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Autore: yuzuki chan    16/04/2014    2 recensioni
Una ragazza normale viene improvvisamente a contatto con una realtà sconosciuta, magica, in cui dominano figure misteriose, dotate di ali bianche e nere. Il contatto con una civiltà perduta, la divisione della propria personalità, le illusioni, un amico, un nemico, un amore, un cuore spezzato, un pianto sconsolato, una sfida contro il mondo, la fine dei tempi.
-"Dolce Luna", così ti chiamerai, sarai oscura e luminosa nello stesso tempo, ma la tua dolcezza supererà i confini della tua dannazione-
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Yuzuki!Yuzuki! Yuzuki vieni giù, è ora di cena!”
Era la voce di mia madre… Aprii lentamente gli occhi. Sotto di me il libro di diritto, una pagina ancora attaccata al mio volto. Dannazione, perché deve esistere una materia così noiosa! Guardai l’orologio. Erano le otto in punto.
“Arrivo, arrivo!” risposi a mia madre, che continuava a chiamarmi dal tinello al piano terra. Mi diressi verso il bagno per lavarmi le mani e sciacquarmi il viso, in modo da mascherare il recente risveglio.
Scendendo le scale a chiocciola un invitante profumo di pizza mi coccolò ed accompagnò fino alla cucina, dove notai come fosse apparecchiato per quattro persone. Avevamo un’ospite. Mi voltai alla ricerca di mia madre e dello sconosciuto, trovando per primo il secondo. Era seduto sul divano, con i profondi occhi verde smeraldo che risaltavano sulla sua carnagione olivastra. Aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda bassa, lineamenti dolci e sinuosi ed un fisico alto e slanciato. Dimostrava all’incirca trent’anni. Non appena si accorse della mia presenza si alzò, abbozzando un leggero sorriso, per niente impacciato. Fu in quel momento che arrivò mia madre.
“Vedo che hai già visto Luigi” disse con la sua solita serenità “Ti ricordi di lui? È tuo cugino ed è stato il primo a prenderti in braccio quando sei nata.”
Fatto inusuale pensai. Ma grazie a queste parole riuscii a riconoscerlo in una delle foto incorniciate sul mobile di legno di fianco a lui. Non era cambiato di molto, nonostante fossero passati molti anni e all’epoca non fosse poco più di un ragazzino. Probabilmente era molto più vecchio di quanto dimostrasse.
Luigi fece un passo verso di me, continuando a sorridere benevolo. Più si avvicinava più mi rendevo conto di quanto fosse un bel ragazzo. Se non fosse stato per Gray e se ci fossimo trovati in un altro contesto non avrei fatto alcuna fatica ad innamorarmi di lui.
“È molto che non ci vediamo. Quanti anni hai ora?”
“Ne compio diciassette settimana prossima”
“Questo dimostra che sei proprio cresciuta! E dimmi, ce l’hai il ragazzo, vero?”
La domanda più odiosa che un parente potesse fare. Soprattutto considerando la mia situazione attuale. Stavo per rispondere quando sentimmo la porta di casa sbattere e mio fratello entrò, i pantaloni sporchi di fango.
“Giacomo! È la terza volta che rientri tardi questa settimana! E siamo solo a mercoledì! Stasera scordati il dolce”
“Ma mamma…”
“Niente storie e vai subito a cambiarti!” poi aggiunse rivolta a Luigi “Ti prego di perdonarlo… Fa sempre così… A volte penso di esser stata una pessima madre…”
“Mamma non è colpa tua! È lui che fa sempre di testa sua! Se tu non fossi un’ottima madre mi spieghi come avresti potuto crescere una figlia brava come me?” le dissi strizzando l’occhio.
“Che stupida che sei…” disse sorridendomi e avviandosi in cucina. Luigi intanto continuava a fissarmi, lo sguardo serio anche innanzi alla mia battuta. Sembrava quasi non considerarmi figlia di mia madre…
 
***
 
La sera cenammo tutti insieme e al termine di questa, mentre Luigi e Giacomo discutevano della finale di Champions League, mi trovavo in cucina, intenta a lavare i piatti. Mia madre era terribilmente stanca perciò decisi di riordinare casa al suo posto. Stavo preparando il lavandino quando mi accorsi che era ormai ora per Giacomo di andare a letto.
“Giacomo è tardi, vai a dormire! E niente scuse!”
Nel momento stesso in cui aprì la bocca per protestare un forte sbadiglio lo scosse. Decise perciò di congedarsi con un semplice “Buonanotte”
Iniziai a lavare i piatti mentre Luigi continuava a guardare la televisione. La situazione era leggermente imbarazzante, anche perché non avevo avuto molte occasioni di parlare con lui in quanto Giacomo era tanto affascinato dalla sua figura che non riuscì a stare zitto neanche un secondo per l’intera serata.
Mentre maneggiavo i piatti nell’acqua iniziai a sentire uno strano formicolio alla schiena. Improvvisamente il ricordo del sogno di quel pomeriggio mi assalì. Divenni incapace di compiere qualsiasi azione. Una strana sensazione pervadeva il mio corpo. Sentivo il lento gocciolare del rubinetto in sottofondo, dalla mia mente comparato al lento scorrere del sangue. Lasciai cadere il piatto a terra, portandomi le mani alla testa e accucciandomi a terra. Avevo paura, una paura che non avevo mai provato prima di allora. Iniziai a lacrimare e portai le gambe all’altezza del petto, raggiungendo la posizione fetale per cercare di difendermi dai miei stessi pensieri, cosa naturalmente impossibile. Ad un certo punto sentii due forti braccia avvolgermi in un dolce abbraccio. Rimasi colpita dal calore di questo gesto inatteso. Mi voltai e gettai il mio volto nel petto di Luigi, che iniziò ad accarezzarmi i capelli dicendo che era tutto a posto, che i dubbi presenti nel mio cuore sarebbero stati a breve chiariti.
Continuai a piangere e gradualmente mi abbandonai alla salda ma dolce stretta delle sue braccia, assopendomi in un sonno senza sogni.
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autore: Ed eccomi qui come promesso :) Spero che questo capitoletto vi sia piaciuto, anche se quello che ho presentato è essenzialmente un quadretto familiare ^^ Ma mi intrigava creare un contrasto tra le sensazioni della protagonista e l’ambiente. E sì si chiama Yuzuki xD Comunque intervengo un attimo con una domanda stupida. Quando avete letto sbagliare non vi è venuto automatico farlo? A me sì ^^”
Ok, dopo avervi illustrato i miei seri problemi mentali mi dileguo ^^”
Alla prossima! :)
~yuzuki
  
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