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Autore: EM_aspirantescrittrice    20/03/2014    0 recensioni
17 anni. Una vita difficile alle spalle ricca di delusioni, paure, incertezze. Un cuore di cristallo, rotto in mille pezzi così tante volte da aver perso il conte e più volte riparato alla meno peggio.
Due occhi blu, freddi e caldi allo stesso tempo. Occhi che esprimono mille emozioni e vuoti allo stesso tempo.
Un cuore di cristallo e due occhi blu come il più profondo degli oceani.
Sami e Luca.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Basta, mi avete stufata! Nessuno di voi mi può giudicare, voi non sapete come mi sento!- e sbattei la porta di casa.
Mi presento, sono Sami, una ragazza di 17 anni di Bologna. Nonostante la mia giovane età, la mia vita è molto complicata: i miei genitori si lasciarono quando io avevo solo 2 anni e da allora non ho nessun rapporto con mio padre. Anzi, mi correggo, sento mio padre una volta ogni 4 anni, precisamente quando necessita di soldi e io, come una stupida, penso che sia tornato perchè gli mancavo. Mia madre Bianca vive col suo compagno, Filippo, uomo rozzo senza valori che ha la capacità di farmi innervosire con la sua sola presenza.
In casa mia i litigi tra me e mia madre sono all'ordine del giorno, ma come sempre sono causati da Filippo, che fa di tutto per far innervosire mia madre e lei, di conseguenza, scarica tutta la sua frustrazione su di me.
Sono stanca di questa situazione, inizio a non reggerla più. Spesso mi chiedo il perchè io non sia una ragazza come le altre: bella, felice, con una famiglia amorevole e un ragazzo che mi ami.
La risposta però la conosco molto bene: tutto il dolore che ho provato mi hanno resa molto schiva, schiusa in me stessa, faccio una gran fatica ad affezionarmi alle persone perchè ho paura di soffrire.
Nonostante tutto, però, ho imparato a fingere di stare bene, di essere felice e soddisfatta della mia vita. Il perchè? Non voglio essere sommersa da domande a cui, probabilmente, farei fatica a trovare risposte.
-Unconditionally...- la suoneria del mio cellulare mi ridesta dai miei pensieri e mi affretto a rispondere:  - Ciao Cassy,dimmi...- Cassy, la mia migliore amica, l'ho conosciuta 6 anni fa e dall'ora siamo inseparabili, è l'unica persona che ascolta i miei sfoghi quando sono giù di morale e trova sempre il modo per farmi ridere, coi suoi modi di fare da reppettara. - Sisi, va bene, domani vengo con te in agenzia viaggi... ti mando un messaggio più tardi per metterci d'accordo.... ok, ciao! -
Mi rendo conto solo adesso di essere arrivata davanti alle scuole medie, quanto vorrei tornare indietro nel tempo, in quegli anni dove stavo bene con me stessa, col mio corpo. Dalla fine dell'esame di terza media ho cominciato una dieta, sono sempre stata una ragazzina cicciotta, e due anni fa, dopo tanta sofferenza e sacrifici ero diventata magrissima, peccato che ora, a causa dello stress, abbia rimesso su i chili persi con ore e ore di palestra.
Si è fatto tardi, e meglio che mi affetti a tornare a casa, non ho voglia di subirmi ulteriori urla.
Una volta arrivata a casa,alle sette di sera passate, io e la mia "allegra famigliola" ceniamo in silenzio, di sottofondo solo la voce del telegiornale, e una volta finita la cena sparecchio e mi dirigo in camera mia, pronta a programmare una dieta che mi salvi dall'arrivo dell'estate imminente.
È martedì mattina e come al solito, al suono della sveglia mi alzo senza fare troppe storie e dopo aver fatto colazione con una spremuta di pompelmo mi preparo per affrontare sei ore di lezioni. Come consueto mi reco a scuola in bici, essa dista più o meno a  10 minuti da casa mia, e una volta giunta a destinazione inizio a fare la cretina con le mie compagne di classe. Finalmente sono trascorse queste sei ore infernali, durante la quale ho fatto di tutto tranne che seguire le lezioni, e adesso mi reco al bar per gustarmi un bel caffè al ginseng macchiato,ovvero il mio pranzo, per poi andare da Cassy.
Mi reco al mio bar preferito, il bar Boccaccio, poco lontano dalla scuola e mentre lego la mia bici al palo, sento una risata in lontananza. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo blu del ragazzo, di cui probabilmente apparteneva la risata. Imbarazzata distolgo lo sguardo e mi incammino, impacciatamente, all'interno del bar per poter gustarmi il mio amato ginseng. Dieci minuti dopo mentre vado a slegare la bici, noto il ragazzo di prima seduto sul muretto vicino al porta bici che fuma una sigaretta mentre utilizza il cellulare. Appena lo vedo, mi sento subito in imbarazzo e tra una bestemmia e l'altra slego la bici, ma prima di partire, sento il mio cellulare squillare. E' Cassy. - Ehi! Sto arrivando, cinque minuti e sono da te! Sisi, ho capito.... non scassare il cazzo e muoviti a finire di pranzare! Ciao Bionda!- Terminata la chiamata, sento lo sguardo del tipozzo a me sconosciuto su di me, così decido di guardarlo e lo vedo sorridere e farmi un cenno con la mano. Imbarazzata al massimo accenno un sorriso e inizio a pedalare per andare a casa di Cassy.
  
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