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Autore: MeganPalmer    24/03/2014    1 recensioni
Mentre Harry, Hermione e Ron sono alla ricerca degli Horcrux, tutti gli altri giovani maghi sono costretti a frequentare Hogwarts, sotto lo stretto controllo di Voldemort che cerca così di avere il controllo sui più giovani. Ma c'è chi ancora resiste, chi combatte dall'interno. Sono loro. Quelli della Resistenza.
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Dalla storia:
«Bene, la ragazzina viene con noi» disse Moody alla fine.
«Ma è ancora una bambina, dovrebbe restare a casa…» protestò suo padre che fino a quel momento non si era ancora espresso sulla decisione della figlia.
«Arthur lo hai detto anche tu. Finché siamo in guerra, nessuno sarà mai veramente al sicuro»
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Urla. Tutto quello che sentiva erano solamente urla. Tutto quello che sapeva era che qualcuno stava urlando. Ma non sapeva perché né da dove provenissero quelle urla. Lei si trovava distante da tutto quello, da qualche parte insieme ad Harry.
«Sono qui per me» disse lui.
«E perché non scappi?» gli chiese lei.
Lui si limitò a guardarla e ad accarezzarla.
«Devi andare! Lasciami! Scappa!» urlò lei cercando di divincolarsi.
Ma lui continuava a sorridere. E all’improvviso quel sorriso si trasformò in un ghigno orribile. La faccia di Harry cominciò a cambiare e si trasformò in un volto scuro coperto da un cappuccio di un Mangiamorte che la teneva ben stretta puntandole contro la bacchetta. Quando aprì la bocca per parlare, la voce era quella di Neville.
 
«Ginny, svegliati! Dai Ginny!»
La ragazza aprì un occhio. «Si sono sveglia. Smettila di scuotermi.»
«Scusami.. Stavi urlando e continuavi ad agitarti nel sonno»
«Non deve essere stato un bel sogno» si intromise Luna con la sua solita voce sognante senza staccare gli occhi dal paessaggio che si vedeva al di là del finestrino del loro scompartimento.
Ginny si mise a sedere, massaggiandosi un braccio. Doveva averci dormito sopra.
«Già… Non era per niente bello»
Ma ormai non era nuovo. Da quando i mangiamorte avevano fatto irruzione alla festa di matrimonio di Bill non riusciva a sognare altro e ogni volta diventava tutto più inquietante. La domanda a cui non riusciva a darsi una risposta era però sempre quella: dov’era Harry?
Sicuramente non l’avevano preso, perché altrimenti tutto il mondo magico lo avrebbe saputo. Ma dov’era? Come stava? Era con suo fratello ed Hermione? E loro stavano bene?
«Mangia questa. Starai meglio.» disse Neville lanciandole una barretta di cioccolato.
Una frenata improvvisa del treno fece, però, deviare la traiettoria della barretta che cadde.
«Perché ci fermiamo?» chiese Ginny, tentando di trovare la cioccolata sotto il sedile dello scompartimento.
«Qualcuno sa cosa succede?» gridò Neville agli altri studenti che si erano affollati in corridoio, affacciandosi alla porta.
«Guardate. Credo che ci facciano scendere». Luna indicò un punto fuori dal finestrino. Gli studenti in corridoio che avevano sentito corsero ad affacciarsi al finestrino e né Ginny né Neville furono da meno.
«Ma quello è Dean!» esclamò Ginny con orrore mentre piano piano la consapevolezza di quello che stava accadendo si faceva spazio dentro di lei. Anche gli altri avevano capito, ma nessuno voleva dirlo, come se in questo modo fosse meno reale.
«Sono qui per i Nati Babbani.» esclamò qualcuno appena dietro la porta del loro scompartimento. «Sono qui per me»
Tutti i presenti si girarono verso la voce. Proveniva da una ragazzina del quinto anno e cacciatrice di Grifondoro, Angie Brendan.
«Magari sono qui per dei controlli o qualcosa di simile» cercò di consolarla la sua amica.
«Controlli?! Ti sembra un controllo questo? Guarda quello è Dean, quello è Jackson e quella è Annabeth. Tutti Nati Babbani. Vedi qualche purosangue per caso?» rispose lei, furiosa.
«Si potrà fare qualcosa,  no? Cioè sei qui.. Fagli vedere qualche incantesimo e tutto si sistemerà» tentò di nuovo quell’altra.
«Tu non sai cosa fanno ai Nati Babbani, vero? Ti prendono, ti processano e ti tolgono la bacchetta. Poi, a quanto si dice ti spediscono ad Azkaban, sempre che non vogliano ucciderti. Non è gente da “parliamone e mettiamo tutto a posto”!»
Aveva appena chiuso la bocca, quando qualcuno entrò nel vagone. Era una donnetta robusta, bassa con i capelli grigi che le si arruffavano sulla testa come quelli di un parrucchino. Probabilmente un’impiegata del nuovo ministero.
«Le persone che chiamerò sono pregate di scendere immediatamente dal treno:
Brendan Angie
Curtz Jake
Hallway Cato
Peet Jessica
Shell Andrew»
L’amica di Angie scoppiò in lacrime. Ma quale diritto aveva di piangere in quel modo? Non era lei quella in pericolo! Quella che stava per scendere da quel treno probabilmente per non farci più ritorno! Pensò Ginny sdegnata, mentre cercava di non prenderla a pugni.
«Buona fortuna, Angie» disse Ginny semplicemente guardando la ragazza negli occhi. Era pallida e si vedeva che aveva paura. Eppure negli occhi conservava la tenacia di chi non si vuole arrendere neanche di fronte all’impossibile. Di chi ha la consapevolezza che opporsi sarà solo inutile, ma non ha ancora abbandonato del tutto l’idea. Di chi sa che perderà, ma lo farà con dignità.
«Se pensano che mi arrenderò, si sbagliano» le sussurrò lei in tutta risposta, per poi allontanarsi accompagnata da un silenzio colmo di rispetto e ammirazione.
«Lo so, Angie. Lo so» rispose Ginny, quando ormai la ragazza era troppo lontana per sentirla.
Poiché nessun altro della lista si trovava nel loro vagone, la signora con il parrucchino proseguì oltre e Ginny non poté fare a meno di pensare agli altri ragazzi. Sarebbero stati così coraggiosi anche loro? Oppure avrebbero supplicato di poter restare? Non lo sapeva, ma nessuno poteva davvero avere anche solo una vaga idea di come si sarebbe comportato in una situazione simile. Lei preferiva pensare che sarebbe stata forte, eppure era probabile che davanti alla realtà, si sarebbe comportata in maniera opposta.
L’unica cosa certa era che fino ad ora non aveva mai dovuto pensare ad una cosa del genere. Hogwarts era sempre stato un luogo sicuro, una seconda casa per tutti i suoi studenti. Nessuno aveva mai dovuto chiedersi prima d’ora come si sarebbe comportato se fosse stato portato via dal treno perché Nato Babbano.
Hogwarts era cambiata. Tutto il mondo magico lo era. Non c’era più alcun dubbio.
//Spazio autrice: ehm... ciao a tutti! :D ora penserete "ma chi diamine è questa?" oppure "Ecco chi risorge dalla tomba!" ebbene si! sono tornata, credo.. So di essere una pessima autrice che aggiorna ogni morte di papa e di essere la persona più incostante di questo mondo, ma ci sto provando. E prometto che cercherò di essere più brava e di aggiornare più spesso. Sempre che a voi piaccia la storia ;) fatemi sapere cosa ne pensate!//
  
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