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Autore: Disincanto294    09/04/2014    7 recensioni
Hermione lascia il suo lavoro al Ministero della Magia per occupare una cattedra libera alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts diretta dalla Professoressa Mc Granitt, diventata ufficialmente Preside dopo la morte di Albus Silente e la fine della Guerra.
Qui conosce alcuni nuovi insegnanti e ne ritrova di vecchi..primo fra tutti il cinico Professor Piton, miracolosamente sopravvissuto al morso del serpente Nagini.
Potrebbe nascere qualcosa tra i due colleghi?
Nuova Hermione/Severus dal rating variabile :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 17 - Nuovi gusti, nuovi sapori

 
21 Dicembre 2001




 
L’aria è fredda.
Le stelle quasi invisibili nel cupo cielo bulgaro.
Nubi grigie oscurano la visuale.
Sono cariche di pioggia.
E probabilmente pioverà.
Presto o tardi.
Ma non mi interessa.
Non ora almeno.
Continuo a camminare tranquilla.
Nel mentre osservo i contorni della città.
Sofia.
Bellissima.
E intanto il rumore dei miei tacchi fa eco sull’asfalto.
Tutto intorno silenzio.
Come se qualcuno avesse lanciato un Muffliato intorno a noi.
O come se il mondo si fosse fermato all’improvviso.
E in effetti sembra non esserci nessuno in giro.
A parte noi.
Io e Severus.
Che attraversiamo la città.
Ci guardiamo intorno.
Imprimiamo nella nostra mente i ricordi.
I ricordi di questi giorni a Sofia.
2 soli giorni.
Tra conferenze e dibattiti.
Tra cibo, buon vino e personaggi illustri.
Tra battibecchi, massaggi e baci.
E forse dovrei smetterla di pensarci.
Dovrei smettere di ricordare.
Ma è tutto dentro la mia testa.
Tutto scolpito sotto il mio nido di ricci.
Tutto.
Ogni singola cosa.
La sua pelle tiepida sotto i palmi delle mie mani.
Le cicatrici a marchiare la sua schiena.
Il suo respiro caldo sul mio collo.
Le sue labbra che sfiorano la mia guancia.
Le dita che accarezzano la pelle arrossata.
E i suoi occhi.
Così neri e apparentemente vuoti.
Solo apparentemente.
Perché c’è tanto là dentro.
C’è acqua all’interno di quei pozzi.
Ce n’è tanta.
E non si trova neanche tanto in fondo.
Basta solo andare avanti.
Basta solo non fermarsi.
Basta solo attraversare lo specchio.
Quel meraviglioso specchio di cristallo scurissimo.
Tanto profondo e tanto scuro da far invidia al Lago Nero.
E’ tutto là.
E a furia di passare il tempo con lui, l’ho capito.
A furia di osservare i movimenti del suo viso, l’ho capito.
E ho visto ciò che c’è là sotto.
Ho visto tutto.
Ogni singola emozione.
Giocano riverse su quello specchio d’acqua.
E si nascondono quando mi accorgo di loro.
Una ad una spariscono.
E lui fa finta che non ci siano.
Ma ormai io le ho viste.
E le vedo anche ora se gli lancio un’occhiata.
E’ pensieroso.
Anche lui come me.
Pensieroso e silenzioso.
Ma non solo ora.
Tutto il giorno.
Nonostante l’imbarazzo sia passato.
Almeno così sembra.
Anche se gli eventi di ieri mi tornano ancora in mente.
Prepotentemente.
E vorrei sapere cosa ne pensa.
Vorrei sapere cosa c’è sotto il manto di capelli corvini.
Ed è per questo che gli ho chiesto di non apparire in albergo.
Desideravo tornare a piedi.
Vedere la città era solo una scusa.
O forse non completamente.
Ma comunque ora sembra che io non abbia il coraggio di parlare.
O forse non so cosa dire.
-Sei silenziosa.- mormora improvvisamente senza staccare gli occhi dalla strada davanti a sé.
-Uh, sì, un po’..osservo la città..ho molto da ricordare di questi due giorni..- commento distrattamente tentando di non far trasparire troppo i miei pensieri.
So, però, che non funziona spesso.
O meglio, quasi mai.
Secondo lui ciò che penso ce l’ho scritto in fronte.
A chiare lettere.
Ma forse è semplicemente lui ad essere bravo a leggermi.
Legilimanzia o meno.
-Mi era sembrato di capire che questa non fosse la tua prima visita a Sofia.- replica, sopracciglio inarcato, lanciandomi un lungo sguardo indagatore e speculatore.
Arrossisco improvvisamente.
So benissimo a cosa si sta riferendo.
La mia ‘storia’ con Viktor.
Se così si può definire.
-No, hai ragione, ma ci sono stata solo di passaggio durante il mio soggiorno in Bulgaria. Viktor vive a Šumenzkali.- spiego senza incontrare il suo sguardo. -E’ un paesino sul mare, proprio come Hogsmeade abitato solo da maghi e streghe, e si trova vicino alla città di Varna.
-Dall’altra parte della Bulgaria quindi.- commenta atono e disinteressato.
-Non sapevo conoscessi a memoria la geografia della Bulgaria!- esclamo stupita ridacchiando e osservandolo pensierosa. -Comunque sì, dall’altra parte della nazione. Abbiamo fatto solo una breve apparizione qui a Sofia, per il resto abbiamo..-blatero prima di riuscire a fermarmi e arrossisco violentemente alla vista del sguardo disgustato.
-Risparmiami i dettagli, per piacere!
-Scusa!- esclamo ancora imbarazzata. -Non intendevo dire quello che stai sicuramente pensando, comunque!- tento di discolparmi all’ultimo momento.
Non era mi intenzione dirgli che ho fatto sesso con Viktor.
E poi non è che abbiamo passato le giornate a letto.
Magari lui avrebbe anche voluto.
Anzi, probabilmente, ma le cose non sono andate così.
-Ah no, e cosa intendevi? Intendevi per caso dirmi che avete passato il tempo discutendo di Quidditch?- domanda conoscendo benissimo la risposta.
Sa che non sopporto il Quidditch.
Preferisco un libro ad una scopa.
E odio volare!.
Le battute stupide di Harry e Ron mi tornano in mente.
Quante prese in giro.
E non solo da parte loro.
Hermione Granger ha paura di salire su una scopa.
-Severus io..- cerco di tirarmi fuori dalla brutta situazione in cui mi sono messa, quando improvvisamente qualcosa colpisce la mia attenzione. -No! Guarda!- esclamo afferrandogli il braccio e facendolo voltare verso la fonte del mio entusiasmo.
-Cosa?- domanda lui infastidito inarcando entrambe le sopracciglia e assottigliando le labbra in un’unica e fine linea che pronuncia ancor più i suoi zigomi.
Dall’altra parte della strada una insegna luminosa.
Due coni gelato incrociati alla base.
-Severus!- esclamo cercando di trascinarlo verso la gelateria la cui singola vetrina espone le cassette con i vari gusti.
-No.- stabilisce piantando a terra i piedi.
-Severus, dai! Dai, dai, dai!- esclamo facendo gli occhi dolci come una bambina capricciosa
-Hermione, no.- afferma con voce che non ammette repliche. -Siamo a Dicembre!
-Quindi? Io mangio sempre il gelato a Dicembre!
-I gelati sono fatti per essere mangiati in estate e non in pieno inverno.
-I gelati sono fatti per essere mangiati quando ne si ha voglia!- gli ritorco contro con sguardo serio.
Mi osserva per un attimo.
Le braccia incrociate al petto.
Lo sguardo grave.
Le sopracciglia corrucciate.
-Hai tre minuti, non uno di più.- dice trattenendo le parole tra denti stretti.
-Grazie!- esclamo felice allacciandogli un braccio al collo e dandogli un bacio sulla guancia perfettamente rasata.
Corro via prima che possa aprir bocca.
Quest’uomo è speciale.
Lo so.
E lo so perché tira fuori il meglio di me.
Ogni parte di me.
Anche quelle più nascoste.
Ci sono momenti in cui mostro tutti i miei ventidue anni.
Altri in cui la donna Hermione Granger lotta contro il mondo.
E altri in cui la piccola Hermione si agita per uscire fuori.
Proprio come ora.
Quando il desiderio di normalità è troppo forte.
E la voglia di viverla insieme a Severus è ancora di più.
Perché posso immaginare il suo viso ora.
Il suo formidabile sopracciglio sollevato.
Le sue labbra fini piegate in un leggero sorriso.
E gli occhi neri.
Di cristallo.
E magici.
Mentre mi osserva correre come una pazza.
E quando torno gli regalo un sorriso sincero.
Sorriso che viene ricambiato dal suo cipiglio torvo.
E rido.
Rido di gusto quando gli porgo il suo cono gelato.
-Non credo di averti detto di volerne uno anch’io.- replica mantenendo le braccia incrociate.
-Oh, zitto e mangia, è buono!- esclamo portando gli occhi al cielo e avvicinandogli al viso il cono che viene immediatamente afferrato.
-Paura che te lo spiaccicassi sul naso!?- esclamo ridacchiando e dando un primo assaggio al mio cono cioccolato alle nocciole e frutti di bosco.
-Te ne pentirai, Granger, te ne pentirai!- commenta studiando con un ghigno sul volto il cono stretto in mano. -Cioccolato fondente e..?- dice immergendo velocemente la lingua nella crema verde accanto al cioccolato. -..mela verde?
E’ scettico.
Ma sono sicurissima della mia scelta.
Cioccolato fondente e mela verde.
L’amaro mescolato all’acido.
-Severus, è buonissimo! Fidati di me!
-Tzè!- sbuffa assaggiando finalmente il suo gelato.
Lo osservo mentre continuiamo a camminare.
Solo lui può mangiarlo con il cucchiaino.
Io affondo la lingua e i denti nel gelato.
Lui mangia bocconcini con il cucchiaino.
Mi viene da ridere di nuovo.
-Cosa c’è da ridere ora?- domanda inquisitorio.
-Niente.- commento soffocando la risata ma il sopracciglio di Severus mi fa ripensare alla risposta. -Oh, dai, solo il fatto che mangi il gelato con il cucchiaino! Non si può mangiare un cono gelato con il cucchiaino!- esclamo esasperata ma allo stesso tempo divertita aprendo le braccia.
-Ah, no!? E chi lo dice?
-Naturalmente io! Non c’è gusto a mangiarlo così!
-I bambini lo mangiano come te, Hermione.- commenta con tono divertito continuando ad affondare la bacchettina colorata.
Lo guardo allibita e oltraggiata.
La bocca semi-aperta.
Un braccio ancorato sul fianco.
E l’altra mano salda al gelato.
Una posa da vera Grifondoro.
-Mi stai dando della bambina per caso!?- domando sollevando la voce.
-Mmm..- mormora pensieroso facendo viaggiare lo sguardo lungo tutto il mio corpo, dal tacco delle mie decolleté rosse alla punta dell’ultimo riccio sulla mia testa. -Sì, forse..
-Ah così è!?- chiedo impaziente spostando il peso da un piede all’altro.
-Sì, perché i bambini si imbrattano quando giocherellano con i coni gelato..- mormora avvicinandosi a me. -..ma è vero che le tue labbra sono perfettamente pulite..- termina fermandosi ad una mano di distanza da me.
Sollevo lo sguardo e i miei occhi si posano sui suoi.
Ed è in questi momenti che mi ci perdo.
E’ in questi momenti che il cuore batte più forte.
Le sensazioni e le emozioni si fanno più intense.
E vorrei sentirlo più vicino.
-Solo questo?- mormoro senza fiato reggendo il suo sguardo.
-Sì..- sussurra e improvvisamente una sensazione ghiacciata mi invade il naso e mi fa saltare all’indietro. -Ma per questo si può sempre fare qualcosa..
E solo quando vedo il suo ghigno capisco cosa è successo.
Boccheggio e lo guardo oltraggiata.
E meno male che ero io la bambina!
-Severus!!- esclamo sconvolta mentre lui ride.
Una risata forte e dura.
Come se venisse dal profondo di se stesso.
Probabilmente è proprio così.
L’ho visto troppe poche volte sorridere.
L’ho sentito troppe poche volte ridere.
E ora che lo vedo così mi fa piacere.
Mi fa piacere perché tutto questo l’ho causato io.
E non appena un suo dito va ad acchiappare la crema dal mio naso, sorrido.
E lo poi lo stesso va a nascondersi all’interno della sua bocca.
Quando torna in superficie il gelato è scomparso.
Lui sorride.
Anche io sorrido.
E sono felice.
-Tieni..- dice porgendomi un fazzoletto che prendo gentilmente e con cui mi finisco di pulire.
Lo ripiego e lo infilo all’interno della mia borsetta.
E lui è accanto a me.
Che mi guarda intensamente.
E vorrei capire che cos’ha in testa.
Ma non parla.
Semplicemente mi porge il braccio.
Lo guardo interrogativamente per un attimo.
Poi sorrido e lo prendo a braccetto.
E continuiamo la nostra passeggiata così.
Vicini e uniti.
E così ancora una volta posso perdermi nel suo profumo.
Severus sembra rilassato.
Le spalle ferme ma stranamente distese.
E’ calmo.
Tranquillo.
Rilassato.
Così camminiamo e camminiamo ancora.
Con due gelati in mano che non durano molto.
Fin quando poi lui non rompe nuovamente il silenzio.
-Non sei più una bambina..- commenta inaspettatamente, la voce stranamente calda e molle. -Almeno, quando non ti struggi per avere l’approvazione degli altri, quando non tieni il broncio molestando il tuo labbro inferiore con le labbra perché sei arrabbiata, quando non fai gli occhioni dolci per ottenere il permesso di fare qualcosa che non dovresti..- dice e penso che abbia terminato ma poi a voce bassa aggiunge, pensando che io non lo senta. -..e quando non vai in giro a baciare un professore..
Mi giro immediatamente verso di lui.
E lo guardo male.
-Cos’hai detto!? Io non vado in giro a baciare professori!- esclamo indignata lasciando immediatamente il suo braccio e facendo qualche passo lontano da lui.
Non sono offesa per gli altri miei comportamenti.
So che mi comporto esattamente nel modo da lui descritto.
Ma io non vado in giro a baciare i professori.
Come se fossi una stupida bambina con una cotta.
Con una cotta per un suo professore!
Con una cotta per il Professor Piton.
Severus Piton, Maestro di Pozioni.
-A me sembra proprio così, invece.- commenta secco cercando di nascondere un feroce ghigno che lotta per farsi strada sul suo viso.
So di cosa sta parlando.
O meglio, di chi.
Sta parlando di lui.
Del nostro bacio, quel giorno nel suo ufficio.
Un forte rossore si espande sul mio viso.
Ma cerco di tenerlo a bada e lo guardo accigliata.
-Tu non sei più un mio professore!- esclamo sicura di me stessa incrociando le braccia al petto.
-Insopportabile So-Tutto..- sussurra sotto il respiro.
-Guarda che ti ho sentito!
-Sarebbe stata una piacevole sorpresa se tu non lo avessi fatto.- afferma ancora a bassa voce prima di riprendere a camminare.
Lo guardo per un attimo.
Poi affretto il passo verso di lui fino a quando non lo raggiungo.
-E comunque so che l’hai apprezzato..il nostro bacio..- commento alzando lo sguardo e guardandolo dritta negli occhi.
Il mio sguardo fiero.
Non sono intimidita.
So che ciò che sto dicendo è vero.
Mi ha baciata perché voleva farlo.
Proprio come me.
E l’ha apprezzato.
Esattamente come me.
Lo osservo mentre mi studia, fermo sul posto.
-Tu credi?- domanda provocatorio sollevando un sopracciglio.
-Ne sono certa!- dichiaro sicura di me stessa regalandogli un grande sorriso che acchiappa anche il mio sguardo.
-Se ne sei così sicura..- mormora con un’alzata di spalle riprendendo poi a camminare, e io lo seguo nuovamente.
La discussione non è ancora finita.
Non voglio che finisca.
Voglio che capisca ciò che provo.
Ciò che sento.
Sono un essere umano, dannazione!
Sono fatta di carne, ossa e sangue.
Ma anche di pensieri, emozioni e sentimenti.
Non può far finta che tutto ciò non ci sia.
E quando sto per replicare, è di nuovo lui a dar voce ai suoi pensieri.
Il solito tono di scherno impresso nella voce.
-Naturalmente immagino che tu abbia parlato con il Signor Bailey di ciò che è successo..
Mi blocco improvvisamente in mezzo alla strada.
Trevis.
Perché deve sempre metterlo in mezzo?
Non gli ho ancora parlato.
So di non averlo ancora fatto.
So che devo farlo.
Devo assolutamente parlare con lui.
E lo farò.
-Trevis non c’entra nulla ora!- rispondo infastidita.
-Oh sì che c’entra, eccome se c’entra!- risponde sopprimendo una smorfia e una piccola risata maligna.
-No non c’entra!- ribatto d’impeto, iniziando ad adirarmi.
-Paura della sua reazione per caso!? Non credo che sarà molto contento di sapere che la sua ragazza..
-Trevis non è il mio fidanzato!- ribadisco nuovamente, sollevando la voce, e interrompendolo a metà frase.
-Granger, ci vai a letto!- esclama, quasi frustrato, dando voce a ciò che secondo lui è rappresenta un’ovvietà.
Ma non è ovvio.
Sesso non è uguale a rapporto sentimentale.
Il sesso non è una conseguenza di un rapporto sentimentale.
Vorrei amare Trevis, lo vorrei davvero.
Tutto sarebbe molto più semplice.
Ma non lo amo.
E’ solo una persona speciale.
Speciale tanto quanto Harry e Ron.
-Ma non è il mio fidanzato!- insisto provando a mantenere un tono di voce troppo elevato. -E in ogni caso no, non gliel’ho ancora detto..
-‘Ancora’?-chiede ironico. -Tu non hai il coraggio di dirglielo!- esclama con enfasi facendo un passo verso di me.
-Glielo dirò..- commento abbassando lo sguardo rassegnata.
-Certo.
-Senti, smettila! A te non interessa questa storia quindi finiscila di far finta che ti importi qualcosa!
-Dal momento che l’uomo che hai baciato sono io, la cosa mi interessa eccome!- alza voce puntandosi un dito insistentemente contro il petto.
In quel momento lo guardo.
Vedo i suoi occhi dardeggiare.
E capisco.
Gli interessa.
Gli interessa eccome.
Io gli interesso.
Sì, forse è davvero così.
Forse non è tutto perduto.
Mi ha baciata in fondo.
Gli interesso.
Gli interesso!
Un piccolo sorriso mi increspa le labbra.
Faccio un ultimo passo sino a quando non sono di fronte a lui.
Vicini.
Così vicini.
Appoggio le mani sulle sue spalle.
E continuo a guardarlo negli occhi.
In quegli occhi che amo.
In quegli occhi caldi ed espressivi.
Occhi onesti.
Occhi che dicono la verità.
E ora capisco.
Non sta mentendo.
Gli importa davvero.
Gli importa di me.
-Io ti piaccio, Severus..- dico in un sussurro appena udibile.
Distoglie lo sguardo non appena le mie parole lo raggiungono.
Ma non voglio che molli.
Non voglio che molli adesso.
La mia mano lentamente trova la sua guancia.
E con una leggera pressione i suoi occhi sono di nuovo su di me.
-Ti piaccio..- ripeto, e la mia voce è calma e soffice.
Vedo le sue pupille per un attimo dilatarsi.
E la luce dei lampioni filtrare attraverso essi.
Come la luce della luna sul manto d’acqua del Lago Nero.
-Dannazione Granger, sì!- esclama improvvisamente allacciando le sue braccia intorno alla mia vita e baciandomi. 
Abbandono.
Insistenza.
Pressione.
Calore.
Pace.
E le sue labbra rallentano i movimenti.
Fin quando non resta che un leggero sfiorare di labbra.
Soffice e mite.
E la punta della sua lingua calda sfiora le mie.
Con gentilezza chiede il permesso di entrare.
Chiede il permesso di sentire la mia lingua.
Di assaggiarla.
Di assaporarla.
E chi sono io per dirgli di no?
Il bacio si approfondisce e le nostre bocche danzano.
Una danza leggera.
Lenta e allo stesso tempo sensuale.
E c’è qualcosa di irresistibile in quelle labbra.
In quella bocca.
Qualcosa di meravigliosamente spettacolare.
Ma allo stesso tempo spaventoso.
Perché questo è l’effetto che mi fa l’uomo davanti a me.
Poi un suono strozzato scappa dalla sua gola.
E’ questo ciò che vuole.
E a questa realizzazione il mio cuore batte più forte.
Desiderava baciarmi.
Desidera baciarmi.
I miei occhi chiusi contro i suoi.
I nasi che si sfiorano.
Il suo braccio che circonda la mia vita.
E la mano che accarezza dolcemente la mia spina.
Poi tutto improvvisamente finisce.
Le nostre bocche si allontanano.
E io mi sento improvvisamente sola.
Mancante di quella sensazione che mi sopraffava.
-E’ imbarazzante..- sussurro piano non appena riapro gli occhi e incontro i suoi.
Dolci.
Con una strana luce che non riesco a riconoscere.
Qualcosa che brilla in fondo a quei due tunnel.
Insieme ad un piccolo sorriso che si fa strada sulle sue labbra.
E sorrido anch’io.
Quando sorride è affascinante.
Attraente.
Bellissimo.
E mi perdo nuovamente quando la sua mano trova la mia guancia.
Il suo pollice accarezza lentamente il mio labbro inferiore.
Calma il gonfiore causato dai suoi baci.
Lenisce il desiderio crescente di lui.
-Cosa trovi imbarazzante, Hermione?- domanda con una voce che non credo di aver mai sentito.
Morbida.
Melliflua.
Un piacere per le mie orecchie.
-Il fatto che non so mai cosa dire in questi momenti..dopo che si bacia una persona..- dico, poi inalo profondamente il suo profumo che penetra le mie narici. -Cosa si dice generalmente?- chiedo senza fiato.
Di nuovo quel suo sorriso.
Non è un ghigno.
Non è una smorfia.
E’ un vero sorriso sincero.
-Credo nulla..- afferma piano continuando ad osservarmi attentamente. -Ci si bacia nuovamente..-sospira posando nuovamente la sua bocca sulla mia in un bacio a labbra dischiuse, ma in un attimo è nuovamente via. -..fino a quando non si ha la forza di smettere e non rimane più nulla.
Perché la sua voce è così fantastica?
Perché le sue labbra sono così soffici?
Perché non riesco più a staccarmi da lui?
Ah, giusto.
Perché ci si bacia fino a quando non si ha la forza di smettere.
E non rimane più nulla.
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo due mesi di assenza eccomi nuovamente tra i vivi! Mi scuso innanzitutto con tutti i miei lettori ma purtroppo l'Università chiama e se non studio sono ca**i XD In più ho il pc chesta funzionando malissimo ed è un miracolo che sia riuscita ad aggiornare! E mi scuso anche con chi mi ha mandato messaggi via posta ma non avevo proprio la possibilità di rispondervi!
Bè, spero che il capitolo vi piaccia!:D Quanto è cucciolo Severus??<3 Tra l'altro saluto e mando un bacione a HermioneCH che nell'ultimo capitolo aggiornato della sua bellissima storia (consiglio!) A Strange Love ha inserito una scena in cui Hermione mangia il gelato..sono mesi che avevo in testa questo capitolo, da prima ancora di iniziare a scrivere l'intera storia!, e non potevo proprio cambiarla!
Nel prossimo capitolo (NON SO GUANDO AGGIORNERO'!:() si torna a Londra! Spero che questo viaggetto in Bulgaria vi sia piaciuto!:)
Attendo le vostre recensioni :) P.S.: Provate i gelati DARK/CIOCCOLATO FONDENTE/BACIO insieme a MELA VERDE! E' qualcosa di assolutamente incredibile!
Bacioni,
Disincanto294 (ama Severus da morire!<3)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 
 
   
 
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