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Autore: Nemesis01    17/04/2014    2 recensioni
Nonostate Draco fosse ferito nell'orgoglio non avrebbe mai mostrato a Harry o a qualcun'altro quel lato di sè: lui era un ex serpeverde, un mago potentissimo, un ragazzo intelligente... era Draco Malfoy, mica uno qualunque.
Harry Potter l'avrebbe desiderato da morire.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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a little's e n o u g h

09/a. I just can’t look its killing me

Il tavolo numero 7 era perfetto. Non perchè fosse vicino alla cucina o al bancone, neanche perchè era distante dalla porta e non c'era il rischio di essere attaccato da qualche spiffero d'aria fredda, ma semplicemente perchè non era molto distante dal tavolo 9, quello a cui era seduto Draco.

- Harry - lo richiamò Neville, poiché il ragazzo stava fissando il tavolo 9 da quando erano entrati. - Non sta bene fissare la gente così -
- ..ma Draco sta lì! Con uno! In questo pub! Quello dove ci sono i mocciosi! -
- Avrà i suoi motivi, no? -
- I suoi motivi... Con quello lì? -
- Perchè no? -
- E' vecchio! -
- Secondo me non arriva ai 25. -
- Secondo me ne ha più di 30. -
- Sembra uno affascinante però... -
- Sì, il classico tipo che piace a Draco -

Mentre Neville e Blaise commentavano la bellezza e l'eleganza di quel tizio, Harry reagì d'impulso, com'era abituato a fare.
Stretto nei suoi pantaloni leggermente strappati, con indosso una camicia di flanella a quadri più grande di un paio di taglie e gli occhiali rotondi, si alzò dal tavolo numero 7 e marciò verso il tavolo numero 9.

- No, nonono, Harry, dove vai? - finse di volerlo fermare Neville.
- Al bagno. - mentì lui, che raggiunse il tavolo numero 9 qualche attimo dopo.
Neville e Blaise sembravano osservare la scena divertiti.

09/b. jealousy, turning saints into the sea

Harry si era avvicinato al tavolo numero 9, con i pugni stretti lungo i fianchi e fissò i due con aria vagamente minacciosa, assottigliò gli occhi verso Draco.

- Harry Potter! - chiamò l'altro, era sicuramente una persona distinta, aveva un tono di voce caldo e piacevole. Era ovvio che a Draco potesse piacere. - Signor Potter, stavamo appunto parlando di lei! -
- ...di me? E perchè mai? -
Nella mente di Harry si affollarono diversi pensieri... Di che cosa potevano star parlando? Forse Draco si stava lamentando del disordine, della scarsa igiene, del fatto che aveva avuto paura di finire a letto con lui...
- Sì, di lei. Stavo chiedendo al signor Malfoy se lei fosse interessato a lavorare al ministero della magia -
- E perchè lo stava chiedendo a Draco? -
Draco gli fece cenno di sedersi sulla sedia vuota accanto a sé, e proseguì - Harry, lui è il mio mentore. Ti presento Fenyang Doherty, lavora al dipartimento Applicazione della legge sulla magia. -
- E' davvero un piacere incontrarla, signor Potter - borbottò Doherty, allungando una mano per salutarlo; Harry la strinse ancora interdetto, poi si accomodò sedendosi al centro tra i due - Non mi aspettavo di incontrarla qui, tuttavia sono felice di poterle parlare di persona. -
- Continuo a non capire perchè ne stava parlando a Draco, però -
- Glielo spiego subito.
Al ministero, si sa, lei è molto benvoluto. Lo stesso Ministro della magia, Kingsley Shackelbot, vorrebbe averla come Auror al suo fianco e con una raccomandazione così, darle il titolo di Auror, non sarebbe che pura formalità... Però, alla luce della battaglia che lei stesso ha combattuto con coraggio e tenacia, mi riferisco a quella contro Voldemort, non eravamo sicuri di come avrebbe potuto affrontare un incarico del genere. -
- Io... -
- Sappiamo quanto gli è costato lottare contro Lord Voldemort, signor Potter, non vorremmo in alcun modo nuocere ad un eventuale equilibrio che si è venuto a creare nella sua vita. Allora ci siamo informati e abbiamo scoperto che il suo compagno di stanza è il signor Malfoy - Draco alzò la mano, come se fosse un appello, poi l'avvocato tornò a parlare - persona che conosco molto bene, e l'ho contattato per sapere da lui come l'avrebbe presa. -
- Oh, Fenyang - Harry ebbe l'impressione che Draco l'avesse chiamato in modo confidenziale a posta per infastidirlo - te l'ho detto, secondo me lui sarebbe felice. Sta studiando per diventare Auror, del resto.. e non è un caso se lo chiamavamo "San Potter". -
- "San Potter"? - chiese Harry, interrogativo.
- San Potter, così ti chiamavamo tra i Serpeverde. O meglio, io ti chiamavo così. Sai, ero abbastanza creativo con i soprannomi. -
- Anche con i cori da stadio. Non mi toglierò mai dalla testa "Perchè Weasley è il nostro Re". -
- Quella è stata un vero colpo di genio. Insieme alla spilla, devo averne ancora una con la scritta "Potter puzza" - rise Draco, l'avvocato li guardava intenerito.
- Sapete ragazzi, mi fa molto piacere vedervi andare d'accordo. Pensavamo tutti fosse una cosa impossibile, invece tu, Draco, sei riuscito nel tuo intento... E lei, Potter, ha solo confermato di essere una persona dall'animo nobile. Cosa ne dice di lavorare per il Ministero della Magia, una volta finiti gli studi? -
- Io... Io non so cosa dire... -
- Basterebbe un "sì", Potter, sempre a farti mille complessi. -
- Sì.. Mi piacerebbe molto. -
- Perfetto! Resterei a festeggiare con qualche burrobirra ma ho un altro impegno. Ah, Draco... Ci vediamo lunedì mattina nel mio ufficio. Ho una cosa di cui parlarti... - Fenyang gli fece l'occhiolino e si alzò, era vestito con un completo elegantissimo, neanche in uno dei suoi vestiti migliori Harry avrebbe potuto equiparare la sua eleganza.
- Non mancherò di certo, Fenyang - rispose suadente Draco, sorridendo.
- Piacere di averla conosciuta, signor Potter -
- Piacere mio! -

Fenyang si avvicinò a Madame Rosmerta, pagò le burrobirra che decise comunque di offrire al gruppo di amici e, una volta fuori dal pub, si smaterializzò.

- Perchè devi andare nel suo ufficio lunedì? -
- Cose nostre - rispose Draco. Harry non sembrò soddisfatto della risposta; il biondo ghignò e disse - Sei geloso, Potter? -
- No, perchè dovrei? - ma in realtà c'era come un fuoco che ardeva nel petto del moro.

09/c. it’s just the price I pay

Quella mattina Draco era uscito davvero presto.
Aveva indossato degli abiti babbani per confondersi tra la gente e aveva raggiunto il centro di Londra, precisamente dei bagni pubblici che erano lì, vi si era scaricato dentro e aveva così raggiunto i sotterranei della city, trovandosi di fronte al Ministero della Magia britannico.
Aveva passato i controlli senza il minimo intoppo e aspettava l'ascensore.

Harry Potter, invece, aveva finto di voler dormire fino a tardi ed era letteralmente balzato fuori dal letto; aveva recuperato il mantello dell'invisibilità e aveva seguito Draco fino al ministero. L'aveva lasciato passare, poi si era tolto il mantello per superare i controlli e infine l'aveva indossato ancora una volta prima di raggiungere il coinquilino vicino l'ascensore.

Draco aspettò l'ascensore per andare al secondo piano e Harry non s’insospettì minimamente del fatto che il biondino attese qualche secondo prima di schiacciare il pulsante "2".
- Secondo piano. Ufficio applicazione della legge sulla magia, ufficio per l'uso improprio delle arti magiche, ufficio per l'uso improprio dei manufatti babbani, quartier generale del Wizengamot, quartiere generale degli Auror. -
Il biondo, seguito dall'amico invisibile, si avviò presso l'ufficio di Fenyang, aveva un'aria tranquilla e forse troppo allegra. Si fermò dinanzi ad una porta nera e massiccia, sulla quale scintillava una targa color argento.

"Fenyang Doherty, prima classe dell'ordine di Merlino, membro onorario del Wizengamot, in collaborazione con la difesa del dipartimento Auror"

Harry lesse quella scritta diverse volte e si ritrovò a pensare che Draco avrebbe preferito l'avvocato a lui, giacché, dopotutto, lui era solo Harry...
Il biondo bussò alla porta e fu proprio Fenyang ad aprire, elegante come pochi giorni prima; l'avvocato fu leggermente meno formale, tant'è che accolse Draco con un abbraccio e una pacca sulla spalla. Harry sembrò non gradire.

- Allora come va, Draco? -
- Tutto bene Fenyang, a te? -
- Anche, tranne il fatto che devo chiamare uno spezza incantesimi, sai, il retro del mio ufficio sembra essere popolato da un nido di lumache che non vogliono saperne di sgombrare. -
- Qualche maledizione da dispetto? -
- Esatto, ma capita spesso. Meglio questo che altro -
- Assolutamente - rispose Draco, sedendosi di fronte all'avvocato, con espressione seria in viso. Fenyang era seduto sulla scrivania, le sue gambe sfioravano quelle di Draco: Harry avrebbe voluto scaraventarlo via, ma doveva restare nascosto. Si sentì un po' come al sesto anno, quando era ossessionato da Draco...

- Di cosa volevi parlarmi? -
- E' una cosa importante, Draco - rispose Fenyang, incupendosi - riguarda la tua famiglia. -
- Sono pronto a tutto, Fenyang. Vai avanti -
- Come ben sai, nonostante le dichiarazioni di Potter, solo tu e tua mamma siete benvoluti qui a Londra, di conseguenza Villa Malfoy... -
- E' di proprietà del Ministero, lo so. Dicono che vorrebbero farci una specie di ufficio o qualcosa del genere -
- Esatto, vorrebbero aprire degli uffici per l'istruzione magica. I tuoi genitori hanno già firmato l'accordo, ma supponevo che tu, quello che in teoria doveva essere il loro erede, lo dovessi sapere -
- Supponevi bene, tuttavia non mi rammarico della cosa: sai benissimo che quella casa è piena di brutti ricordi per me. -
- Lo so. Infatti, non è di questo che mi preoccupo, ma di questa. - una busta apparì magicamente tra le mani di Fenyang - E' arrivata venerdì scorso con un gufo. Il contenuto non è gradevole, Draco, puoi non leggerla. -
- Chi la manda? -
- I tuoi genitori. -
Draco ebbe qualche attimo di turbamento e alla fine allungò la mano per prendere quella lettera; la aprì e la lesse.

"Al Ministro della Magia.
Nei sensi della legge e nel totale rispetto della stessa, i signori Lucius Malfoy e Narcissa Black dichiarano di voler rinunciare alla parentela e procedere con il disconoscimento della paternità e della maternità nei confronti di Draco Malfoy e, quindi, di escludere lo stesso da qualsivoglia eredità in caso di decesso di entrambi o uno dei due maghi sopracitati.
La stessa vale come documento e avrà effetto immediato dopo l'avvenuta firma della controparte."

In allegato, su un foglio più piccolo, vi era un'altra scritta: "Non condividiamo il tuo nuovo stile di vita, lo troviamo poco rispettoso nei confronti della nostra famiglia e dei nostri ideali, pertanto, considerata anche la tua nuova condizione per quanto riguarda sia la sfera sentimentale sia quella istruttoria, procediamo con l'atto di disconoscimento."

Draco arricciò le labbra e fece cenno a Fenyang di passargli una piuma con la quale firmare il documento.

- Draco! Hai firmato troppo in fretta! -
- Altrimenti non l'avrei fatto più. -
- Hai rinunciato a tante cose, io avrei insistito per arrivare a un patteggiamento, dopo tutto quello che ti è capitato! -
- Ti prego, Fenyang, lasciamo perdere. Mi hanno per anni inculcato ideali barbari come il razzismo, sentimenti spregevoli come l'odio, mi hanno fatto diventare una marionetta nelle loro mani, mi avevano in pratica offerto a Lord Voldemort pur di pararsi il culo, mi hanno sbattuto fuori di casa quando ho annunciato di voler diventare un membro del Wizengamot e mi hanno risposto con una lettera di disconoscimento quando ho rivelato di essere gay. A che cosa ho rinunciato? -
L'avvocato fece per rispondere, Draco non notò il gesto e si alzò - Ora sarà meglio che torni all'università, sai, mi viene da piangere ma voglio mantenere la dignità, che è l'unica cosa che mi è rimasta -
- Ho anche una buona notizia, Draco -
- Il professor Thompson, il tuo professore di Magisprudenza, mi ha spedito un gufo questa mattina. Mi ha scritto una bella lettera di raccomandazione, presentandoti come "lo studente migliore che la facoltà di Magisprudenza potesse mai aver avuto", proponendomi di assumerti appena dopo gli studi -

Il ragazzo sorrise, incrociando le braccia pensieroso.
- Non se ne parla, Fenyang! Già soffro di mal di testa ora che sono con te da dieci minuti, figurati per giornate intere... Oh Merlino, piuttosto mi uccido. -
- Valuta almeno la possibilità, Malfoy! Pagano bene e difendere gli Auror ha i suoi benefici... -
- Quali, a parte la targa sulla porta? -
- Beh... Potter avrà bisogno di qualcuno che lo difenda, no? -
- Quel bamboccione sa difendersi da solo - commentò Draco, fissando il punto in cui si trovava Harry ancora nascosto sotto al mantello dell'invisibilità.
- Ci credo, dopo tutti i martiri che gli hai fatto... -
- L'ho solo preparato psicologicamente! Dovrebbe ringraziarmi! -
- Poverino, è così una brava persona... -
- Te lo ripeto, lo chiamavamo San Potter -
- Pensaci comunque, è un lavoro importante, che può aprirti molte porte -
- Ci penserò su, ma non diventerò mai l'avvocato di Potter: tra te e lui, non so chi mi fa esaurire di più. -

 

Note dell’autrice:
Stavolta, a farmi da musa ispiratrice c’è solo una canzone: Mr Brightside dei The killers, se non la conoscete dovete ascoltarla e innamorarvene (pensate che io la uso come suoneria del telefono da qualche anno e ancora non mi ha stancata!).

Dunque dunque.. In questo capitolo capiamo di più della vita di Draco “post Voldemort” ma anche dei suoi sentimenti per quanto riguarda la situazione prima. Che ne dite? Draco è più forte di quello che vuol farci credere!

Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione e aspetto un vostro commentino, alla prossima <3
 

   
 
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