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Autore: yuzuki chan    20/04/2014    0 recensioni
Una ragazza normale viene improvvisamente a contatto con una realtà sconosciuta, magica, in cui dominano figure misteriose, dotate di ali bianche e nere. Il contatto con una civiltà perduta, la divisione della propria personalità, le illusioni, un amico, un nemico, un amore, un cuore spezzato, un pianto sconsolato, una sfida contro il mondo, la fine dei tempi.
-"Dolce Luna", così ti chiamerai, sarai oscura e luminosa nello stesso tempo, ma la tua dolcezza supererà i confini della tua dannazione-
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un flebile raggio di luce mi colpì gli occhi. Li aprii con cautela e mi accorsi che non era il sole a colpirli.
Mi guardai intorno con un misto di incredulità e curiosità. La camera da letto in cui mi trovavo era del tutto inusuale. I muri, il pavimento e il soffitto erano tutti decorati da delle nuvole. E la particolarità era che queste si muovevano, lasciando trapelare una soffusa luce bluastra. Nella stanza erano presenti unicamente un piccolo comodino dove era appoggiato un bicchiere d’acqua. Provai a mettermi seduta, ma quando feci per appoggiare il piede sul pavimento questi non si fermò, ma oltrepassò le nuvole, rimanendo sospeso. Lo tirai indietro di colpo, lo sguardo pieno di meraviglia. Solo allora notai la forma e la consistenza del mio giaciglio. Era anch’esso una nuvola. Mi presi la guancia tra l’indice e il pollice e cominciai a pizzicarmi, convinta che fosse un sogno. Ma potevo sentire la pressione delle mie dita sulla pelle e il fastidio causato dal mio gesto. No, non stavo dormendo. Continuai allora a guardarmi intorno, intimorita dal fatto che costituisse una sorta di prigione dalla quale non potevo fuggire.
“Vedo che ti sei svegliata… Dormito bene?” La voce proveniva dall’angolo in ombra alla mia destra e per quanto l’avessi udita solo poche volte era famigliare. Indirizzai lo sguardo nella direzione della provenienza del suono e notai la figura di Luigi. Era diverso da ieri sera. Aveva sciolto i suoi lunghi capelli nero corvini ed indossava una semplice tunica bianca, stretta in vita da una cintura dorata. Riuscivo ad intravedere al di là della sua schiena il movimento di qualcosa, ma ero troppo distante per capire se ci fosse un’altra persona con lui.
“S…Sì, direi di sì…” balbettai in risposta alla sua domanda “Sono solo un po’ confusa… Che razza di stanza è mai questa? Come fanno le pareti a muoversi? Da dove arriva questa strana luce blu? E perché sono qui? Ma soprattutto… Come fai a stare in piedi senza sprofondare!?” chiesi infine fissando i piedi del ragazzo, saldi al pavimento.
“Quante domande! Vedo che hai un grande spirito di osservazione. Ora ti spiegherò tutto, ma per prima cosa dobbiamo cambiare stanza” rispose avvicinandosi a me e tendendomi una mano. “Vieni, non aver timore. Questo pavimento è normalissimo, fidati di me.”
“Come faccio a fidarmi di te se ti ho appena conosciuto?”
“Mh… Bhe, non hai tutti i torti… Mettiamola in questo modo. Dal momento che mi hai fatto tutte quelle domande posso dedurre che voglia sapere le risposte a queste. Ma per conoscerle devi per forza camminare su questo pavimento. Quindi, vediamo quanto è forte la tua determinazione” rispose lui con tono di sfida.
Il mio orgoglio, l’unica cosa che nessuno avrebbe mai dovuto toccare era appena stato profanato. Non potevo non riscattarmi dalle sue parole.
“Bhe, se la metti in questo modo direi che posso provare. In fondo non posso passare il resto dei miei giorni su questa specie di letto”
Chiusi gli occhi per un istante appena percepibile, per poi alzarmi in piedi di colpo. Ma il pavimento non aveva alcuna intenzione di reggermi. Solo il provvidenziale intervento di Luigi riuscì a bloccarmi. Mi tirò su senza sforzo e mia adagiò nuovamente sulla nuvola. Gli lanciai una veloce occhiata, per poi abbassare le sguardo, vergognosa.
“È inutile che ridi…”
“Perdonami, ma non ho potuto resistere alla tentazione” disse mal trattenendo un risolino
“Non farti beffe di me!” gli urlai contro arrabbiata. Notai allora che si era girato, dandomi la schiena e mostrandomi ciò che fin dall’inizio mi aveva nascosto. La tunica presentava un lungo scollo sulla schiena, che lasciava in evidenza il fisico ben tornito e… un paio di ali. Candide come la neve si muovevano impercettibilmente.
“Carine vero?” disse girandosi e facendo l’occhiolino.
“È grazie a quelle che non cadi giù?”
“Esattamente”
“Credo di odiarti”
Senza dar troppo peso alle mie parole mi si avvicinò, prendendomi in braccio.
“Aggrappati al collo, ti porto nell’altra stanza così potrai sapere tutto”
“Ma non potevi dirmelo subito che non sarei stata in grado di muovermi da sola?”
“Se non l’avessi fatto non ti saresti fatta portare. E poi devo ammettere che è stato divertente”
“Ora posso dirti di odiarti per davvero”
“Bhe, cercherò di farmi una fama migliore da ora in poi”
Non riuscì a ribattere in quanto ero completamente assorta dalle sensazioni che quel contatto mi provocava. La sua pelle era fresca, profumata da una leggera fragranza alla menta. Le sue braccia e le sue mani accarezzavano inconsciamente le mie gambe, in parte scoperte. Ogni suo piccolo spostamento veniva da me percepito e tramutato in un piccolo brivido di piacere. Il suo tocco lieve ma caldo non poteva far altro che cullarmi. Alzai lo sguardo verso il suo viso, che potei ora osservare con più precisione. Gli occhi verdi spiccavano luminosi sull’incarnato scuro e i lunghi capelli sciolti contornavano il suo viso angelico. A questo pensiero mi sollevai leggermente per guardare la sua schiena. Le ali piumate si alzavano e abbassavano lentamente e senza sforzo. Allungai una mano verso di queste e le accarezzai. Erano molto morbide. Alla base di ciascuna notai una specie di globo luminoso azzurrognolo.
Osservai infine l’ambiente in cui ci trovavamo ora. Tutto era come nella precedente camera, le nuvole continuavano a muoversi dando un effetto quasi ipnotico. Ad un certo punto il tutto si trasformò, facendosi scuro, e l’aria divenne umida. Sentii il freddo entrarmi nel corpo e per puro istinto mi strinsi forte al petto di Luigi, proprio come un anatroccolo si rifugia tra le ali della madre.
“È solo una nuvola passeggera, tranquilla. Tra poco ti sentirai meglio” disse guardandomi e sorridendo. Annuii e poco dopo la temperatura aumentò nuovamente.
Passarono cinque minuti durante i quali nessuno parlò e poi entrammo in una stanza completamente diversa dalle altre.
“Ok, il viaggio è finito, ora puoi camminare senza problemi” Mi aiutò a rimettermi in piedi e poi mi prese per mano. “Vieni, dobbiamo andare verso il centro della sala.” Ci incamminammo verso un globo luminoso al centro della sala, totalmente buia, tanto da non lasciar la possibilità di distinguerne i limiti. Una volta vicini alla sfera si fermò e si girò verso di me
“Ora immergerò la tua mano nell’Omicron. La tua storia ti sarà rivelata. Non aver timore, sebbene certe cose possano esser sconcertanti ricordati che ti starò sempre accanto…” disse inclinandosi verso di me, lasciando un bacio sui miei capelli “Se avrai altre domande una volta conclusa questa esperienza sarò pronto a rispondere a tutto… Sei pronta?”
Lo fissai un istante e nel momento stesso in cui pronunciai un si timoroso immerse la mia mano all’interno del globo. La sua consistenza era simile a quella di un liquido molto denso ed era freddo al tatto. Non riuscii ad avere altre percezioni in quanto mi trovai subito catapultata in una nuova realtà.   
 
 
 
 
 




 
 
Nota dell’autore: Eccomi^^ Per prima cosa Buona Pasqua a tutti^^
Come vi è sembrato il capitolo? Devo ammettere che rimane un po’ una parte di passaggio, in quanto si concentra più sui personaggi e la loro interiorità che sull’azione ^^” Spero che nonostante ciò vi sia piaciuto^^ E il dolce Luigi che si rivela essere un angioletto? :3 Bhe, credo che questo risvolto fosse abbastanza intuibile, ma non importa, qualcuno doveva ben rivestire questo ruolo no?
E poi c’è questa possibile coppietta che si fa avanti, chissà cosa riserverà loro il futuro :333
Vabbè, vi lascio xD
Alla prossima, e mi raccomando, fatemi sapere in tanti cosa ne pensate, se vi sto annoiando o altro :) 
~yuzuki

 
  
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