Two of us
Capitolo 30: “Doing something hot”
La mano si allarga sul suo addome.
Le sue gambe gli circondano la vita.
La bocca si schiude dietro il suo orecchio.
John si appropria del corpo caldo che si contorce sotto
di lui, pensando a quanto fosse freddo fino a pochi minuti fa, e a quanto
invece si stia bene ora, nel suo letto, abbracciati, avvinghiati l’uno all’altro.
Paul
era arrivato a casa sua freddo come un ghiacciolo, eppure era vestito pesante
dai piedi fino alla punta dei capelli: la neve l’aveva ricoperto, quasi fosse
uno dei monumenti della città di Londra.
Le mani di Paul accarezzano le sue spalle e quando John
inizia a muoversi dentro di lui, le stringono, spostandosi poi sulla schiena, avvolgendolo
completamente.
Quando
John gli aveva aperto la porta, il giovane uomo, tutto tremante, col viso
rosso, aveva detto solo, “Che freddo del cazzo.”
Paul si lascia scappare un gemito e porta le mani tra i
capelli di John, cercando famelico la sua bocca.
Allora
John, senza dire nulla, l’aveva attirato dentro casa, cominciando a baciarlo e
poi spogliarlo, per poterlo scaldare nel modo che conosceva lui, perché in quel
momento Paul aveva bisogno di lui e John avrebbe fatto di tutto per Paul.
I movimenti di John diventano più urgenti, più intensi,
esprimono con perfezione il bisogno che lui ha di Paul, e in pochi minuti la
passione scuote entrambi i corpi, facendoli fremere di piacere, l’uno fra le
braccia dell’altro.
Il tempo di riprendere fiato, perdendosi nella visione
dell’espressione beata e soddisfatta di Paul, e John rotola al suo fianco, con
un gran sospiro e si stiracchia, mentre Paul si avvicina a lui e copre entrambi
con un lenzuolo, tirandolo fin sopra le loro teste. Poi, mentre John sorride
per la nuova sistemazione, il giovane seppellisce il naso nei suoi capelli e
inspira il suo profumo. La sua mano sfiora il petto di John, lentamente, e lui
la copre con la sua, facendo subito intrecciare le loro dita. Si volta verso di
lui, osservandolo per un po’, prima di portare una mano sul suo viso e
accarezzarlo teneramente.
“Paul, sei felice?” è la domanda che fuoriesce dalla sua
bocca, prima ancora che lui possa accorgersene.
Paul sbatte le palpebre, colto alla sprovvista, “Che
domanda è?”
“Ti prego, rispondi.”
Ridendo dolcemente, Paul fa appoggiare la sua fronte a
quella di John, “Certo che sono felice, perché mai non dovrei esserlo?”
“Beh, sai, perché non siamo liberi di fare tutto quello
che vogliamo, perché dobbiamo vederci di nascosto e mai alla luce del sole. Perché-”
“John.” lo interrompe Paul, con un dito sulle sue labbra,
“Non dire così. Sono felice ogni volta che sto con te, non importa come.”
“Ma io-”
“Ma nulla, John. Non ho bisogno di nient’altro per essere
felice, solo di te.” continua lui, e con un sospiro scivola sopra John, il suo
naso a un soffio da quello dell’altro ragazzo, “E poi, sai come si dice?”
“Come?” sospira John, accarezzandogli la schiena.
Paul sorride un istante,
prima di sfiorargli la guancia con le dita, “La felicità non è far tutto ciò
che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa (1).”
“E chi l’ha detto?”
“Non lo so, qualche pazzo ubriacone, suppongo.” risponde
Paul, ridendo, “Ma è vero, è come mi sento quando siamo insieme. Desidero ogni
momento che trascorro con te e sono felice, davvero felice se siamo solo noi,
solo noi due.”
Paul si china su di lui per baciarlo teneramente e poi si
solleva solo un po’, per guardarlo, e quando John non sembra voler dire nulla,
ma proprio nulla, allora esclama con un gran sospiro rassegnato, “Dai, dillo.”
“Cosa?” domanda John, perplesso.
“Che sono il solito sentimentalista del cazzo.”
John si lascia scappare una risata e scuote il capo,
prima di ribaltare le posizioni.
“Veramente stavo pensando che siamo due sentimentalisti del cazzo.”
“E’ perché stiamo invecchiando.” afferma Paul, lasciando
che il suo sguardo si perda nei capelli di John che ora si intrecciano con la
sua mano.
“Può darsi, ma quello che hai detto prima è vero. Anche
io sono felice se siamo in due.”
Paul arriccia il naso, con l’improvviso bisogno di
correggere John, mentre avvolge le braccia intorno al suo collo.
“Noi due.”
(1)- citazione di Friedrich Nietzsche.
Note dell’autrice: oh siamo alla fine, ma proprio fine fine.
Bene, allora, questa
purtroppo non è una flash, ci ho provato, ma dovevo ritrarre qualcosa di caldo
e nello stesso tempo che avesse un senso di chiusura della raccolta. Ecco
spiegate le ultime due parole di Paul, che ci portano al titolo della raccolta.
Spero di essere riuscita a descrivere una scena d’amore
nei limiti del rating arancione. Volevo proprio evitare di dover cambiare il
rating alla fine. :’(
Ringrazio molto kiki che ha
corretto tutti i capitoli, chi ha inserito questa raccolta tra i preferiti,
facendola entrare nelle più popolari, ma soprattutto chi l’ha seguita
affettuosamente, come ringostarrismybeatle, lety_beatle, Chiara_LennonGirl e
miharu87, che mi hanno sempre riservato parole di incoraggiamento. J
Domenica prossima pubblicherò una oneshot
a cui sono molto affezionata. E intanto porto avanti la scrittura della AU,
così da poterla cominciare al più presto.
Poi ci sarebbe anche una rossa… ma vedremo. :P
Buona domenica.
Alla prossima
Kia85