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Autore: FoxFire    13/04/2014    16 recensioni
Cinque ragazzi, tutti con una loro storia, e con la stessa voglia di ricominciare a vivere.
Faranno un percorso, dove incontreranno molti amici, ma altrettanti nemici.
Tante amicizie si distruggeranno ed altre si rafforzeranno.
Una storia di odio e amore, cazzotti e lacrime, tradimento e passione.
Ma con la premessa che... Sopra Le Nuvole, (c'è sempre) Il Sole.
- Dalla storia:
'' Cos'hai li? ''
'' Questo? '' dice lei indicando la macchia nera che si intravedeva dai pantaloni a vita bassa
'' E' solo un tatuaggio. '' continua spostando i pantaloni un po' più giù scoprendo la scritta.
'' Sopra le nuvole, il sole ... Figo, mi piace! ''
'' Ce l'ha anche Nichi, è tipo il mantra della nostra vita. ''
Mentre si guardavano negli occhi, lui le fece un sorriso di quelli che scioglierebbero anche il Polo Nord.
Appoggiò la testa sopra la pancia di lei e rimasero sdraiati a guardare il mare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Envelope


26/08/2016

Nichi's PointOfView
 
Silenzio.
Nell’oscurità di quella stanza.
La luce bianca di quel riflettore.
I miei occhi erano fissi sulla busta rossa che teneva in mano un uomo brizzolato di mezza età col sorriso sul volto da quando era iniziata la gara; cercai di concentrarmi sulle linee di sudore della sua giacca grigio scuro per cercare di non pensare che proprio quell'uomo aveva il potere di cambiare un anno della nostra vita e, di conseguenza, tutti quelli futuri.
Esatto, nostra.
Le mie mani stringevano convulsamente quelle delle due mie migliori amiche: era dal Natale scorso che preparavamo il nostro vincente debutto, otto lunghi ed intensi mesi di sacrifici, risate, pianti e determinazione.
Partecipavamo tutte e tre in squadra insieme: la protagonista era indubbiamente Federica con la sua voce soul che rimbombava nell’aria grazie alla canzone “Warrior” di Demi Lovato. La scelta del brano era più che ovvia, quella canzone rispecchiava perfettamente la vita ed il significato di lottare per ciò che si vuole, come stavamo facendo noi in quel preciso momento.
Giulia, insieme a me la co-protagonista della nostra esibizione, con i suoi disegni che passavano sullo sfondo raccontando silenziosamente la nostra storia, la fatica che abbiamo fatto e la voglia di essere il meglio nelle nostre passioni più grandi.
Ed io, con i passi aggraziati che seguivano perfettamente il ritmo della canzone e la determinazione di chi vuole a tutti i costi cambiare la propria vita.
Erano mesi che passavamo i pomeriggi al parco a provare, mesi che non facevamo che parlare di quel giorno e di quel momento.
Questo concorso si teneva una volta ogni 3 anni nell’immensa Roma, capitale della nostra nazione: la bellissima Italia.
Eravamo molto legate al nostro paese: seppur sempre disastrato in fatto di politica, riusciva ad offrire una cultura talmente ampia che spesso anche la maggior parte degli stessi italiani non riuscivano a cogliere del tutto.
E tra sagre del paese, feste annuali, concerti e chi più ne ha più ne metta, a volte riusciva ad offrire anche grandi possibilità e grandi borse di studio artistiche.
Quella a cui puntavamo proprio noi.
Tre ragazze, ognuna specializzata in un’arte diversa: canto, disegno e ballo.
Tre ragazze che, insieme, si erano messe in gioco mischiando le proprie passioni per creare l’esibizione vincente, o almeno era quello che volevamo ottenere.
Sentivo solo il mio cuore battere.
Tu Tum.
Tu Tum.
Tu Tum.
C’erano più di mille occhi puntati su di noi provenienti dalla platea, ma gli unici che riuscivo a distinguere erano quelli azzurro cielo dei nostri altri due migliori amici, che come sempre erano lì per sostenerci e per farci il tifo.
Chiara, con i suoi occhi da gatta resi tali dalle sue lunghissime ciglia, i quali fanno pensare ad un’anima tormentata che ingannano la realtà: è la persona più leggera e spensierata che io abbia mai conosciuto. Una delle poche caratteristiche esteriori che mi ricordano il suo carattere libero e solare sono forse i suoi lunghi e mossi capelli scuri, soliti poggiarsi sulle spalle in modo elegante; raramente li portava raccolti. Non c’è altro modo di descrivere il suo carattere se non come la regina del divertimento e degli scherzi, insomma, una ragazza che ama la sua vita e prende tutto con il sorriso. Un po’ sensibile e peperina, forse, ed inoltre per niente timida con i ragazzi (eccetto se le fanno perdere del tutto la testa).
E Giovanni alla sua sinistra, l’unica persona che lo chiama ancora così è sua madre: diciamo che è meglio conosciuto come Gio. Un bel ragazzo alto, biondo e sempre disposto a fare qualsiasi cosa per le persone a cui vuole bene. All’apparenza perennemente felice e solare, ma non si possono negare i suoi momenti di debolezza come ogni persona umana ha. È la classica persona che non fa altro che scherzare, anche nei momenti più tristi riesce a strappare un sorriso sul volto della gente, mantenendo comunque un comportamento distinto. Se si vuole passare una serata diversa dal solito, lui è la persona giusta: propone sempre dei “giochi” bizzarri per passare le ore in modi stravaganti, come parlare con l’acqua in bocca fino a che a qualcuno viene da ridere sputando tutto il liquido addosso alla persona di fronte. A raccontarlo in questo modo sembra molto disgustoso, ma avendolo provato, posso affermare che sia molto divertente. Se non sapessi il suo segreto, potrebbe anche arrivare a piacermi.
Alla destra di Chiara c’era una sedia vuota. Non vedendo nessuno ci rimasi un po’ – okay, molto - male, ma quello non era il momento di pensarci troppo, avrà avuto di sicuro un contrattempo con tutti gli allenamenti che era solito frequentare.
Mi girai verso la mia sinistra e vidi la piccola Giuly con una faccia bianca come se stesse per vomitare. Giulia, piccola perché vive in un mondo tutto suo fatto di tempere e fogli bianchi; probabilmente piccola anche per la corporatura molto magra che le donava un fisico pazzesco grazie alla sua altezza di 1,70m, ma nonostante la sua statura provocava negli altri del gruppo un senso di protezione per via del suo carattere estremamente timido con le persone che non conosce. Il suo bel viso era contornato da dei lunghi e lisci capelli di colore castano tendente all’arancino, che vanno a pennello con la forma ovale del suo volto. Nonostante la timidezza iniziale, basta conoscerla meglio ed entrarci in confidenza e per farle dare sfogo alla sua divertente pazzia e vivacità, ma solo se le trasmetti estrema fiducia. Non ha mai avuto un ragazzo, anzi era per lei un argomento quasi intoccabile, non ne voleva sentire né sapere di avere una relazione, al solo pensiero di baciare qualcuno sentiva una stretta allo stomaco. Al contrario di quanto si possa pensare, è una grande amica dell’alcool: la aiuta sempre in discoteca a farla sciogliere e, così, permetterle di sfogarsi e divertirsi.
Mi voltai dopo a destra verso Fede: con i suoi capelli anni ’60 da leonessa, solitamente ricci ma quel giorno piastrati per l'occasione, gli occhi marrone scuro come la sua personalità passionale e a volte anche autodistruttiva. Ha un fisico che non passa certo inosservato, non per l’altezza, ma per quella forma a clessidra che le dà un portamento fiero. Non era grassa, ma non era nemmeno magra, era formosa al punto giusto, con le curve leggermente più accentuate rispetto agli standard di bellezza imposti dalla società. Nonostante le persone le abbiano fatto notare più volte questa cosa con stupidi commenti come “se perdessi giusto quei 5/6 kg saresti perfetta”, lei era in pace con sé stessa e anzi, il suo fisico le piaceva molto. Se dovessi descrivere il suo carattere le prime parole che mi saltano alla testa sono sicuramente timida (ma non troppo), cocciuta e molto - MOLTO -competitiva, si fa mettere difficilmente i piedi in testa da qualcuno. Le piace stare in compagnia e divertirsi, ma non tanto quanto ritagliarsi momenti per stare da sola e dedicarsi a sé stessa, ecco perché la discoteca o qualunque locale o bar affollato non era il suo genere di serata preferita, avrebbe gradito piuttosto un bel film Horror. Non aveva mai avuto problemi con ragazzi, certo, sicuramente non era paragonabile alla scioltezza di Chiara che non trasudava mai un minimo di imbarazzo con nessuno, ma comunque sia se l’era sempre cavata abbastanza bene.
Il mio sguardo si posò sul pavimento e, chiudendo gli occhi, iniziai a ripetermi che anche se non avessi vinto avrei potuto ricominciare comunque una nuova vita.
Non potevo fare a meno di notare quanto eravamo tutte diverse tra noi, ma così unite e legate. Se dovessi confrontarmi con loro, anche per me ci sarebbe una descrizione completamente distaccata da quelle precedenti.
Io, Nicole - Nichi - , ragazza semplice ma complessa, col classico fisico da ballerina pur cenando con pizza e CocaCola almeno due volte a settimana.
I miei capelli mossi e biondo cenere fanno sicuramente contrasto con i miei occhi marrone scuro che troppo spesso attraversavano momenti di Flashback sulla mia infanzia. Una ragazza pronta a tutto per cambiare la sua vita, per cercare di renderla migliore nonostante i soli 17 anni. Non avrei potuto chiedere altro se non allontanarmi con le sole persone che riuscivo ad avere perennemente al mio fianco e a dare estrema fiducia data la mia scarsa autostima, che per troppo tempo ha annebbiato talmente tanto la mia mente da farmi vivere momenti di buio totale che preferisco non ricordare. L’ADHD, di certo, non aiutava. In fondo lo sapevo, che Fede e Giuly stavano partecipando soprattutto per me, e non per loro stesse.
Assurdo. Assurdo come questo aspetto sia così contrario all’altro mio lato, così estroverso, simpatico, sincero, vivace, estremamente altruista e con una voglia matta di uscire e fare casino, insomma, di godermi la vita e divertirmi.
L’uomo al centro del palco aprì la bocca per dire il verdetto.
Ci siamo.
Sembrava che tutto andasse a rallentatore, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo intorno a me, per agitazione, per paura, questo non lo so, ma era un mare di emozione tutte nello stesso momento. Ero chiusa nella mia bolla, quasi convinta di non voler sapere il risultato spaventata dalle conseguenze, e le mie orecchie si rifiutavano di sentire qualsiasi rumore esterno che non fossero i miei pensieri.
Ad un certo punto qualcosa mi distrasse: si sentì un boato e applausi interminabili, Giuly mi saltò addosso, io mi girai verso Fede sconvolta leggendole il labiale:
<< ABBIAMO VINTO! >>.
Sentii una massa di persone schiacciarmi, sintomo che erano arrivati anche gli altri due della nostra compagnia.
Non riuscivo ancora a capire, a realizzare, a credere quello che i miei occhi avevano letto, gli stessi occhi che ora guardavano la mano tesa del nostro presentatore che mi allungava la busta rossa contenente il nostro viaggio, la nostra esperienza, il nostro futuro.
Era ufficiale, saremmo andati tutti insieme a Londra.
<< Un anno in un college Inglese, stare 24 ore su 24 insieme, vivere addirittura nella stessa casa, vi voglio bene ragazze! >> quasi urlò Gio, il più gasato di tutti.
Non mi pentirò mai abbastanza di avergli promesso di venire con noi se avessimo vinto.
<< Ragazzi passeremo un anno tra feste e fighi inglesi, non vedo l’ora! >> continuò Chiara urlando come una matta appena uscita dal manicomio.
Finiti i ringraziamenti e la consegna del premio, tornammo a casa, ancora tutti scossi e increduli per la grande novità.
Se quello era un sogno, non avrebbero dovuto svegliarmi per niente al mondo.
 
***
 
Dopo ore e ore di strada per tornare da Roma a Bergamo, la nostra provincia, scesi dalla macchina dei genitori di Federica dopo averli gentilmente ringraziati e dopo aver salutato la mia migliore amica che, prontamente, corse le scale ed entrò in casa probabilmente per chiamare tutti i suoi parenti e annunciare la nostra vittoria.
Abitavano vicino a me, e mi scocciava parecchio farmi portare a casa, inoltre volevo prendere un po’ d’aria dopo lo stress di quel giorno e decisi di fare l’ultimo pezzo delle strade che ci separavano da sola a piedi.
Era un po’ buio dato che era sera e c’era anche un certo venticello che faceva rabbrividire le mie braccia scoperte nonostante fosse piena estate.
Mentre svoltavo l’angolo, vidi una macchina che conoscevo fin troppo bene davanti ad una casa lì vicina di cui non sapevo chi fossero i proprietari. Non c’era dubbio, la targa era la sua, così come il peluche a forma di coccinella – un regalo che gli feci io come portafortuna - che mi guardava dal vetro posto sopra al baule.
Il punto era: cosa ci faceva lui lì?
Mi avvicinai di più e mi si gelò il sangue nelle vene.
Non poteva essere.
Non volevo crederci.
Non lui.
Il mio Leonardo era appiccicato a una bionda ossigenata più svestita che vestita, stavamo insieme da un anno e nove mesi e di sicuro non mi sarei aspettata una cosa del genere.
Pensai allora alla sedia vuota tra il pubblico e ai messaggi non risposti di quel pomeriggio.
Non potevo immaginare che mancava per dare sfogo alle sue voglie, avevo creduto per tutto il tempo che non fosse riuscito a prendere il treno in orario con Chiara e Gio e non lo biasimavo, al contrario avrei capito perfettamente che per lui aspettare il treno successivo e fare Bergamo-Roma da solo fosse troppo, tutto mi aspettavo ma non questo.
Non da lui. Non dalla persona che mi sussurrava “Ti amo” nelle orecchie ogni giorno, non da chi conosceva il mio passato, i miei traumi e i miei segreti più profondi.
Sentivo il vomito spingere per uscire e il cuore cadere a pezzi come vetri rotti.
Lei stava toccando quelle spalle che erano mie, quelle labbra che baciavo io, e guardava quegli occhi che di solito guardavano me.
Non ebbi neanche il coraggio di sussurrare qualche parola, non riuscivo nemmeno a controllare le mie emozioni, in quel momento non era possibile descrivere il mio stato d’animo. Una visione ormai passata si ripresentò nei miei occhi, la stessa identica scena a cui stavo assistendo però con i due protagonisti diversi.
Con un groppo in gola mi girai e corsi come mai in tutta la mia vita, ma questo non servì a non farmi sentire le voci nella mia testa. Il mio corpo sembrava muoversi automaticamente, guidato solo dal bisogno di allontanarmi da quella scena che aveva distrutto la mia fiducia e il mio cuore. La strada si stendeva davanti a me come un lungo corridoio buio, e la mia mente era un caos di pensieri dolorosi.
Le lacrime mi offuscavano la vista, ma non riuscivo a smettere di correre. Il vento freddo accarezzava il mio volto, ma dentro di me ardeva un fuoco di rabbia e tristezza. Il peso dell'inganno mi schiacciava, e il dolore si faceva sempre più insopportabile ad ogni passo.
Arrivai a casa, ma non volevo affrontare la realtà. Non potevo immaginare come avrei potuto confrontarmi con Leonardo faccia a faccia, il ragazzo che credevo di conoscere così bene. Il silenzio dentro casa era pesante, ma preferii restare nella mia bolla emotiva, incapace di affrontare la verità.
Le ore passate sul mio letto, impassibile senza nemmeno più riuscire a piangere, sembravano giorni.
Finchè, con l’ennesimo -ma ultimo- sospiro di quel giorno, tornai in me.
Non potevo permettere a qualcuno di distruggermi, non di nuovo.
Decisi che non avrei permesso a questa ferita di definire il mio futuro.
La rabbia e la tristezza si trasformarono in determinazione. Decisi di prendere il controllo della mia vita, di lasciare il passato alle spalle e di concentrarmi su ciò che realmente contava per me. Avevo un'opportunità unica davanti a me: un anno a Londra con il mio gruppo, inseguendo ognuno i nostri sogni e creando nuovi ricordi.
La vita ci metteva sempre alla prova, ma ero pronta a dimostrare che potevo superare qualsiasi ostacolo.
E così, mentre dentro di me il cuore ancora sanguinava, iniziai a scrivere il prologo di un nuovo capitolo della mia vita, uno in cui avrei imparato a guarire e a crescere, a trovare la forza nelle difficoltà e a sorridere nonostante il passato. Sapevo che non sarebbe stato facile, ma con le persone giuste al mio fianco, sapevo di poter affrontare qualsiasi cosa.
La storia di Nichi, la mia storia, stava per prendere una svolta inaspettata, e con coraggio affrontai il futuro, pronta a scrivere il mio stesso destino.


01/09/2016
Fede's PointOfView.
 
<< Muovi il culo o facciamo tardi. >>.
Eravamo a casa di Nichi, o meglio, la casa di sua sorella dove lei abitava.
Le sbraitavo contro perché l’aereo sarebbe partito in poco meno di due ore e mezza e non aveva ancora finito di fare la sua valigia.
Per fortuna mio padre aveva provveduto a fare a tutti noi il Check-in online, risparmiandoci un sacco di tempo che avremmo altrimenti perso in aeroporto.
Erano giorni che era depressa, ma non voleva farmelo notare; naturalmente era per quel bastardo e se lei non mi avesse ripetuto più e più volte di non fare niente si sarebbe già ritrovato alto come il tappo di una bottiglia, non che ci volesse molto a ridurlo così data la sua “altezza”.
Quel brutto animale schifoso… ma la mia rivincita l’avevo già presa: mi ero imbucata negli spogliatoi del palazzetto durante gli allenamenti di calcio della scuola di Leonardo e, senza farmi vedere da nessuno, misi del colorante fucsia nel suo shampoo per capelli.
Non dissi niente a Nichi perché sapevo che non avrebbe approvato, ma non potete immaginare la mia soddisfazione quando il giorno prima, mentre andavo a casa di Chiara, lo incontrai e notai che teneva il cappuccio attaccato alla testa come se fosse cucito.
Non capisco come quella ragazza possa essere sempre così pacifista, io l’avrei già strangolato davanti alla faccia sconvolta di quella troietta, ma si sa, gli opposti si attraggono, sarà per questo che siamo così unite.
Il mio telefono iniziò a vibrare: era Gio.
Risposi rassicurandolo che saremmo arrivate da lì a poco e mi incamminai verso la macchina per caricare le valige.
Eravamo terribilmente in ritardo.
<< Dai, dai, daiiiii >> continuavamo a urlare a mio papà in macchina.
Ero sicura che non gli sarei mancata per niente.
Nemmeno il tempo di far fermare la macchina che ci eravamo già catapultate fuori per correre freneticamente e raggiungere i nostri amici.
La gente ci guardava molto male, probabilmente per tutto il casino che stavamo facendo, ma non avevo tempo di mettermi a litigare con chiunque.
Maledetta Nichi e il suo perenne ritardo.
Raggiungemmo gli altri e se gli sguardi che ci avevano lanciato potessero uccidere, saremmo già ridotte in polvere, imbarcammo appena in tempo per partire verso la nostra nuova vita.
Sì, di nuova vita si trattava, perché avremmo vissuto in un college frequentando corsi specifici per le nostre passioni, a parte Chiara e Gio che li avrebbero scelti una volta arrivati tra più di 20 proposte assurde come archeologia o astrofisica applicata, ma dubito che qualcuno dei due, dati i voti scarseggianti a scuola, li avrebbero scelti.
Avevo sempre avuto una sorta di pseudo fissa per Londra, amavo l’idea di tutti quegli artisti messi insieme, di tutti quei ragazzi che vanno lì pieni di speranze e sogni.
E lo sapete quale era la parte migliore di tutta la storia?
Che io, come le altre, sarei stata una di quelle.

 
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NUOVO SPAZIO AUTRICE

Mi presento, sono Nicole, una ragazza di 25 anni.
Questa storia iniziai a scriverla nel 2014 con quella che all'ora era la mia migliore amica, Fede.
Le nostre strade, purtroppo o per fortuna, si sono divise.
Ero molto legata a questa storia, ecco perchè solo ad oggi nel 2024 trovo il coraggio di riprenderla in mano e di volerla finire, anche se da sola.
Sto iniziando a sistemare i primi capitoli, alcuni verranno aggiunti interamente scritti da me.
Gli altri resteranno gli stessi, ma li migliorerò in fatto lessicale e di errori ortografici, sperando non me ne sfugga neanche uno.
Rispetterò comunque la trama decisa nel 2014, insomma mi dedicherò solo a completare la storia.
Ci tengo a presisare che all'epoca eravamo piccole, delle 15enni super invasate degli 1D, e chiaramente dalla trama della storia si può ben capire.
È puramente una FanFiction adolescenziale, piena di clichè, soprattutto i primi capitoli.
Posso confermare che pian piano saranno molto più profondi, e cercherò di renderli (per quanto possibile) qualcosa di più serio.
Nonostante ciò, ci tengo a precisare che, appunto, rimane una FanFiction adolescenziale che  può essere una comfort zone per quelle ragazze adulte ma rimastre sognatrici eterne (come me, seppur sia grande mi fa sempre sorridere leggere questa tipologia di storie). 
Sono 5 storie di 5 ragazzi diversi, sarà molto complicato, ma mi metterò d'impegno e spero potrà arrivare a piacervi.
Vi chiedo quindi, per cortesia, di lasciare una recensione di tanto in tanto per capire se questa storia può ancora piacere, dato che sono successe tante cose in questi anni, tra cui la rottura degli 1D.
Spero comunque ci sia qualcuno che la potrà apprezzare, anche se sarà una sola persona, mi impegnerò a scriverla per lei.
In ricordo di quello che c'era nel 2014, ho deciso di lasciare i vecchi spazi autrice scritti con Federica, ovviamente solo fino al 18esimo capitolo (eccetto quelli nuovi che aggiungerò da sola nel mezzo di questi 18).
Questo capitolo è breve, ma non fatevi ingannare: i prossimi, chi più chi meno, saranno molto lunghi.
Se non siete amanti delle storie con capitoli tanto lunghi questa, purtroppo, non è la vostra!
Ci tengo a specificarlo in modo da darvi meglio delle idee.
Ci tengo anche a dire di leggere sempre fino in fondo e di andare oltre lo spazio autrice, in quanto in ogni capitolo saranno caricate le immagini dei protagonisti con i loro look descritti nel capitolo.
Se siete quel genere di ragazze che preferisce immaginarselo, passate pure oltre senza scorrere fino alle immagini.
Cercherò nel limite del possibile di caricare le immagini dei prestavolto veri e propri, ma qual'ora non fosse possibile (nella storia saranno presenti dei capitoli dove ci saranno outfit bizzarri) vi chiederò di portare pazienza e di accontentarvi del singolo vestito con accanto la foto del prestavolto in questione.
Grazie davvero e vi auguro una buona lettura!
 
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SPAZIO AUTRICI          
Hei belle bimbe :)
Dunque siamo Nichi & Fede, questa è la nostra nuova FanFiction.
Come inizio non è un granchè, non è lungo e sembra non centrare niente coi nostri amatissimi 5 ragazzi, ma vi assicuriamo che la vera storia inizierà
nei prossimi capitoli, questo era indispensabile almeno per iniziare...
Sarebbe carino e ci farebbe molto piacere se anche tu che stai leggendo lasciassi una piccola recensione per sapere cosa potremmo migliorare :)
Abbiamo creato il Trailer Youtube della nostra soria, eccovi il link:

http://youtu.be/nTEubql5afk 
 

Un grosso bacione, Ciaoo
Nichi & Fede


 Nichi, come prestavolto abbiamo scelto Bridgit Mendler
 Fede, come prestavolto abbiamo scelto Demi Lovato
 Giuly, come prestavolto abbiamo scelto Debby Ryan
 Chiara, come prestavolto abbiamo scelto Miranda Kerr
 Gio, come prestavolto abbiamo scelto Mitch Hewer


 
  
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