Ed ecco che
in quel baluginio di oscure mezzelune
la intravedo:
sublime verità,
agonia d'amari sussurri.
Brucia;
doloroso bramare.
Vuoti mi invadono nella penombra;
furia,
tempesta e assalto.
Odo al vivere l'eco di perdute cantilene
come barlumi di mille candele,
silenziose trascendenze
nel turbinante ciclone dell'animo mio.
Risplendi, o luna onniveggente!
D'artigli e zanne
suona la sua orchestra incantata:
ode al grande Velo, il tempo e il destino.