoperta la mandò
nel panico più totale.. no! non lo accetto! lo escludo proprio che possa essere attratta da quest' individuo! pensò subito
scostandosi capelli che sentiva caderle sul viso.
"non sono isterica.." disse con voce bassa..urlare le
aveva fatto dolere la gola "e non ho bisogno..di
un uomo.." disse appena. Era di
nuovo vicino a lei, lo sentiva muoversi, protendersi verso il suo viso.
Un mano le imprigionò la testa
accarezzandole i capelli "non ne hai bisogno.." affermò
sicuro.
"no.." mormorò Maret col respiro mozzo.
...ho bisogno di te..
Con un mormorìo indistinto, Jesus si avvicinò di più "sicura?" le chiese
dolce. Guardò le labbra che si socchiudevano.
La vide allungare una mano verso il suo volto e la prese
delicatamente portandola a contatto con la guancia ispida..la fissava come se
volesse divorarla con gli occhi..era bellissima..peccato fosse talmente stronza
da farti passare tutte le voglie..beh, quasi tutte!
Si avvicinò a lui mentre le veniva incontro a sua volta.
Maret lo sentiva..
con gli occhi fuori uso avvertiva il suo odore e il respiro caldo che le
lambiva il polso.
"che hai intenzione di
fare?" gli chiese con voce flebile.
Le depose un bacio sulla guancia che scivolò..scivolò...fino
alle sue labbra.. così calde, invitanti.. la baciava leggermente, la mano
ancora imprigionata sotto la sua. Sentì la sua bocca muoversi, aprirsi.. Lasciò che la baciasse quanto voleva.
Delicatamente la sdraiò sul cuscino continuando la sua
danza, approfondendo il bacio. Il freddo se n'era andato, si sentiva quasi
bruciare adesso.
Istintivamente lo abbracciò, per averlo più vicino a sè, su di lei..intrecciò le dita della mano che teneva imprigionata al
lato della sua testa, un altro leggero bacio e la lasciò " non scherzare
col fuoco, Maret" le disse con voce roca
accarezzandole una guancia rossa.
Sentì la porta aprirsi e chiudersi e si strinse la coperta addosso..mai più , non lasciarlo avvicinare di nuovo..
…torna da me..