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Autore: Letiziajromano    18/04/2014    0 recensioni
La mattina ti svegli, ti guardi allo specchio, e vedi qualcosa che non ti é mai appartenuto, un fisico sproporzionato, capelli arruffati, statura media e un sentimento auto distruttivo verso ciô che fai e pensi.
Non mi sono mai piaciuta, mi sono sempre guardata con quel sorriso spezzato, ho sempre pensato che forse non era mio destino essere bella, magari avrei sbancato, oppure fatto successo nel campo della scienza, l'importante era quello, avevo perso fin troppo tempo dietro ciò che non era mai stato del tuo mio, in tutti i sensi.
Quella mattina ero li, a cercare di regalare un sorriso al mio riflesso , ma nulla, uno sguardo impassibile dipingeva il mio volto.
Camilla è una ragazza di 16anni .Discreta in ogni cosa che fa.Diversa da tutti i tipi di soggetti femminili dell'universo,odia il suo riflesso, ma ogni mattina la lastra riflettente l'attira, ed ogni mattina si ritrova lacrime amare sulla candida pelle.
Camilla incontrerà qualcuno che la farà sentire unica, diversa e amata.Camilla imparerà ad amarsi e ad essere forte.Fino a quando il destino, inevitabile e sfrontato, la metterà davanti a una delle più dolorose e difficili scelte della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Bondage
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Emili Sande: https://www.youtube.com/watch?v=0OHX_PA25Ok

 
 
 
BUONA LETTURA..
 
 
Ero li, ferma su quell'unico punto che raggiungevo ogni mattina prima di recarmi a scuola.
A volte mio fratello mi raggiungeva e mi abbracciava da dietro, mi accarezzava il collo e mi lasciava delicati baci su di esso.
Quella mattina però lo sentivo ridere dal piano inferiore, era con qualcuno.
Una voce maschile che non riconoscevo mi incuriosì, indossavo la solita camicia azzurra e i calzini di lana bianchi che la mamma si preoccupava di stirarmi e rammentare.
Scesi dalle scale con il solito suono che mi accompagnava.
In cucina c'era un ragazzo che non conoscevo.
I suoi capelli non erano corti, erano leggermente più lunghi del solito taglio che sfoggiava mio fratello.
Michael si voltò e mi guardo,i suoi stessi occhi iniziarono a parlare senza che la sua bocca emanasse suono:
"COPRITIII"
Il ragazzo fece un passo verso destra e guardò prima le mie gambe e poi il mio volto.
Era un viso non conosciuto, bello da togliere il fiato.
Era così diverso dagli altri, i suoi capelli erano di un nero intenso e i suoi occhi riflettevano le stesse nuvole del cielo.
Aveva il mare negli occhi.
Indossava una maglia bianca e un giubbino di pelle e il solito jeans rotto sulla base delle ginocchia, mia nonna al suo posto sicuramente avrebbe rimediato a quei buchi sopra il tessuto, la stessa cosa aveva fatto con mio fratello Michael.

Una mattina d'inverno i suoi indumenti ricoprivano il pavimento di casa e lei senza pensarci rimediò al disastro.
Dopo due ore Michael iniziò ad urlare come una donna, chi mai avrebbe potuto "aggiustare" i suoi jeans nuovi da 70£ ?

Mi ero soffermata troppo sul suo aspetto, quando ne fui cosciente, le mie guance si colorarono di un rosso vivo, e notai il suo labbro, che si piegò in un ghigno malefico.
Michael, interruppe questo scambio di sguardi e mi ordinò di salire e di prepararmi.
Quando stavo per chiudere la porta della mia camera sentì le stesse parole che pronunciò mio fratello al ragazzo.
" Se ci provi con lei io ti faccio fare la fine di quel tonno in scatoletta"
Tra me e me pensai: Andiamo solo la fine del tonno?

Inizia a ridere silenziosamente, sapevo con certezza che il ragazzo del piano di sotto non ci avrebbe mai provato, almeno con me.
La macchina era parcheggiata sul retro del giardino, non era la nostra auto.
Ma una decappottabile di un nero intenso. Lui era sul posto del guidatore, mio fratello dietro e il posto al suo fianco era vuoto.
 Quella mattina indossai un semplice vestitino nero di una semplice stoffa che anche la figlia del parroco "Lucy" avrebbe potuto indossare.
Con lentezza aprì lo sportello e mi posizionai minuta sul sedile.
Lui mi sorrise e si porto sul naso gli occhiali.
Mio fratello iniziò a spiegargli il luogo dove si trovava la mia scuola.
Il silenziò porto a galla mille pensieri, e il suo volto cosí perfetto era come una calamita verso i me.  non facevo altro che osservarlo in silenzio.
 Notai dallo specchietto retrovisore lo sguardo di mio fratello che mi osservava.
La sua voce roca catturò il mio udito e mi girai nuovamente verso di lui.
"Comunque, con il permesso di tuo fratello, potrei sapere, almeno, come ti chiami?"
Le mie labbra si trasformarono in un sorriso e in quel momento le mie mani diventarono molto interessanti, silenziosamente pronunciai il mio nome.
"Camilla"
Non rispose, sorrise soltanto, mi lasciò uno dei sorrisi piú belli che avessi mai ricevuto.
La sua macchina si fermò, il vento smise di soffiare. Aprí lo sportello e salutai con un cenno prima Michael e poi il ragazzo e lui aggiunse:
"Ci vediamo dopo, Camilla"
Non mi lasciò riabbattere,la sua auto sfreccio verso nord e altri 1000 pensieri invasero la mia mente in tre piccoli secondi.
 
 
 
 
SPAZIO AUTORE**
 
Salve, io sono Letizia, vorrei ringraziarvi per le visualizzazioni.
"A tre passi da te " è una nuova fanfiction puramente inventata da me, Credo sia opportuno ringraziarvi nuovamente di nuovo, magari se la storia vi colpisce lasciatemi qualche piccolo consiglio,quindi: Recensite.
La vostra Writer 

-Letizia 
  
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