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Autore: seasonsoflove    12/03/2014    10 recensioni
Dopo Blame it on the Alcohol, i nostri eroi in una nuova avvincente sfida.
Un Capodanno in famiglia nella baita in montagna di Regina: chi resisterà?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Spin the bottle'
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Almost dinner






Dopo il terribile incidente con la corrente, nessuno osò accendere più di un apparecchio elettronico alla volta.
Così quando qualcuno doveva cucinare qualcosa bisognava spegnere la musica, e quando si accendeva lo stereo tutto il resto doveva essere spento.
Mary Margaret, disperata e turbatissima per l’accaduto, si era rinchiusa in camera sua a piangere e a lamentarsi, mentre suo marito la coccolava dolcemente, cercando di tranquillizzarla.
Nessuno nella casa sentiva la loro mancanza, anzi.                      
I lavori avevano iniziato a procedere a vele spiegate.
Regina, che pareva aver esaurito tutte le sue forze nell’attentato a Mary Margaret, sedeva ora profondamente soddisfatta sul divano, dando ordini agli altri su cosa fare e come muoversi.
“Emma, porta quel piatto di là”
“Rumple sbrigati e fammi assaggiare quella besciamella”
“Hook smettila di bere”
“Belle, Dio mio, hai rotto un’altra tazza, ma com’è possibile!?”
“RUMPLE LA BESCIAMELLA! HOOK METTI GIU’ QUELLA BIRRA”
Alle otto e mezza tutto fu pronto e la tavola imbandita.
Mary Margaret uscì scontrosa dalla camera, si sedette sulla panca fissando il suo piatto, con espressione costipata e sofferente.
I nove sventurati finalmente si sedettero, dopo tutte le numerose sfide che li avevano sfiancati durante tutta la giornata.
“Beh, buon appetito” esclamò Belle sorridendo.
Nessuno rispose.
“Mamma mia, che malinconia. Dai, che la festa abbia inizio!” tentò Tinkerbell.
Rumple si fece aria con un tovagliolo.
“E’ caldissimo qui. Vado ad aprire una finestra”
Rumple si alzò e andò a spalancare le finestre della cucina. Quando tornò in sala da pranzo trovò che gli animi degli altri si erano rifatti bollenti.
Mary Margaret si era alzata e indicava la tavola con espressione disgustata. Regina aveva le braccia incrociate e gli occhi alzati al cielo, David e Hook si scambiavano sguardi sconfortati e Tink e Belle cercavano di calmare le acque.
“IO NON L’HO CUCINATO QUESTO!” gridò Mary Margaret, una mano premuta sullo stomaco e un colorito verdognolo sulla faccia. “DA DOVE VENGONO QUESTE TARTINE? AVEVAMO DETTO NIENTE INSACCATI!”
“Tu volevi cucinare solo porri, Mary Margaret” esclamò Regina. “Dovevi aspettartelo che ci saremmo ribellati.”
“RIBELLATI? RIBELLATI?”
“Calmati, tesoro, non ti fa bene agitarti…”
“TU STAI ZITTO!” gridò Mary Margaret, fuori di se dalla rabbia. “LO SAPEVI, VERO? SIETE TUTTI IN COMBUTTA CONTRO DI ME, TUTTI A SABOTARE LA MIA ORGANIZZAZIONE!”
“No, giuro che io…” cominciò David.
“Mary Margaret” lo interruppe Rumple e provò a sorridere. “Non c’è bisogno di agitarsi, abbiamo solo voluto dare una mano.”
“Voi non credete che io cucini bene” disse lei.
“Ma sì che lo crediamo” intervenne Belle.
“Altroché” esclamò Regina.
Rumple la fulminò con lo sguardo.
“Ecco vedi!” singhiozzò Mary Margaret.
“Ma no” disse Rumple. “Guarda, assaggio quello che vuoi. Decidi tu, sono sicuro che è tutto…ehm…buonissimo. Cosa vuoi che mangi?” Guardò Belle in modo coraggioso e pieno di buoni propositi. Voleva dimostrarle di essere un vero uomo pronto a tutto pur di fare felice la propria famiglia.
“Assaggia il mio minestrone” piagnucolò Snow.
Rumple annuì e sotto agli occhi trepidanti di tutti gli altri assaggiò il minestrone di verdure di Mary Margaret, che aveva una consistenza molliccia e un po’ vischiosa e un odore di rapa bollita tutt’altro che invitante.
Si portò il cucchiaio alla bocca e rabbrividì.
“Mmmm” provò a dire. “Buo-buonissimo. Belle, tesoro… senti che buono…”
Belle fece una faccia orripilata e finse di non aver sentito.
Regina soffocò un risolino.
Poi Rumple cominciò a masticare il boccone di verdure e scoprì di avere in bocca il pezzo di aglio più grande che si fosse mai visto nella storia dei minestroni, tutto spappolato. Rumple odiava l’aglio, era una di quelle cose che proprio non poteva sopportare.
La sua faccia si contorse.
Regina cominciò  a ridere incontrollabilmente seguita da Hook, mentre Mary Margaret fece una faccia assieme sorpresa e indignata.
“Be’ che c’è?”
Rumple non poteva parlare; corse in cucina a gambe levate e dalla sala da pranzo tutti poterono sentirlo sputare, tossire e sciacquarsi la bocca con l’acqua.
“L’HA FATTO APPOSTA!” gridò Mary Margaret. “MI HA PRESO IN GIRO FIN DALL’INIZIO!”
“MARY MARGARET, VUOI STARE ZITTA!” gridò Tink.
“IMBROGLIONI!”
“PERBENISTA!”
Si sentì un rumore terribile, lo stesso tipo di rumore che emette un lavandino quando viene sturato. Proveniva da Rumple, che era appena tornato in soggiorno.
“ADESSO BASTA! AVEVO DETTO CHIARAMENTE: NIENTE AGLIO PERCHE’ NON LO SOPPORTO”
Fumava dalla rabbia; gli eventi della giornata dovevano averlo molto scosso. I suoi tentativi di poco prima per essere un uomo migliore erano stati gettati alle ortiche e così la sua buona volontà.
Così, con sguardo omicida, afferrò la zuppiera del minestrone dal tavolo e la fracassò sul pavimento.
“QUESTA. ZUPPA. E’. UNA. MERDA!” Urlò.
Tutti lo fissarono allibiti.
“Così si fa, coccodrillo!” gridò Hook sollevando i pugni.
“Rumple!” disse Belle scandalizzata.
“Il… il mio minestrone” balbettò Mary Margaret e poi svenne.
Cadde come un sacco di patate ma sul momento nessuno se ne curò più di tanto.
“IL MIO TAPPETO!” gridò Regina scattando in piedi. “GOLD! GUARDA COS’HAI FATTO AL MIO TAPPETO!”
Rumple, che subito dopo aver compiuto l’eroico gesto aveva assunto un’aria coraggiosa e ribelle, si fece piccolo piccolo davanti alla sua ira.
“È s-solo una macchietta, un po’ di bicarbonato sopra e se ne va via, vado a prenderlo…”
“UNA MACCHIETTA UN CORNO!”
“B-basta strofinare e…”
Regina strillò e indicò il pavimento. “GUARDA QUEL GRAFFIO ENORME SUL PARQUET!” ringhiò. “RUMPLESTILTSKIN!”
Afferrò la prima cosa che le capitò sotto mano dalla tavola (la teglia di ceramica con tartine imburrate e il salmone), la alzò alta sulla testa e la scagliò in direzione di Rumple con tutta la sua forza.
“Noooo!” gridò Belle disperata.
Rumple emise uno squittio e abbassò la testa appena in tempo.
Così la teglia planò dritta sui piedi di Tink, colpendole l’alluce. Lei si prese il piede tra le mani e cominciò ad ululare e a saltellare in giro.
A questo punto David si era accorto che la sua consorte giaceva a terra stranamente silenziosa, si era inginocchiato accanto a lei e stava cercando di rianimarla sventolandole sotto al naso un pezzo di taleggio.
Tink, furiosa, saltellò fino al tavolo, prese la caraffa dell’acqua e la lanciò in aria a sua volta.
Regina la infranse in aria con la magia e la brocca esplose in aria sopra a Rumple inondandolo d’acqua per la terza volta della giornata.
 “IO VI AMMAZZO TUTTI!” sbraitò Rumple, fradicio dalla testa ai piedi.
Lanciò una palla di energia magica che mandò in frantumi un costosissimo dipinto di de Chirico.
“VERME!” strillò Regina preparandosi a contrattaccare.
 “Basta!” gridava Emma inutilmente. “Finitela! Date il cattivo esempio a Henry!”
Henry in realtà sembrava piuttosto divertito, e seguiva la scena con tanto d’occhi.
Una vera e propria guerra era iniziata.
“Rumple, amore, CALMATI!” urlò Belle correndo dal marito e afferrandogli le braccia.
Intanto Regina era stata accalappiata da Emma e Hook, ma continuava a divincolarsi urlando le peggiori maledizioni.
Charming continuava a tirare leggere sberle a Snow sul viso, nella speranza di rianimarla.
Tink era corsa in bagno a fasciarsi il piede ferito.
“FETIDO FOLLETTO, DO FUOCO A QUEI QUATTRO SPAGHETTINI LISCI CHE HAI IN TESTA AL POSTO DEI CAPELLI” sbraitava Regina.
“QUATTRO SPAGHETTINI A CHI!?” strillò Belle rabbiosa afferrando una forchetta e preparandosi a lanciarla.
“PER L’AMOR DEL CIELO, CALMATEVI!” urlò Emma.
Ma non era possibile.
Volarono piatti in tutte le direzioni, tartine, zuppe e persino le bistecche.
Hook finì incastrato con l’uncino nel tavolo, mentre intorno a lui la casa esplodeva.
La situazione si fece molto pericolosa quando iniziarono a volare palle di fuoco.
“REGINA FERMATI! DARAI FUOCO ALLA CASA!” ululò Tink spegnendo un piccolo incendio che iniziava a divampare vicino alle costose tende di seta.
“TANTO HA GIA’ PRESO FUOCO PER COLPA DI MARY MARGARET! PEGGIO DI COSI’ NON PUO’ ANDARE!” esclamò lei ridendo istericamente.
Un pomodoro la colpì proprio in faccia.
Sputacchiò i semi e si ripulì il viso mentre Rumple la additava ridendo.
“BASTA!” Emma si mise in mezzo ai due, furibonda.
“Dai ma’, spostati! E’ divertente!” esclamò Henry.
“NON E’ DIVERTENTE!” urlò Emma. Poi si chinò per schivare un salamino volante che colpì Rumple in fronte.
Dopo dieci minuti tutto il cibo era spiaccicato a terra, i piatti rotti e le tende bruciate.
Mary Margaret giaceva in un coma profondo mentre Charming vicino a lei le accarezzava i capelli.
Emma era schiumante di rabbia.
“Siete la peggior famiglia di sempre. Avete rovinato tutto! Vi odio tutti!”
Si udì un sonoro clunk e finalmente Hook si disincastrò.
“Bravi, veramente eccezionali” disse poi sarcastico. “Ora cosa mangeremo?” e senza pensarci si scolò una bottiglia di birra tutta d’un fiato.
Rumple e Regina, che parevano aver sfogato finalmente tutta la rabbia repressa della giornata, con un rapido movimento della mano sistemarono la casa.
“RUMPLE!” esclamò Belle indignata.
“Tesoro.”
“AVEVAMO DETTO NIENTE MAGIE!”
“Era necessario.”
“Ed era necessario anche fare una schifezza del genere!?” disse Emma furiosa.
“E’ la presenza di Mary Margaret che mi rende nervosa” si giustificò Regina guardando Emma.
“Sì, anche per me è così” si inserì Rumple.
Snow mugugnò qualcosa mentre Charming le faceva aria.
“Vedete di non svegliarla” disse minacciosa Regina.
Nessuno ribatté.
 
Il cibo era irrecuperabile, ma in cucina era rimasta ancora qualche portata commestibile. Certo non c’era più nessun minestrone, tranne quello cucinato da Hook che lui aveva cercato di propinare a tutti.
“Io non assaggio più niente” aveva detto Rumple incrociando le braccia.
Finirono per mangiare alcune verdure rimaste e un po’ di tacos.
Emma era comunque relativamente soddisfatta della cena.
“Che ne dite di stappare uno spumante?” propose Hook entusiasta.
“Non bisognerebbe stapparlo a mezzanotte?” chiese Tink.
“Qualsiasi ora è buona per bere. E poi sennò cosa volete fare tutta la sera? Mary Margaret è morta…”
“EHI!” protestò Charming, che aveva depositato il corpo svenuto dell’amata sul divano.
“Si fa per dire, si fa per dire” minimizzò Hook, poi riprese “Allora, questo spumante?”
“Mamma posso provare anche io un goccio?” chiese Henry.
“Assolutamente no” rispose ferrea Regina.
Emma le lanciò uno sguardo come dire –decidi tu- e alzò le spalle.
“Okay dai, allora beviamo un bicchierino di spumante e poi giochiamo a tombola, che ne dite?” disse Belle incoraggiante.
Rumple annuì, si alzò e si avviò verso la cucina per prendere il necessario.
Entrò nella buia stanza e sentì un vento freddo provenire da fuori.
“Accidenti” mormorò. Aveva dimenticato la porta-finestra aperta.
Mosse il primo passo per chiuderla quando mise il piede su qualcosa di curiosamente morbido eppure curiosamente resistente.
Ritenendo che fosse solo una delle verdure del minestrone spiaccicata sul pavimento, vi appoggiò completamente sopra il piede.
Accadde tutto molto rapidamente.
Udì uno strano strillo acutissimo, disumano, e contemporaneamente sentì un dolore fortissimo al polpaccio.
“NOOOOOOOOOOOO” sbraitò tenendosi la gamba e rovinando a terra.
La visuale gli fu oscurata da una palla pelosa e puzzolente che gli si lanciò sulla faccia ed iniziò a graffiarlo, a mordergli la camicia e i capelli.
Rumple strillava e si dimenava cercando contemporaneamente di staccarsi quella fetida cosa – qualunque cosa fosse ­– dalla faccia e di chiamare aiuto.
 
“BEEEEELLE!” gridò Rumple dalla cucina.
Belle, Regina, Emma e Tink scattarono in piedi contemporaneamente.
“Che cos’ha combinato adesso il coccodrillo?” borbottò Hook, alzando gli occhi al cielo.
Le urla erano così forti che persino Mary Margaret mugolò qualcosa nel sonno.
Belle corse in cucina e questo fu lo spettacolo che si trovò davanti: Rumple, furibondo e spettinato, era disteso sul pavimento e lottava disperatamente contro quello che sembrava un esemplare particolarmente grasso di procione dei boschi. I suoi vestiti erano tutti strappati e, nella lotta, sembrava che lui si fosse aggrappato a qualsiasi oggetto a portata di mano tirando giù il contenuto di tutti i mobili e gli scaffali.
“LA MIA CUCINA!” gridò Regina. “AVEVO APPENA FINITO DI METTERLA A POSTO!”
“AAAARGH!” ululò Rumple. “TOGLIETEMELO DI DOSSO.”
“Largo, ci penso io!” disse Tink, arrivando con la fatidica scopa di saggina tra le mani.
“NOO!” ebbe il tempo di gridare Rumple, prima che lei cominciasse a colpirlo sulla testa e su tutto il corpo nel tentativo di colpire il procione.
L’animale si infuriò ancora di più e azzannò Rumple sul naso.
“BEEEEEELLE!” gridò lui, impotente.
“Via con quella scopa” disse Regina, strappando l’arnese dalle mani di Tink.
“Volevo solo dare una mano” ribatté lei, offesa. “Non c’è bisogno di alzare la voce.”
“Oh sì, sei stata molto utile!”
“Volete finirla voi due!” gridò Emma, esasperata.
Regina si zittì subito e alzò gli occhi al cielo.
“Fa’ qualcosa!” esclamò Belle, prendendola per un braccio con occhi imploranti. “Devi fare una magia, trasforma quella bestiaccia in qualcosa di innocuo!”
“Oh, non eri tu quella che continuava a rompere le scatole con quella storia del non usare la magia in famiglia?”
“È una situazione di emergenza!”
“Ipocrita.”
“VUOI FARE QUESTA MAGIA SI O NO?” strillò Rumple.
Regina alzò di nuovo gli occhi al cielo, poi agitò le mani nella sua direzione e Rumple si trasformò immediatamente in un lombrico.
Un silenzio glaciale invase la stanza.
Persino il procione smise di combattere e si guardò intorno, disorientato.
“Ecco cosa succede a fare le cose senza il minimo impegno” sibilò Belle, furente. “Riportami indietro mio marito!”
 Regina si coprì la bocca con la mano e soffocò un risolino.
“CHE COS’HAI DETTO?” gridò Belle, prese la scopa e cercò di brandirla in sua direzione, ma Emma fu più veloce. Prese la ragazza e le bloccò le braccia dietro alla schiena.
“FERMI TUTTI!” gridò Tink. “Non vi muovete o potremmo calpestarlo!”
“CALPESTARLO?” ripeté Belle.
“Ma vuoi stare calma!” sbuffò Regina. “Adesso lo riporto indietro.”
In quel momento David fece irruzione nella stanza, seguito da una sempre più pallida Mary Margaret.
Quest’ultima provò a chiedere che cosa stesse succedendo, ma tutto quello che le uscì dalle labbra fu un flebile mormorio strozzato. Dunque David prese parola al posto suo.
“Si può sapere cos’è questo disastro, Regina?”
“Ho trasformato Rumple in un lombrico.”
“Hai fatto COSA?” rantolò Mary Margaret.
“Per sbaglio! Stavo mirando al procione!”
Nel frattempo, però, il procione sembrava aver superato lo shock del vedersi la sua preda svanire tra le zampe. Si era accorto della presenza del lombrico e sembrava l’avesse giudicato un pasto assai più gustoso dei capellini flosci e della gambetta glabra di Rumple.
Gli si stava avvicinando piano, leccandosi i baffi.
Il povero lombrico si contorceva disperato sul pavimento.
David osservò la scena inarcando le sopracciglia.
“Regina” disse. “Se posso permettermi una parola, credo proprio che dovresti sbrigarti, o il procione mangerà Rumple come banchetto di Capodanno.”
“COSA?” gridarono tutti gli altri contemporaneamente.
“PRESTO PRENDETELO!” esclamò Regina. “NON POSSO RISCHIARE DI COLPIRE RUMPLE DI NUOVO!”
Belle, Tink, Emma e David si lanciarono sul pavimento contemporaneamente.
Ci fu una mischia, grida, versi animaleschi, rumori di colluttazione.
Hook arrivò dal soggiorno battendo le mani e intonando un coro da stadio.
Alla fine i quattro si rialzarono ansanti, con i capelli dritti sulla testa e i vestiti strappati.
David e Tink tenevano saldamente il procione per le zampe.
Belle reggeva un’estremità del lombrico tra il pollice e l’indice della mano e lo osservava con sguardo critico.
La povera creatura penzolava e si contorceva nell’aria sotto agli occhi soddisfatti di Emma e degli altri.
“Wow!” esclamò Henry. “Forte!”
“Sì, forte quanto vi pare” disse Belle. “Adesso fallo tornare normale, Regina.”
Regina annuì.
Prima fece un incantesimo al procione e lo fece addormentare profondamente, poi si rivolse al povero lombrico e lo trasformò di nuovo in Rumple.
Rumple ricomparve, indignato e dolorante, appeso per un calcagno tra le dita di Belle, e rovinò immediatamente al suolo.
Quando si rialzò, massaggiandosi la testa, abbracciò subito Belle e fulminò Regina con lo sguardo.
“Questa è l’ultima, l’ultimissima vacanza che facciamo con quella strega, sono stato chiaro?”
“Non l’ho fatto apposta!”
“Sssh! Non voglio sentire altro!”
Belle fece cenno a Regina di annuire e lasciarlo parlare, poi lo prese a braccetto e lo portò in bagno.
Dalla cucina, gli altri poterono sentirlo chiedere alla moglie con tono di voce molto preoccupato informazioni su quando si fosse fatto l’ultimo vaccino antirabbico.
 
Rimasero quindi Regina, Emma, Henry, Tink e Hook a guardarsi indecisi sul da farsi. Il procione giaceva addormentato in un coma profondo, e così Mary Margaret.
“Mamma… cosa facciamo ora?” chiese Henry guardando sia Emma che Regina.
“Potremmo sempre fare quel brindisi” suggerì Hook.
“In cinque!?” rispose Tink incredula.
“E allora proponi te qualcosa” disse Regina rabbiosa.
“Potremmo giocare a qualcosa. Che dite? Tipo tombola, come ha detto Belle prima!!” disse Tink entusiasta.
Visto che nessuno proponeva nulla di meglio, dopo dieci minuti erano tutti seduti al tavolo del soggiorno intorno alla tombola.
“Bene, le regole le sapete tutti” disse Regina.
“E guai a chi bara” rispose Emma minacciosa.
Hook sorrise sornione.
Stavano iniziando a distribuire il necessario, quando furono costretti a ricominciare da capo: Mary Margaret (finalmente sveglia ma molto offesa), David, Rumple (ancora leggermente scosso e fermamente convinto di aver contratto la rabbia dal procione) e Belle volevano unirsi al gioco.
“Ma io stavo vincendo!” protestò Hook.
“Ma se non avevamo nemmeno iniziato” rispose Tink.
Emma scoccò loro un’occhiataccia. Non era il caso di creare altre liti.
“Bene, allora io distribuisco i fagiolini e le schedine, poi leggerò le regole ad alta voce e-“ iniziò Mary Margaret, con rinnovata petulanza.
“LE CONOSCIAMO LE REGOLE, ABBIAMO GIOCATO FINO AD ORA!” Regina iniziò a scaldarsi. Snow la guardò indignata.
“Dai, giochiamo” esclamò Emma.
“Io farò il croupier” rispose subito Hook.
“E come diavolo pensi di estrarre i numeri dal sacchettino? Hai un uncino al posto della mano” disse Rumple piccato.
Hook alzò le spalle.
“Io farò il croupier” proseguì Rumple.
Poiché nessuno osò contraddirlo (benché Regina fosse piuttosto nervosa), gli fu data la scheda di gioco e il sacchettino coi numeri. Vennero distribuite le schedine e la tombola iniziò.
Dopo dieci minuti Regina ebbe il primo attacco di isterismo: Mary Margaret aveva già fatto ambo e terno e in quel momento si stava scambiando un bacio appassionato con David.
Venti minuti dopo Rumple sedeva con un ghigno soddisfatto e la scheda di Belle era quasi totalmente piena.
“Sta barando” ringhiò Hook.
“Provalo, pirata” gli rispose lui in tono di sfida.
“Il mio Rumple non bara, vero Rumple?” disse Belle adorante.
“Certo che no” rispose convinto.
Regina alzò gli occhi al cielo.
Ambo, terno, ambo, quaterno, cinquina, ambo…si susseguivano ad un ritmo incalzante.
Iniziarono a sudare freddo.
Hook si tolse la giacca e il gilet e rimase in camicia. Fissava il tavolo con espressione concentrata. Uno di loro avrebbe fatto tombola.
“Vinco io” disse Tink convinta.
“Vedremo” rispose Emma. Lei ed Henry facevano squadra insieme.
“Vi farò le scarpe, signorine” disse Hook.
“Penso che questa competitività non faccia bene allo spirito della vacanza” disse Mary Margaret “Propongo di chiudere qui il gioco e siamo tutti vincitori.”
In realtà neanche lei voleva perdere. Lei e David erano in una situazione peggiore rispetto agli altri.
“NON SE NE PARLA” urlò subito Regina, che aveva preso il gioco molto seriamente.
“Emma, come nonna di Henry suggerisco che-“
“Stai zitta” ringhiò Belle.
La tensione era palpabile.
“Punto il mio pigiama di seta come premio” disse improvvisamente Regina.
“Oh-ho” Rumple si strofinò le mani pregustandosi qualcosa di divertente. Dopo tutte le disgrazie che gli erano capitate quel giorno, voleva godersi per bene la scena.
“Quindi è a premi, tesoro?” disse Hook. Si interruppe, bevve un sorso di birra, poi riprese “Punto un barile del miglior rum della mia nave.”
La posta in gioco si alzò.
“Punto il mio vestito d’oro di quando ero al Castello Oscuro.”
“La mia giacchetta rossa di pelle.”
“Un barattolo di polvere di fata, chi lo vince se lo tiene e ci fa quello che vuole.”
Hook beveva felice, il gioco si era fatto emozionante ed interessante.
Belle era sparita qualche minuto ed era ritornata con lo spumante per tutti, così avevano iniziato tutti quanti a bere.
 “Non è salutare giocare d’azzardo.”
“ZITTA MARY MARGARET!”
“Regalo un favore magico a chi vince! Patti gratis per tutti!”
“Punto la mia intera collezione di pigiami di seta!”
“Punto la Jolly Roger!”
Rumple infilò la mano nel sacchetto e tutti cominciarono a battere le mani sul tavolo e a fare versi tribali sotto agli occhi disgustati di Mary Margaret.
“TRENTADUE!” gridò Rumple.
Regina strillò a pieni polmoni e scattò in piedi.
“TOMBOLA!”
“AAAH NON VALE! HA BARATO!” gridò Tink furibonda.
“HO FATTO TOMBOLA!” gridò di nuovo Regina. “ADESSO SGANCIATE I MIEI PREMI! CORAGGIO! BANDA DI FALLITI! ANCHE TU HOOK, DAMMI QUELLA TUA SCHIFOSISSIMA NAVE!”
“Aspettate, fermi tutti” interruppe Mary Margaret. “Dobbiamo controllare.”
“Ecco, esatto, controlliamo!” gridarono insieme Tink e Belle.
“Non c’è niente da controllare!” disse Emma. “Tombola è tombola, non è che perché voi siete tutti dei baroni allora deve aver barato per forza anche lei.”
“Noi non siamo baroni” protestò Rumple. scandalizzato
“Allora?” incalzò Regina. “È giusto o no? Vedrete! Ho vinto io! Ho avuto la mia vendetta!”
Mary Margaret si chinò sulla sua schedina e controllò tutti i numeri, poi suo malgrado dovette darle ragione.
Regina scoppiò a ridere e a battere le mani.
Henry esultò insieme a lei e Hook, tanto per festeggiare un po’ anche lui, prese la bottiglia dello spumante e la agitò fino a far esplodere il tappo, inondando tutti di schiuma (tra le proteste e gli insulti di Rumple).
Presto schedine e fagiolini vennero buttati tutti all’aria e al loro posto comparvero bottiglie e bicchieri da cocktail. A Henry venne tassativamente proibito di bere.
Non ci fu nulla che Mary Margaret avrebbe potuto fare per evitare quello che sarebbe successo in seguito; ormai anche Rumple era in piedi su una sedia e stava versando spumante dalla bottiglia direttamente nella bocca aperta di Belle.
La festa aveva ufficialmente inizio.
 









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Seasonsoflove's corner:
BADUM-TSSSH. Siamo tornate. Non abbiamo molto da dire, se non che ci dispiace per il ritardo e che ringraziamo col cuuuooore le recensioni positive, chi ha inserito la storia tra le seguite, chi tra le preferite, chi tra le ricordate etc. 
Ringraziamo anche i lettori silenziosi che invitiamo ad esprimersi :D
Quindi sì, speriamo che sia di gradimento anche questo capitolo. Il prossimo sarà il fulcro della storia.
Stay tuned 
Seasonsoflove

PS: Per chi seguisse Highschool...domani giorno di aggiornamento! :)

ABCris's corner:

Ok, io non le so scrivere queste cose, ma Seasonsoflove non fa che ripetermi che è una cosa carina ed educata e che devo sbrigarmi perché lei deve andare a letto, quindi andiamo! Scriviamo questo… commento? Qualsiasi cosa sia. Allora. Ci dispiace di metterci un po' ad aggiornare la storia, ma scrivere le cose in due rende un po' più lungo il processo. Ringraziamo tutti voi che leggete e commentate, o leggete e non commentate, o commentate e non leggete: vi amiamo tutti, cioè veramente, ci motivate tantissimo :)  perciò grazie. 
A presto!
Stay tuned ABCris

 
   
 
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