Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Yoan Seiyryu    18/04/2014    4 recensioni
[Hans/Elsa]
Hans non è il cattivo della storia. Elsa è rinchiusa nelle Prigioni di Arendelle. Anna è ancora dispersa e non ha fatto ritorno. Al Principe delle Isole del Sud spetterà il compito di proteggere Elsa dalla Congiura che si sta attuando contro di lei, almeno finché Anna non ritornerà. Sarà in grado di sciogliere il cuore della Regina delle Nevi?
**
“Anche voi avete paura di me” sussurra Elsa lasciando che le sopracciglia trasformino l’espressione adirata in un moto più dolce simile al dispiacere.
“Io non ho paura di voi, mia Regina. Ma non mi date la possibilità di avvicinarmi e non fate che respingermi con il vostro orgoglio” confessa lui tenendo serrate le labbra in una smorfia.
Elsa corruga la fronte e decide di rivolgere gli occhi verso il pavimento di ghiaccio, non desidera sostenere il suo sguardo a lungo.
“Questo lo chiamate orgoglio, Principe Hans?"
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Hans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




III

Le Affinità Elettive 







 
Sono trascorsi due giorni e nessuno è sceso a farle visita, nessuno ha aperto la porta della sua prigione. Le sembra di vivere come in passato, chiusa nella sua stanza a contemplare la solitudine nel tentativo di nascondersi dal mondo.
Quella rinnovata reclusione rischia di farla impazzire. Le catene in cui è  costretta le stringono le mani ed i polsi e riuscire a dormire è quasi impossibile. Il suo destino è quello di non trovare mai la libertà? Eppure è abituata al silenzio, ai piccoli rumori che si confondono all’interno dei suoi pensieri, di nuovo persiste solo il rancore. Un rancore che porta dentro e che sarà difficile riuscire ad eliminare.
Perché Anna non ha voluto capire, perché ha tentato di insistere? Se fosse stata meno irruente forse ora continuerebbe a vivere nel suo Castello di ghiaccio, lontana da tutti. Da sola non può fare del male. O forse è semplicemente quello che si merita.
Quando ti ritrovi da sola con tutto il tempo a tua disposizione i pensieri rischiano di diventare ambigui, confondersi, sciogliersi in mille considerazione contrastanti.
Isolata, schiacciata all’interno di pareti buie, a volte è una rassicurazione. In questo modo nessuno può farti del male e allo stesso tempo non puoi farne a nessuno.
Ha trascorso l’intera giornata senza toccare il pasto, le è stata portata una zuppa di patate per nulla appetitosa e ha declinato con cortesia. La guardia non ha insistito affinché si rifocillasse e lei non ha chiesto altro.
Seduta sul giaciglio sente i passi misurati di qualcuno che si avvicina ma non sa se la visita appartiene a lei. Proprio come due giorni prima si avvede dell’ingresso del principe Hans con la sua espressione disorientata ma pur sempre gentile. L’ultima volta lo ha mandato via con poco garbo, detesta quel suo modo di intromettersi nei suoi occhi, di cercare risposte a domande che nessuno si è mai posto.
“Maestà” si inchina con eleganza, questa volta indossa un luogo soprabito per ripararsi dal freddo. Lei non ne sente nemmeno un po’.
“Ho chiesto espressamente di essere informato riguardo la vostra salute. Mi è stato detto che avete saltato la cena di ieri e il pranzo di oggi” rivolge un’occhiata veloce alla zuppa fredda che giace all’ingresso “forse ne comprendo il motivo, eppure ero stato chiaro, avreste dovuto ricevere pasti abbandonanti”.
Elsa non risponde e si limita a stringere lentamente gli occhi per formare uno sguardo più accigliato e meno lieto di quanto in realtà non sia. Sussiste un silenzio così lungo che per un attimo ha quasi intenzione di romperlo, ma sa bene quanto le sue parole potrebbero risultare una rinnovata critica, un attacco volto a fare del male.
“Immagino che siate in ansia per vostra sorella” sospira Hans, decidendo di anteporre l’orgoglio di fronte a chi ne possiede molto di più e così avanza per trovarsi di fronte al suo cospetto.
Elsa tira appena le catene che producono un fastidioso rumore metallico, è il suono della sua incapacità di essere libera.
“Immaginate troppo, voi” si limita a rimbeccarlo prima di volgere lo sguardo verso la finestrella da cui entra la luce bianca della neve che continua a scendere sul fiordo.
“So quanto Anna sia legata a voi e…”
“Ora credete di sapere anche troppo” lo interrompe ancora una volta e il tintinnio delle catene accompagna quella risposta brusca volta a dimezzare un discorso verso cui non ha interesse.
Hans rimane immobile a stringersi nel soprabito chiaro e la osserva con occhi carichi di compassione. Ed Elsa questo proprio non riesce a sopportarlo. Stringe i pugni con forza e decide di fissarlo intensamente, non ha più paura di scrutare gli altri in profondità. Non ha più paura di leggere il timore negli estranei, né in coloro che la conoscono.
“Non tenete conto dei miei pensieri, ma io conosco il mio cuore e so che non posso permettervi di trascurare il vostro animo. Anna vi ama con tutta se stessa e per quanto in questi anni voi le abbiate tenuto la porta chiusa non ha potuto fare altro che avere fiducia in voi. Raggiungervi in quel Palazzo di Ghiaccio non denota forse un amore fraterno per cui vale la pena lasciarsi andare?”.
Domande che feriscono, domande che richiedono risposte chiuse in un angolo della propria testa che non hanno intenzione di venire a galla.
“Dalle vostre parole deduco che critichiate il comportamento che ho tenuto fino ad ora nei confronti di mia sorella” sussurra Elsa inumidendo le labbra e abbassando appena gli occhi.
Non riesce a sopportare così tanto lo sguardo di un altro che vuole rompere le barriere. La sua è una prigione di cui non possiede le chiavi. C’è buio e oscurità nella sua anima.
“No, non è così” sussurra Hans che a quel punto decide di appoggiare la schiena alla parete ghiacciata “molto spesso i fratelli maggiori tendono a proteggere gli altri in modi che non comprendiamo se non quando tutto ci è più chiaro. Sono certo che vi sia stato un buon motivo se avete deciso di nascondere ad Anna i vostri poteri”.
Elsa di fronte a quelle parole sgrana appena gli occhi azzurri e cristallini, si vanno a perdere in quella figura che fino a quel momento ha sentito tremendamente distante e fuori dal suo campo personale. Vorrebbe improvvisamente porgli domande riguardo al suo passato. Non ha forse scorto una lieve lacerazione all’interno delle sue parole? Non ha forse udito di come anche lui debba aver sofferto a causa dei suoi stessi fratelli? Quell’empatia, non l’ha mai provata con nessuno. Ma annichilisce ogni tentativo di avvicinamento e rimane in silenzio, muta, come una statua di ghiaccio.
“Se aveste avuto fiducia in lei, se aveste condiviso con lei questo peso forse tutto ciò non sarebbe accaduto. Ho compreso a mie spese quanto il silenzio possa essere nocivo” aggiunge subito dopo Hans.
Ed ecco che gli occhi di Elsa mutano e si trasformano in vortici di rabbia e dispiacere. Si annebbia la vista ed è costretta a serrare le palpebre per non mostrare quell’estrema debolezza che si porta dentro.
“Voi non sapete nulla, Principe Hans. Non arrogatevi il diritto di prestarmi consigli che al momento presente non sono utili a mutare una situazione passata” gela ancora una volta ogni tipo di contatto che si è creato tra loro.



 



 

Hans è immobile, con la schiena adagiata alla parete di ghiaccio. Da quando è entrato all’interno della cella ha avvertito la pelle irrigidirsi maggiormente ed ora nemmeno i guanti candidi riescono a misurare quel calore che si va completamente disperdendo. Persino il soprabito adibito all’inverno non riesce a scacciare il freddo che continua ad insinuarsi sotto la carne, fino a pungergli persino il cuore.
Elsa non fa che mostrarsi scostante ed ogni parola da lui pronunciata viene letta come un attacco o una critica alle sue scelte. La maturità che ella propone è ben diversa da quella di sua sorella. Anna ha un carattere giocoso, libero, spensierato. Elsa porta con sé il peso della vita e delle scelte che ha compiuto, oltre ad essersi trascinata dietro una natura che ancora non riesce ad accettare. E’ nata sotto una stella differente ed  ora è stata punita per una situazione che non ha cercato da sola.
“Avete ragione, io non so nulla. Ma perdonatemi se attraverso i vostri occhi riesco a leggere sentimenti che io stesso credo di aver provato” è costretto a farsi sentire, a non rimanere ancora nell’ombra.
Fino ad ora l’ha lasciata parlare senza che vi fosse il minimo rispetto nei suoi confronti, ma non può permettere che Elsa continui a gravitare nella prigione che ella stessa si è andata costruita in tutti quegli anni. Ha promesso ad Anna che si sarebbe preso cura di Arendelle in sua assenza ed ora che Elsa ha fatto ritorno non può permettere che le accada nulla di spiacevole. Le voci che si sono sparse al Palazzo non sono affatto piacevoli e una congiura potrebbe essere prevista. Non permetterà che le facciano del male, a costo della vita, per amore di Anna.
“Non ho intenzione di condividere con voi nulla di tutto ciò”.
Una sua tipica risposta, fredda come sempre. Hans sorride all’angolo delle labbra ma non osa scoraggiarsi per nulla al mondo.
“Costringervi sarebbe un comportamento sconsiderato. Ad ogni modo, sarete preoccupata per le condizioni di vostra sorella” riprende l’argomento iniziale che è stato cacciato poco prima “ho organizzato una squadra di spedizione che è partita alla sua ricerca. Sono fiducioso e presto la ritroveremo”.
Scorge negli occhi di lei una nota di amarezza. Sa che Anna è stata cacciata via da lei in malo modo, ma almeno è certo che sia viva da qualche parte e presto potranno ricongiungersi.
“Dovete esserne molto innamorato” si limita a sentenziare lei che poco a poco indietreggia, fino a sostare al di sotto della finestrella da cui subentra una luce candida e bianca.
Hans per un momento arrossisce e un improvviso calore si forma sulle guance, il freddo sembra quasi svanire per un singolo istante.
“E’ così evidente?” fa per scherzare, per sciogliere la tensione che si è creata fino a quel momento tra i due .
Elsa, per la prima volta dopo diversi giorni dalla sua reclusione, sorride all’angolo delle labbra.
“Non sono ancora disposta ad accettare questo matrimonio”.
Hans, nonostante quelle parole, non riesce ad intristirsi nemmeno un po’. Vuol dire che c’è ancora speranza e che tutto prima  o poi potrà sistemarsi. Ricominciare dall’inizio non sarà solo un sogno. Quando Anna farà ritorno ad Arendelle convincerà il Popolo a perdonare Elsa e a trovare un modo per opporre resistenza ai sostenitori. Lui non ha ancora alcun potere, nonostante sia divenuto il reggente, poiché il Consiglio formatosi non appoggia del tutto le sue decisioni.
“Credete che io non possa diventare un buon marito per lei?”
“Arendelle non ha bisogno di formare alcuna alleanza, né necessita di denaro. Le casse del regno sono ricche e l’amministrazione è ottima. Ciò significa che non vi è bisogno di alcun matrimonio combinato ed Anna potrà sposare chi desidera. Proprio per questo, perché le è permesso di essere felice, non le permetterò di fare una scelta avventata”.
Hans morde lentamente l’interno della guancia e cade in un silenzio ponderato. Le Isole del Sud hanno subito una ricaduta economica e lui è stato spedito ad Arendelle non solo per portare gli omaggi della sua famiglia alla Regina Elsa, ma anche per trovare un’occasione. Un’occasione che avesse permesso di portare ricchezza nel proprio paese di origine. Non era certo partito con l’idea di sposare un membro della famiglia reale, ma cosa penserà Elsa quando verrà a conoscenza della situazione del proprio regno? Crederà che si tratti di un nobile opportunista? Come potrà convincerla della sincerità dei suoi sentimenti nei confronti di Anna?
“Continuate ad asserire che non sarò un buon marito”.
“Un giorno non basta per innamorarsi. A volte si impiegano anni affinché due persone riescano a conoscersi profondamente l’un l’altra. Voi e mia sorella avete amabilmente conversato per una serata e avete deciso di convolare a nozze per uno sciocco capriccio adolescenziale. L’amore non è così semplice”.
Sono parole che non lasciano intravedere una via d’uscita. Sono forti, impeccabili, forse persino altisonanti. Ed Hans per un momento crede di tentennare. Ma non può e non deve mostrarle nulla di simile. Anna è riuscito a coinvolgerlo come mai nessuna altra donna è mai riuscita a fare.
“E’ molto probabile che abbiate conciliato le vostre solitudini per creare un sentimento che vi accomunasse. Gli occhi di Anna sono pieni di vita, proprio come i vostri. Il sorriso di entrambi è così simile che potreste essere la medesima persona” aggiunge lei con serietà.
Ed Hans, ancora, sente di precipitare.
E’ stata la solitudine a farli cadere in errore? L’idea di non essere più soli? Entrambi hanno vissuto rinchiusi nelle proprie stanze poiché nessuno aveva avuto il cuore di aprire loro le porte. Due anime bisognose del medesimo affatto, delle medesime risposte. Lui ed Anna dunque sono semplicemente rimasti illusi?
“Sentirsi così simili non è un errore, in fondo. Ma non discuterò i vostri ordini, Maestà. Vi dimostrerò che tengo ad Anna più di ogni altra persona al mondo e meriterò la sua mano, ottenendo il vostro consenso”.
Le parole di Hans sono audaci ma avvolte dalla più completa sincerità. Rispecchiano sentimenti puri e una estrema volontà di amare e di essere amato. Elsa, dall’altro lato della cella, non aggiunge altro se non un tiepido sorriso a solcare le labbra bianche.
“Ora devo lasciarvi sola, vi sono degli impegni che non posso permettermi di prorogare. Farò in modo che venga servita una cena degna di tal nome ma voi promettetemi che non rimarrete a digiuno”.
Elsa coglie l’occasione per lasciarsi andare ad un sospiro lungo e misurato, per poi accennare ad un segno affermativo. Hans dunque si sente sollevato e le rivolge un inchino quieto ed elegante per ringraziarla di una rinnovata disponibilità che fino a quel momento non avevano trovato. Con la promessa dunque di farle visita il giorno dopo, il Principe reggente esce dalla cella di ghiaccio per tornare ai propri compiti che gli sono stati assegnati.
Il freddo, il gelo di quella stanza per un attimo sono svaniti e man mano che si allontanano iniziano a scemare maggiormente fino a dispersi. 



 

NdA: 

Salve a tutti!
Prima di ogni altra cosa chiedo perdono per aver lasciato passare così tanto tempo dall'ultimo aggiornamento. Ho avuto un periodo piuttosto intenso e non ho avuto modo di portare avanti questa raccolta Helsa. Dunque spero di riuscire a recuperare in fretta e aggiornare in modo più frequente, o almeno non di rado.
Colgo l'occasione per ringraziare chi ha iniziato a seguire questa raccolta/storia con la speranza che il proseguimento possa essere di vostro gradimento. 
Grazie e alla prossima! 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Yoan Seiyryu