a
little's e n o u g h
07/a.
earthquacke
Draco
Malfoy aprì di scatto i propri occhi chiari.
Non poteva essere vero.
Sollevò le lenzuola e diede un'occhiata tra le sue gambe.
La sua biancheria era umida e quello era notevolmente un alzabandiera.
Per Salazar Serpeverde.
Era successo davvero.
Si era svegliato dopo un sogno erotico.
Fin qui tutto normale.
Se non fosse che fino a pochi secondi prima nel suo sogno erotico si stesse
facendo Harry.
-
Malfoy, stai male? -
La
voce di Harry echeggiò nella stanza. A giudicare dai capelli arruffati, il
ragazzo si era svegliato da poco, indossava ancora il pigiama e parlava con lo
spazzolino tra i denti.
-
Sì, sto bene -
- Hai fatto un brutto sogno? -
- Bruttissimo. Disgustoso. Vomitevole. Pessimo. Un vero incubo. Ti prego,
uccidimi. -
- Ok, sono preoccupato - disse Harry, posando lo spazzolino dopo essersi
sciacquato la bocca e fece per avvicinarsi al letto di Draco - Magari hai la
febbre? -
- Non avvicinarti! - urlò Draco, voltandosi su un fianco. Non era il caso di
farsi beccare in quelle condizioni.
Harry si sedette sul letto dell'ex serpeverde e allungò una mano come a
volergli toccare la fronte ma Draco lo scostò bruscamente.
- Malfoy, non fare il bambino, se hai la febbre devi andare in infermeria -
- Non ho la febbre, Potter, smettila con la sindrome da guaritore. -
Harry però si mostrò ancora più determinato del biondino e decise di braccarlo,
mettendosi a cavalcioni su di lui che cercava di dimenarsi come un'anguilla.
Harry gli bloccò i polsi e fu solo quando effettivamente riuscì a braccarlo che
si accorse della situazione del coinquilino.
- Oh.. Ah... Ehm - balbettò Harry, scivolando via - Non avevi detto che era
stato un brutto sogno? -
- Devo avere il gusto dell'orrido - rispose Draco a metà tra l'ironico e il
serio. Era imbarazzato ma il suo orgoglio gli impedì di mostrarsi tale e fece
cenno a Harry di allontanarsi.
- Vuoi una mano? - scherzò Harry.
- Merlino Potter, che battuta di merda. Si affloscerà tutto dopo questa. -
Harry fece una smorfia per la risposta del ragazzo e ingenuamente scostò le
coperte, notando la protuberanza tra i pantaloni indossati da Draco.
- Che.. Che cosa diavolo guardi, Potter?! E' una cosa normalissima, sai! -
- E' che... Che mi sento insignificante quasi. -
- Oh bene, iniziamo la giornata parlando del mio pene. A questo punto fammi una
sega e vediamo che ne esce! - gli uscì spontaneo, incredulo a quelle parole che
aveva appena pronunciato.
La cosa più strana però fu la risposta di Harry: non era corso via urlando
imprecazioni, non si era spostato negando qualsiasi possibilità categorimente anzi, sembrava stesse prendendo in seria
considerazione l'ipotesi.
- Potter, veramente, se ti giri ci penso da solo, stando ai tuoi racconti
dubito che tu sappia davvero come fare. -
Harry colse la cosa come una sfida e lui di certo non si sarebbe mai sottratto
ad alcuna sfida, soprattutto se l'invito proveniva da Draco Malfoy. Senza
sapere effettivamente come, Harry si ritrovò con le mani tra le gambe del
biondino, strofinando l'erezione del ragazzo, fissando assorto il suo sesso.
Quello più incredulo era proprio Draco. Si era poggiato l'avanbraccio sulla
fronte e aveva chiuso gli occhi, mentre Harry lo stava masturbando.
Esatto.
Harry Potter lo stava masturbando.
Draco s’inumidì le labbra e socchiuse gli occhi, cercando di mettere a fuoco
l'immagine, di abituarsi al tocco titubante del moro. Quasi come se volesse
infondergli coraggio, accarezzò il ragazzo sul volto, sfiorò le sue spalle,
tastò il suo petto, eccitandosi per tocco leggero e sensuale di Harry Potter.
07/b.
I know that we are more
-
Cosa?! -
- Shhh, Blaise, abbassa la voce! -
Draco
e Blaise erano seduti l'uno di fronte all'altro al solito tavolo della mensa. I
due avevano già scelto cosa mangiare, Blaise aspettava che i suoi fiocchi
d'avena si freddassero mentre Draco girava il suo cappuccino gelato.
-
E' che mi sembra surreale -
- Beh, pensa a me! -
- Insomma, Potter è etero... -
- Dichiarato, direi -
- E allora perchè ti ha... - chiese Blaise, mimando il gesto compiuto da Harry.
- Che diavolo ne so, Zabini! Sveglia! Se lo sapessi non sarei mica confuso! -
- Ma almeno è stato bravo? -
- Blaise. -
- Scusa, scusa. E' che non vorrei ci rimanessi male, lo sai che ha altri gusti.
-
- Lo so. Però tu, da etero, me la faresti mai una sega? -
- Non ci penso proprio. -
Draco lo fissò come per dire "hai visto?" e poi aggiunse - Che
cosa mi consigli di fare? -
*
-
Fai finta di niente, Harry -
- Finta di niente? Neville, mi sono ritrovato a masturbare Draco Malfoy! -
Harry era sconvolto mentre davanti al vetro della mensa si sentiva così confuso
dal risultare incapace di scegliere con cosa fare colazione.
- Harry... -
- Dimmi, Neville -
- Ma Draco ti piace? -
- No! Cioè... Come amico mi piace... -
- Harry, io non masturberei mai un mio amico, te lo dico da etero. Non c'è
nulla di male se ti dovesse piacere Draco, ma cerca di fare chiarezza nella tua
testa -
- E' solo che sono confuso - borbottò Harry, decidendo di prendere un brick di
latte bianco e un pacchettino di
biscotti al cacao.
- Ripeto, fai finta di niente. Se dovesse ripetersi, allora sarà la conferma
che aspettavi -
Harry guardò scettico e spostò lo sguardo su Draco; era illuminato da un fascio
di luce proveniente dalla finestra mentre con un cucchiaino mangiava lo
yoghurt.
Per un attimo, Harry desiderò essere quel cucchiaino, le labbra di Draco
sembravano essere così morbide...
-
Eccoci qui! - esclamò Neville, poggiando sul tavolo un vassoio pieno di
brioches e cornetti, sedendosi accanto a Draco.
- Longbottom - il biondo sollevò un sopracciglio - Hai davvero intenzione di
mangiare tutta quella roba? -
- No, no. Questo è solo il primo round. -
I
tre lo fissarono e scoppiarono a ridere subito dopo, per poi riprendere a
chiacchierare del più e del meno, come ottimi amici.
07/c.
hey, young blood
-
Che giornata - si lamentò Draco, rientrando in camera.
- Mh? Perchè? - Harry era lì da qualche ora e aveva cercato di essere più
naturale possibile.
- Abbiamo inscenato un processo in aula, stamattina. E' stato estenuante. Vuoi
sapere il lato comico della faccenda? -
- Hai dovuto fingere di difendere qualcuno che conosci? -
- Esattamente, ho dovuto fingere di difendere un mangiamorte - ridacchiò Draco,
fissando il marchio sbiadito sul suo braccio.
- E' black humor. -
- Molto black. -
Draco
tolse la toga nera, la appese nell'armadio e si scorciò le maniche della maglia
semi aderente che indossava. Il marchio di Voldemort si notava in controluce
sulla sua pelle chiara.
-
Si toglierà mai? -
- Prima o poi. Anche se non è male come tatuaggio. -
- E' il significato che dà i brividi. -
Il
biondo annuì mestamente e si poggiò le mani sui fianchi.
-
Potter. Domani c'è la partita contro la Magiuniversità di Krakow. -
- Verrò a vederti giocare! - la voce di Harry era stata forse troppo
entusiasmata.
- Non credo sia una buona idea - mormorò Draco - Ci sarà anche Ginny. -
- Io verrò per fare il tifo per te e Blaise. Mi porterò anche Neville. -
Draco
sorrise sinceramente e poggiò le mani sulla scrivania di Harry, fissandolo
diritto negli occhi.
- Potter. -
- Sì? - Harry sollevò lo sguardo, incrociando quello del coinquilino e per
qualche attimo ebbe la sensazione che gli stesse per leggere la mente.
- Andiamo da Fortebraccio? Ho voglia di gelato. -
Note
dell’autrice:
Questi paragrafi – e il capitolo –
sono stati intitolati con delle frasi provenienti dalla canzone “Earthquake” dei The Used, che
potete ascoltare qui.
Allora, che ve ne
pare di questo capitolo? Le cose tra Draco e Harry iniziano a carburare…
Nel frattempo vi
ringrazio per l’attenzione e vi aspetto per il prossimo capitolo <3