Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: itsloveforlouis    29/03/2014    5 recensioni
"Questa è la segreteria telefonica di Niall Horan, il vampiro più figo del mondo. Fate quello che cazzo volete dopo quel fottuto bip."
||Sospesa, riprenderò ad aggiornare quando mi tornerà l'ispirazione.||
||NON E' ISPIRATA DA TWILIGHT, NON L'HO NE' VISTO NE' LETTO :) ||
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Amber e Liam potevano apparire fidanzati dalle persone ignare della loro storia.
In realtà, erano semplicemente migliori amici.
Avevano deciso di vivere insieme, dopo la morte dei signori Price, i genitori di Amber.
Il padre di Liam era morto già da diversi anni e la madre lavorava in America, quindi in fin dei conti viveva da solo.
E perché non vivere insieme? Ma sì.
Si adoravano, quasi amavano.
Era amore platonico, il loro. Amore fraterno.
Si era chiusa in se stessa in seguito alle gravi perdite, e Liam era l’unico con cui, occasionalmente, riusciva a mantenere una conversazione che non si limitasse ad uno scambio di “buongiorno”, “buonasera” o “a dopo”.
Il dolce ragazzo castano si alzava ogni mattina verso le sei e mezzo più o meno, cercando di fare quanto meno rumore gli fosse possibile per non svegliare Amber.
Preparava la colazione per la sua principessa, spesso gliela portava nella camera da letto che condividevano, la aiutava a scegliere quale felpa si abbinava meglio con le scarpe.
Amber  non era una modella, certamente. Ma era molto carina.
Eppure lei vedeva in sé stessa sempre qualcosa in meno che alle altre;
Un giorno i suoi capelli erano troppo neri, un giorno i suoi occhi erano troppo marroni.
 
Si sentiva semplicemente meno bella delle altre.
Era insicura, su tutto e per tutto.
Il fatto di aver perso i genitori, forse, contribuiva ad averla fatta chiudere in sé stessa, e non sentirsi più la persona che era prima
Non era poi così timida. Ora che aveva cambiato città con il suo migliore amico, aveva deciso che sarebbe tornata la vecchia Amber, quella divertente.
Liam aveva due anni più di Amber, quindi studiava all’università e intanto aveva trovato lavoro in un ristorante.
 
 
 
 
Pronta per il suo primo giorno di scuola, la mora si stava dando un ultimo sguardo allo specchio quando, dopo tre colpi sulla porta, Liam spuntò sorridente ed allegro come sempre per dare il buongiorno alla sua migliore amica, che a volte chiamava anche sorella.
“Am, vieni giù, ti ho preparato i pancakes.”  L’avvertì. Le lasciò un fugace bacio tra i capelli, seguito da un “oh, sei bellissima” e una carezza sulla guancia.

La ragazza sorrise arrossendo, annuì e afferrò prontamente la mano che Liam le aveva porto, raggiungendo la cucina insieme a lui.

“Vuoi che ti accompagni a scuola?”  Si premurò di chiedere.
Pensandoci, Amber concluse che nessuno l’avesse mai coccolata e fatta sentire speciale come Liam. Nessuno.
“No, tranquillo. Faccio due passi a piedi.” Rispose sorridendo.
 
 
 
Assorta nei suoi pensieri e con i suoi amatissimi DreamTheater in riproduzione,  constatò con molto piacere che la sua nuova scuola non distava molto da casa sua.
Non che non le piacesse camminare, ma non era mai stata una tipa molto atletica.
Tanto è vero che, nelle ore di educazione fisica, inventava puntualmente scuse abbastanza credibili da permetterle di passare la lezione seduta sugli spalti.
Fece caso che quella mattina, mentre varcava il cancello dell’istituto, aveva tutti gli sguardi puntati su di lei.
Non sapendo e non volendo sapere quale fosse la motivazione di tutti gli sguardi puntati su di lei, camminava cercando di evitare di incrociare gli occhi con qualcuno.
Camminava guardando a terra, ma dopo aver urtato contro circa una decina di persone, decise che era il caso di guardare  avanti.
Si pentì dell’azione quando incrociò lo sguardo con due iridi oceaniche, e sentì due braccia che la tenevano per non farla cadere.
“Scusa non ti avevo…”  Il biondino interruppe la frase. Sembrava ipnotizzato dagli occhi marroni di Amber.
“Vista.” Terminò la frase riprendendosi da quella sorta di trans in cui era caduto guardando gli occhi della mora; distolse lo sguardo e lo sorpassò come niente.
“Che tipo strano.” Pensò la ragazza.
Suonò la campanella, distogliendola dai suoi pensieri.
Non riuscì a lasciar correre le occhiatacce che riceveva passando per i corridoi.
La guardavano come si guarda un pezzo di carne.
Volete un autografo?” chiese la ragazza esasperatamente osservata.
Nessuno rispose, rise, la prese in giro o niente di tutto ciò.
Sbuffò.
Prese i libri dal suo armadietto e si recò nell’aula 53.
C’erano giusto 3 ragazzi mattutini che ripassavano le lezioni.
Amber prese posto al secondo banco.
Se ne pentì amaramente 10 minuti dopo, dove scoprì chi era il suo compagno di banco: Era quel ragazzo dagli occhi color cielo.
Il ragazzo andò verso la sua direzione, sorridendo.
Stava per aprire bocca, magari per presentarsi, pensò Amber.
Si ricredette quando lo vide mordersi in modo violento il labbro e stringere convulsamente in un pugno il tessuto della sua felpa.
Sembrava volesse trattenersi da qualcosa, ma da che cosa?
Usò l’altra mano per coprirsi la bocca, come se dovesse sbadigliare.
Il professore entrò e chiese ad Amber di presentarsi. Così lei si avvicinò alla cattedra e notò che quel biondino ancora una volta si mordeva il labbro, e stringeva la felpa con molta forza.
“Bene, io sono il professor Smith. Vedo che ti sei seduta con Horan, perfetto.” Il professore sorrise.
Invitò i compagni di classe ad essere gentili con lei, essendosi accorto della sua timidezza.
La lezione si svolse in modo abbastanza tranquillo, e Amber lodò suo fratello per averla iscritta lì proprio mentre stavano studiando Shakespeare, anche se non avrebbe mai potuto immaginarlo.
Non mancavano di certo gli scatti strani di quel tipo, Horan, ma Amber cercò di ignorarli.
Appena qualche secondo prima che suonasse la campanella, con una velocità incredibile il biondo raccattò le sue cose riponendole nello zaino e scappò letteralmente via.
 
 
Una settimana passata ma gli sguardi persistevano, e Amber poté anche appurare con certezza che il cibo di quella scuola faceva letteralmente pena.
Dopo il primo giorno, quel ragazzo bello quanto strano non si era più fatto vedere.
In compenso, aveva fatto amicizia con una ragazza simpaticissima, l’unica con cui riuscì a scambiare qualche parola.
Ma soprattutto, l’unica che non la derideva per il suo mutismo selettivo.
Proprio in quel momento, la dolce ragazza dai capelli rosso fuoco prese posto accanto a lei al tavolo in mensa.
“Ma ciao, Amber!” squittì la ragazza.
“Hey, Lia.” Sorrise Amber.
In quel momento, l’enigmatico compagno per un giorno di Amber si stava avvicinando a lei.
Evidentemente nella scuola non aveva una buona reputazione, tanto è vero che dopo aver rivolto uno sguardo intimidatorio alla rossa, lei si congedò con un “devo andare”, lasciando Amber in compagnia del biondo.
Si sedette accanto a lei, riavviandole una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio.
La ragazza rabbrividì al contatto con la sua pelle fredda, ritraendosi.
“Hey. L’altro giorno non mi sono presentato, io sono Niall.” Il ragazzo sorrise.
Amber era quasi spaventata da Niall. Faceva finta di non averlo sentito.
“Ti hanno tagliato la lingua?” disse il biondo come una cantilena.
Notò che mentre parlava Niall si avvicinava sempre di più.
Strinse la sua mano attorno a quella di Amber, mordendosi ancora le labbra con nervosismo.
Perché? Perché era come se si trattenesse ogni volta che la vedeva?
Si avvicinò alla guancia.
“Che fai?” chiese la mora.
“Hai un buon profumo.” Si fermò.
“Meglio che vado, se rimanessi qui non resisterei a lungo.” Continuò e le scoccò un bacio sulla guancia, andandosene.
“Non resisterebbe a cosa? Ma che vuole questo?” borbottò Amber, confusa.
Quel ragazzo era un mistero.
Ma lui non si riferiva a ciò che pensava Amber, e neanche a quello che pensate voi.

 
*Angolino autrice*
Saalve c:
Allora, questa è una nuova fan fiction.. ehehe.
Vorrei lasciarvi con il dubbio, ma dal titolo e anche dal banner si capisce benissimo ._.
A proposito, che ne pensate del banner? Ci ho messo 3 ore contate a farlo °w°
Recensite? Mi piacerebbe un bel commentino :D
Passate anche nella mia storia Finché non cala il buio :3
Yeep -Dani xx

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: itsloveforlouis