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Autore: Wall_Hellsong    10/03/2014    5 recensioni
Mi trovo a Londra per lavoro, o meglio, ho scelto questo lavoro per stare a Londra, la città dei miei sogni. Quando Amie mi propose di lavorare nella sua caffetteria, non rimasi a ragionarci nemmeno un istante [...] Fu proprio dietro il banco che conobbi Tom. E vi sembrerà strano, ma conobbi proprio lui: Tom Hiddleston.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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From London With Love – Capitolo 7
Di Wall Hellsong
 
 

 

“Ululeremo alla luna e conteremo tutte le stelle se necessario.”

 
 
 
 
And she's watching him with those eyes!
And she's lovin' him with that body, I just know it.
Yeah 'n' he's holding her in his arms late, late at night.
-Rick Springfield
 
 
Sono già quasi le 18:00 e fra nemmeno un’ora e mezza io e Rebby dovremmo trovarci allo White Moon con Amie e le sue amiche per festeggiare questa misteriosa novità.
Non penso proprio che la notizia riguardi il lavoro, sennò alla serata serebbero stati presenti pure Liam e Josh suppongo.
In ogni caso siamo terribilmente in ritardo; devo ancora fare una doccia e decidere cosa mettermi, infatti con passi più simili a falcate scaravento il cappotto e la borsa e i saccheti di Rebby che logicamente ho tenuto io sul divano e corro verso il bagno.
Qualcosa ostacola il mio percorso. Lei, la mia fedele coinquilina che mi osserva con aria di sfida per poter utilizzare la doccia per prima. –Non provarci!- esclamo sembrando Obi-Wan Kenobi quando nell’episodio “La Vendetta dei Sith” avverte il suo allievo Anakin poco prima di mozzargli gambe e braccio per poi farlo finire nella lava bollente di Mustafaar.
Lei mi gela con uno sguardo e l’aria sembra proprio quella di una sparatoria nel Far West. -Reb!- continuo.
-Tu ci stai sempre delle ore più di me!!- insisto.
Le sue labbra non emettono alcun suono, i suoi occhi invece si limitano a fissarmi.
-Reb…??- le chiedo molto interrogativa.
Ad un tratto uno dei suoi piedi fa un passo più vicino alla porta del bagno. Eh no eh!
-Calma.- inclino la schiena mettendo le mani in avanti.
-Parliamone.- continuo.
-Possiamo trovare un accordo.- mentre cerco di negoziare, Reb avanza ancora di un passo senza smuovere lo sguardo dalle mie pupille ma sta volta io faccio lo stesso.
-Come la mettiamo, albachiara?- mi domanda lei a voce bassa strizzandomi l’occhio.
-Senti la mia proposta- continuo io mentre tutte e due rimaniamo ferme nella stessa posizione. Immobili. Sembra stiamo giocando a “un due tre, stella”.
-Le cose sono due.- prendo fiato. –O entro io per prima, facendo veloce ovviamente e tu intanto…
-Non se ne parla!- m’interrompe facendo un nuovo passo in avanti.
-Piuttosto ho un’ idea migliore!- continua lei. Ma si sa… Le sue idee mi spaventano alquanto e in effetti faccio bene ad essere allarmata perché dopo pochi minuti ci ritroviamo a condividere la doccia per risparmiare tempo.
-Ahu! Reb!! Mi hai dato una gomitata!!- strillo mentre mi massaggio la fronte.
-AAAAAHHH!!! SAPONE NELL’OCCHIO!!! SAPONE NELL’OCCHIO!!!!
-Reb!! Metti giù quella bottiglia!!!
-REEEEB!!! AHHHHHHHHHHHHHH!!! L’ACQUA BRUCIAAAAAAAAAA!!!
-ODDIO QUANT’E’ FREDDAAAA, CAZZO!!!!!!
-REBECCAAAAAAAAAA!!!!!!
 
 
 
Esco dalla doccia, con un bernoccolo in fronte e una serie di lividi ovunque. Rebby ha la capacità di essere dolce ma allo stesso tempo sa essere un tornado distruttore. Non ricordo di aver avuto mai tanti lividi dai tempi dell’asilo quando facevo a botte con le bambine che mi prendevano in giro per la mia poca femminilità.
Già allora mi facevo riconoscere.
In ogni caso è ora di mettere da parte quel lato di me che mi fa sembrare un maschiaccio come direbbero qua a Londra una “TomBoy” e di tirare fuori la Chiara “femmina”.
Apro l’armadio mentre con una mano mi sistemo l’asciugamano che mi raccoglie i capelli bagnati.
Scarto un po’ di vestiti e alla fine trovo quello che fa al caso mio: un abitino un po’ svasato e un po’ svolazzante di colore nero che mi arriva appena sopra le ginocchia. È smanicato ed è a doppie spalline sottili; me lo auto-regalai dopo il diploma per andare a festeggiare con le mie amiche italiane. È da un sacco che non lo metto e penso sia perfetto per stasera! Sopra ci metterò il mio solito chiodo di pelle nero, lo adoro e “sdrammatizza” l’eleganza dell’abitino che indosso.
Stendo sul letto sia il vestito sia il giubbotto e mi accuccio sulle ginocchia tenendo fermo il turbante che ho in testa cercando intanto di dare un’ occhiata sotto il letto per trovare le scarpe nere con il tacco alto che l’altra sera, dopo la sobria serata del bacio di Dominic, non so dove siano finite. Non ho ancora fatto ordine in camera mia, ma poco importa. Oltre a Josh, ad Amie e Liam e ai numerosi “fidanzati” di Rebby, che però non dovrebbero essere mai saliti in camera mia (spero) non ricevo mai visite.
-Trovate!!!- esulto non appena riesco ad afferrare un tacco.
Posiziono le scarpe ai piedi del letto vicino al vestito e osservo un attimo l’abbinamento. “Ok può andare” penso mentre mi dirigo verso la cassettiera per accendere lo stereo. Questa volta la canzone che uso per sciogliere i nervi è “Jessie’s Girl” di Rick Springfield. Faccio una piccola giravolta a ritmo di musica e dopodiché libero i capelli umidi dalla presa dell’asciugamano e li pettino accuratamente davanti allo specchio. Come il mio sguardo va a posarsi sulla mia immagine riflessa subito la mia mente si disconnette. Dopotutto osservarmi da sola non è così interessante; insomma mi conosco da quasi ventitré anni, direi che posso anche averne abbastanza per un po’…
Sistemati e asciugati i capelli guardo l’ora; diamine, sono già quasi le sette di sera e l’appuntamento è alla mezza!
Con poche rapide mosse indosso il vestito e il resto degli accessori e scendo rapidamente in salotto senza dimenticarmi di spegnere lo stereo.
-Rebby io sono pronta!!- busso alla porta di camera sua.
Nessuna risposta.
-Rebby?- continuo a bussare mentre uso un leggero gloss trasparente (di Reb ovviamente).
-Rebby!- basta, io apro.
-Ma che cavolo sta facen…
Come apro la porta trovo Rebby truccarsi in modo un po’ eccessivo e non solo. Indossa una mini, ma veramente mini gonna di pelle nera, un top rosso molto aderente e dei tacchi a spillo anch’essi rossi.
-WOW Rebby! Come sei….- non trovo un aggettivo diverso da “nuda” quindi mi astengo e continuo la mia frase con un sorriso a trentadue denti.
-Vero, neh?- sorride alzando ambedue i pollici.
-hehehe…- continuo con il mega sorriso ma... quello che ho appena detto… Questo “hehehe” non mi è nuovo. Inizio a ripensare ad oggi, alla mia ennesima figura di merda, ai sorrisi di Tom e ad ogni singolo piccolo dettaglio che lo possa in qualche modo riguardare.
Chissà quando lo rivedrò… e soprattutto se lo rivedrò…
L’idea di non poter più ascoltare la sua voce dal vivo mi uccide.
È una sensazione strana, non so come spiegarla… Lo so, è un attore. Un’infatuazione verso una stella del cinema può essere più che lecita, ma le sensazioni che provo quando penso a lui sono totalmente indescrivibili.
-Dai su muoviti andiamo!- a interrompere i miei pensieri è R che dopo avermi raccolto i capelli in un’acconciatura molto particolare mi posiziona una ciocca di capelli lungo il viso.
-È ora di andare!- continua lei.
 
Usciamo di casa e ci incamminiamo verso il White Moon.
L’aria è calda stranamente. Nonostante il pomeriggio sia stato piovoso e umido, ora il cielo e terso e si riesce a vedere una scia di stelle e una magnifica luna piena.
-Belle vero?- domando a Rebby mentre allunghiamo il passo per paura di fare tardi.
-Ho sempre sognato di studiare il cielo in modo più approfondito.- continuo. –Mi sarebbe davvero piaciuto affrontare la facoltà di ingegneria aereospaziale… Peccato io non sia mai stata un asso con la fisica e con la matematica… e con lo studio...- concludo abbassando lo sguardo.
Rebby si ferma e mi prende il viso con ambe due le mani.
-Non pensare al passato, albachiara. Sei una persona fantastica e vedrai che presto troverai la tua strada, ne sono sicura!- mi sorride lei poi abbracciandomi.
-Ti voglio bene Reb…- la stringo più forte.
Il nostro momento di tenerezza però viene interrotto dal rumore dei motori di una serie di macchine nere super lussuose dirette verso Southwark, quartiere non lontano dal Westminister.
-Fate un po’ più casino eh!!- urla la mia coinquilina staccandosi dall’abbraccio.
-‘nzomma dai…- la interrompo io.
-un giretto su una di quelle, io, personalmente me lo farei!-  continuo compiaciuta.
-Anche io me lo farei… Non con te alla guida però!- ribatte lei però interrotta da un “pugno” sul braccio da parte mia.
-Stronza! Hahahaha!!- ridacchio.
 
 
Siamo davanti allo White Moon quando intravvediamo dalla vetrata proprio Amie e le sue amiche che da dentro ci fanno cenno di entrare. Non appena varchiamo l’enorme porta vetrata Amie ci corre in contro e ci invita a sederci al tavolo da lei prenotato.
-Ma finalmete!!! Era ora ritardatarie!!- ci sorride lei mentre ci avviciniamo al tavolo. Ad un tratto Amie si gira di scatto verso di me scrutando il piccolo livido sulla fronte dovuto alla gomitata di Rebby. –Oh cielo! Che ti sei fatta??- dice lei sfiorando il punto ancora dolorante che mi fa fare un leggero scatto indietro.
-Auh!- lamento. –Ma no niente… piccoli incidenti di percorso!- borbotta R facendo l’indifferente.
-Si… solo piccoli incidenti di percorso!- continuo io lanciandole un’occhiata minacciosa.
-Credo di non voler sapere nulla…- ribatte Amie.
In ogni caso ci sediamo al tavolo, dove ci sono anche le sue amiche che ci salutano calorosamente.
Le compari di Am sono tutte Londinesi di nascita al contrario di noi… Lo si può benissimo intuire dall’accento britannico. Roxanne è rossa naturale, avrà una quarantina di anni o poco più, ama la musica lounge ed ha una fissa con tutto ciò che è francese; Michelle è la classica bella donna dallo stile country, è alta come una giraffa ha dei capelli biondissimi lunghi e ricci, ama l’azzurro e ha un tatuaggio sulla schiena che rappresenta la costellazione del cigno; Anne è mora, capelli corti, pelle olivastra e occhi grigi, ama la musica rock e adora le feste, penso anche conosca molte persone del mondo dello spettacolo, per di più, poco tempo fa mi ha regalato il vinile dei Clash “London Calling”, la adoro particolarmente; ed infine c’è Maggie. Lei è castana chiara come me, solo che lei è la copia sputata di Jennifer Lopez, anzi molto probabilmente è un suo clone. Ama il tango e la cucina Italiana, infatti spesso pranza alla caffetteria da noi. Ma bando alle ciance. È ora di bere qualcosa e ascoltare quello che Amie ha da dirci.
-Allora ragazze!- esclama proprio il mio capo strofinandosi le mani. –Innanzitutto ho pensato di ordinare qualcosina per voi!- fa un gesto ad un cameriere che immediatamente porta un vassoio con 7 shots di… -TEQUILA!!!- esclama Roxanne battendo le mani. Tequila… Quanti ricordi… e che “bei ricordi!!”
-Ma la tequila è da barbari!!- ridacchia Rebby seguita da tutte le altre che mi osservano indiscretamente. Ma come faranno a sapere che…….. REBBY. Chi altro poteva essere?
-La tequila è quello che ci vuole stasera!- esclamo fingendo un atteggiamento di nonchalance.
-Aspettate a bere!!!!- continua Am. –Prima vi devo dare una notizia. Improvvisamente allunga una mano al centro del tavolo cercando di mettere in risalto un… ANELLO!
Questo può vuol dire solo una cosa.
-Finalmente mi sposo!!!!- urla estasiata. Questa è una notizia meravigliosa! Sono veramente contenta per Amie e Liam. Li adoro! Finalmente dopo il divorzio la mia cara superiora è riuscita a trovare l’uomo giusto per lei che l’aspetterà all’altare.
Tutte le ragazze iniziano a stillacchiare allegramente e io mi limito a ridere contenta applaudendo le mani.
-Così si fa, Liam! Dritta all’altare!!!- urlo estasiata.
-Davvero Amie!! È fantastico!!- continua Maggie insieme alle altre. Ma ad un tratto le urla e gli schiamazzi sono interrotti da R che alzandosi in piedi urla: - AAALT!!! –
Silenzio.
-Che nessuno si muova!!!- continua. Non faccio a meno di notare che anche il cameriere si blocca e rimane immobile.
-Dobbiamo organizzare l’addio al nubilato. IMMEDIATAMENTE!!!- esclama Rebby.
-E te pareva!!! HAHAHA!!! – esclamo io non sorpresa dall’uscita della mia cara compagna di (dis)avventure.
Tutte noi scoppiamo in una risata travolgente e alzando i bicchieri brindiamo ad Amie e al suo matrimonio. Possa essere per lei una benedizione.
 
 
 
* * *
 
 
 
Sono quasi le 23:00 ed io e Rebby siamo appena passate da casa per prendere il pigiama per poi recarci dalla nostra amica Monique per la famosa nottata fra donne.
La proprietaria di casa ha invitato pure Janet e Lindsay, due nostre amiche; direi proprio ci sarà da divertirsi.
Sono di ottimo umore stasera, un po’ per la notizia di Amie e un po’ per quello che mi è successo oggi al centro commericale di Piccadilly. Cioè, ho fatto una grandissima e colossale figura di merda, tanto per cambiare; sono un’imbranata, certo, ma sono un imbranata felice. La mia mente è un po’ disconnessa ma forse, per le altre ragazze non sarà un problema.
Arriviamo davanti all’enorme cancello nel cortile del condominio della nostra amica che abita al penultimo piano di uno delle tre palazzine di lusso del contesto. Monique ha una casa davvero stupenda! Non è la prima volta che la andiamo a trovare, anche se è da due settimane che non la vediamo; non vedo l’ora di fare due discorsi fra donne, vedere un bel film coinvolgente e mangiare tante schifezze in pigiama, con i bigodini e con la maschera per il viso!
Facciamo per citofonare, non ancora entrate nel cortile, quando tre macchine, una di fila all’altra, ci superano ed entrano nel condominio aprendoci “le porte”.
Evidentemente c’è una festa all’attico di fronte al palazzo di Moni… Si vede una marea di persone sulla terrazza e dai vetri si possono notare i flash delle macchine fotografiche.
-Ci si potrebbe anche imbucare…- ridacchia Rebby scrutando il via vai di persone sulla terrazza.
-Si, ovvio! In pigiama.- ribatto afferrandola per un braccio e conducendola verso il portone.
Citofoniamo, prendiamo l’ascensore e ad accoglierci sulla soglia di casa ci sono tutte le ragazze riunite.
-Chiara!! Rebby!!- esclama Monique abbracciandoci tutte e due contemporaneamente in un unico e grande abbraccio a cui prendono parte anche Janet e Lindsay.
Entriamo in casa e non appena giunte in salotto mi lancio sul morbidissimo divano di pelle nera che sembra proprio chiamarmi.
Le ragazze si siedono per terra sul tappeto di fronte a me e completamente esaltate mi chiedono quali novità ho da raccontarle.
-Mi ha detto Rebby che oggi avete fatto spese al nuovo centro commerciale!!- mi chiede Janet in assenza di Rebby che molto probabilmente è già andata a mettersi il pigiama.
-Avete comprato tante cose??- continua Lindsay.
-Suvvia ragazze questo non ci interessa! Hehehe…- ridacchia Monique facendomi una smorfia maliziosa. Non è possibile. Rebby ha spifferato tutto. Ci scommetterei il naso.
-Dai raccontaci di LUI!- mi incitano tutte e tre in coro.
-Di cosa dovrei parlarvi hehehe…- mi sento terribilmente imbarazzata ma in ogni caso cerco di mascherare il rossore che sta comparendo sul mio viso, ma dopo pochi secondi mi rendo conto che il colorito sul mio volto non può essere mascherato se non da una maschera per il viso. - Perché non ci facciamo una bella maschera??- propongo per la prima volta in vita mia. Le ragazze saranno stupite. Non ho mai preso iniziativa su questo genere di cose prima d’ora, le ragazze molto probabilmente s’insospettiranno.
-Ma certo Chiaretta! Facciamo queste maschere ma…
-ma?- domando a Monique trattenendo a malapena una risatina per l’imbarazzo.
-…ma dopo niente scuse ci parlerai di…
Ad un tratto Monique viene interrotta dall’entrata in scena di Rebby che sta comodamente mordicchiando un gambo di sedano, già con i bigodini in testa, con la maschera per il viso ed in pigiama.
-HAAAAAAAAAAAAAAAAAHAHAHAHAHAHA!!!- La riata di Janet avvolge tutta la stanza e contagia tutte noi.
-Rebby ma che cazz…?- mi interrompo per lasciar spazio alle ghigna.
Embè? Che c’è?- ci osserva con aria molto pacata. -Mai vista una donna in tenuta da pigiama party?-
 
 
Ci sediamo tutte in cerchio mentre ci mettiamo le maschere in viso. Lindsay le ha preparate per tutte e a me è toccata quella gustosissima al cioccolato a cui ogni tanto do una leccata.
-E quindi sul serio hai scaraventato sulla testa di un manichino quel perizoma???- mi chiede Janet in preda ad uno dei suoi attacchi di ridarella.
-ehhhh…. Si.- mi mordo il labbro inferiore.
-e lui l’ha recuperato???? WAHAHAHAHAHAHA!!! Continua lei. –Che imbarazzo immagino!!- continua Monique.
-Imbarazzo perché Chiara se n’è innamorata, no..non del tanga eh, ma di lui! E lui di certo non prova indifferenza verso di lei!- continua Rebby limandosi le unghie.
-Ma che dici su Rebby!!!!!!!!!!!!!- rabbrividisco. –Li è semplicemente un gentiluomo e io solamente….- prendo fiato. -…un’imbranata…- sbuffo grattandomi il capo.
-MA COSA DICI!!!- esclama Lindsay.
-Se un uomo arrossisce in quel modo e ha tutte queste attenzione per una donna, vuol dire che è attratto da lei!!- continua lei.
-Ragazze è impossibile! E comunque, anche se fosse? Vi scordate l’enorme differenza di età fra me e lui… io 18 quasi 19 e lui 33!- inizio a gesticolare nervosamente.
-Te lo immagini che bel casino?- continuo. –E poi figuriamoci se lui ed una come me…
-Non dirlo nemmeno per scherzo!- Rebby mi interrompe con aria seria e di rimprovero. –Smettila di sottovalutarti!! Ok, la differenza d’età c’è ed è notevole ma non è di certo una scusa! E poi a te non manca proprio niente, ok?- mi guarda dolcemente ma senza sorridere. –Sei una ragazza intelligente, sensibile e che ha dovuto fare delle scelte molto difficili nella vita. Hai tutto il diritto di…di…- sbuffa ma poi inizia a sorridermi.
Non so cosa dire. Quello che mi ha appena detto è bellissimo. Rebby è egocentrica, sbarazzina e tutto quello che si vuole, ma è mia amica ed è la migliore al mondo. Non le cambierei nemmeno un capello, per me è unica. Queste parole R le legge nel mio sguardo che si intreccia all’istante con il suo. Noi non abbiamo bisogno di parole per capirci. Ci basta un gesto, un occhiata, un sorriso…
-Rebby ha ragione, Chiara! Non ti sminuire MAI!- mi dice Monique.
-E poi potrebbe essere per te l’occasione giusta per fare un po’ di buono e sano sesso HAHAHA!!- sobbalzo non appena Monique se ne esce con questa sua “massima”.
-Eh?!- esclamo un po’ intontita.
-Sentiamo, albachiara…. Da quant’è che tu non… ecco… zin-zin?- mi domanda Lindsay mimando il noto e famigerato gesto del sesso.
-Ma l’hai mai fatto???- continua Janet.
-Sai come si fa??- attacca Monique.
-Sai cos’è un orgasmo vero??- riprende Lindsay.
-Oh ma lo vogliamo pucciare si o no sto biscotto????- urla Rebby discostandosi dal nostro precedente momento di tenerezza.
 
-REBBY!!!!!- sta volta a richiamarla siamo tutte e quattro.
-Che c’è!??!?- ribatte la mia cara coinquilina.
-Sentite ho un idea!- sdrammatizza Monique.
-Facciamo un gioco!!! Obbligo o verità!! Ci state?- esclama.
Tutte esultano divertite e io rimango impassibile. L’unico suono che esce dalla mia bocca è: “Oh merda.”
-Suvvia Chiara!!! Inizio io con te!!! Obbligo o verità?- mi domanda Janet. Mi si sta gelando il sangue. Mi preparo a sentire la domanda, anche se so che non mi piacerà e sarò costretta a scegliere “obbligo”, un obbligo sicuramente allucinante.
-Hai mai sognato di fare l’amore con LUI? Obbligo o verità?- mi domanda lei.
Ecco lo sapevo. Mi toccherà scegliere obbligo. È evidente che mi è capitato di fare sogni del genere ma mi sentirei in imbarazzo a rivelarlo alle mie amiche proprio stasera; quindi mi tengo preparata psicologicamente e scelgo obbligo.
-Obbligo…- ansimo.
-Bene, dai. Dai due sorsi abbondanti a questo liquore!- Lindsay tira fuori una bottiglia di liquore invecchiato 12 anni. Sicuramente la percentuale alcolica sarà elevatissima ma mi faccio forza e ne bevo un sorso attaccandomi molto finemente alla bottiglia. –Uoooooooohhh!!! HAHAHAHAHAHAHA!!!- ridacchiano le ragazze notando la smorfia disgustata che ho non appena calo in gola la bevanda. –Mamma mia, ragazze! Questa roba fa veramente cagare!- esclamo arricciando il naso dal disgusto. –Dai susu!!!! Ancora un bel sorso!!!- mi incitano.
-Oddio no, non ce la posso fare!!!! Vi prego hahaha!!- esclamo.
-Allora coraggio dicci la verità!!- mi dice Rebby.
Osservo nuovamente la bottiglia, faccio per portarmela alla bocca ma non resisto. L’idea di bere ancora quella roba mi fa venire nausea. Basta. Esplodo.
-Ok, ok! Va bene! L’ho sognato più volte!! Contente?- sbotto arrossendo divertita.
-WAAAAAAHAAHAHAHHAHA!!! Lo sapevoooo!!!- ride Janet seguita da tutte le altre.
Corro in cucina a bere un bicchiere d’acqua per “lavare via” quel sapore amaro che mi pervade la bocca e la gola.
Mi verso un po’ d’acqua fredda ma non posso fare a meno di soffermarmi dalla finestra del balcone della cucina.
Avevo proprio visto bene prima. Stasera il cielo è meraviglioso!!!
SI vedono talmente tante stelle! Peccato che la luce della luna si confonda con le luci esagerate che provengono dall’attico di fronte dove si sta svolgendo la festa. Sgrano un po’ gli occhi che distrattamente si posano sul terrazzo dell’appartamento “festaiolo” dove c’è un uomo appoggiato sui gomiti ad un balconcino, forse anch’esso della cucina.
Sgrano un po’ di più gli occhi quando mannaggia a me mi prende un colpo e mi rendo conto che quell’uomo… “cazzo è TOM!”
 
Non ci posso credere!!! Di nuovo!! Allora si che è destino!!
Penso anche mi abbia notato visto che si sta sbracciando per farsi notare. Ma è una cosa possibile o me lo sto sognando?
-Tooom???- gli urlo interrogativa facendogli un cenno muovendo il braccio. –Chiara!!!!!!- mi urla contento e per lo più sorpreso.
Ad un tratto scoppia a ridere dolcemente ma non riesco a capire perché. Ommioddio. Solo ora mi rendo conto di avere ancora la maschera per il viso!!! “MA NO, ECCHECCAZZO!!”
Sobbalzo e con un’aria impietrita e “traumatizzata” chiudo immediatamente le tendine della porta-finestra per nascondermi.
“No, non ci siamo… pessima idea…”
Riapro le tendine togliendomi la pasta marrone dal viso con uno strofinaccio.
-CHE CI FAI QUI???- gli urlo.
Il suo sorriso per un attimo, mentre ero nascosta dietro alle tende si era spento, interrogativo. Ora ha ripreso a sorridere non appena mi ha vista sbucare.
-COSA??? NON TI SENTO!!!!- urla.
-HO DETTO, CHE COSA CI FAI QUA!!!- urlo di rimando.
-ASPETTA, NON SENTO NIENTE!!! TI VA DI FARE DUE PASSI IN CORTILE????- mi propone.
Cazzo.
Tom Hiddleston vuole fare “due passi” con me.
-SI ARRIVO!!!!!!- sbotto allegramente.
All’improvviso arriva Rebby: - Ma che cazzo ti url..?? AAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!- chide le tende di scatto.
Dietro sbucano le altre che iniziano a saltellare istericamente ridendo.
-Tom Hiddleston vuole fare “due passi” con me giù in cortile.- esclamo incredula mentre a passo lento mi dirigo in salotto a prendere scarpe e cappotto da mettere sulla camicia da notte in seta che all’uso può sembrare anche un vestito.
-Sto andando a far “due passi” giù nel cortile con Tom Hiddleston.- ripeto tra me e me. Cazzo sembro scema.
- Sto andando a far “due passi” giù nel cortile con Tom Hiddleston hehe…. He…he…he…- continuo a ripetere le stesse cose come un nastro che si è bloccato durante la riproduzione di un brano.
-Io allora… vado!....?- apro la porta d’ingresso voltandomi verso le mie amiche.
Penso approvino anche se a R è appena caduto da un occhio un cetriolo inzuppato nella maschera alla crema sul tappeto persiano di Monique.
B’è, che dire. L’abbiamo presa bene.
 
 
Corro come una demente per la tromba delle scale per arrivare in fretta quando mi rendo conto che una giovane coppia che stava rincasando mi sta guardando male. Penseranno io sia un po’ esaurita, ok forse lo sono, ma va bene così. Ora non sto pensando a nulla se non a quello che mi succederà nei prossimi 10 minuti.
Cioè ma rendiamoci conto… Come è possibile che mi stia succedendo una cosa simile?
Arrivo al portone. Sbircio fuori dal vetro ma non vedo ancora Tom. Forse ho capito male, non voleva vedermi… Magari aveva detto che andava lui a fare due passi! Io che c’entro? 
Panico.
Inizio a sfregarmi le mani nervosamente mentre “molleggio” sulle ginocchia facendo avanti e indietro per l’atrio del palazzo.
“forse è meglio lasciar stare…” ripeto fra me e me…
No, Chiara! Devo farmi coraggio e uscire da questo portone! Almeno non avrò rimpianti! Belin dai!!! 
Mi faccio coraggio ed esco. Mi guardo in giro ma non c’è anima viva. Faccio due passi in avanti a testa alta sempre intenta ad osservare il cielo sperando magari di tranquillizzarmi un po’ anche perché sto tremando ed è abbastanza evidente.
Passano alcuni minuti ma non c’è anima viva, non ce la posso proprio fare… Non farò la parte della scema ad aspettare qui davanti ad un portone l’uomo che mi ha rubato la testa ed il cuore, anche perché quest’ultimo è un attore. Nonostante le parole di Rebby… insomma una come me non sarà mai alla sua altezza, e non perché è alto quasi un metro e novanta e io solo un metro e settantadue appena. 
Perdo le speranze. Ci rinuncio. In preda all’ansia faccio retro front pensando a quanto io possa essere un’illusa ma come faccio per avvicinarmi al portone sento una voce che richiama la mia attenzione e mi fa girare di scatto.
-Ehi no, aspetta!!-
Non ci posso credere. Tom è venuto sul serio a salutarmi.
 
-Non scappare hehehe…- mi investe con uno dei suo splendidi sorrisi. I miei occhi si sbarrano quasi illuminandosi e per un secondo il tempo si blocca. Cerco di riprendermi sbattendo le ciglia velocemente.
-Oh! Hei! Nono stavo solamente… ha…ha…ha…- mi incarto con le parole per l’agitazione. –Cioè, volevo dire… ecco io…- farfuglio incespicandomi con le parole.
-Ti vedo bene, Chiara!!- mi sorride lui cercando di rompere quel momento di imbarazzo. –Visto che era destino che ci rivedessimo presto? Hehehe!!- continua lui mentre lo osservo a bocca aperta come un pesce lesso. Inizio di nuovo a tremare e ora anche più forte. –Hai freddo?- mi chiede lui.
-No, perché?- rispondo.
-Perché stai tremando!- cerca di trattenere una risata.
-Uh no, non sto tremando!- ribatto
-Ma ti traballano le mani!-
-No giuro! È solo un’impressione!-
-Sarà…. A me però sembra tu stia tremando hahahaha!!- continua a ridere e sta volta lo seguo di rimando.
In effetti è evidente che io stia tremando.
-Ok forse un po’ si… cioè tremo perché ho freddo mica per altro, eh!- mi giustifico in preda all’agitazione.
Tom scoppia a ridere.
-HAHAHAHAHA!!! Ok aspetta ho io la soluzione!- si toglie la giacca elegante blu che ha sopra ad una camicia bianchissima, e oserei dire, aderentissima e me l’appoggia sulle spalle.
-Il tuo cappotto è molto bello, Chiara!! Solo che mi pare un po’ troppo leggero!- mi fa di nuovo un mega sorriso.
-Ma no! Così poi avrai freddo tu!- gli dico sentendomi in colpa sapendo di non avere realmente freddo ma di averglielo detto solo come scusa per giustificare il mio “tremolio”.
-Oh, non preoccuparti per me! Iniziavo giusto ad avere un po’ caldo!- ribatte lui facendomi un occhiolino.
Tom tu così mi fai morire. Ti avverto. Prima la giacca e poi l’occhiolino.
Sento il suo profumo attraverso la sua giacca e questo mi fa impazzire. Inspiro profondamente chiudendo gli occhi e quell’odore inebriante mi travolge completamente.
-Dai facciamo due passi!- mi dice lui toccandomi la spalla con la mano per condurmi in mezzo al cortile.
-Allora, Chiara…. Che stai facendo di bello da queste parti? Abiti qua?- mi chiede Tom guardando verso il basso.
-In verità questa è casa di una mia amica! Stasera ha organizzato una nottata fra donne e allora…
-Forte! Hahahaha! Io sono alla festa... questa di fronte…- indica l’attico -…però me l’aspettavo più… ecco, coinvolgente.- mi dice con aria di chi si stava annoiando a morte.
-Se le mie amiche non fossero tutte in pigiama e con i bigodini in testa ti inviterei a salire, giuro ahahaha!!- riesco a sciogliere un po’ la tensione.
-Hahahaha!! Non preoccuparti, intanto più tardi mi toccherà tornare su...- mi sorride.
-dimmi un po’… io e te ci siamo già incontrati parecchie volte ma a parte sapere che sei italiana e che lavori alla caffetteria Bell’Italia non so nulla di te…- ci fermiamo e lui si volta verso di me. –Hè…- sospiro sorridendo. –di me non c’è molto da dire…- continuo abbassando lo sguardo.
-Sono sicuro di si invece! Coraggio parlami di te! Cosa ti ha portato a trasferirti qui?- mi chiede lui con aria dolce e premurosa.
-B’è…- arrossisco. Questo è un argomento che mi ha sempre toccato molto.
-Ecco… dopo il liceo avevo le idee molto confuse su ciò che volevo fare nella vita. Ho fatto delle scelte sbagliate riguardo l'università e il mio futuroe in più in casa l’aria non era delle migliori… Sai l’italia non sta attraversando un momento facile con la crisi e tutto il resto… sembrava tutto si riscuotesse sul mio nucleo familiare… Problemi economici e di conseguenza difficoltà tra i membri del “nucleo”…- gli racconto.
-Oh… capisco! Ti prego, continua!- mi incita lui.
-…c’era tensione fra tutti noi, specialmente fra me e mia madre… lei sognava che io continuassi intraprendessi la carriera da giornalista, ma non era quello che volevo io… io ho sempre sognato di scrivere o di recit…ehm- mi blocco. Cavolo se gli dicessi che il mio sogno sarebbe stato quello di recitare lui potrebbe pensare che io sia una sua fan accanita cosa assolutamente vera e quindi potrebbe allontanarsi da me! No meglio sviare.
-…ehm si volevo dire scrivere! Ma non è una cosa facile quindi decisi di trovarmi un lavoro qui, la città che ho sempre amato!- concludo.
-Davvero ami Londra? E WOW! Scrivi?? È una cosa fantastica!!- esclama lui esaltato. Però il suo sorriso si affievolisce in fretta.
-comunque… si, l’Italia non sta passando dei bei momenti purtroppo…- continua abbassando nuovamente lo sguardo.
-Già…- bisbiglio.
All’improvviso Tom riprende a guardarmi e il mio cuore incomincia di nuovo a battere velocemente.
-Sei una persona da cui prendere esempio, Chiara! È coraggioso quello che hai fatto! La tua famiglia come l’ha presa quando te ne sei andata?- mi chiede lui. Sono lusingata, anche se l’ultima domanda mi mette un po’ in soggezione. Quando dissi ai miei genitori, per altro sono separati, che avevo trovato lavoro a Londra, le due reazioni furono diverse. Mio padre credo se lo aspettasse dato che conosceva sia Liam che Amie; in passato avevano cercato di convincerlo più volte a farmi venire a studiare o a lavorare qui e mio padre aveva già un po’ attutito il colpo. Quando gliene parlai seriamente, lui fu felice della mia decisione. Sapeva che il mio futuro sarebbe stato migliore qua a Londra, lo aveva accettato.
Invece quando ne parlai a mia mamma, non fu facile. Lei escluse a priori questa opportunità e si rifiutò di farmi andare via. Per lei la mia vita doveva essere a Genova o al massimo a Milano a fare la giornalista. Per lei il mio era un capriccio, non poteva capire, non lo voleva realizzare. Andò su tutte le furie ed io arrabbiata e delusa me ne andai a stare da mio padre poco prima di trasferirmi in Inghilterra. Io dopo un po’ cercai di chiamarla e di contattarla ma lei non mi rispose mai… Questo fu molto doloroso per me e di certo non voglio ammorbare Tom con la mia “storia”.
Decido di sminuire la cosa e gli dico: -b’è, mio padre la prese bene… mia mamma un po’ meno ma si sa come sono fatte le mamme!- gli sorrido anche se quel sorriso era pieno di dolore che cercavo disperatamente di reprimere in me.
Tom sembra capire e si avvicina a me lentamente.
-Scusami, ho toccato un argomento delicato, vero?-
-Non ti preoccupare.- gli sorrido.
-Le mamme tengono a volerci tenere il più possibile nel loro “nido” ma lo fanno perché hanno paura di perderci e perché ci vogliono bene- mi dice Tom molto dolcemente mentre con delicatezza mi afferra la mano accarezzandomela con il pollice.
Inizio a sudare. Panico.
Tom Hiddleston mi ha preso la mano. Lo guardo gli sorrido lievemente fino a quando lui non molla la presa.
-Ma bando alle ciance…- sdrammatizza lui.
-Da quanto tempo hai finito i tuoi studi?- mi chiede riscaldandosi le mani sfregandosele fra loro. Poverino lo sto facendo congelare.
-Quest’anno… ma non ho mai concluso...- ad un tratto sbianco! Questo non dovevo dirlo! Questo potrebbe far trasparire i miei anni! La differenza enorme di età potrebbe spaventarlo!! In più potrebbe pensare che io sia una sfigata che non è nemmeno riuscita a prendere uno straccio di laurea. E poi, insomma, si che stiamo solo parlando ma se qualche paparazzo lo immortalasse con una ragazzina? Che succederebbe?
I giornali scandalistici gli darebbero “la morte”.
Troppo tardi Chiara… Ormai il danno è fatto… Di certo non vorrà più rivederti! Penso fra me e me mentre cerco di trovare qualcosa di positivo nella sua espressione.
-Ah quindi hai venti…
-Quasi ventitré!!- lo interrompo bruscamente.
-Ah si?? Quando compi gli anni??- Mi sorride estasiato. Non sembra essere dispiaciuto per la scoperta della mia vera età.
Tiro un respiro di sollievo.
-Il 3 di Ottobre! Fra poco!!- rispondo.
-Fra sole due settimane!!! Wow!!!! Organizzi qualche festicciola?- mi chiede lui di ottimo umore.
-Eh mi piacerebbe ma penso mi limiterò ad organizzare un aperitivo allo White Moon… Ti farebbe piacere venire? Puoi portare anche Luke eh! O chi vuo..
-OH GRAZIE!! CERTAMENTE!! HEHEHE!!!- sbotta in piena estasi. Non ci posso credere, ho appena invitato Thomas William Hiddleston ad un probabile aperitivo… e lui ha appena accettato! –Fantastico!! Poi ti faccio sapere quando lo organizzo!- continuo io gasatissima.
-Certo! Poi magari passo in caffetteria per metterci d’accordo!- continua.
-Perfetto direi… solo che…-
-solo che…?- mi domanda.
-abbiamo parlato tanto di me ma per niente di te…- gli strizzo l’occhio.
-Oh.. b’è io faccio l’attore!-
-Si lo sapevo- gli faccio una lieve smorfia.
-hehehe! Allora un po’ mi conosci!- si avvicina ancora.
-ma sì, giusto un po’- dico con aria ironica e da questo lui capisce benissimo che sicuramente lo apprezzo come attore.
-Mi piace il teatro, la musica, la cucina…
Caro Tom, tu non lo sai ma io di te so più cose che tua madre. Mi manca poco a sapere quante volte ti fai la doccia in una settimana e potrei essere il tuo alter ego.
No. Direi che questo non glielo posso dire.
-anche tu sei una buona forchetta vero?- ridacchio.
-Direi di si ragazza italiana. Hehehehe….- ridacchia anche lui.
Ad un tratto gli suona il cellulare.
* Pronto? Luke! Sisi, arrivo… si….. stai calmo hehehe… sto salendo *
Lo staranno cercando di sicuro… E’ già passata mezz’ora e non l’anno più visto…
-Ti ho trattenuto un po’ troppo! Corri su!- lo incito togliendomi la sua giacca dalle mie spalle restituendogliela-
-Ma non ti preoccupare! Era solo Luke che…
-Davvero non preoccuparti! Anche io devo tornare su, altrimenti le mie amiche mi daranno per dispersa! Hahaha…- ribatto.
-Ti accompagno al portone allora!-
 
Tom mi accompagna fino l’atrio del palazzo di casa di Monique.
Peccato che non possa trascorrere ancora del tempo con lui stasera… Però mi ritengo molto fortunata. Ho passato trentadue minuti e quarantacinque secondi memorabili!
-Non ti trattengo un minuto di più, Chiara! Divertiti con le tue amiche e salutami la tua collega nel caso ci fosse anche l…-
Ad un tratto Tom si blocca e con l’indice mi sfiora la guancia.
-Cioccolato?- mi sorride.
Oddio che imbarazzo!! La maschera per il viso!!
-Uh scusa!!! È un remasuglio di una maschera idratante al ciocc…-
Ad un tratto le mie parole svaniscono nell’aria e vengono interrotte da un momento eclatante. Tom riesce a farmi smettere di parlare dandomi un dolce bacio sulla guancia, proprio dov’ero sporca di cioccolato. –Ora almeno so pure io un po’ di cioccolato! Hehehe! Buonanotte, Chiara!-
Mi sorride e tutto di fretta si avvia verso l’altro portone.
Non riesco a dire “A”. Sono come congelata. Non ci posso credere.
Alzo lo sguardo al cielo come per osservare la luna e le stelle e sospirando le uniche parole che mi escono dalla bocca sono: ”Care stelle non potevate farmi regalo più bello”.
 

 
N.B. ANGOLO SCRITTRICE:
Salve a tutti amici!!! Vi è piaciuto questo capitolo? Che dire… la nostra protagonista nella sfortuna è a dir poco FORTUNATA! E pensate che questo è solo l’inizio delle vicende che cambieranno la vita alla nostra protagonista!! Nel prossimo capitolo ce ne saranno delle belle!! Non perdetevelo assolutamente!!! ;)
Grazie mille a chi sta seguendo la mia storia!! <3
Un bacio. <3

Wall.

 

  
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