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Autore: Nana_Hale    14/03/2014    0 recensioni
Una tranquilla e rilassante cena si trasforma a poco a poco in una notte piena di battute, fraintendimenti e piacevoli sorprese che, inaspettatamente, o forse no, fonde Steve e Tony in un profondo legame che finalmente li unisce come una vera famiglia.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Don't Move
 

"Questo farà un po' male..."
Steve appoggiò l'intero palmo della mano sulla schiena nuda di Tony mentre posizionava l'altra mano sul suo ventre, appena sotto le costole.
"No, aspetta. Che stai fac-AH!"
Stark gridò sentendo la sue colonna vertebrale fare un crack tremendo e, quando le gambe gli cedettero, si lasciò cadere all'indietro, afferrando le dita del soldato che lo sorresse contro il suo petto per qualche secondo.
Erano tornati a casa da una decina di minuti, avevano già controllato Peter e poi si erano diretti al corridoio che portava alle camere da letto, dove Rogers aveva insistito per dare un'occhiata alla botta che Stark eveva preso cadendo nel FastFood.
Gli aveva fatto sollevare la camicia fino a metà spina dorsale e poggiare con le mani contro il muro, subendo per questo una serie infinita di battutine a doppio senso. Poi gli aveva tastato la schiena e infine, trovato il punto, lo aveva sciolto con un movimento che aveva imparato nell'esercito.
"Come va?"
Gli sussurrò dopo qualche istante vicino all'orecchio, avvertendo la presa sulla sua mano allentarsi leggermente.
"Wow... è... passato. Non so se potrò camminare mai più, ma per ora è passato."
Scherzò Stark sentendo il cuore di Cap battere musicalmente sotto la sua nuca e le sue robuste braccia che ancora lo avvolgevano.
"Cretino..."
Bisbigliò il soldato ed entrambi risero rimanendo ancora fermi per qualche istante quando, improvvisamente, una voce li fece sobbalzare.
"Cavolo, ragazzi, andate almeno in camera, maledizione!"
Clint, assonnato e in mutande, era in piedi sulla soglia della sua camera, completamente spettinato, che li fissava. Due uomini in quella posizione sconveniente, uno addosso all'altro, che si stringevano le mani con le camicie scompigliate e si sussurravano all'orecchio.
"Hai una casa enorme, Stark, proprio in corridoio davanti alla mia stanza dovete sesseggiare?"
Continuò a boffonchiare richiudendo la porta e tornandosene a letto, lasciando Cap e Tony ancora sbigottiti e un po' incerti su cosa fosse appena accaduto.
Si guardarono e ridacchiarono di nuovo, ricomponendosi e continuando a camminare verso le loro stanze da letto in un silenzio carico di tensione.
Si erano resi conto da oramai diversi minuti che per tutta la sera non avevano fatto altro che flirtare, ma la cosa sembrava non dispiacergli più di tanto; anzi, si trovarono piacevolmente travolti da una sensazione di leggerezza, che da diverso tempo sembrava mancare nelle loro vite quotidiane di genitori apprendisti.
Arrivano davanti alla camera di Steve e si fermarono per salutarsi e darsi la buoanotte, ma fu subito chiaro ad entrambi che nessuno dei due aveva la ben che minima voglia di tornare ognuno nel proprio alloggio.
"Se hai altri problemi con la schiena non esitare a chiamarmi, mi raccomando."
"Sicuro! Oh, anche tu se hai bisogno... di... qualsiasi cosa, fammi un fischio."

Rogers storse la bocca divertito, incuriosito da quella strana affermazione un po' balbettata.
"E... cosa potresti fare per me?"
Domandò appoggiandosi con una spalla al bordo della porta e incrociando le braccia, inclinando la testa.
Tony sospirò, fece un passo avanti, sporgendosi con il petto e il viso, e sfoggiò un sorrisetto malizioso che fece inconsciamente stringere le labbra al suo collega.
"Qualsiasi cosa."
Il biondo sollevò un sopracciglio senza staccare lo sguardo dagli occhi del miliardario, che socchiuse la bocca e si mordicchiò rapidamente il labbro inferiore.
Steve si bagnò le labbra sperando e pregando con tutto se stesso che quello su cui aveva fantasticato per tutto il fineserata, da quando Stark gli aveva poggiato una mano sulla coscia, si stesse per realizzare.

"Non senti più... dolore alla schiena...?"
Domandò chinandosi in avanti vedendo anche il suo compagno venire verso di lui con il volto.
"Un po'. Ma posso sempre compensare... con un po'di piacere..."
Tony fremeva di poter mettere le mani su quell'uomo dal corpo scolpito che aveva davanti, mentre la sua mente viaggiava negli angoli più remoti delle sue fantasie, immaginando infiniti modi in cui avrebbe potuto baciarlo.
Ma non ebbe il tempo di scegliere, poichè il biondo lo precedette stampando la bocca contro la sua e afferrandolo saldamente per le spalle, impedendogli di muoversi; le sue labbra erano calde, morbide e incredibilmente delicate a confronto con le sue mani, robuste e ferme, che gli stringevano le braccia in una morsa piacevolmente violenta.
E lì, in quel momento, con la mente occupata solo dal sapore delle loro bocche e dal profumo dei loro corpi, si resero conto contemporaneamente che se non si fossero fermati, niente sarebbe più riuscito a separarli quella notte.
Improvvisamente i due si staccarono presi contemporaneamente dal panico, trovandosi subito occhi negli occhi, con un'espressione vagamente intorntita sul volto e il respiro leggermente accelerato.
"Buonanotte."
"Buonanotte."

Nemmeno si fermarono a riflettere; Steve si voltò e chiuse la porta della camera mentre Tony si incamminava a passo svelto giù per il corridoio fissando il pavimento.
Ma la sua andatura, pian piano si fece sempre più lenta fino a che non si fermò, aggrottando la fronte e sbattendo le palpebre come se avesse solo in quel momento realizzato l'enorme cazzata che aveva appena fatto.
Si girò e tornò da dov'era venuto sollevando il braccio per bussare alla porta della stanza di Rogers, ma non fece nemmeno in tempo a sfiorare il legno che l'ingresso si aprì davanti ai suoi occhi e una mano lo afferrò per il colletto, trascinandolo dentro.
Si ritrovò addosso a Steve in meno di un secondo con le sue robuste mani che già armeggiavano con i bottoni della camicia mentre la sua lingua assaporava freneticamente l'interno della sua bocca.
La lampadina nella camera era ancora spenta e l'unica fonte di luce veniva dal reattore di Tony, che illuminava d'azzurro i loro volti.
"Forse... non... dovremmo correre..."
Ansimò Stark tentando di riprendere fiato tra un bacio e l'altro che il soldato persisteva a regalargli con foga, continuando a svestirlo.
"...ma... andare con calma..."
A quelle parole Steve si bloccò, allontanando il viso dal miliardario quanto bastava per guardarlo negli occhi; rimase un secondo in silenzio fissando il suo intelocutore, quasi sconvolto.
"... tu chi sei? E dov'è Tony Stark?"
Chiese ironicamente mentre il viso del moro si tingeva di incedulità per le sue stesse parole.
"...ma che diavolo sto dicendo?!"
Si buttò addosso a Cap senza più dubbi, infilandogli le mani fra i capelli biondi e quasi soffocandolo con la sua bocca; gli aprì rapidamente i bottoni mentre lui già gli aveva sfilato la maglia, gettandola in un angolo, per poi passare ai pantaloni.
Stark si ritrovò nudo ancora prima di riuscire a finire di slacciare la camicia del suo compagno che, senza esitare, passò a leccargli sensualmente il collo, e a scendere sempre più verso il basso, arrivando ad inginocchiarsi di fronte a lui.
Il miliardario sospirò rumorosamente tornando a infilare le dita nei ciuffi chiari del soldato che, dopo qualche secondo, sollevò le braccia, accarezzando Tony appena sotto le costole.
Iniziò a baciargli l'inguine, dando leggeri e piccoli morsi sulle sue anche ed egli mugugnò, sentendo le sue mani scivolare dolcemente verso il basso, fino ad arrivare ad afferrargli saldamente il sedere e a giocare con le sue natiche come fossero fatte di creta.
Ogni volta che la bocca di Steve sfiorava la sua intimità, Stark miagolava e si aggrappava sempre con maggior forza ai suoi capelli e al colletto della camicia bianca.
Appena si accorse di aver ottenuto dal corpo di Tony la reazione che voleva, Steve si risollevò lentamente, riportando le sue labbra contro quelle del compagno e abbracciandolo con ardore.
Allora fu proprio Stark a prendere il comando, finendo finalmente di slacciare i pantaloni di Rogers e lasciando che gli cadessero lungo le gambe, per poi infilare delicatamente la mano nei suoi boxer ricevendo un soffocato lamento come risposta.
Rimase in quella posizione per diverso tempo, stimolando il corpo del biondo, che ansiamava accanto al suo viso stringendo con le dita la sua schiena. Pian piano, il moro spostò il volto fino ad arrivare a mordere e succhiare il lobo dell'orecchio del compagno, mentre con la mano libera abbassava l'elastico delle sue mutande fino a fargliele cadere di dosso, lasciandolo con solo la camicia aperta a coprirlo.
"Tony..."
Cap sibilò ansante.
"...lascia che mi prenda cura io di te..."
A quelle parole, Stark allontanò la mano dalla virilità del compagno, soddisfatto del risultato ottenuto e smise di giocare col suo orecchio, tornando a guardarlo negli occhi e sorridere lievemente.
L'idea di venire accudito da Steve Rogers lo mandava completamente fuori di testa, eccitandolo come un bambino in gita scolastica.
"Sdraiati..."
Gli ordinò il soldato con voce suadente ed egli obbedì; fece qualche passo indietro senza smettere di guardarlo e si adagiò sul lato del letto, strisciando indietro fino a sdraiarsi completamente.
Cap lo raggiunse con una serietà ed una determinazione dipinta sul volto che fecero aggrovigliare lo stomaco del miliardario, costringendolo a prendere un profondo respiro.
Intravedeva a malapena il corpo del biondo attraverso il buio, spezzato dal suo reattore, ma si rese perfettamente conto che l'uomo si era tolto la camicia e inginocchiato davanti al letto, in mezzo alle sue gambe. Sentì le sue forti mani poggiarsi sulle sue ginocchia e salire lentamente fino a stringere i suoi fianci e trascinarlo leggermente verso di sè.
"Voltati..."
La voce del Capitano si fece improvvisamente più roca e bassa, e Stark non potè far altro che eseguire gli ordini deglutendo con fatica; si sdraiò prono poggiando la guancia sul materasso, portandosi le mani all'altezza del volto e avvertendo il suo cuore blu scaldare in pochi secondi le coperte sotto di lui.
Le mani di Steve, ripresero subito a toccare il suo corpo, infilandosi fre la sue cosce e distanziandole leggermente.
Poi, ci fu un attimo di silenzio e di calma inattesa, nel quale Tony si scoprì decisamente impaziente di ottenere quanto gli era stato promesso, non potendo nemmeno immaginare fin dove quella sua smania lo avrebbe condotto.
D'un tratto, il miliardario sentì il soldato avvicinare il viso alle sue natiche e la sua lingua iniziare a giocare con quella parte così privata del suo corpo, facendogli mancare il fiato.
Si stupì di come senza nessun imbarazzo, Steve si fosse lanciato in quel preliminare così squisitamente azzardato e un sorrisetto gli sfuggì dalle labbra mentre il suo respiro si faceva più affaticato e la bocca del compagno si divertiva con lui.
Sapeva esattamente come muoversi, cosa fare, cosa toccare per scatenare in lui rezioni e versi che nemmeno si aspettava; baciava, leccava, mordeva in un modo di cui non lo avrebbe mai nemmeno creduto capace, premendo il viso contro il suo fondoschiena senza dargli un attimo di tregua.
Poi, inaspettatamente, dopo qualche secondo, il soldato spostò il volto e con un gesto attento e preciso, passò alle dita.
P
rima solamente uno, vedendo Stark stringere intensamente il lenzuolo fra le mani e lasciarsi sfuggire un rantolo; poi anche un secondo, distruggendo tutto ciò che era rimasto del senso del pudore del suo compagno che, imprecando, schiacciò la fronte contro il letto serrando gli occhi con forza.
"Dove...d-dove hai imparato a... a fare q-questo...?"
La sua voce era affaticata e pervasa dal godimento.
"Anche io ho i miei segreti, Tony..."
Rispose il biondo dando un leggero morso al sedere del miliardario.
Era la risposta migliore da dare. Era meglio non dire che Clint lo aveva obbligato a guardare un film, diciamo, per così dire -poco casto- e che quel piccolo trucchetto gli era rimasto nella memoria, rivelandosi ora, sorprendentemente efficace.
Mosse leggermente le dita all'interno del corpo del moro che, con uno scatto, inarcò la schiena verso il materasso sentendo  la sua intimità sfregare brutalmente contro le coperte. Si lasciò scappare un singhiozzo e spingendo il bacino verso di lui, cercò disperatamente di contenere quella sensazione che gli fece tendere il viso in un'espressione di doloroso piacere.
"B-basta... ti prego... basta..."
Steve si fermò immediatamente, allontanando la mano dal miliardario e, senza lasciargli il tempo di riprendersi, lo agguantò per le anche e lo tirò verso di sè, facendolo strisciare sul letto, fino a che non se lo ritrovò in grembo, ginocchia a terra, con le braccia ancora aggrappate al materasso e la schiena nuda davanti al suo busto.
Scese contro di lui, appoggiando il petto alle sue spalle e gli baciò il retro del collo, mentre con le mani si insinuava sotto il suo corpo, afferrandogli il ventre come aveva fatto per risistemargli la schiena, poco più di 10 minuti prima.
"Sei pronto?"
Gli chiese dolcemente continuando a passargli le labbra sulla pelle.
"S-sbrigati..."
Più che una risposta fu una straziante preghiera, che Steve non potè fare a meno di esaudire.
Si spinse con delicatezza dentro di lui, sentendolo irrigidirsi per un istante, miagolando il suo nome. Poi, appena lo vide rilassarsi di nuovo, gli accarezzò la pancia, salendo fino al reattore, e assaporando la dolce sensazione di calore all'interno del suo corpo.
Lentamente iniziò a muoversi prendendo un ritmo lento e morbido e Tony espirò rumorosamente, stropicciando fra le dita le lenzuola a cui era ancora aggrappato, godendosi ogni singola spinta, ogni singolo momento in cui il vita di Steve toccava il suo corpo.
Cap diede un colpo più intenso col bacino, tirando con più vigore
Stark contro di sè, e mugugnando accanto al suo orecchio, ma il miliardario sentì un leggero strappo alla spina dorsale che lo costrinse a stringere i denti irrigidendo il ventre e abbassando la testa.
"Aspetta... a-aspetta..."
Bisbigliò, e Rogers si bloccò immediatamente, abbracciandolo con più intensità e raggiungendo col viso la sua mandibola.
"Va tutto bene?"
Domandò preoccupato cominciando a sentire un lieve sapore di sale bagnare la pelle del compagno.
"E'...la schiena... andiamo sul letto..."
Rispose ansimando Tony, mentre per la prima volta, in quell'attimo di calma, si rendeva conto della strana e incredibilmente eccitante sensazione che provava nell'avere Steve dentro di sè.
Il biondo sorrise baciando il suo amante dietro l'orecchio, poi si allontanò leggermente a lui e, senza alcuna fatica, lo avvolse completamente con le braccia e si sollevò da terra.
Stark sussultò attaccandosi alle mani del biondo, sorpreso dalla facilità con cui riuscì ad alzarlo e a farlo stendere sul letto, su di un fianco, per poi risistemarsi dietro di lui, sollevandogli leggermente la gamba e posandosela contro la coscia.
"Va meglio?"
Sussurrò sfiorandogli la guancia con le labbra, mentre con le dita tornava ad accarezzargli il petto e il ventre.
"Andiamo avanti..."
Tony sollevò un braccio portandolo dietro la nuca del soldato e, afferrando i suoi capelli sudati, lo tirò contro il suo collo chiudendo gli occhi e muovendo il sedere verso di lui con urgenza, sentendo la sua virilità sfiorarlo.
Cap obbedì e subito si spinse di nuovo dentro al suo corpo, questa volta con più determinazione, facendogli sfuggire dalla gola un rantolo soffocato.
Riprese a muoversi ansimando pesantemente, mentre pian piano mordeva il collo del moro che cominciò a mugugnare per il piacere.
Si sentirono avvolgere da un calore irrefrenabile, da un distruttivo desiderio di amarsi, di compiacersi, di possedersi così tanto da farsi male e bastarono poche spinte perchè il bisogno incontrollabile di entrambi di avere di più, facesse aumentare il ritmo dei loro movimenti.
"Ah... s-si..."
Un lamento roco sfuggì dalla bocca di Steve quando Tony gli tirò indietro la testa, singhiozzando rumorosamente.
Allora, il biondo aprì gli occhi andando alla ricerca del viso di Stark, nascosto contro il materasso, mentre lentamente saliva con la mano fino a sfiorargli la mandibola.
Rallentando di poco gli intensi colpi del suo bacino, con delicatezza, gli afferrò il volto girandolo verso di sè.
"Voglio guardarti..."
Disse studiando con lo sguardo ogni dettaglio del suo bellissimo viso sudato, abbandonato all'estasi: la bocca semi aperta circondata dal pizzetto, gli occhi segnati da qualche ruga, dolcemente chiusi, la fronte imperlata e i capelli corti e scuri, tutti scompigliati.
"Se... se ti guardo p-potrei... v-ve..."
Tony ansimò tentando di parlare con fatica, ma il soldato subito lo fece zittire passadogli il pollice sopra le labbra.
"Ssshh... allora tieni gli occhi chiusi..."
Bisbigliò prendendogli il labbro superiore in bocca e dandovi un leggero morso, prima di ruotare le anche verso l'alto con un profondo gesto che tolse il respiro al suo compagno.
Ripetè il movimento con più impeto e Stark miagolò disperatamente, agguantando con l'altra mano le coperte e stringendole con tutta la forza che aveva; ogni centimetro del suo corpo sembrava bruciare come un fuoco che divampava dai punti i cui il suo compagno lo toccava e lo prendeva.
Bastarono pochi secondi e un altro paio di spinte perchè Rogers sentisse un brivido caldo invadergli prepotentemente il ventre ma egli strinse i denti cercando di calmarsi.
Non era ancora il momento, non voleva, poichè Tony non era ancora pronto.
Con infinita calma, lasciò la presa sul volto del miliardario e scese accarezzando tutto il suo busto, soffermandosi qualche istante sul reattore che brillava intensamente sotto il suo palmo con la sua luce fredda.
Arrivò alla sua virilità e pian piano la accarezzò con infinita dolcezza prima di stringerla fra le dita facendo gemere Stark con violenza. Anche il suo grembo si infiammò di piacere a quel tocco così improvviso, forte e pieno di bisogno e non appena Rogers stuzzicò di nuovo la sua intimità dolente, egli raggiunse il limite.
Aprì gli occhi e gemette di nuovo, incrociando per le prima volta gli splendidi occhi blu del suo compagno, che ancora lo guardavano pieni di premura e tormentato desiderio.
Aveva le pupille dilatate, il viso sudato, segnato dall'eccitazione, le sue morbide labbra dischiuse e inumidite e dei piccoli ciuffi bagnati dei suoi capelli biondi gli cadevano sulla fronte.
Nel vederlo così, incerdibilmente bello e in quel momento completamente e solamente suo, il ventre di Stark fu scosso da una morsa di appagamento così forte da impedirgli di respirare e da svuotagli la mentre da qualsiasi pensiero che non fossero le mani e la virilità di Rogers addosso a lui, dentro di lui.
Un'altra spinta, una soltanto e anche Steve cedette; la fitta che lo colpì all'inguine fu tremenda, dolorosa, disperatamente incontrollabile.
Quello che gli aveva detto il Dottor Erskine prima di sottoporlo al siero del supersoldato era vero. Terribilmente vero.Tutte le sue emozioni, le sue sensazioni sarebbero state decuplicate.
Ciò che stava provando in quell'istante, guardando Tony dritto nei suoi caldi occhi scuri, nel momento in cui era più vulnerabile, in balia del suo estremo piacere, andava oltre la passione, oltre l'affetto; andava perfino oltre l'amore.
Un gemito si liberò dalla sua gola appena prima che l'uomo abbassasse il volto contro quello del suo amante, sospirando il suo nome e bloccando definitivamente i suoi movimenti, mentre un lungo ed estenuante bacio occupava le loro labbra.
Tremarono per qualche istante, l'uno fra le braccia dell'altro, l'uno dentro l'altro, mentre le loro lingue si sfioravano col timoroso desiderio di non volersi più separare.
Quando finalmente si staccarono, rimasero fronte a fronte per quella che parve essere una meravigliosa infinità di tempo, mentre i loro ansimi si placavano lentamente svanendo nell'aria della notte.
I loro corpi nudi, frementi e sudati si strinsero con ardore un'ultima volta prima che Cap si allontanasse con delicatezza dalla schiena di Stark sentendolo sospirare intensamente per l'improvviso e spiacevole vuoto.
"Non ti muovere..."
Sussurò baciando la tempia di Tony e assaporando il sale sulla sua pelle; poi, pian piano si sollevò lasciando che si sdraiasse completmente supino e, scendendo dal letto, si diresse verso il bagno.
"E chi... si muove..."
Stark ansimava ancora, faticando a parlare. Lui non era un superuomo, non era in grado di recuperare le forze così rapidamente. Deglutì, sospirando intensamente e passandosi una mano sulla fronte per poi lasciarla ricadere a peso morto contro il materasso.
In quel momento, Rogers ricomparve nella stanza, senza più una goccia di sudore addosso, e con in mano un asciugamano bianco. Si avvicinò di nuovo al letto, stendendosi accanto al miliardario che, un po' stupito e incerto, fece per sollevare la testa. Ma il soldato lo fermò poggiandogli una mano sul reattore e rimettendolo subito giù.
"Ho detto di non muoverti..."
Gli ripetè, e Tony non replicò e si immobilizzò.
Vide Steve mettergli l'asciugamano, morbido e tiepido, sulle cosce ed iniziare ad asciugarlo piano piano in ogni punto del corpo: spalle, petto, braccia, ventre, accarezzando poi con le dita e con le labbra le zone già pulite.
Stark chiuse gli occhi mentre un leggero sorriso compariva sul suo volto, e la sua mente si abbandonava alla delicata sensazione che la bocca del suo amante gli provocava sfiorando la sua pelle.
Quando Rogers ebbe finito, lasciò cadere lo stracciò giù dal letto e riportò il viso accanto a quello del miliardario; sorrise vedendolo oramai beatamente addormentato e, sfilando un lenzuolo da sotto il suo corpo, lo coprì con cura, accoccolandosi poi accanto a lui.
Lo guardò respirare fino a quando anche lui non cadde preda della stanchezza e si lasciò prendere dal sonno, addormentandosi  con la mano poggiata sul suo splendente reattore azzurro. 
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Capitolo 3, l'amore fra questi due mi fa sempre commuovere *^* (Gifset Here)
Spero abbiate gradito! 
Bacio
-Nana

  
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