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Autore: Bianca987    25/03/2014    5 recensioni
Dopo due anni dalla seconda guerra magica/ pace.
Draco e Hermione sono costretti a recitare in un film d'amore nella Londra Babbana. Dovranno far finta di amarsi, ma... Se il sentimento si espandesse anche nella vita reale?
Le cose sarebbero molto semplici se Malfoy fosse l'unico contendente, ma purtroppo non è così, e la testardaggine di lui non aiuta per niente.
Mille intrecci e complicazioni. Come andrà a finire?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 photo Bianca987_zps62cb0a26.jpg YOU WERE IN MY HERAT
CAP_2

-piccola nota: mi scuso per aver avvertito che il capitolo lo pubblicavo venerdì, ma era pronto oggi! :) buona lettura-



•Londra Babbana, Studio Filmatografico; Ore 7:00 p.m.


-Tu?-
-Salve anche a lei, Granger- asserì sarcastico il ragazzo che le stava difronte. 
-Tu?- ripeté balbettando Hermione.
-Ah, ma è fantastico. Voi vi conoscete già quindi?- domandò Matthew, senza curarsi della reazione sconvolta della giovane.
Lei non rispose, e per poco non le cadde a terra il calice tenuto in una mano.
-Si.- ammonì tra i denti Malfoy, senza scollare lo sguardo da lei.
-Ci conosciamo.-

-Ottimo direi allora.- concluse Matthew sorseggiando il suo drink.
-Che significa questo?- domandò dura Hermione a Matt.
L'altro sembrò essere sorpreso da una domanda tanto futile e dalla risposta ovvia.
-Bhe, che lavorerete assieme. Mi sembra chiaro.-
Lei non seppe cosa dire, ma su di una cosa non ci pioveva, lei non avrebbe mai lavorato insieme a Draco, nemmeno per tutto l'oro del mondo.
-E adesso, propongo un brindisi! Al film! A noi!-
Esclamò Matt alzando sopra le teste di tutti il suo bicchiere e catturando l'attenzione della sala.
-Al Film!- ripeterono tutti in coro, e bevvero allegramente tornando a parlare. 

La cosa non fu condivisa da Hermione e Draco, che continuavano a fissarsi con astio. 
-C'è qualcosa che non va?- Matt se ne accorse, e chiese loro se poteva parlare in privato con ognuno.
Hermione annuì, e lei fu la prima, mentre Draco continuò a conversare controvoglia con il regista Giò. 
Matthew la portò appena fuori dal salone, dove potevano discutere con una certa privacy. 
-Mi illumini.-
-Cosa?- chiese confusa Hermione, ancora persa nei suoi pensieri.
-Dove vi siete conosciuti?-
Hermione parve impallidire. Non poteva raccontargli certo della suola di magia. Rimuginò sul d'affari ma la farsa non le riuscì nel migliore dei modi.
-A... Scuola..-
-Oh, quindi ad Hogwarts.-

Lei rimase stupita da quella rivelazione, e poi si ricordò che Matthew le aveva riferito di essere lo zio del protagonista maschile, Draco.
Hermione ipotizzò che discendesse dal ceppo della famiglia della madre, Narcissa, quindi era palese che anche lui fosse un mago.
-Tranquilla, so tutto di lei, eroina del mondo magico.- le disse ammiccando. 
Lei sembrò tranquillizzarsi. 
-C'è qualcos'altro che mi voleva riferire...?-
-Bhe si, sa..- quasi si riscosse l'altra.
-Oh, mi dia pure del tu-
-Ok, sai, io odio, Draco Malfoy.- 
Scandì bene le parole e sostenne lo sguardo gelido dell'uomo.

-Oh, bhe- asserì Matt appoggiandosi con un braccio alla parete.
-Non è affar mio.-
-Come sarebbe a dire? Io non ho intenzione di...- Hermione si bloccò a metà frase, e capì il senso di quelle parole.

Ma come poteva lei, anche solo recitare di amare uno come lui? Non poteva semplicemente... Ma ormai la sua firma era nero su bianco, messo per scritto su quel dannato contratto. E non poteva tirarsi indietro.         

Sgonfiò il petto in un attimo, e una sensazione di impotenza la investì. 
Matthew fece spallucce e si mise le mani in tasca degli elegantissimo pantaloni. 
Hermione si passò una mano fra i capelli e sospirò.
L'altro alzò un sopracciglio.
-Non è affar mio quello che c'è stato e c'è tra di voi, e non lo voglio sapere. O odio o amore. Questa è una cosa seria, recitare lo è. Gli affari sono affari come i patti sono patti.-
Le si era fatto così tanto vicino che Hermione poteva sentire il suo profumo fortissimo.
-Sono stato chiaro?-
-Cristallino.- disse solo lei. 
Non poteva negare che quell'uomo avesse un certo fascino. O per la sua importanza nel campo del cinema, o per i soldi che possedeva, o per il suo gradevole aspetto. 
-Credo che possiamo tornare dentro a goderci la serata, allora.- 
-Con piacere.- Hermione non se lo fece ripetere due volte e infilò dentro la sala. 

Si scambiò con  Draco che invece stava uscendo fuori proprio in quell'istante. Lei tornò a fare compagnia a Giò, che la tartassò di domande sulla sua vita privata, (forse anche troppo invadente) ma non accennò all'argomento del mondo magico. Capì quasi subito che fosse un Babbano di nascita. 


~

-Io, con quella, non ci lavoro.-
-Eccome se ci lavorerai.-
-Ti sbagli, zio. Mio padre sarà dalla mia parte e..-
-Tuo padre proprio un bel niente, Draco... La famiglia Malfoy è al verde lo sai.- Matt zittì con un gesto d'impazienza Draco, che era rosso di rabbia. 
-Avete bisogno di soldi, e io posso darveli, anche se ti dovrai abbassare a svolgere questi sporchi lavori da babbani, che ti piaccia, o no.-

-I patti erano diversi..-
-I patti sono esattamente come erano.-
-No, non era compreso nel pacchetto del contratto la Mezzosange. Di a tua sorella che preferisco perdere il nostro Manor piuttosto che passare tempo ulteriore con lei.-
Matthew perse la pazienza, e scaraventò il bicchiere sul pavimento che si ruppe in mille pezzi. 
Con uno scatto poi immobilizzò Draco al muro.
-Ascoltami bene, tu non farai proprio un bel niente. Da quando tuo padre è finito ad Aksaban, e tu non sei riuscito nella sua ascesa in politica, le cose vanno a rotoli per i Malfoy. Lo so, me l'ha detto mia sorella Narcissa. Non ti rimane altro che me a cui affidarti. E ringrazia il cielo che ti ho favorito per il ruolo della parte, perché a quest'ora saresti a pulire le latrine nei bagni pubblici per non cadere in miseria.-

L'aveva spiazzato, e Draco non fece niente per controbattere o ribellarsi. 

-Tu starai si patti, e sarai gentile con lei, o almeno ti sforzerai di esserlo. Intesi?-
-Tanto anche se non mollerò io, lo farà lei. Ci detestiamo.-
Matt lasciò la presa e si distanziò di qualche passo. 
-Non lo farà. Non può più ormai.-
-In che senso? Le hai già fatto firmare il contratto?-
-Esatto, e poi anche se potesse, so quasi  con certezza che non lo farebbe.- 
-Perché mai?- rise Draco curioso.
-Ho letto da qualche parte che è in difficoltà economiche.- rispose Matthew guardando l'ora in un bellissimo orologio di pregio che portava al polso. 
-Ma senti senti... La Granger, non me lo sarei aspettato da lei.. Che si riducesse così-
-Tu Draco, non hai voce in capitolo. Ti manca poco a ritrovarti anche tu nelle sue stesse condizioni, se non stai alle regole.-
Draco fece una smorfia di non curanza. 
-E dove vive la Mezzosangue?-
-Convive con Ron Weasley. Dicono che ha problemi con l'alcol.-
Segue una pausa.
- E te lo ripeterò solo una volta, Draco. Non ti azzardare più a chiamarla con quel nome, o ti giuro, taglio i fondi alla tua famiglia.-
-Hei hei hei! Che fai adesso la difendi pure!?- 
-Di sicuro, è molto meglio di quanto tu non creda. Lei combatte per l'uomo che ama, e per guadagnarsi da vivere. Da lei avresti solo da imparare.-
-Io non le invidio nemmeno la sua fama, a quella, in quanto 'eroina del mondo magico.- rispose acido e canzonò le ultime parole. 
Ma lo sguardo di Matt lo gelò e lui si zittì.

Si guardarono seri per lunghi istanti.
-E va bene. Cercherò di fare come dici tu, Matthew.-
-Così andiamo d'accordo, nipote.-
Sorrise.


~


Durante l'intera serata Hermione non fece altro che sorridere, stringere la mano e salutare perfetti sconosciuti. 
Per tutto il tempo si tenne a larga distanza da Draco, che non la considerò nemmeno per un attimo, ma non che la cosa le dispiacesse.
Si sentiva sfinita e accaldata. Si diresse verso una zona più distante e isolata da tutti, per riprendere un po' d'aria. 

Chiuse gli occhi e si appoggiò con la schiena alla parete. 
Aveva le idee molto in confusione, non sapeva se ritenersi fortunata per quel lavoro, o la donna più sfortunata del mondo per essere capitata con uno come Malfoy. 
Un attimo dopo sentì qualcuno sistemarsi accanto a lei. Non aprì gli occhi e sospirò. 
-Matt, non ho voglia di parlare.-
-Non sono Stembasky.-
Quella voce non le era nuova. Si voltò e vide l'uomo di colore che l'aveva condotta all'ufficio di Matthew che le mostrava un sorriso apertamente sincero. 
-Piacere, Daniel-
La sua presenza non la disturbava, anzi la faceva piacere.
-Hermione- si sorrisero e un silenzio imbarazzante calò tra i due.
-Perché qui sola soletta?-
-Ho bisogno di riflettere, e di respirare qualcosa che sia diverso da quel nauseante profumo per uomini.-
Risero entrambi.
-Insomma è andata bene, dico. L'hai firmato il contratto-
-Oh si...- rispose Hermione, ma nelle sue parole c'era una nota di sarcasmo.
-Ma non so se è stato più un bene o più un male per me.-

Daniel si accigliò.
-E perché mai?-
-Lavorerà con me l'essere più odioso della terra-
-Ti riferisci a Draco Malfoy?-
-Già..-
-Che buffo nome vero? Draco..-
-Si, l'ho cominciato ad odiare dal tempo di Hogw.. Ehm ,Scuola...-
-Ah, capisco..-

Lo conosceva da poco Daniel, ma già le stava si simpatico. Non capiva perché stesse confessando i suoi problemi ad un conoscente, ma forse lo faceva per il bisogno di sfogarsi. A casa Ron non l'avrebbe capita per lo stato in cui si ritrovava.
-Penso che adesso tornerò con gli altri-
-Va bene-
Hermione si alzò e si incamminò verso il buffè.


                           ***


•Londra Babbana, Studio Filmatografico; Ore 8:30 p.m.


Si salutarono tutto con baci e abbracci, come se fossero amici da una vita. Hermione non vedeva l'ora di arrivare a casa e buttarsi sul letto, perciò diede a tutti i suoi saluti e si dileguò furtivamente. 

-Non così in fretta, Granger.-
Una braccio si frappose tra lei la porta d'ingresso.
Era Matthew, e per un attimo credette che fosse l'odioso Malfoy. 
-Si?- gli si rivolse cercando di non far notare la fretta che aveva di andarsene. 
Lui le mise in mano un pacco di fogli sostanzioso.
Hermione lo guardò interrogativo. 
-È il tuo copione.- le spiegò sorridente.
-Leggiti le prime pagine. Noi ci rivedremo qui domani l'altro alle 9:00 di mattina per le prime prove.-
Ammiccò e poi sparì dietro il primo angolo. 
Hermione si ritrovò sola con quei fogli in mano che la impicciavano.

Aprì la porta con difficoltà, e per sua grande sfortuna, la pioggierellina passeggera si era appena trasformata in una vera e propria tempesta, e non aveva l'ombrello. Si soffermò sotto il portico, a valutare le varie opzioni.
-Serve un passaggio, Mezzosangue?- Hermione si voltò di scatto e Malfoy era dietro di lei con un ombrello nero in mano.
-No, grazie- asserì, e si rivoltò.
-Oh, andiamo. Non fare la sostenuta, ti accompagno alla macchina-
-Non voglio starti a sentire un minuto di più, Malfoy. È la pioggia non mi disturba affatto.- 
-Ah no?- 
-No, guarda e vedrai-

Lei, pur di non dare soddisfazioni a Malfoy, si buttò sotto la pioggia incessante e corse verso il parcheggio. Cercò la sua macchina, ma come se non bastasse, non trovava le chiavi.
-Eccole!-
Ma per poco non le caderono nelle fogne. 
Aprì lo sportello e vi si fiondò dentro. 
Accese il motore, o per meglio dire, ci provò soltanto.
La macchina non si accendeva e non dava segno di vita.
-Andiamo...-
Ma nulla, emetteva solo sbuffi e raschii. Era a secco.
-Merda.- 

Hermione si lasciò cadere sul sedile, sfinita. La pioggia tamburellava sul cofano e non intendeva smettere.
Qualcuno bussò al suo finestrino. E lei trasalì. 

Era di nuovo Malfoy, coperto da un gigantesco ombrello nero. 
Abbassò il finestrino, irritata.
-Allora? Ci hai ripensato?-


~


La macchina di Draco era molto grande e lussuosa, e la figura fradicia di Hermione stonava con tutta quell'eleganza.
I Malfoy avevano anche un autista, perciò lei e Draco si accomodarono dietro.
Le faceva un certo effetto stare a così poca distanza da lui, ma non aveva avuto scelta. 
Nelle condizioni in cui si trovava non poteva permettersi di rifiutare il passaggio.

-Il Carro Attrezzi verrà a ritirare la macchina stasera stessa.- informò l'autista, che si era dato gentilmente la pena di occuparsi del problema. 
-Il carro che?- domandò Draco.
Il maggiordomo lo guardò sconcertato. 
Lui capì che si trattava probabilmente di un aggeggio dei Babbani e lasciò perdere. 

-Dove vi porto signori?-
-Lincoln Street numero quaranta, grazie.- disse Hermione. 
-E quindi tu abiti qui..- abbozzò Draco mente l'auto partiva. 
-Si.-
Silenzio.
-Hai già dato un occhiata al copione?- chiese per rompere il silenzio Draco. 
-No.- tagliò corto l'altra.
-Come siamo acidi stasera.-
Lei non rispose, la conversazione poteva anche non continuare per lei. 
Apprezzava il fatto che Malfoy avesse avuto il pensiero di offrirle un passaggio, ma non ne capiva il motivo.

Ed eccoli arrivati. L'auto si fermò sotto casa di lei, che scese con l'aiuto di Malfoy che le tenne l'ombrello sopra la testa.
L'accompagnò fino al portone, dove lei si mise a cercare nuovamente le dannate chiavi.
-Senti Malfoy, non ho idea di perché tu faccia il gentile con me, ma puoi anche risparmiartela. Intendo sottostare a quello che ho firmato nel contratto, e reciterò per questo film.- 
-Oh, Granger, mi spezzi il cuore così-
Disse ironico lui.
-Perché interpreti male le mie intenzioni?- continuò il ragazzo.
-Mm, forse perché ti sei guadagnato l'odio di tutti ai tempi di Hogwarts.-
Rispose ridendo ironica Hermione.
-Mettiamo una pietra sopra il passato, eh?-
-Non ci penso proprio, e adesso ti ringrazio per il passaggio. Buonanotte.-
Gli augurò fredda.
-Buonanotte a te, a dopo domani.-
Il portone gli si richiuse bruscamente in faccia. 


___


Ciao a tutte! Di questo capitolo sono abbastanza soddisfatta,spero che piaccia anche a voi. 
Ripeto: so che ci saranno molto errori, ma non è facile scrivere dal telefono. 
Cerco sempre di buttare giù qualche riga quando posso... 
Recensite se vi è piaciuta, e il prossimo capitolo arriva mercoledì :)

Vi lascio un piccolo spoiler come sempre

"   Un gufo picchiettava alla finestra.
Hermione si alzò barcollando, ancora assonnata per andare ad aprire l'animale che nel becco stringeva una pergamena. 
Aprì la lettera e la lesse. Poi vide che era l'emittente... " 


Alla prossima
 love,

Bianca 
  
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