L’unica cosa percepibile ai miei sensi era il buio. strinsi i denti per sentire meno il dolore, che sarebbe arrivato da li a poco, ma non successe niente. Provai ad aprire leggermente l’occhio  sinistro, e non vedendo più la mano del ragazzo sul mio collo, aprì anche l’altro. – stronzi..-  dissi notando un graffio che partiva dal polso e terminava sulla parte inferiore del pollice. Bruciava più del fuoco a contatto con la pelle. Il sangue scuro aveva lasciato chiazze ovunque. Il mio corpo esanime non si trovava più sospeso a qualche millimetro da terra, ma sullo schifoso pavimento del treno. La gente si era posizionata intorno a me, rubandosi la mia aria. Alla vista della pozza di sangue sotto la gamba sinistra, persi i sensi.                                                                                                                                                                             –ehi..- silenzio.- ehi Olive, mi senti? svegliati..- la voce non mi era familiare. Il cervello mandava piccoli segnali alle palpebre ordinandogli di aprirsi, ma esse si rifiutarono. Poi il cervello mandò un ultimo segnale e le palpebre finalmente si sollevarono. – come stai?- buttai un occhiata prima alle ferite, che erano state ricoperte da dei pezzi di stoffa appartenenti a qualcuno la intorno, poi alzai lo sguardo. Il ragazzo misterioso era chino su di me, e la sua mano era poggiata sulla mia guancia. – scusa.. scusa.. è tutta colpa mia..- mi accarezzò con delicatezza. Chiusi gli occhi, e quando li riaprì lui non c’era più. Cosa voleva dire con “è tutta colpa mia?” riuscì a sollevarmi grazie all’aiuto di una di una signora, e mi appoggiai a due sedili. – tra un po’ arriveranno i soccorsi, se ne sono andati.. non ti daranno più fastidio- ci credo poco. La luce era tornata. – Cos’è successo? Come mai se ne sono andati?- domandai alla signora.- Oh. Hanno capito che qualcuno era riuscito a chiamare aiuto e sono spariti.. erano degli ottimi illusionisti.. pareva tutto.. così vero- Era tutto vero, quale illusionista sarebbe stato in grado di bloccare un intero treno, spengendo le luci con un solo “snap”. La signora si alzò e se ne andò, lasciandomi rapire dai miei pensieri.                                     Credo di essermi addormentata… mi girava la testa. La gente era ancora un po’ sotto shock, ma non mancava quel brusio di sottofondo. Un rumore interruppe la “ quiete subito dopo la tempesta”. Tirai un sospiro di sollievo, quando, affacciandomi al vetro,  vidi la sirena dell’elicottero dei Carabinieri, accompagnato dall’ ambulanza e dalle auto della polizia. – alleluia.- Dissi alzandomi con molta cautela per cercare di non riaprire le ferite. I poliziotti sfondarono le porte ed entrarono come formiche in un formicaio quando il pericolo incombe. Entrarono nel vagone con le pistole alzate, si guardarono intorno, poi mi videro, abbassarono le armi e si avvicinarono.- Cosa ti hanno fatto, cara?- chiese un poliziotto più simile ad un hobbit che ad un essere umano. – Non lo so con precisione… credo di essere svenuta..- l’ uomo alzò lo sguardo e rivolto al resto delle persone, si schiarì la voce – Non dovete più avere paura, adesso ci siamo noi qui! E se decidessero di tornare..- alzò la pistola e la caricò -… troveranno una bella sorpresa- .