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Autore: Elisss394    09/04/2014    4 recensioni
La storia vista dagli occhi di Ron e Hermione.
La storia di due sedicenni che hanno mille motivi per litigare e solo uno per riappacificarsi. Due sedicenni che sono alle prese con i propri sentimenti, che non riescono a gestire.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Era passata esattamente una settimana da quando Hermione aveva avuto l'onore di posare le sue labbra su quelle di Ron. E per Ron, era passata una settimana da quando aveva varcato finalmente il confine che si era creato negli anni tra loro due. Una settimana, per Hermione, da quando aveva seguito per filo e per segno una spiegazione delle lezioni e una settimana per Ron, da quando si era preoccupato di qualcos'altro che non riguardasse quanto Hermione fosse stupenda, Infine una settimana che nessuno dei due poteva passare per i corridoi senza che le persone li aditassero, dicendo
"Quella lì, la bruna, sta con il portiere del Grifondoro, quello con i muscoli e i capelli rosso fuoco!"
"Quello è Ron Weasley, quello del Grifondoro! Dicono che stia insieme alla Granger!"
La parte divertente era che loro non stavano insieme, si erano solo baciati. Era stato un bacio magico, come se fosse stata sotto l'effetto dell'amortensia. Poteva sentire gli stessi odori della pozione, e forse, significava qualcosa. Ma evidentemente non significava lo stesso per lui. Tutto questo perchè lui non aveva lasciato Lavanda o meglio, non aveva parlato con Hermione. Parlare e discutere di quel bacio era tanto fondamentale quanto difficile. Non potevano andare avavnti a sguardi imbarazzati come due quattordicenni rincretiniti. Era arrivato il momento di dare un nome a ciò che erano diventati, perchè ormai, amici non più era la definizione adeguata.

Quella sera, precisamente verso le 10, il corridoio del quarto piano era deserto, ed incuteva una certa paura. Almeno, solo per una povera ragazza già terribilmente in ansia, quel corridoio risultava pauroso. Hermione percorreva quel corridoio che l'avrebbe portata alla fine o l'inizio del suoi sogni. Sembrava quasi che il gelo che sentiva dentro il suo cuore si fosse trasferito anche nell'aria, cosìchè la sua giacchetta non bastava più a risardarla.
Era sicura che avrebbe trovato il ragazzo lì in quel corridoio, visto che si era beccato una punizione per via della sua adorabile ragazza con un voglia irrefrenabile di rimanergli appiccicata come la colla. 
Li avevano beccati mentre si sbaciucchiavano allegramente all'una di notte nella Sala Professori. 
Oltre a farle un male incredibile, Hermione non riusciva a capire perchè mai fossero stati così idioti da scegliere un luogo simile per dar libero sfogo alle loro... attività.
Ma lei non sapeva che l'unico motivo per qui avevano scelto quel posto così affollato era perchè finalmente Ron avrebbe avuto un banalissimo, insulso pretesto per lasciare LavLav e prendersi finalmente la sua Hermione. 
Non gli importava se lei lo avrebbe definito un cretino, o irresponsabile o chissà cosa. Quegli insulti lo facevano sorridere solo se era Hermione a pronunciarli.
E purtroppo per lui, lo aveva capito troppo tardi.

Arrivata alla fine del corridoio, in lontanaza riuscì a scorgere una chioma rosso fuoco che si avvicinava, avidentemente avendo finito il suo lavoro.
Il cuore di Hermione accellerò di botto, e ci volle tutto il suo autocontrollo per non saltargli addosso. 
Di certo, la camicia sbottonata e il viso imperlato di sudore per il duro lavoro, non la aiutavano certo al frenarsi dal saltargli addosso. Sembrava uno di quei babbani che stanno sulle riviste. Ma per sua fortuna, lui aveva preso ad agganciarsi i bottoni della camicia, facendole tornare istantaneamente la voglia di scappare dal suo futuro. 
Finalmente lui si accorse di lei, e diventò rosso come al solito, passandosi una mano tra i capelli. Si fermarono l'uno di fronte all'altro, in completo imbarazzo. Erano settimane che non stavano così lontani. Solo dopo pochi attimi, che a parer di Hermione durarono un eternità, Ron si decise a parlare, ma il tono di voce con cui pronunciò quelle parole, rese la sua frase solo un sussurro sommesso.
"Strano che tu, Prefetto, decida di uscire dalla Sala Comune fuori orario. E' contro le regole!"
Il fatto che lui, anche goffamente, cercasse di far finta che non fosse successo niente tra loro, le fece mancare il coraggio. Avrebbe rovinato anche quel poco che era rimasto, e non era certamente pronta a togliere la cosa più bella della sua vita dalla sua vita stessa.
"Si, credo che sia alquanto surreale. In realtà.... era solo venuta a controllare, in qualità di Prefetto, che tu avessi davvero finito di lavorare e che non fossi impegnato in.. qualcos'altro."
Dannazione! Aveva trovato la scusa più credibile del mondo e aveva fatto un riferimento alla relazione di Ron con quell'ochetta.
Idiota Hermione, idtiota!
Ron parve veramente in imbarazzo, ma si avvicinò a lei lentamente. Riusciva a vedere le sue iridi chiare anche nella penombra del corridoio, ormai illuminato solamente dalle lanterne. Un sorriso imbarazzato si fece largo nel suo viso, il che lo rese incredibilmente sexy.
"Credo che quel qualcos'altro non sia più possibile."
Ok. Ora cosa doveva pensare? Quale domanda doveva scegliere, delle tante che aveva in testa? Quell'affermazione significava che aveva capito a cosa si riferiva lei? E non era più possibile perchè tra loro era finito tutto?
Non era per niente facile pensare a cosa dire, con lui a pochi passi di distanza e un cuore che scoppia. Ma fu ancora lui a parlare.
"Sai, ora che siamo qui, potremmo anche rimanerci"
Cos'era? Un indovinello? Perchè doveva essere così complicato? E per di più, sembrava che lui prendesse sicurezza dalla vulnerabilità o l'imbarazzo di Hermione. Senza che se ne accorgesse lui si era avvicinato ancora di più.
"Non mi sembra una buona idea. Sai, se nel caso arrivasse un professore o Lavan... volevo dire..."
Merda! L'imbarazzo lo doveva proprio evitare. Ma controllarsi e non dire babbanate, non ci riusciva proprio?!
"Lavanda non è un problema, Herm"
Una strana rabbia si impossessò di lei. Come faceva a fare il doppiogiochista senza sentirsi minimamente in colpa? Era diventato tanto macio da potersi permettere milioni di ragazze? Questo era assolutamente troppo!
"Per me Lavanda è un problema. O forse lo sei tu, Ronald."
Per un momento Ron rimase scioccato. Sembrava che gli avessero appena dato un pugno in faccia. Ma Hermione non si fermò.
"Ora hai avuto una ragazza, no? Sei stato in punizione e sei nella squadra di Quidditch. Forte! Sei diventato un cattivo ragazzo? Bene."
"Hermione, forse non hai capito.."
"Oh si che ho capito, Ronald. Tu sei solo un egocentrico.."
"Hermione?"
"..egoista.."
"Vuoi lasciarmi parlar..."
"...stupido insulso insetto.."
"HERMIONE!"
Ron era arrivato a prendere Hermione per le braccia, cercando di fermare la sua furia manifestata dal movimento esagerato di quest'ultime. La guardava dritto negli occhi, a qualche centimetro dal suo viso. Il respiro caldo e rassicurante di lui le faceva venire i brividi. Ma ormai che era riuscito a calmarla per almeno qualche secondo, doveva procedere a spiegarle.
"Hermione, io e Lavanda non stiamo più insieme..."
Hermione rilassò le spalle, cercando nella sua mente un commento abbastanza pungente perchè era sicura che fosse per dedicarsi a nuovi obiettivi.
"L'ho lasciata... per te."
Il colorito di Hermione si accese velocemente, e le vennero a mancare le parole.
"Lo hai fatto per pietà?" sussurrò.
"Assolutamente no." disse lui con dolcezza
"Perchè io non la sopporto?"
"Neanche per questo, l'ho fatto perchè è con te che voglio stare." Ci volle tutto il suo coraggio per dire quelle parole, ma l'effetto che ebbero su Hermione lo ripagò di ogni sacrificio. Ma decise di finire di parlare.
"Credo di essermi innamorato. Tanti anni fa. Forse lo ero da sempre, ma l'ho capito solo 3 anni fa. Ho capito che volevo stare con quella ragazzina saccente che amava tanto i suoi libri e che passava metà del suo tempo a studiare e l'altra metà ad essere la migliore ragazza e strega del mondo magico. Ma ero troppo stupido per accorgermene a tempo debito."
Il gelo nel cuore di Hermione ormai non esisteva più. Neanche intorno a loro. Lei non riusciva a smettere di sorride e ridere come una bambina.
Per un po' Ron rimase in imbarazzo di fronte a lei, che non reagiva alle sue più faticate parole. Poi, tutto ad un tratto, gli aveva gettato le braccia al collo e aveva unito le loro labbra appassionatamente. Il bacio era stato anche migliore dell'altro. Presi dalla passione, lui l'aveva sollevata da terra, e la stringeva a se. E, durante questo bacio speciale, si resero conto di una semplice cosa. Finalmente erano qualcosa di nuovo, che avevano creato da soli durante questi anni. Erano finalmente Ron e Hermione. Erano solo loro due.

  
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