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Autore: Selhin    08/07/2008    2 recensioni
La mia prima FF, un pò tanto vecchiotta///Corro, inciampo, riprendo fiato e ricomincio a correre…Il mio obbiettivo, l’infermeria…Là dove Lei sta dormendo. Si ne sono convinto, Lei sta dormendo… Deve dormire! Non può. Non può essere morta!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partenza verso le stelle

Ciao a tutti!!! Nuovo capito di questa ficcy…ancora una volta tratto dal punto di vista di Squall…un’altra cosa, spero di aver riprodotto bene lo strano linguaggio del dott. Odine ^^’ non è molto semplice…ringrazio tantissimo Jael che ha il coraggio di recensirmi questa fic ^^ grazie mille, chissà perché non ti piace Rinoa, ho notato che è una cosa comune. Io invece l’adoro, per me è una delle poche protagoniste che ha un minimo di carattere…ma vabbè punti di vista ^^ ed anche io ho sempre avvertito il loro amore palpabile…

Grazie ancora a tutti, ma ormai credo non abbia più senso chiedervi di recensire ^^’ tanto…

Un bacio grande!!!

Selhin

 

 

 

 

Partenza verso le stelle

 

 

 

 

 

  E’ poco che ho ripreso i sensi. Ho la mente annebbiata, confusa, e un mal di testa insopportabile. L’unica cosa che ricordo è il nostro arrivo a Esthar.

Ma dopo?

Ah si, siamo scesi con quella grande ascensore.

E poi?

Poi siamo svenuti, per l’ennesima volta. Ellione ci ha rimandato indietro, credo però che questa fosse l’ultima volta. Finalmente Laguna è riuscito a trovarla, e forse adesso, lei ha scoperto quello che voleva. Forse ha capito. Ma anche io adesso devo capire, ed ho bisogno di lei.

Ecco perché devo trovarla.

  Mi tiro su a sedere, lentamente. Oddio che dolore alla testa.

Mi guardo intorno, confuso. Intravedo la sagoma di Zell, ancora dormiente. Accidenti, russa pure. Più in la c’è Selphie, china su Irvine, mentre Quistis se ne sta in un angolo ad osservare il luogo in cui ci troviamo.

Dopodiché mi volto nell’altra direzione turbato, alla tua ricerca. Ed eccoti li, appoggiata ad un muretto, muta e fredda come prima. Probabilmente è stata Quistis a metterti li.

Improvvisamente sento la sua voce esclamare - Oh, finalmente uno si è svegliato! - mi volto verso di loro e Selphie mi guarda accigliata - Tutto bene? Com’è andata nell’Altro Mondo? -

Annuisco alla sua prima domanda e do la risposta veloce che finalmente Laguna ha trovato Ellione.

Parte un’esclamazione euforica dalla moretta, la solita esagerata, mentre ai suoi piedi Irvine riapre gli occhi, seguito da Zell.

Dopo aver constatato che stiamo tutti bene, iniziamo a domandarci dove ci troviamo.

  - Bè, ad ogni modo è parecchio che siamo qui.- dice seria Quistis, incrociando le braccia.

  - Già…- rispondo non direttamente a lei -…probabilmente sanno della nostra presenza, si faranno vivi a momenti.-

Come finisco la frase, l’enorme portone davanti a noi si spalanca. Ne compaiono un paio di uomini, vestiti con tuniche dai colori chiari. Un abbigliamento davvero bizzarro.

Ci osservano incuriositi, e noi restituiamo loro lo stesso sguardo, poi uno si decide a parlare.

  - Chi siete? - domanda uno con tono atono. Se non altro, non vogliono perdere tempo. Ma prima che possa parlare Edea mi precede.

  - Sono la strega Edea, e questi sono Seed. Sono venuta per vedere il dott. Odine.-

L’uomo la osserva per qualche altro istante sospettoso - Io sono il suo assistente. Seguitemi.-

 

 

  Mi carico nuovamente Rinoa sulle spalle, e ci guida attraverso l’enorme porta in metallo. Ci ritroviamo, subito dopo, ad osservare la città incantati. O meglio. Gli altri sono incantati, io sono solo un po’ stupito. Certo, è una città molto bella. Le strade sono molto particolari, si sovrappongono le une alle altre, d’un blu acceso, e traslucide. S’intrecciano in una miriade di sentieri che colorano e donano alla città un aspetto alquanto fanta-tecnologico Nel centro della città, sorge imponente, un grande palazzo di cui scopriamo essere il Palazzo Presidenziale dall’assistente in tunica bianca.

Ci guida verso di esso, attraversando le lunge strade con una specie di ascensore, che sfreccia all’interno di “ grossi tubi colorati “ come li ha appena definiti Selphie.

Infine, finalmente, giungiamo in questo fantomatico palazzo.

Stiamo aspettando questo famoso dottore, che sono sicuro di aver già sentito, nella sala d’aspetto. Ho sdraiato Rinoa su di un divanetto, e osservo la stanza in cui ci troviamo.

Ancora mi sembra così strano che siamo riusciti ad arrivare a Esthar, e che tra poco potrò vedere Ellione finalmente.

La porta in fondo alla sala, si apre automaticamente, e ne compare un uomo di piccola statura. Ha i capelli scuri raccolti in un codino all’insù, e uno strano abbigliamento. Molto strano. Ma ancora più strano è il modo in cui parla, con un accento forte, da risultare quasi ridicolo e incomprensibile.

Edea gli sta spiegando la sua situazione, e che vorrebbe essere privata dei suoi poteri magici. Lui sembra ascoltarla con poca attenzione.

Si volta, e attraversa la stanza, diretto verso Rinoa. La osserva per qualche istante incuriosito, poi chiede - E qvestà ragazzà? -

Mi avvicino a lui - Si chiama Rinoa. Dopo aver combattuto contro Edea è svenuta, e da allora non si è più svegliata. E’ fredda, immobile…- lui mi guarda come se sapesse di cosa parlo. Ha uno strano sguardo quest’uomo. D’improvviso mi ricordo di averlo già incontrato, mentre vestivo i panni di Laguna.

  - Sono qui per vedere Ellione, lei saprà cosa fare.- aggiungo dopo. Lui annuisce, come a parlare da solo.

  - Và bene…- dice alla fine -…ti permetterò d’inkontràre Ellione. Ma primà, voglio fàre kontrolli su ragazzà! -

Faccio per replicare ma lui mi precede - O qvestò, o nienten…-

Alla fine annuisco, poco convinto. - Va bene, ma non deve accaderle nulla. - dico con un tono minaccioso.

  - Trvanqkuillo! -

Si volta verso Edea e gli altri, e ci da appuntamento in un luogo che si chiama Lunagate. Non ho idea del motivo per cui Ellione dovrebbe trovarsi la, ma non importa.

Ormai sono arrivato fin qui, ed andrò avanti in qualunque modo con qualunque mezzo.

 

 

  Non sono molto sicuro di aver fatto bene a lasciare Rinoa nelle mani di quell’uomo.

Insomma, nemmeno lo conosco. So che è un dottore eccetera, ma non si sa mai. E se le facesse qualche strano esperimento? Non mi sorprenderei troppo.

  - Ehi, Squall! - è Selphie che mi urla - Ti muovi? -

Mi affretto a raggiungerli. Abbiamo deciso di fare un giro per la città, visto che abbiamo tempo da perdere. Cioè, hanno deciso loro. Io mi sono limitato a seguirli, anche se poi sono io che dovrei decidere. Insomma, sono o non sono io il capo qui?

Ma tanto è inutile, Selphie voleva fare un giro tra questi “ negozi favolosi “ e Zell e Irvine le han dato man forte. Dopo ci si è messa Quistis, dicendo che un piccolo giretto non poteva farci male, e che tanto, a sentire l’assistente del dottore, la via Commerciale era di strada all’uscita della città.

Così adesso siamo dietro a Selphie e ai suoi acquisti.

Ma insomma, siamo in missione speciale, e loro pensano ai negozi?!

Che mestieraccio il mio. Mi sento così ridicolo a volte.

Edea è rimasta con il dottore, che le ha promesso di risolvere in fretta il suo problema.

Chissà come si fa a togliere i poteri da una strega, senza ucciderla?

E chissà se quella specie di dottore riuscirà a capire cos’ha Rinoa. Magari viene fuori che non c’è alcun bisogno di Ellione e che può risolvere lui il problema.

Mah, meglio che non m’illuda troppo.

Osservo gli altri, sono così spensierati. O almeno, così sembrano.

Forse cercano solo di tirarsi su, cosa che servirebbe anche a me. Come diresti tu, non serve a nulla essere così cupi. Hai ragione, ma non posso farci nulla. Sono preoccupato. Ho paura davvero per te, vorrei solo che ti svegliassi il prima possibile.

Credo che mi capiresti, e forse, saresti nelle mie condizioni se al tuo posto ci fossi io.

O forse m’illudo anche qui?

Senza accorgermene siamo giunti all’entrata della città. Ci voltiamo a guardarla, in tutto il suo splendore. Poi, dandole le spalle, ci allontaniamo.

 

 

  Arriviamo al Lunagate dopo mezza giornata di cammino. E’ vero, ci abbiamo messo un’enormità di tempo, ma “ qualcuno “ e non faccio nomi, aveva speso tutti i soldi, e così non abbiamo potuto affittare una macchina.

  - Selphie cavolo, dovevi proprio spendere tutti i soldi in cavolate? - per l’ennesima volta Zell si sta lamentando della fatica del tragitto, con la colpevole, accusandola.

  - Delle pozioni, code di fenice e elisir ti sembrano cavolate? - ribatte lei per l’ennesima volta - Ho fatto solo provviste per non morire! -

  - Che però, ne abbiamo già sprecato la metà, con tutti i mostri incontrati durante il tragitto.- conclude Quistis, sfinita.

Irvine se la ride, ed io non so più cosa fare. Forse dovrei fare come lui, ridere per non piangere.

  - E basta! Vi ho già chiesto scusa mille volte! -

  - E chi ti ha detto che mille volte bastano? - continua Zell imperterrito.

Li guardo, sfinito. Non li sopporto più.

Entro attraversando la porta automatica a vetri, e ci accoglie una signorina in camice bianco.

  - Voi siete i Seed? - domanda guardandoci. Chissà come le appariamo, poverina. Stanchi, sporchi, sfiniti. Non proprio nel migliore dei modi.

Potevamo far meglio. O peggio.

  - Si, siamo noi. - mi sento rispondere. Chissà da dove mi è tornata l’energia?

  - Prego, da questa parte.-

Sento un rumore alle mie spalle. Mi volto, ed è Angelo, il cane di Rinoa. Mi corre incontro, come a volermi riferire un messaggio.

Mi accuccio accanto a lui, e lo accarezzo sul muso.

Stai tranquillo. A Rinoa ci penso io gli dico mentalmente, e la cosa strana è che lui sembra capirmi.

Mi alzo e seguo gli altri, che nel frattempo hanno seguito la signorina nella stanza accanto.

Ci dicono che andrò nello spazio. Che Ellione si trova la in questo momento.

Hanno sistemato Rinoa in una capsula,e devo scegliere chi portare con me nello spazio.

  - Io resto, voglio proteggere Edea. - sta dicendo Zell. Mi guarda implorante, come ogni volta che devo formare l’altro gruppo.

E va bene, questa volta lo accontento.

  - Va bene. Quistis viene con me…- dico, e noto lo sguardo di Zell -…e Zell, guiderai tu il gruppo che resta.- aggiungo. E lui inizia sa saltare più esaltato che mai.

Avrò fatto bene?

Li guardo ancora, chissà, la prossima volta che li vedrò tutto si sarà aggiustato, forse.

Ci salutiamo con lo sguardo, poi mi volto, e entro nella capsula.

Sento uno strano freddo avvolgermi, e di colpo mi viene sonno. Ma prima di addormentarmi, rivolgo il mio pensiero a te, e a cosa ci capiterà una volta lassù.

Fra le stelle.

 

 

   
 
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