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Autore: OfeliaMontgomery    22/03/2014    1 recensioni
Due sorelle entrambe streghe devono riuscire a diventare amiche del mutaforma che gira per loro scuola e scoprire il suo losco piano. Ci riusciranno? E cosa scopriranno?
– Il suo nome è Sydney Shelton e il vostro compito è diventare sue amiche, capire cosa sta tramando e perché, potete farcela ragazze? – chiese la madre infine con voce autoritaria.
Le due sorelle si guardarono e annuirono pronte per la loro prima missione.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sydney si trovava nella biblioteca in cerca del libro bianco, scaraventò libri dappertutto. Erano sparsi ovunque. Non sembrava più una biblioteca ma una stanza in cui veniva ammassati i libri.
– Dove è? Dove diamine è il libro bianco? – strillava Sydney lanciando per’aria i libri senza però trovare quello che le interessava.
Si stancò di cercare, il libro non era stato messo li, i genitori di Athena e Brooke l’avevano nascosto bene.
– Basta! Aprirò lo scrigno usando il medaglione di quella sciacquetta – sbraitò la mutaforma uscendo dalla biblioteca.
Lo scrigno d’oro si trovava al centro del castello messo in una teca protetta da un incantesimo.
Sydney spalancò con una forza disumana la porta, quando entrò, si guardò subito in giro in caso ci fossero state delle guardie. Non c’era nessuna, aveva la via libera. Corse verso lo scrigno e quando provò a toccarlo fu respinta dal campo di forza.
– Dannato incantesimo, vediamo se il medaglione funziona – parlò furiosa la mutaforma tirando fuori dalla tasca il medaglione finto di Brooke.
Quando lo fece scivolare nel campo di forza intorno allo scrigno si sgretolò, diventando cenere. Urlò fortissimo, tanto che fece tremare le finestre di quella stanza.
– Cercavi forse questo? – disse una voce dietro alle sue spalle, era Brooke che faceva dondolare davanti a sé il suo medaglione.
– Il medaglione! – esclamò furibonda la mutaforma scagliandosi contro a Brooke. La strega si spostò velocemente facendo quasi cadere la mutaforma che si girò di colpo verso di lei e le lanciò una sfera azzurrina. Brooke parò il colpo creando intorno a sé una barriera protettiva, poi si preparò all’attacco lanciando contro alla mutaforma una sfera di acqua che la colpì in pieno volto facendola cadere a terra.
Intanto Athena era andata a recuperare il libro che era stato nascosto dai loro genitori nella camera da letto del Re di Antisa che si trovava in una sala al piano superiore.
– Stupida ragazzina – sputò acida la mutaforma lanciando contro a Brooke una sfera di fuoco che le colpì un piede facendo prendere fuoco ai pantaloni della ragazza. Spense subito il fuoco con una magia e concentrandosi sulla mutaforma fece crescere da sotto al pavimento delle piante che si attorcigliarono intorno a Sydney fermandola. Non aveva più scampo anche perché intorno alle piante c’era un incantesimo. Sydney era ormai troppo debole per sbloccarlo.
– Qui l’unica stupida sei tu e sarai anche l’unica che morirà – gridò Brooke muovendo un braccio davanti a sé, nello stesso momento un ramo trapassò il cuore di Sydney uccidendola sul colpo. Sydney emise un suono strozzato prima di accasciarsi contro alle piante ramificate intorno a lei. Infine la mutaforma si disintegrò diventando di cenere. – Addio Sydney Shelton – disse seria guardando la cenere cadere sul pavimento di cristallo.
Intanto Athena stava lottando contro Wilma Haynes, la nonna di Sydney. – Lo sapevo che lei era una strega ma adoratrice del Diavolo – esclamò Athena spingendosi contro alla donna e facendola cadere sul letto del Re. Si rotolarono per terra, la prima a sferrare un colpo fu Wilma ma fu subito scansato da Athena che la ripagò con la stessa moneta, tirandole un pugno sul naso rompendoglielo. La donna urlò dal dolore scansando via da sé Athena.
Athena stava creando una sfera di fuoco pronta a lanciarla contro a Wilma, ma la donna fu più veloce e la colpì in pieno stomaco con un pugnale avvelenato.
La ragazza si accasciò a terra respirando a fatica. Le mancava l’aria e la testa stava iniziando a girarle. Il veleno stava facendo effetto.
– Il veleno della vedova nera è molto efficace per paralizzare le proprie vittime prima di ucciderle – disse la donna pulendo il pugnale contro alla lunga gonna che portava.
– Sei pronta a morire? – chiese avvicinandosi lentamente ad Athena. La ragazza cercava di muoversi ma ogni parte del suo corpo era immobilizzata.
– No, tu sei pronta a morire? – chiese una voce femminile dietro alle spalle della donna. Athena la riconobbe subito, era la madre.
La donna si girò verso Victoria pronta a colpirla con il pugnale ma fu superata in velocità dalla madre di Athena che le lanciò una sfera d’acqua dritta in bocca facendola soffocare. Wilma si accasciò al suolo facendo molto rumore. Victoria la oltrepassò, corse verso la figlia sedendosi al suo fianco, l’abbracciò – Piccola mia vedrai che andrà tutto bene – disse toccando la pancia ricoperta di sangue. Victoria fece un respiro profondo prima di dare un bacio sulle labbra alla figlia trasferendo in lei la vita che stava per esserle tolta dal veleno. Athena iniziò a brillare di luce propria, il corpo della ragazza iniziò ad alzarsi da terra fluttuando nell’aria per poi diventare completamente bianca. Era diventata luce, una luce bianchissima e splendente poi di colpo divenne tutto buio. La ragazza era di nuovo sdraiata al suolo ma era viva e vegeta. La ferita era scomparsa senza lasciare neanche una traccia. La madre l’aveva salvata. E sempre la madre aveva la quintessenza, lo spirito.

 
  
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