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Autore: FreDrachen    14/04/2014    5 recensioni
Alyssa, figlia di Leah e Mahish sovrani della Terra della Notte, è riuscita a coronare il suo sogno d'amore con il mezzelfo Ehlum, dando alla luce una bambina del tutto particolare, Elyna.
Ma Mortain, giovane regnante della Terra dell'Acqua non può passare sul torto subito.
Tra inganni e colpi di magia e frecce riesce a ottenere la sua vendetta.
Cosa farà la giovane irruente Elyna alla scoperta della verità su di sé e il suo passato?
Sequel della fanfiction "L'Erede della Notte"^_^
Spero possa piacervi come le storie precedenti:)
*cambiamento di trama*
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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CAPITOLO 29

La convalescenza di Elyna perdurò svariati giorni.
Karin le procurò subito delle stampelle, impietosito dalla scarsa pazienza della ragazza costretta a stare sdraiata sul letto tutto il giorno.
Elyna accettava le sue attenzioni con astio. Aveva chiuso con il mondo,e lui non faceva eccezione.
Ma nell'accudirla notava nei gesti di Karin, cosa? Un'insolita tenerezza che la riportava nel passato da Koria che pur essendo la minore riusciva sempre a strapparle il sorriso quando era giù di morale.
«Va meglio con questo impacco?» oppure:«vuoi che ti chiuda la finestra?»
All'inizio rispondeva con fastidio a tutte queste premure. Infine iniziò ad accoglierle più serenamente pur mantenendosi fredda e distaccata.
Ma Karin non demordeva. Iniziava con battute semplici per poi chiederle qualcosa di lei. Elyna si chiudeva nel suo mutismo,ma Karin continuò fino a quando la ragazza non si arrese.
Gli raccontò della sua vita a Barahar-tralasciando di esserne la principessa- e del suo lutto per Koria. Della scoperta di essere stata adottata e il suo viaggio qui nella Terra dell'Acqua. Ma quando Karin le chiedeva il motivo si richiudeva nel suo mutismo. Non poteva di certo dirgli che aveva ucciso il loro re. L'avrebbero condannata a morte immediatamnte.
Il giorno dopo, però, Elyna non era dell'umore giusto per parlare con Karin.
«Non voglio parlare con nessuno»disse Elyna.
Karin fece per rispondere ma la ragazza lo bloccò con un cenno della mano.
«Per favore».
Karin annuì e uscì dalla stanza.
Elyna iniziò a piangere in silenzio.
La sera non andò Karin ma in uomo pelato con la barba,all'apparenza ancora giovane.
Elyna lo fissò incuriosita.
«Sono il Fratello della Folgore mandato per guarirti». Su "Fratelli della Folgore",Elyna notò che era stato un po'titubante.
Tirò fuori dal tascapane che aveva a tracolla una boccetta contenente unguento per cicatrizzare la ferita.
Il suo tocco sulla pelle era determinato ma leggero.
«sei un tipo di poche parole vedo». Anche la voce era giovane.
Elyna lo fissò male. Ecco,un altro che voleva dialogare. Ma non l'avevano capito che non voleva.
Adrass scrollò le spalle,lasciando stare il suo tentativo.
Quel gesto riportò Elyna nel passato. Solo una persona faceva un movimento simile.
«conosci Dakara?»
La mano di Adrass tremò. «tutti lo conosciamo. Ha creato lo scisma tra fratelli e veglianti».
«lo so. Ma di persona l'hai fatto?»
«No». Da come lo disse non convinse per niente Elyna che però preferì lasciar perdere.
Pochi minuti dopo Adrass finì.«Ecco fatto. Come nuova»annunciò pulendosi le mani sulla tunica.
Notò l'espressione della ragazza. Si sentì stringere il cuore.
«Che hai? Non sei contenta che tra poco guarirai del tutto e tornerai alla tua vecchia vita?»
Elyna sospirò.«É proprio questo che mi preoccupa».
 
Anche il giorno dopo però Karin non venne a medicarla,ma venne sostituito non da Adrass, ma dal padre che la fissava diffidente,forse a causa delle sue caratteristiche particolari.
Andò a trovarla la sera. Quando aprì la porta trovò Elyna intenta a leggere un libro alla tenue luce di una candela.
«Sono venute delle guardie reali da noi stamattina».
Elyna chiuse il libro di scatto, trattenendo il fiato.
«Ci hanno avvisato della morte del nostro re avvenuta proprio qui ai margini del bosco».
Ancora silenzio.
«È morto a causa di una Magia Proibita e una ferita all'altezza del cuore».
Elyna si portò le mani alle orecchie.«Basta»mormorò. Le lacrime iniziarono a scendere giù per le goti.
«Lyna cosa è successo in quel bosco?»
«non ti azzardare  chiamarmi ancora così!»gli urlò furente.
Karin si spaventò.«Perché? è successo qualcosa? Tu sai chi l'ha ucciso?»
Di tutta risposta Elyna si alzò barcollante afferrando le stampelle.
«Cosa…»non finì di dire la parola che già la ragazza era fuori dalla casa.
La raggiunse in pochissimo tempo.
La trattenne per un braccio.
«Lyna calmati»le disse.
«Lasciami andare!»gli urlò.«E non chiamarmi così. Solo Koria può».
«Koria è morta»replicò Karin piuttosto freddo.
Elyna crollò a terra piangendo come una bambina. Karin le cinse le spalle per rassicurarla.
«Sono stata io»la sentì mormorare.
Karin non capì.«A far cosa?».
«Sono stata io!»girò il viso nella sua direzione.«Io ho ucciso Mortain. Io ho messo fine alla sua vita!»
«Tu cosa?»
Gli raccontò la verità, pura e semplice verità.
«Ho ucciso Mortain perché lui ha assassinato i miei genitori, e ha tentato poco tempo fa alla mia vita»terminò.
«Ly…cioè Elyna, perché non me l'hai rivelato subito?»
Elyna ci mise un po' a rispondere.«Non volevo e non voglio più avere a che fare con nessuno».
«Neanche con me che mi sono preso cura di te senza pormi tante domande?»
Elyna lo fissò con i suoi inquietanti occhi.«Non voglio più amare per non dover soffrire più»rispose semplicemente.
Karin la fissò serio.
«Perché? Quella non è vita Elyna. Riapriti alla vita. Io posso aiutarti a farti tornare ciò che eri».
Elyna lo fissò duramente.«Non mi conoscevi prima».
«Ma posso immaginarmelo».
«Aiuteresti ancora un'assassina come me?»
«Si»rispose prontamente.«Perché so che sotto i veli che hai frapposto tra te e il mondo c'è una ragazza unica e speciale».
Non le lasciò il tempo di rispondere che già aveva poggiato le labbra sulle sue. Sulle prime Elyna rimase sorpresa dal suo gesto, ma poi si lasciò andare.
Si staccò improvvisamente.«Non posso».
Karin rimase spiazzato.«Perché? Potresti ritornare a vivere».
«Ma non voglio. Non posso Karin, mi spiace. Tu meriti di meglio, e non una come me».
Ecco. Cominciava ad auto commiserarsi.
Fece per toccargli il braccio, ma Karin si scostò bruscamente.
«Lo sai Elyna, sei un'egoista. Pensi che facendo così ci rimetti soltanto tu. Ma non è così. Comportandoti in questa maniera fai soffrire anche le persone che ti circondano».
Le prese la mano.«Elyna. Ti prego dimmi che sei disposta a cambiare».
«Non posso Karin. Vorrei, ma non posso proprio».
Le mani del ragazzo caddero lungo i fianchi.
«Non puoi dire sul serio»mormorò.
Elyna non riuscì a sostenere il suo sguardo.
«Fa come vuoi»disse deluso, dandole la spalle. Si allontanò verso casa sua.
Elyna si passò la mano tra le ciocche bicromatiche.
"Bella mossa Elyna. Voleva solo aiutarti" pensò.
Fissò la schiena del giovane che si stava allontanando. Poteva sempre fermarlo, dirgli che era disposta a cominciare da capo, se lui fosse stato al suo fianco.
Ma in quel preciso istante Karin crollò a terra.
La gola le si seccò. Riconobbe subito i sintomi. Febbre rossa. La mente corse al viso cinereo di Koria.
"No. Non anche lui" si ritrovò a pensare.
Seguì meccanicamente i Fratelli della Folgore portarlo nell'infermeria.
Karin era diventato se possibile ancora più pallido.
Adrass gli controllò gli occhi, il respiro.
Alla fine sospirò.«è troppo tardi».
No. Non poteva essere vero. Erano state le stesse parole pronunciate alla morte di Koria.
No.
Non avrebbe perso anche Karin.
«Io non mi arrendo»disse con convinzione, sedendosi sul letto e poggiando la testa del ragazzo sulle sue ginocchia.
«Non puoi lasciarmi Karin. Hai ragione. è stato egoistico il mio gesto di escludere il mondo. Ma non posso tornare a vivere senza di te».
lo baciò prima sulla fronte calda, poi sulle labbra.
Alla fine ricorse a tutta l'energia che aveva in corpo e evocò la formula di guarigione più potente che conoscesse.
Stavolta in più ci fu l'amore, un sentimento che mai aveva provato così violento e forte.
Elyna e Karin furono inghiottiti da una calda luce benefica.
Gli altri si protessero gli occhi con la mano.
Quando tuttò finì, Elyna riaprì gli occhi.
Le palpebre di Karin fremettero e si aprirono lentamente.
«Lyna»sussurrò.
Gli prese una mano e se la portò alla guancia.
«Sono qui Karin. E ci sarò per sempre».

 






Angolo autrice:ta dan^_^
Un momento(finale XD) per i nostri due ragazzi...glielo devo...per farmi perdonare del prossimo :(
Bacio:)
   
 
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