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Autore: Yoan Seiyryu    08/04/2014    2 recensioni
[ Loki/Sigyn + accenni alla Thor/Sif]
Il Regno di Álfheimr è afflitto dai soprusi dei Giganti di Ghiaccio che per anni si sono abbattuti con violenza sul Popolo dell'Alta Foresta. Odino stringerà un'alleanza con Álfheimr sancita attraverso le nozze combinate tra suo figlio Thor, legittimo erede al trono di Asgard e Sigyn, figlia del Lord di Alta Foresta. Lady Sigyn si troverà ad affrontare una nuova vita alla corte di Asgard, fin quando non comprenderà che il suo futuro sposo è in realtà innamorato di un'altra donna, la guerriera Sif. Nel contempo stringerà amicizia con Loki, il quale la userà a proprio piacimento per far decadere il fratello ed appropriarsi del trono. Su Sigyn cadrà una maledizione che scatenerà una nuova battaglia tra i Giganti ed Asgard.
Le vicende partono dal precedente esilio di Thor al ritorno di Loki dopo aver tentato di asservire la Terra.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VI - Sunset 




 
SigyN 

 
Durante i primi giorni della mia permanenza ad Asgard trovavo sollievo nell’aprire gli occhi al sorgere del sole, svegliandomi con il cielo illuminato dalle mille sfumature d’ambra. Mia madre era solita raccontarmi, quando ad Alta Foresta si conservava un clima mite, che i miei capelli avevano il colore delle albe e dei tramonti. L’oro ricamava una chioma che recava invidia al sole. Ma da diverse settimane a questa parte non riuscivo più a godere dell’incanto mattutino ed ogni alba che si susseguiva diventava vuota, meno intensa, priva di ogni bellezza. Quando l’abitudine tende ad incontrarsi con la bellezza essa finisce per sfiorire e perdere la propria importanza. Mi avevano insegnato a trarre beneficio dall’abitudine, dalla vita ripetitiva a cui sarei andata incontro e sorridere in ogni caso, persino gioirne. Eppure non vi era modo, ormai il sole che sorgeva alto su Asgard non era più in grado di riscaldarmi gli occhi e quel giorno nemmeno mi avvicinai alla finestra per osservarlo. Mi sentivo sgretolare poco a poco all’interno di un letto troppo grande e freddo, privata delle compagnie che mi ero costruita nella mia casa natia. La solitudine non mi aveva mai spaventata e la consapevolezza stessa che un giorno avrei affrontato il mio destino mi consentì di non creare amicizie durature e profonde, non potendole conservare che per un tempo misero. Che senso aveva affezionarsi a qualcuno, sapendo di doverlo lasciare poco dopo?
Così ancora una volta piombai giù dal letto, mi rivestii come ero solita fare ed uscii dalle mie camere intenzionata a riprendere la mia ricerca.  L’arrendevolezza non faceva parte del mio carattere.
Prima di introdurmi nella biblioteca decisi di accostarmi ad una delle terrazze che si affacciavano ai giardini, quando gettai lo sguardo al di sotto mi avvidi della presenza di Thor e dei suoi compagni, intenti a destreggiarsi con le armi in un allenamento che doveva essere appena iniziato. Erano soliti proseguire la loro attività sul Ponte Ygsdar, ma per quel giorno avevano deciso di cambiare rotta.
- Lady Sigyn! – la voce di Ygritte si introdusse tra i miei pensieri e fui costretta a voltarmi per incontrare il volto gioioso della mia dama di compagnia. Si avvicinava di gran lena e i boccoli rossi ondeggiavano con naturalezza sulle spalle.
- Ho fatto visita alle vostre stanze ma quest’oggi siete uscita prima del solito, è una fortuna che vi abbia trovata così in fretta – sorrise e mi si affiancò, portando subito lo sguardo verso lo scenario proposto nei giardini.
I suoi occhi divennero lucidi e armoniosi, le labbra si piegarono in un sorriso nervoso e lieto. Avevo appena indovinato il significato di quell’espressione poiché Fandral era divenuto il centro della sua più completa attenzione.
- Immagino che si stiano allenando per il Torneo dei Nove Guerrieri – le comunicai prima di appoggiare le mani sul parapetto di marmo e congiungerle con eleganza.
Ygritte non ne era affatto sorpresa.
- Proprio così, mia Signora. Persino il vostro futuro sposo ha deciso di parteciparvi.
Inarcai un sopracciglio avvertendo una lieve tortura all’altezza dello stomaco. Ero a conoscenza del fatto che Thor non si sarebbe cimentato nei giochi del torneo, ma che anzi avrebbe lasciato la possibilità di vittoria agli altri validi guerrieri presenti. Quando aveva cambiato idea? Perché non ne sapevo nulla? Quella consapevolezza di ignoranza mi fece stringere i denti e di conseguenza le mani. Potevo sentire le unghie ricercare la carne e graffiarla per smorzare la vaga tristezza che mi aleggiava sul viso.
- Non ne ero a conoscenza, a dire il vero – mi limitai a dire cercando di velare l’improvviso cambiamento d’umore.
Come potevo stupirmi? Incontravo Thor solo durante i banchetti e mentre io trascorrevo le mie giornate in biblioteca o a visitare la città, lui si allenava o dirigeva le proprie campagne insieme ai suoi Guerrieri. Iniziavo quasi a domandarmi se per tutta la vita non sarei riuscita a conoscere il mio sposo.
- Oh - il timbro di voce di Ygritte mutò radicalmente ed avvertii il suo sguardo caricarsi di compassione – vi chiedo perdono Lady Sigyn, credevo ne foste a conoscenza. Sono certa che il vostro futuro sposo non ha avuto modo di chiarirvi la situazione.
La gentilezza che emergeva tra le sue parole cercava di assimilarsi al miele, ma nulla avrebbe mutato il mio umore.
- Sì, lo credo anche io – le sorrisi di modo che non si rattristasse a causa mia e volsi nuovamente lo sguardo verso il centro dell’allenamento.
Scorsi Lady Sif sfoderare la spada e al tempo stesso Thor che apriva le braccia come a volerla accogliere a sé, a mani nude, con la sua aria altezzosa e desiderosa di dimostrare di potersela cavare anche disarmato contro la Dea della Guerra.
Le labbra si inclinarono in una smorfia e solo allora mi accorsi che intorno ai due duellanti, oltre ai Tre Guerrieri, sostava anche il Principe Loki. Aveva la mia stessa espressione. Per un attimo sentii il sorriso assalirmi il viso, come se avessi trovato l’unico legame possibile all’interno di un Palazzo che non riuscivo ancora a considerare come la mia casa. I ruggiti del duello spezzarono quel momento di riflessione e mi costrinsi a concentrarmi sui due, in cui Thor insisteva a prendersi gioco di Lady Sif, elegante in ogni movimento ma priva di quiete e pietà. Si muoveva con estrema facilità senza lasciarsi intimorire. Era splendida, così tanto che serrai le labbra senza quasi rendermene conto.
Si accorsero della nostra presenza quando Fandral allungò una mano in segno di saluto e compì immediatamente un veloce inchino in nostra direzione, ma immaginai che quel gesto fosse diretto ad Ygritte, la quale si sbilanciò in avanti per ricambiare. Anche Loki si rivolse verso di noi e potei notare come allungava le labbra in un sorriso affilato, carico di scherno. Preferii ricambiare quello sguardo di sfida con un cenno del capo, composto e disinteressato.
- Lady Sigyn, voi e la vostra dama potreste farci l’onore di raggiungerci?
La richiesta di Fandral giunse inaspettata. Ygritte senza nemmeno attendere il mio consenso mi afferrò per la manica dell’abito ed annuì al mio posto, costringendomi a dover accettare anche contro la mia volontà.
- Ne saremo onorate! – rispose allo spadaccino, affacciandosi al parapetto per dimostrare senza remore la felicità di quella proposta.
Avrei dovuto punirla per quel comportamento sconsiderato. Prendere una decisione che non le spettava, assalire la mia stessa volontà, mia madre certamente mi avrebbe rimproverata. Ma come potevo non gioire della sua medesima gioia? Accordai la mia presenza e ci ritrovammo nei giardini poco dopo per assistere più da vicino all’allenamento.
Thor arrestò per un attimo il duello e mi rivolse un inchino rispettoso seguito immediatamente da quello della compagna, senza però che mi rivolgesse alcuna parola. L’accoglienza di Fandral fu più generosa e ci accompagnò ad una delle panchine di marmo perché ci accomodassimo. Solo io mi sedetti poiché Ygritte non fece altro che seguire lo spadaccino affinché potesse risolvere i suoi improvvisi dubbi riguardanti le regole di un duello.
Lady Sif accusava segni di stanchezza ma non accennava ad indietreggiare, piuttosto si slanciava verso l’avversario con ferocia. Thor pareva quasi prendersi gioco di lei, con quel suo modo di fare saccente. Eppure la guardava in un modo che mi fece tremare. Non mi aveva mai rivolto uno sguardo simile e per un attimo fui costretta a spostare la mia attenzione altrove. In quel momento vidi la figura longilinea di Loki accostarsi a me e sedersi in maniera composta, ma assolutamente naturale.
- E’ sempre una delizia osservare la bella Sif. Mio fratello invece possiede una rudezza tale nel combattimento che svilisce ogni bellezza – si pronunciò lanciandomi uno sguardo in tralice.
Il suono della sua voce non era armonioso ma sprezzante. La celata ironia che possedeva lasciava intendere un certo acume, cosa che iniziavo ad apprezzare poco a poco.  
- Voi sapreste fare di meglio? – domandai.
-Ho la fortuna di sapermi destreggiare con la magia. Ma me la cavo con i pugnali.
Sin dal mio arrivo avevo udito che Loki avesse ereditato i poteri di sua madre e che fosse in grado di creare illusioni.
- La magia ha sempre un prezzo [1] – sospirai, celando ancora quel segreto che ormai stava diventando un vero e proprio fardello – ma vorrei essere molto più che la futura Regina di Asgard. I Nove Regni sono ancora afflitti da molte calamità e mi sento in dovere di proteggerli, scendendo sul campo di battaglia ad esempio.
Interpretai la risata soffocata di Loki come un gesto di scherno e provai un senso di vergogna nell’aver rivelato i miei pensieri.
- Imitare Lady Sif non vi permetterà di diventare come lei. O di acquistare l’interesse di mio fratello.
Avvertii una fitta al cuore e mi costrinsi a nascondere in ogni modo la sorpresa che invece iniziava a sorgere nel mio sguardo. Ancora una volta era riuscito a raggiungere pensieri che non ero nemmeno certa di avere.
Diventare come Lady Sif mi avrebbe fatto guadagnare l’attenzione di Thor. Un’idea assolutamente sciocca! Quasi provavo vergogna per la mia immatura debolezza.
- “E' più facile distruggere che creare ed è molto più difficile legare che sciogliere” [2]. Fu uno dei primi insegnamenti dettati da mia madre e suppongo che sia assolutamente veritiero. Sciogliere il legame tra Thor e Lady Sif potrà sembrare facile, ma riuscire a crearne uno tra voi e mio fratello sarà molto difficile. Io inizio a reputarlo impossibile.
Morsi le labbra ripetutamente. Ripassai mentalmente ciò che Loki mi aveva appena detto e provai un senso di sconforto farsi strada nel mio cuore. Non volevo distruggere né sciogliere alcun legame ma crearne uno nuovo sarebbe stato un lavoro faticoso.
- Perché lo credete? – domandai con un filo di voce.
- Siete eccessivamente schietta per mio fratello. Non che detesti la sincerità, ma la vostra fa parte di quel genere che lascia intendere una determinata intelligenza. Lady Sif possiede una schiettezza diversa e sia lei che mio fratello sono abituati a comunicare senza l’uso delle parole.
- Al contrario di noi due, dunque – mi limitai a pronunciare questa considerazione a voce alta.
In fondo Loki non errava completamente. Comunicare con Thor era sempre stato difficile, mentre avevo già notato ampiamente quanto lui e Sif riuscissero a comprendersi senza far uso della voce. Il loro legame era così profondo, io forse non sarei mai riuscita a costruirne uno abbastanza forte.
- Ad ogni modo vi hanno insegnato a curare le ferite e non a procurarne. Non è sul campo di battaglia che riuscirete a farvi notare da mio fratello.
- Forse questo è l’unico modo che conosco – sussurrai torturandomi le dita delle mani.
Avevo smesso di guardare i suoi occhi verdi poiché non riuscivo più a sostenere il suo sguardo indagatore. Perché d’improvviso il Principe Loki era divenuto il mio confidente? Non avevo menzionato i miei dubbi nemmeno ad Ygritte. Invece ora non facevo altro che mostrarmi debole e fragile agli occhi di quello che sarebbe stato mio cognato.


 
 
LokI



La verità è che la vita di corte iniziava a diventare noiosa e piuttosto deludente.
Disteso sul giaciglio nelle mie stanze avevo appena fatto ritorno dall’allenamento svoltosi nei giardini del Palazzo. Era stato facile cavarsela con Fandral, l’uso della magia in fondo non era sempre evidente e certe vittorie le avevo ottenute senza eccesivi sforzi senza che alcuno se ne accorgesse.
Osservavo il soffitto e ascoltavo i battiti del cuore, regolari e calmi. Il respiro non accennava ad aumentare ma manteneva un equilibrio stabile.
Ancora una volta mi ero lasciato coinvolgere dalle conversazioni con Lady Sigyn che ormai iniziavano a diventare più frequenti. Non mi interessava affatto del suo desiderio di rivalsa, né dei sentimenti feriti nei riguardi di un matrimonio di convenienza che non avrebbe portato felicità a nessuna delle due parti.
Semplicemente non facevo altro che ricamare un po’ di tempo prima della prossima battaglia. A giorni il Re degli Dèi ci avrebbe affidato una nuova missione e nell’attesa avevo modo di conoscere la mia futura cognata, una mente acuta e sincera forse mi sarebbe tornata utile.

 



 


Note: 

[1] Cit. Once upon a time
[2] Cit. Bleach








NdA: 

Ed ecco qui la VI one-shot! 
Bene, dalla prossima si inizia ad entrare di più nella trama. Poco a poco ci avviciniamo al nucleo centrale, per ora ci sono solo momenti di vita quotidiana in cui Loki e Sigyn hanno occasione di parlare e confrontarsi. 
Spero di riuscire ad aggiornare regolarmente almeno una volta ogni settimana/due settimane. 
Grazie a tutti coloro che continuano a seguire!
   
 
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