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Autore: DiKey    12/03/2014    3 recensioni
La Saga "il leone, l'angelo ed il drago" riprende dopo vent'anni. Sono cambiate tante cose nel mondo, ormai ogni minaccia sembra essere sparita e la vecchia squadra SeeD che salvò il pianeta ormai vive di ricordi. O almeno, questo è quello che pare.
Questa storia ha una peculiarità: è interattiva. Ci saranno molti bivi, e saranno le vostre scelte a far si che la storia vada in un modo o in un altro.
Vi ho incuriosito almeno un po'?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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final 2 Kaine era ufficialmente un professore del Garden di Balamb e dirigeva un corso avanzato di sopravvivenza in ambienti extracittadini, nonché un corso base per l'uso della lancia e del naginata, un'arte quasi abbandonata in cui lui era maestro indiscusso. In un'epoca in cui ormai le pistole si compravano col 3x2, quest'arma (come molte altre da mischia) era caduta in disuso. Kaine era anche campione di ballo da sala, ma aveva rifiutato di tenere un corso di tale disciplina.
Questo era quello che Kaine era, secondo i dossier ufficiali del Garden di Balamb.
Quello che era scritto sull'altro dossier, lo identificava come un membro della prima squadra dei Phalanx, sotto il comando diretto di Storm prima e di Crisis poi.
Circa dodici anni prima, poco dopo aver perso le elezioni, l'ex presidente che era succeduto a Crisis, nel tentativo di ottenere l'appoggio di Galbadia per un colpo di stato che l'avrebbe portato al potere, rivelò al mondo il vero ruolo del gruppo chiamato Phalanx, la loro missione originale e tutta una serie di atti terroristici riconducibili a loro. Per l'opinione pubblica i Phalanx passarono da eroici patrioti a criminali, e tutti quelli che avevano perso qualcuno per mano loro (non pochi) decisero di rendere la pariglia. I nomi in codice e l'accurata descrizione dei membri del gruppo venne caricata online e si scatenò una caccia ai Phalanx che, non potendo lottare contro il mondo, decisero di nascondersi. Ma non prima di ricambiare la gentilezza del presidente piazzandogli una pallottola in mezzo alla fronte da 700 metri.
Dania Prox, la compagnia di Zell, la storica ragazza con la treccia, era un supporto infiltrato al Garden di Balamb, sotto il comando diretto di Storm. Una volta rivelata la verità tutto quello che di buono aveva fatto venne dimenticato, ed intorno a lei iniziarono a verificarsi strani incidenti. Ma quando un Grat riuscì ad infilarsi nella stanza in cui dormiva con il suo bambino, decise che doveva scomparire.
E sparì, come ogni altro Phalanx abbastanza furbo ma non abbastanza protetto.
Il compito di Kaine era rintracciarli e radunarli, e Squall glielo permetteva perchè sapeva che altrimenti questi Phalanx in fuga sarebbero stati ingaggiati più che volentieri da altre forze mercenarie, eserciti e terroristi.
E sapeva, per esperienza diretta, che era molto meglio averli come amici che come nemici.
Zell era impaziente e tempestò Kaine di domande, ma quello iniziò a parlare solo quando il SeeD tacque.

"Ho un riscontro che potrebbe corrispondere alla Prox. Inquadrata in una stazione in un villaggio nella zone di Trabia mentre arrivava con il treno delle 11."

Zell non voleva essere troppo ottimista, non voleva illudersi

"Sappiamo che le scansioni sono inaffidabili, come fai a dire.."

"E' vero, i software di riconoscimento fisico e facciale possono essere ingannati da un paio di grossi occhiali da sole, dei tacchi alti ed una frangetta. Mettersi in faccia una figura geometrica sballa il sistema."

"E quindi?"

"E quindi" rispose il phalanx senza nascondere un sorriso compiaciuto "io sono più furbo dei normali investigatori. Ho cercato le interferenze e le ho confrontate tra loro. Un paio di grossi occhiali da sole perfettamente rotondi si è visto a Timber, in una cittadina in provincia di Deling City, ed ora a Trabia. La donna aveva i capelli di colore e taglio sempre differente e l'altezza variava di circa 10 cm tra un riscontro e l'altro. Usa dei tatuaggi cancellabili che raffigurano quadrati intersecati, è sicuramente una di noi."

Zell tacque. Si morse il labbro quasi a sangue e si grattò la nuca con fare nervoso

"Dobbiamo parlare con Squall. Chiamare Selphie ed Irvine a Trabia."

"Dobbiamo fare presto" lo incalzò Kaine "il luogo dove si trova è un enorme raccordo, da lì può trovare mezzi per arrivare in qualsiasi altro punto del nord, compreso il più sperduto. Se perdiamo la traccia non so quando potrei ritrovarla. Diciamo che..."

in quell'istante il cellulare di Cid squillò ed il ragazzo si maledì per aver scelto una suoneria così forte, che quei due avrebbero sicuramente sentito attraverso la porta aperta. Tirò fuori il cellulare dalla tasca e lo scagliò il più lontano possibile, una reazione naturale ed istintiva, ma quello non smise di squillare ed allora dovette riprenderlo e rifiutare la chiamata. Tornò alla porta con il cuore in gola, ma non trovò nessuno dall'altra parte.
Si lasciò cadere e rimase seduto per minuti, forse ore, pensando a quello che aveva sentito, sopraffatto da un turbine di sentimenti che non riusciva nemmeno a decifrare.

****

"Ed eravamo lì, immobili, al buio, con le sentinelle dall'altra parte della porta, ed ad un certo punto Ray fa "fratelli, devo fare un po' d'aria". Era un ambiente chiuso e già puzzolente di suo, quindi non eravamo proprio entusiasti, per cui Storm prende il tappo della borraccia e dice a Ray "provaci e te lo ficco così in profondità su per il..."

"uh-uhm" fece Claire schiarendosi la voce. Marcus capì e concluse la storia

"fatto sta, quello lascia scappare l'aria, fa un casino del diavolo, le guardie ci beccano...per una dannata scoreggia! Storm giustamente s'incazza e durante la fuga lo prende a calci in culo...tutto durante la corsa."

E giù a ridere, una grossa risata a cui l'ospite si unì, forse più per educazione e per paura che per vero divertimento. Dopo aver interrogato il ragazzo, Marcus aveva cercato di intrattenerlo con i racconti delle sue avventura da Phalanx, senza mai usare la parola "Phalanx" o "morto ammazzato". Alla fine il ragazzo, incuriosito, osò chiedere

"Che lavoro facevate?"

Silenzio. Claire guardò Quistis, che guardò Marcus, che evitava gli sguardi delle due.

"Compagnia di sicurezza privata" rispose Claire

"oh. Ed anche gli altri adesso sono in pensione?"

Marcus s'incupì. Guardò quel che rimaneva della bistecca che aveva nel piatto e schioccò la lingua sul palato.

"si. Possiamo dire così. Quis, vado a prendere la frutta...oh, chi è che romp..ehm, che disturba a quest'ora?"

Avevano suonato al campanello.
Si alzò ed andò verso la porta.
Quando la aprì si trovò davanti l'ultima cosa che si aspettava: un poliziotto.
Capelli rasati di fresco di chi è appena uscito dall'accademia, pancia in dentro e petto in fuori di chi cerca di sembrare più grande e forte di quanto non sia, sguardo fisso di chi spera disperatamente di non far capire al proprio interlocutore di essere terrorizzato.
Lì per lì, Marcus non ci fece caso. Dava al poliziotto una buona trentina di centimetri (per altezza e larghezza), quindi era normale che quello fosse intimorito.
Quello che non era normale era la visita a quella tarda ora.

"Cosa posso fare per lei, agente?" gli chiese, con tono affabilissimo, ma occupando tutto lo spazio della porta

"Ci sono state delle lamentele, e sono venuto a controllare."

Marcus lo guardò negli occhi, lo esaminò come se potesse scrutare ogni suo pensiero.

"Come vede è tutto a posto." disse "Buona serata"

Si girò, ma non appena gli diede le spalle il poliziotto cambiò radicalmente atteggiamento

"Forse non ci siamo capiti, Phalanx..."

Gli mise una mano sulla spalla e quello fu un errore.
Perchè Marcus sparì e Ravenant tornò.
Afferrò il poliziotto per il polso e lo scaraventò per terra con una proiezione usando il braccio del poliziotto come leva e la propria spalla come fulcro. Quello emise un gemito, ma trovò subito la forza per prendere la propria pistole d'ordinanza e puntarla su Ravenant.
Che però lo aveva già sotto tiro.

"ci sono tre cose che bisogna sempre avere a portata di mano: un preservativo, una pistola carica ed un coltello. 9 volte su 10 non serviranno, ma quella decima volta ti salveranno il culo"

era una lezione che aveva imparato tanto tempo fa, ed aveva sempre una pistola nascosta a portata di braccio.
Sparò prima ancora che quello potesse poggiare il dito sul grilletto ed il rumore rimbombò per tutta la casa. La .22 era in genere la pistola preferita da chi preferiva omicidi rapidi, puliti e silenziosi, ma Ravenant non andava mai sotto il calibro 50. La pistola che aveva in mano in quel momento sparava proiettili pensati per essere usati contro i mezzi corazzati.
Pezzi di cranio e cervello volarono per l'intera sala, mentre il sangue disegnava un quadro astratto sul pavimento, ipnotizzando Ravenant per un momento.
Poi realizzò di essere fottuto.
Quistis, Claire ed il suo ragazzo arrivarono di corsa ed iniziarono ad urlare, a chiedere spiegazioni. Con tutta calma, Ravenant chiuse la porta e spense le luci, intimando a tutti di stare lontani dalla finestre.

"Papà, cosa cazzo succede?!?"

"Linguaggio, signorina!"

"Marcus, ma cosa...?"

"Sanno che sono qui. Sanno che sono un Phalanx."

Il ragazzo iniziò a iperventilare ed a borbottare la parola "phalanx", appoggiandosi al muro e scivolando poi verso il pavimento, finendo per sedersi su un pezzo di cranio, il che non ne migliorò l'umore.

"Scendete sotto, prendete il passaggio che vi conduce alla metropolitana. C'è una valigia con dentro una Save the Queen, tre pistole e molte munizioni. Ma sopratutto passaporti e contanti."
 
Luci blu e rosse iniziarono a lampeggiare fuori dalla loro finestra.
Troppo presto. Era come se sapessero.
Forse sapevano davvero.
Era una maledetta trappola.
E lui, immenso cretino, ci era cascato.

"Andate. una volta arrivati alla metro, linea B. Cambiate alla sub-stazione Nord e prendete il treno per Dollet."

"Papà, possiamo aiutarti..."

Ravenant si avvicinò alla figlia e le diede un bacio sulla fronte.

"Andate e portatevi via quella checca isterica che continua a piagnucolare, prima che gli apra un paio di nuovi buchi nel corpo. Quis.."

allungò la mano verso sua moglie, che la prese tra le sue. Le bianche dita di Quistis s'intrecciarono con quelle coperte di calli e cicatrici di Ravenant. Rimasero solo un momento così, poi Ravenant gli disse di andare.
Le guardò allontanarsi verso la cantina che conteva la sua collezione di vini ed un passaggio secreto costruito apposta per quest'occasione.
Diede un pugno al muro ed aprì uno scompartimento segreto. Poi ne aprì uno sotto il tappeto ed un altro ancora dietro un comodino.
Bisognava tenere le armi sempre a portata di mano, ma mai in posti raggiungibili dai bambini. Spense tutte le luci e cercò di contare il numero di volanti dalla luci che filtravano attraverso la finestra, fallendo miseramente.

"Marcus Lintres" disse una voce al megafono "Esca immediatamente fuori con le mani in alto"

Marcus valutò le sue opzioni. Aveva abbastanza armi per ingaggiare un battaglione, ma bastava un cecchino ben posizionato per finirlo seduta stante.
Oppure poteva arrendersi, consegnarsi e far perdere tempo in modo non violento.
Che fare?

***

"Signore Loire, le consiglio di giocare alla lotteria, perchè questo è il suo giorno fortunato." disse il detective a cui era stata assegnata l'indagine.

Laguna si indicò il piede, ma il vecchio detective fece segno che quello non era niente

"Abbiamo trovato la posizione da cui il cecchino ha sparato. Secondo i ragazzi della scientifica stava lì da giorni.
Evidentemente ha studiato le sue abitudini a lungo. Se non si fosse sporcato.."

"cosa è successo qui?"

Squall interruppe la discussione. Gli avevano comunicato la notizia mentre degradava Cid e Rain al rango 1, aveva subito preso la prima aeronave ed era arrivato lì in meno di un'ora. Di norma il permesso per atterrare con un aeronave (che spesso era armata e corazzata) in uno stato straniero richiedeva giorni, ma tra i Seed il governo di Centra, creato dai Phalanx, c'era una speciale convenzione che riduceva la burocrazia a 5 minuti.
Fece per raggiungere Laguna, ma il detective si mise tra i due

"Lei è?"

"Squall Leonhart"

"Oh, il leggendario SeeD. Quindi anche voi invecchiate come i comuni mortali."

Squall decise di non raccogliere l'insulto

"Che è successo qui?"

"I SeeD non hanno giurisdizione. L'indagine appartiene alla polizia di Winhill."

"Detective, è mio figlio"

Lo sguardo del detective divenne meno arcigno. Non aveva di fronte un SeeD che pretendeva di prendere il controllo, ma un figlio preoccupato per il padre.
E comunque, c'era poco da raccontare. Il tiratore aveva avuto cura di portarsi dietro il bossolo ed il proiettile era andato in così tanti pezzi che risalire al tipo di arma partendo dalle striature sarebbe stato impossibile. Il calibro del proiettile, a cui erano risaliti partendo dai danni provocati, era il calibro più utilizzato dai cecchini, nulla di unico.
Squall raggiunse la verandina, facendo attenzione a non pestare i pezzi di vetro, e cercò di capire quale sarebbe potuta essere la posizione del cecchino.
Calcolò ad occhio la distanza, valutò le fonti d'illuminazione presenti e, sfruttando un'applicazione del suo cellulare, trovò la velocità del vento a quell'ora.
Era stato un tiro facile. Se fosse stato un tiro complicato avrebbe potuto fare ricerche, restringere il campo a cecchini particolarmente abili. Ma in queste condizioni era buono chiunque avesse a disposizione un minimo di addestramento, ed al mercato nero i fucili da cecchino si vendevano praticamente a due per un guil.
Sul serio, le grandi guerre potevano essere finite ma il mondo aveva ancora problemi..

"Laguna" disse Squall rientrando in casa "Ci riproverà. Voglio che tu venga con me al garden."

"Come fa a sapere che ci riproverà?" chiese l'ispettore, sospettoso

"Sapeva dello spuntino delle 19 di Laguna fuori in veranda, il che vuol dire che ha avuto tempo per studiarlo. Poteva seguirlo e sparargli mentre andava in città a fare la spesa, ma ha deciso di prendersi tutto il tempo che serviva. Evidentemente è un professionista quello con cui abbiamo a che fare."

"Uh uh, quindi voi SeeD non servite solo ad ammazzare i mostri sulle spiagge."

Squall continuò ad ignorare l'ispettore, operazione che non gli costava nulla.
C'era abituato ormai, a questo sentimento anti-seed diffuso tra la gente. Durante l'ultima guerra i Guardian Force erano diventati di dominio pubblico, la S-Junction pure. Per molti adesso i SeeD erano solo ragazzini che avevano a disposizione troppo potere e troppa poca maturità per usarlo; la gente aveva iniziato a chiedersi perché venisse affidato il controllo di entità così distruttive a ragazzetti ancora in piena pubertà.
Secondo la legge, uno studente che frequentava il Garden era troppo giovane per poter anche solo firmare un assegno o avere il suo nome su una carta di credito, ma veniva addestrato ad avvalersi di entità che potevano spazzare via un'abitazione di due piani (o anche peggio). Effettivamente, Squall riconobbe che chi criticava i SeeD non aveva poi tutti i torti. Ma non era quello il motivo per cui aveva deciso che ogni SeeD poteva avere soltanto un singolo GF al suo servizio.

"Ti sta guardando."

(Cosa?)

"Andiamo."

Una voce gli rimbombava in testa, provocandogli un forte dolore che lo costrinse a chiudere gli occhi. Era il suo guardian simbiosi, Griever, che, come un animale, percepiva la presenza di altri predatori ed ora premeva per uscire ed affrontarlo.
Si appoggiò ad un tavolo vicino e si concentrò, mordendosi involontariamente il labbro nello sforzo, finché quella sensazione non passò.

("Se la volontà dell'evocatore non è sufficientemente forte, uno spirito vendicativo può prendere il controllo...")

Squall si ripeté questa formula come un mantra, quello che il famoso esperto di Guardian Force ed assistente di Odine gli aveva detto la prima volta che aveva sentito parlare di Junction Simbiosi. Respirò profondamente e ritornò in pieno possesso delle sue capacità.
Griever era un predatore ed un guerriero che bramava la battaglia. Ed ora, lì fuori, c'era qualcosa che aveva attirato la sua attenzione.

"Andiamo, Laguna. Firma quello che devi firmare ed andiamo via."

In altri tempi, Squall avrebbe preso una macchina e raggiunto il luogo indicato da Griever.

("Sono troppo vecchio per queste stronzate...")

***
Rain ascoltò tutto quello che Cid le raccontò con attenzione, senza mai interrompere il fiume di parole di quel ragazzo che considerava come e più di un fratello.

"E tu che vuoi fare?" gli domandò a bruciapelo non appena quello ebbe finito di parlare.

"Chiederò a mio padre di portarmi con lui. Darò una mano nelle ricerche.
Un paio d'occhi in più fanno sempre comodo."

Per tutta risposta, lei gli diede uno scappellotto.

"Sarai cretino?"

"Ma che ho fatto??"

"Sai il tempo che ci vuole per queste cose. Prima devi ottenere i permessi, poi devi assemblare la squadra..." parlava con tono volutamente lento, per enfatizzare le lungaggini burocratiche dei SeeD "e non è che per assemblare la squadra prendi i primi SeeD cazzuti che trovi e parti, proprio no, devi fare una squadra bilanciata, devi vedere chi c'è e chi non c'è.
E nel frattempo tua madre salta sul treno per un villaggio degli Shumi, cambia identità e noi la perdiamo per sempre."

"Mi stai suggerendo di andare noi a prenderla?"

"No, io ti stavo elencando le caratteristiche di un'operazione SeeD. Ma, ehi, se questa è una tua idea" disse Rain, cercando di nascondere un sorriso soddisfatto

"Non prendermi in giro, Rain. E' importante per me. Si tratta di mia madre, per Hyne!"

Rain si ricordò la lezione del padre per cui ci sono argomenti sui quali non si può scherzare, e questo era uno di quelli. Diede all'amico un affettuoso pugno sul braccio (non era mai stata brava a chiedere scusa) e si alzò, facendo come per andarsene.

"Senti, noi abbiamo tre giorni di ferie, giusto? Oggi è anche giovedì, quindi davanti a noi c'è solo il weekend...papà è fuori, non credo che Zell gli abbia ancora parlato. Per cui, perchè non compiliamo un bel modulo retrodatato all'altro ieri e ci facciamo un viaggio per rilassarci, che so, nella zona di Trabia?"

"Ci vuole l'autorizzazione di Shu."

"Giusto, questo è un problema. Ma conosci forse qualcuno, qualcuno che magari era sempre il primo nel corso di arte, in grado di imitare qualunque grafia? Perchè io conosco un'affascinante ragazza con accesso ai documenti ed al bel timbro rosso con su scritto approvato che potrebbe mettere un foglietto di carta al posto giusto senza farsi notare..."

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E'
passato un bel po' di tempo da quando ho iniziato questa storia. Vorrei dire che non ho aggiornato per mancanza di tempo, ma la verità è che, per vari motivi, non mi sentivo in vena di continuare la storia e scrivere controvoglia porta sempre ad un lavoro mediocre.
Ora la voglia è tornata, ed ecco qui il secondo capitolo.
Per farmi perdonare dell'assenza, metto ben due scelte, questa volta.

1)Ravenant deve arrendersi o combattere?
2)I ragazzi dovrebbero partire alla ricerca della madre di Cid o rispettare le regole, una volta tanto?

C
ome avete visto, la vostra scelta influenza l'andamento dalla storia, quindi fatemi sapere. Commentate e criticate, io vi prometto che gli aggiornamenti saranno più frequenti d'ora in avanti. (non che di voglia tanto)

p.s. Per capire al meglio la storia, i suoi riferimenti ed i suoi personaggi nuovi, potete leggere la trilogia de "il leone, l'angelo ed il drago", che copre il periodo tra l'immediato post game e questa storia. E magari commentate anche quella XD

p.p.s. Ovviamente "sono troppo vecchio per queste stronzate è un omaggio alla serie "arma letale"

   
 
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