Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: smartys ayane    18/04/2014    1 recensioni
Armin desidera ardentemente conoscere il mondo oltre le mura di Trost, ma sa che è impossibile dal momento che l'umanità è minacciata dai giganti. Si chiede quindi se, da qualche parte nell'Universo, ci sia un mondo come quello che lui ha sempre sognato. E pensando a questo, una notte si addormenta, totalmente ignaro di quello che accadrà l'indomani: al suo risveglio si renderà conto di non trovarsi più a Trost, e crede di essere su un altro pianeta. Tuttavia, lui e i suoi compagni sono stati semplicemente mandati avanti nel tempo di oltre 2000 anni. Ecco quindi i protagonisti di SNK proiettati nel 2014, alle prese con la tecnologia, i costumi moderni e un mondo libero dall'ombra dei giganti.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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SNK: 2000 anni dopo
SNK: 2000 anni dopo

Mezz'ora dopo il risveglio di Diletta, la squadra si trovava al centro di un'enorme stanza in una casa di campagna. Mikasa e Eren bevevano Coca-cola, Armin si era attaccato a una bottiglia di vino e Erwin e Levi non bevevano nulla per paura di morire avvelenati. Avevano raccontato l'intera storia a Diletta, che adesso stava seduta su un divano con una pezza bagnata sulla fronte.
Dopo aver udito la loro storia, era svenuta nuovamente.
"Voi credete davvero che io possa credervi come se fossi una credulona?"
"Eh?" esclamò Armin singhiozzando "Non ho capito nulla!"
"Siate sinceri con me, non lo dico nè alla polizia nè ai carabinieri" continuò Diletta guardando Erwin e Rivaille "Vorrei viaggiare come fate voi. Quindi, ammettetelo: vi basta la marijuana o a volte andate giù anche pesante? Tipo crack, coca..."
"Questa cosa dovrebbe farli viaggiare?" disse Armin indicando Mikasa e Eren, dopo aver sentito la parola 'coca' "Guarda! Mikasa sta volando! Anche Eren sta volando!"
Diletta scosse la testa, cominciando a piangere e a urlare 'Perchè proprio a me?' Intanto Erwin si era unito ad Armin, e aveva cominciato a bere qualche bicchiere di vino.
"Se fa questo effetto, voglio provarlo anche io!"
Diletta si alzò di scatto dal divano, e cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza, mentre torturava con le mani i suoi capelli castani.
"Allora" disse "Mio padre torna fra un'ora. Se vi vede vi chiude in cella, parola mia! Però, dopo pranzo devo prendere l'aereo per tornare all'università. E voi potrete venire con me!"
Rivaille alzò un sopracciglio, poggiandosi sul tavolo.
"Cos'è un aereo? Che vuol dire università?"
Diletta sospirò, stanca di quella situazione. Iniziò a comprendere che non sarebbe stata facile la sua convivenza con quegli squilibrati.

Un'ora dopo, la squadra era stata rinchiusa da Diletta nella sua camera. La ragazza aveva promesso che sarebbe tornata a prenderli prima di partire, aggiungendo poi che era di massima importanza che suo padre non si accorgesse di loro. Anche perchè l'uomo in questione era Umberto Greco, il carabiniere che era stato assalito da Erwin e Rivaille.
Durante il pranzo, il padre raccontò la sua disavventura alla figlia. Lei chiese per quale motivo cercassero quei tipi e Umberto rispose che due di loro erano stati avvistati su un balcone al sesto piano. Credeva si volessero suicidare, o qualcosa del genere. Oppure che fossero dei ladri. Ma si stava ancora scervellando per capire come fossero arrivati al sesto piano dall'esterno, considerando anche che uno di loro non aveva nemmeno un braccio.
Un paio d'ore dopo il pranzo, Diletta corse a prendere la squadra. Umberto era tornato a lavoro, quindi potevano muoversi in tutta tranquillità.
La ragazza aveva già sistemato le valigie nel cofano, ed erano tutti pronti per partire. Questa volta, però, Rivaille non poteva restare seduto sulle gambe di Erwin, perchè la polizia avrebbe potuto fermarli e quindi riconoscerli e portarli nuovamente in prigione.
Decisero quindi di rinchiuderlo nel cofano, date le sue minute dimensioni.
"Quindi adesso andiamo a volare?" chiese Eren dopo che Diletta spiegò per l'ennesima volta cos'era un aereo "Ma non c'è il rischio che ci sfracelliamo al suolo?"
"Toccati le palle!" urlò Diletta.
"Come sei volgare!" strillò Rivaille dal cofano.
In un'ora il gruppo raggiunse l'aeroporto, ma dovettero aspettarne un'altra prima di poter prendere l'aereo. Armin, che si era ripreso dalla sbronza, era super-eccitato: non riusciva a credere come il progresso aveva permesso all'uomo di volare. Era come un sogno che diventava realtà, per tutti loro.
Inoltre, appena aveva sentito la parola giganti, Diletta li aveva presi per matti e quindi erano tutti tranquilli perchè in quello strano mondo non ne era stato avvistato ancora nemmeno uno.
Fu mentre aspettavano l'aereo che accadde. Erwin stava sfogliando il libro di scienze che Diletta aveva nella borsa, mentre la ragazza era andata a comprare altra Coca-cola per Mikasa ed Eren. Girava pagine a caso, cercando di capire perchè riusciva a parlare la lingua di quel paese ma non a comprenderne la scrittura.
Poi raggiunse l'apparato muscolare umano, e sussultò.
Lanciò in aria il libro, e corse a gambe levate verso il bar dove si trovava Diletta. Gli si leggeva il terrore negli occhi.
"Berthold!" urlò "Il titano colossale! E' nel tuo libro! Ci ucciderà tutti!"
La barista lanciò uno sguardo interrogativo alla ragazza, che prese le bibite fingendo di non conoscere Erwin.
Poi raggiunse il prima possibile il resto del gruppo, ma appena arrivò si accorse che Eren aveva ripreso a mordersi il dito.
"Ci hai traditi! Hai chiuso Berthold nel tuo libro e stai aspettando di portarci in cielo per poterlo liberare! Ma io mi trasformerò, e te la farò pagare!"
Diletta sbruffò, spazientita. Cominciò a chiedersi perchè avesse deciso di portare quei dementi con sè.

Quando arrivò finalmente il momento di salire sull'aereo, Diletta ringraziò il cielo per il fatto che riuscì a prendere dei posti vicini per tutti loro. Lei sedette accanto a Eren e Mikasa, mentre Armin, Erwin e Rivaille avevano preso i sedili davanti.
Quando l'aereo cominciò a decollare, Armin si girò dall'altra parte: aveva paura di quello che stava per succedere, e non aveva nessuna intenzione di guardare. Gli altri, invece, ammirarono stupiti l'aereo che si staccava dal suolo e che si librava nell'aria, mentre la città sotto di loro diventava sempre più piccola.
Eren e Mikasa sorridevano contenti, e Armin cercava di nascondere le lacrime. Gli occhi di Rivaille invece si facevano sempre più grandi, fino a quando poi, in preda alla disperazione, non cominciò ad alzare le braccia al cielo gridando disperato.
"Non ci sono mura! Non c'è nessuna traccia di mura in questo paese! Aiuto! Moriremo tutti!"
Diletta sperò che si aprisse una voragine sotto i suoi piedi per poter scomparire per sempre "Ma siamo in cielo, che ti importa delle mura! Qui i titani non possono attaccarci!"
Erwin continuava a guardare meravigliato il paesaggio sotto i suoi occhi, fin quando non scomparì oltre le nuvole.
"Magnifico!" ripete tra sè e sè "L'uomo può volare! Magnifico!"
Rivaille intanto sembrava essersi calmato, e quindi Diletta si lasciò andare ad un sonno più o meno tranquillo.
Armin, invece, continuava a pregare gli dei che qualcuno venisse a salvarlo.

 



ANGOLO AUTRICE: Holà! In questi giorni mi diverto a pubblicare perchè la prossima settimana sarò assente per un bel pò! Spero di non annoiarvi con questi aggiornamenti continui! A presto :)
   
 
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