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Autore: sarettafly94    09/03/2014    4 recensioni
James Sullivan e Cassie Haner, rispettivamente migliore amico e sorella minore di Brian Haner, non erano mai andati troppo d'accordo! Nessuno sapeva da cosa nascesse la loro discordia, certo era che se i due fossero stati per più di qualche minuto nella stessa stanza, avrebbero iniziato a scannarsi a vicenda!
E se per un banale errore, un gioco del destino, o più semplicemente uno scherzo di Johnny, Cassie e Jimmy si ritrovassero chiusi nella cantina di casa Sanders?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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-Mi fai male James, lasciami il braccio.-
Faticando a capire come avessero potuto uscire così velocemente dal locale, Cassandra cercava invana di mantenere il passo straordinariamente veloce di Jimmy (favorito dalle gambe lunghe) percorrendo la via principale di Huntington Beach.
-Per favore James, mollami.- Piagnucolò la giovane.
Rendendosi conto che le sue proteste erano invane, utilizzando tutta la forza di cui disponeva, riusci a staccarse il polso dalla presa ferrea di Jimmy.
Utilizzando la piccola opportunità di fuga che la sorte le aveva offerto, iniziò a correre verso il Suv di Brian, cercando di estrarne le chiavi situate nella sua borsetta che si era portata dietro per tutta la serata.
Impiegando tutte le forze possibili che possedeva ed ignorando i passanti che la osservavano straniti, cercò di aumentare la velocità della sua corsa.
Vide la macchina in lontananza, ma le sue speranze svanirono quando James la raggiunse e se la caricò su una spalla, ignorando i suoi tentativi di ribellione come se non la sentisse nemmeno.
-Mi dispiace principessa, ma io e te dobbiamo fare i conti.-
-Maledettissimo stronzo, non ti ho fatto niente di male, devi lasciarmi andare.-
-Troppo tardi piccola.-
-No, voglio capire perchè ti comporti così, non ho fatto nulla di male a nessuno.-
James si bloccò, sempre tenendo la giovane sulla spalla sinistra.
-Invece si, Cassandra. Mi ha fatto male vederti con quello.-
Cassie rimase di pietra.
-Ma cosa diavolo ti passa per la testa? Noi due non siamo niente, se non due stupidi che hanno avuto un avventura di venti minuti in una cantina..-
-Ed è qui che ti sbagli, perchè per me quella non è stata solo un avventura.-
-Ti prego James, cerca di ragionare. Io stavo solo giocando, tu invece mi sembravi molto serio con Lucinda.- L'ultima parte della frase, fu pronunciata da Cassie con una nota di acidità.
-Andiamo, quella è solo una puttana. L'ho già mandata a farsi fottere!- Esclamò Jimmy, riprendendo a camminare.
-Al diavolo, l'hai anche difesa. Ed ora mettimi giù, sono capace di camminare. E poi voglio andarmene.-
-No.-
-No cosa?-
-No, non ti metto giù, e no, non ti lascio andare da nessuna parte.-
-Non fare lo stronzo James, non voglio arrabbiarmi più di quello che sono già.- Puntualizzò la giovane, con la voce tremante dal nervoso.
-Perchè piccola, cosa potresti farmi di tanto brutto?- Chiese James con derisione.
-Non provocarmi James, e soprattutto non chiamarmi piccola.-
-Cazzo piccola, così mi fai veramente paura.- Rise James.
E a quel punto Cassandra, perse totalmente la pazienza.
Iniziò a dimenarsi violentemente e a tirare pugni sulla schiena del batterista, ma vedendo che le sue percosse non sortivano nessun effetto, decise di passare ai vecchi rimedi: morsicarlo.
Proprio sullo zero tatuato sulla schiena.
Imprecando per il dolore, Jimmy decise di restituirle il favore.
La morse sul fianco destro, lasciato scoperto dal corto top che indossava.
Cassie urlò di dolore.
-Bastardo, io non ti ho morso così forte.-
-No, non lo hai fatto, ma questo era per farti capire che tu, contro di me, non puoi fare nulla.-
Cassie non riuscì a controbattere, nonostante la voglia di insultarlo fosse incredibilmente troppa.
-Ed ora andiamo a casa, alla macchina di Bri penseremo domani.-



Dopo che Jimmy l'aveva caricata sul suo Hummer e le aveva allacciato la cintura come se fosse una bambina, erano partiti per raggiungere la villa sul mare del batterista.
Jimmy aveva guidato veloce e abile per il traffico notturno di Huntington, dove la vita notturna era pari a quella diurna.
Cassie gli diede mentalmente dello stronzo, ricordando che lui la cintura non l'aveva neanche guardata.
Arrivati a casa, James aprì con il telecomando l'enorme cancello d'entrata, percorrendo un vialetto che portava all'abitazione.
Scese dalla macchina e si diresse verso la porta d'entrata, a qualche metro di distanza da dove aveva lasciato la macchina.
Vedendo che Cassie non accennava a scendere, James si diresse con passo disinvolto verso il lato del passeggero dell'auto, aprendone la portiera.
-Che hai deciso di fare?-
-Non ho intenzione di scendere. Voglio andarmene a casa mia.-
-Peccato che non puoi.- La sbeffeggiò il moro.
-E invece si.- Rispose acida la giovane, prendendo la borsetta ed estraendone il cellulare.
Scarico di batteria.
-Merda, vaffanculo.- Sibilò nervosa.
-Che disgrazia piccola, non puoi andare da nessuna parte...- Disse Jimmy, fingendosi dispiaciuto.
La mora lo guardò con odio, cercando di mantenere la calma.
-Io vado a dormire, la porta è aperta.- Si congedò il giovane.
-Vai a farti fottere.- Rispose Cassandra.



Non sapeva quanto fosse passato dal momento in cui James se ne era andato in casa, sapeva solo che gli avrebbe volentieri tirato uno dei suoi destri, simile a quello che aveva violentemente colpito il naso di Lucinda, giusto qualche anno prima.
Accendendo la luce del veicolo, notò che James le aveva lasciato l'impronta dei suoi denti dove l'aveva morsa.
-Figlio di...- Si bloccò sul colpo, trattenendo l'insulto che la povera madre di James non si meritava -Quella santa donna che è costretta a sopportarti da 26 maledettissimi anni.-
No, decisamente le cose non andavano bene.
L'ipotesi di una possibile fuga era improbabile, visto che il sistema di sicurezza di Jimmy era a prova di terrorista, e lui non era così stupido da non averlo innestato.
Controllò il quadro della macchina, per vedere le ore.
Segnava le 12.54!
Arrendendosi a quello che la sorte le aveva riservato per la nottata, guardò per un ultima volta la camera da letto di James, illuminata dalla luce della TV, e decise di provare a dormire.
Il che non avvenne.
Appena chiudeva gli occhi, il rumore delle onde, un cane o qualche animaletto notturno, le impedivano di raggiungere il suo obbiettivo.
Comprendendo che quella sarebbe stata una notte insonne, scese dalla macchina chiudendo quanto più silenziosamente possibile la portiera, nella speranza di non destare sospetti nel suo momentaneo rapitore.
Non che le sue intenzioni fossero illecite, ma l'idea di litigarci ancora non le andava per niente.
Si tolse le Converse lasciando che i suoi piedi toccassero l'erba del giardino, poi si diresse verso la piscina sedendosi sul bordo ed immergendo le gambe fino a metà polpaccio.
Iniziò a muovere lentamente le gambe, creando delle piccole ondine nell'acqua, quando il rumore della porta di casa che sbatteva la risvegliò dal suo torpore.
-Non credi che sia ora di entrare in casa? E' l'una e mezza, tuo fratello mi ucciderebbe se sapesse che ti lascio dormire all'aperto.-
-Mio fratello ti ucciderebbe se sapesse che sono qui contro la mia volontà.- Controbatte la giovane.
-Tu non sei qui contro la tua volontà, hai solo accettato un invito fatto con...intensità, ecco il termine giusto.-
-Certo, un invito.-
-Dai, vieni in casa, fa freddo.-
-Siamo in estate James, e siamo in California. Neanche a dicembre fa freddo.-
Preso in contropiede, senza sapere come ribattere, James decise di passare ai fatti: spinse Cassie nella piscina, dove l'acqua non era fredda, ma comunque fastidiosa quando il sole non c'era.
Cassie riemerse lentamente completamente zuppa, cercando di uscire dalla piscina.
Vedendo la giovane in difficoltà, James le corse in aiuto sollevandola per le braccia.
-Sei un fottuto idiota Sullivan, ed io ti ucciderei.- Sbottò velenosa la mora.
-Cosa vuoi che sia un bagnetto notturno.- Rise Jimbo.
Vedendo che la ragazza tremava, Jimmy le mise un braccio sulle spalle.
-Almeno adesso ho la scusa per farti entrare. Dai, andiamo!- Disse il batterista, conducendo in casa la giovane.



-James, dove hai messo l'accappatoio?- Urlò Cassie, dal bagno di casa Sullivan.
-Usa il mio, non so che fine ha fatto quello di tuo fratello.- Rispose James, dalla camera accanto al bagno.
-L'hai usato solo tu?-
-Certo, che domande fai?-
-Sai, con te sono sempre in dubbio...Chissà in quante hanno girato questa casa.-
Cassie senti dei passi che si fermarono dinnanzi la porta del bagno.
-Mi spiace doverti contraddire, ma in casa mia non porto mai nessuna donna, e se non vuoi usare il mio accappatoio, puoi sempre uscire nuda...non mi dispiacerebbe.-
Cassie fece appena in tempo a mettere l'accappatoio, che la porta del bagno si aprì rivelando la figura di James con i pantaloni di una tuta neri e il petto nudo.
La giovane perse un paio di battiti cardiaci, ma cercò comunque di rimanere impassibile di fronte alla vista di Jimbo.
-Perchè arrossisci Cassandra? Per caso ti piaccio?- Domandò malizioso il ragazzo.
-No, ho solo caldo. Hai trovato qualcosa per me?- Chiese Cassie, riferendosi ai vestiti.
-Ho trovato solo queste, credo che tu le abbia lasciate all'ultima festa.- La informò il giovane, mostrandole gli slip bianchi che portava sull'indice.
-Credevo di aver lascito più cose.-
-Invece no, hai lasciato solo questi...-
-Non importa, vanno bene lo stesso. Mi presti una maglietta?-
-Tieni.- Disse il ragazzo, lanciandole una maglietta dei Pantera.
-Potresti uscire un minuto? Devo cambiarmi!- Esclamò la ragazza.
Jimmy usci senza dire nulla, rimanendo comunque fuori dalla porta.
Appena Cassie fu pronta, usci dalla porta del bagno, ritrovandosi James con un piede e la schiena appoggiati al muro, le braccia incrociate e la faccia da sbruffone.
La sua tipica posa da bullo.
-Posso avere un cuscino?- Chiese gentilmente la giovane.
-Perchè?-
-Perchè il tuo divano è comodo, ma con un cuscino è ancora meglio.-
-Ma io non ho mai detto che tu puoi dormire sl divano.-
-E dove dovrei dormire? Sul pavimento? Maledizione, non sono mica ubriaca.- Si lamentò Cassie, sapendo che le sue sbornie si concludevano per la maggior parte delle volte con una dormita sul pavimento.
-Tu dormirai con me.- Ordinò James.
-Io non dormirò con te.-
-O il mio letto, o il pavimento.-
-Al diavolo Sullivan, preferisco di gran lunga il pavimento.-
-Scelta sbagliata principessa, questa notte starai nel mio letto.- Proclamò Jimbo, prendendo la giovane per il braccio e trascinandola nella sua stanza.
Appena fu dentro, chiuse la porta a chiave e spintonò Cassie sulle lenzuola nere, mentre lei borbottava imprecazioni a dirotto.
Il batterista si tolse i pantaloni restando con dei semplici boxer che mandarono in tilt Cassandra.
Cercando di evadere dalla situazione, la giovane si sdraiò sul letto e si copri con il lenzuolo.
-Ho sonno ora, buonanotte.- Disse, dandogli le spalle.
Sentì il materasso che si abbassava dalla parte opposta la sua, poi il lenzuolo che la copriva si scostò leggermente, segno che anche James si era coricato.
-Potresti spegnere la luce? Non riesco a dormire.- Chiese Cassie.
Senza nessuna risposta da parte di James, la luce della camera si spense, rimanendo illuminata dalla sola luce della luna quasi piena.
-Dovremmo informare i ragazzi che questa notte non torniamo da loro.- Disse la mora.
-L'ho già fatto, e tuo fratello mi ha detto di dirti che non è arrabbiato con te.-
-Non vedo perchè dovrebbe esserlo, visto che non ho fatto niente di male a nessuno, nemmeno a te James.-
-Non mi è piaciuto il modo in cui quel tizio ti stava appiccicato. Non mi piace che i ragazzi ti girino attorno.-
-Che ti piaccia o meno Jimmy, io voglio divertirmi, voglio godermi la vita, e tu non puoi impedirmi di farlo.-
-Io non voglio impedirti di fare nulla piccola, voglio solo il tuo bene, come lo vuole tuo fratello e lo vogliono i ragazzi.-
-E allora perchè hai reagito così?-
-Io...non lo so!-
-Già, lo immaginavo.-
-Non mi andava l'idea di vederti con un ragazzo che non fossi io.-
Cassie non rispose.
Non dopo quell'affermazione.
Si limitò a sorridere circondata dal buio della camera.
-Ora dormiamo piccola, domani abbiamo da fare in studio. Buonanotte.- Disse James, abbracciando da dietro Cassandra e schioccandole un bacio tra i capelli.
-Buonanotte James.- Rispose Cassie, intrecciano la sua mano con quella del batterista.






ANGOLO DELL'AUTRICE
Buonsalve a tutti...
Per prima cosa, ringrazio tutti gli amori che mi hanno lasciato una recensione: non potete immaginare quanto mi avete fatta felice!
Ringrazio anche tutti coloro che seguono, preferiscono, ricordano o semplicemente leggono in silenzio questa FF, e noto con grande piacere che sono davvero tanti.
Detto questo, mi scuso per gli errori e mi congedo!
Un abbraccio a tutti...
Sara :)
  
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