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Autore: sihu    15/07/2008    9 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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mi rendo conto che spesso e volentieri sono da uccidere perchè tra esami e vacanze non aggiorno per settimane. il fatto è che io vivo soprattutto di ispirazione. capitemi, piuttosto di scrivere banalità meglio non scrivere, no?
cmq grazie a tutti quelli che mi seguono cmq, anche se sono un autrice insopportabile!
innanzitutto grazie ai 22 che mi hanno messo tra i preferiti e ciao al lettore che mi ha abbandonato..
poi un grazie ancora più grande va a chi oltre a leggere si è anche fermato a scrivere:
vale lovegood: spero che abbia ottenuto tutte le spiegazioni che volevi. vedrai che adesso che i malandrini sono aumentati se ne vedranno delle belle!
lyrapotter: remus a volte fa paura anche a me. sirius da solo starebbe ancora correndo per il castello. hai visto giusto, lily è sempre più innamorata..
germana: ecco il capitolo nuovo.. ti piace?
lyan: in questo capitolo si svela qualche mistero. almeno per i lettori..
pikkolina88: bella la tua ff! prometto che adesso commento! no, steven non aveva gli occhi verdi. li aveva color nocciola come il fratello.
jomarch: mmmm.. mi sa che ci hai visto giusto!

CAPITOLO 12
PORTALI, FRATELLI E PADRI

L’intera sala grande li fissava. Persino i professori  che ora stavano domandandosi come fosse possibile. La più stupita di tutti era la professoressa di Trasfigurazione: era sicura che Steven Potter fosse morto molti anni prima, era stato Silente a raccontarle tutta la storia.
Al tavolo di Grifondoro era calato un silenzio irreale. James e Steven sedevano vicini di fronte a Remus, tutti gli altri li fissavano immobili.
“Sapevi che Potter aveva un gemello?”chiese Alice a Frank.
“No, non ne ha mai parlato..” rispose lui.
“Sembra non lo sapesse nessuno. Guarda i suoi amici malandrini che facce stupite che hanno..” osservò Lily Evans con finto disinteresse. Era furiosa e delusa perché non sapeva nulla di questo gemello. Il suo cervello le fece notare che in fondo non era il suo ragazzo e quindi non era tenuto a raccontarle tutto. Lei scacciò quell’osservazione come si fa con una mosca fastidiosa. Era irrazionale ma si sentiva tradita. Fissò i due ragazzi, erano identici. Sembrava che James fosse a disagio in mezzo a tutta quella gente che lo fissava e parlava di lui, l’altro invece sembrava non farci caso.
Sirius e Remus si fissarono a lungo, poi Sirius prese l’iniziativa.
“Che avete tutti da guardare? Nessuno ha fame oggi?” urlò con rabbia il moro. James era li fermo immobile e tutti lo fissavano come un pesce in un acquario. Non poteva permettere che facessero del male al suo migliore amico. L’altro ragazzo invece sembrava tranquillissimo.
“Dai Sirius, calmati. Andiamo nella torre..” propose Remus facendo sedere Sirius.
James alzò la testa e annuì lentamente.
“Non ho più fame..” disse semplicemente, inconsciamente si ritrovò a fissare il fratello. Erano stati insieme per ore in quella stanza e lui non aveva detto nulla. E poi era impossibile, suo fratello era morto. Come poteva essere qui? Cosa sapeva Silente?
Aveva mille domande in testa ma in quel momento la cosa che voleva di più era parlare con i malandrini da solo, senza Steven.
“A dopo fratellino, Silente ha detto che sono in camera con voi. Cosi magari mi presenti i tuoi amici..” rispose tranquillamente Steven.
Ancora una volta Peter, Sirius e Remus lo fissarono.
“Ok.. Frank lo accompagni tu quando avete finito di mangiare?” chiese James guardando l’amico. Frank fece un cenno con la testa, con la bocca piena di arrosto.
“Aspetta.. Ieri ti cercavo.. Come sta tua nonna?” chiese la rossa alzandosi e bloccando la strada a James. Si rendeva conto che non era il momento migliore ma voleva parlargli, voleva sentire la sua voce e vederlo ridere.
James in quel momento non era in grado di fare nessuna di quelle tre cose.
“Scusa Lily, non sto molto bene e sono un po’ stanco. Possiamo parlarne domani?” rispose James con un sussurro lasciando Lily nella confusione più totale. L’aveva respinta ancora, per la seconda volta in pochi giorni. Senti la rabbia e la delusione montare dentro di lei. Avrebbe voluto urlargli tante cose, saltargli al collo, baciarlo ma non fece nulla di tutto ciò.
“Ok, buona notte.” disse solamente mentre tornava al tavolo. Steven incrociò lo sguardo della rossa solo per un attimo e poi torno al suo arrosto.

Raggiunsero la torre di grifondoro in pochi minuti e James fu il primo a buttarsi sul letto.
Remus bloccò e insonorizzò la porta con un incantesimo e poi si voltò verso gli amici.
James era sdraiato a pancia in giù sul letto con la testa affondata nel cuscino. Sirius era seduto di fianco a lui e cercava di convincere l’amico ad alzarsi. Peter invece guardava la scena da lontano senza sapere bene cosa fare. Non aveva mai visto James così. Di solito non c’era mai quando succedevano le cose. Gliele raccontavano e basta. Peter realizzò che non avrebbe retto a vedere James stare così male quindi finse di essersi dimenticato di un appuntamento e scappò dalla stanza.
Remus si avvicinò al letto di James. Dopo qualche minuto quest’ultimo si alzò.
“Era morto. L’ho visto morire. Ho visto la tomba che ci fa qui?” chiese James
Sirius gli stringeva la mano per fargli sentire che era li con lui.
“Il portale” disse Sirius all’improvviso.
“Il portale?” Chiese James stupito.
 “Giusto! Lo specchio ha aperto un portale magico. Deve essere un portale dimensionale.” spiegò Remus.
“Quindi quello è il mio gemello che viene da un’altra dimensione?” chiese James cominciando a capire.
Remus e Sirius si guardarono e poi annuirono in risposta. Sul viso di Sirius all’improvviso si disegnò un sorriso.
“È fantastico! James hai di nuovo il tuo gemello! Ha aperto il portale per te, voleva rivederti. Lo specchio poteva portare te nella sua dimensione o lui nella tua, in ogni caso sareste stati di nuovo insieme! Pensa a quello che potremmo combinare adesso che lui è qui!” disse Sirius.
James riflettè sulle parole di Sirius. Aveva di nuovo suo fratello. Era venuto da un’altra dimensione per lui. Sirius aveva ragione, il resto non importava.
“Beh, in questo caso devi presentarcelo!” convenne Remus.
I tre ragazzi cominciarono a ridere e a proporre idee per nuovi scherzi da mettere in pratica con Steven. Eccò perché sapeva così tanto su di loro.

Nel frattempo nella sala grande tutti erano tornati a mangiare senza fare caso ai gemelli Potter.
“Frank, vado di sopra.” disse Steven alzandosi dal tavolo.
“Aspetta, tuo fratello mi ha chiesto di accompagnarti. Non sai dove devi andare!” disse Frank.
“Non ti preoccupare, chiederò a un fantasma. Ho voglia di fare un giro. Ci vediamo più tardi!” disse il ragazzo allontanandosi velocemente.
Era così strano essere in quel posto. Aveva passato così tanto tempo a progettare tutto e ora era li. Non gli sembrava vero.
Uscendo dalla sala grande incrociò parecchi fantasmi ma non ne fermò nessuno. Sapeva bene dove era il dormitorio. Aveva lasciato un po’ di tempo ai malandrini perché realizzassero cosa era successo. James era rimasto sconvolto, e anche gli altri non erano da meno. Di li a poco li avrebbe incontrati. Cercò di ricordare le parole di Silente in proposito a quello che doveva dire.

[FLASH  BACK]
Silente sentì la porta del suo studio sbattere, alzò la testa dai suoi libri e si ritrovò davanti la copia esatta di James Potter. L’unica differenza erano gli occhi, verde smeraldo.
“Buongiorno ragazzo, posso sapere chi sei?” chiese il vecchio preside.
“Beh, le sembrerà impossibile. Sono Harry James Potter e vengo dal futuro. Questa è una lettera della preside del mio tempo, la McGranitt.” disse il ragazzo passando a Silente una pergamena con il sigillo del castello. Il preside non disse altro e si mise a leggere.
“Qui c’è scritto che per gravi eventi non ti è stato possibile frequentare il settimo anno nel tuo tempo. E che l’unico modo per diventare Auror è che tu lo frequenti nel passato. Posso chiedere come mai sei arrivato qui e perché hai scelto proprio questo tempo?”chiese il vecchio preside. Era tranquillo, come se vedere entrare un ragazzo del futuro nel suo studio fosse la cosa più normale del mondo.
“Ho usato questo specchio, se collegato con un suo gemello può aprire un passaggio temporale. Il gemello di questo specchio era in questo tempo.” spiegò Harry.
“Benissimo, per me non ci sono problemi. Ma non dovrai modificare il futuro. Intesi?” disse Silente.
“Certamente. Nella lettera del preside si fa riferimento anche a dei miei amici. La McGranitt ha detto che per condurre anche loro qui ci avrebbe pensato lei. Allora preside, che mi dice.” Chiese il ragazzo guardando il vecchio preside negli occhi.
“Che per me va bene, rimarrai qui. I tuoi amici potranno raggiungerti domani, penserò io ad aprire un nuovo portale.”
“Grazie mille.”
Era sicuro che Silente avrebbe capito e l’avrebbe aiutato.
“Di nulla, da adesso sarai Steven Potter.”
Disse il vecchio preside. Steven? Era il nome con cui lo aveva chiamato James poco prima nel corridoio.
“Steven Potter?”
“Il gemello di James morto tanti anni fa. James ti ha scambiato per lui, sarà meglio per tutti e non dovrai dare loro troppe spiegazioni.”
Sarebbe stata una soluzione perfetta. Tutti avrebbero creduto che si fosse trasferito da un’altra scuola. Ma James?
“È sicuro?”
Chiese titubante.
“Certo, credono tu venga da una dimensione parallela. Dirai loro che nella tua dimensione è stato James a morire per via del lupo mannaro.”
Il vecchio preside aveva pensato a tutto. Gli fece un incantesimo per cambiare il colore dei suoi occhi e poi gli disse di seguirlo in sala grande. Era stato fortunato, James era rimasto sconvolto dal suo aspetto e non si era accorto degli occhi. Se ci fosse stato li anche Remus non si sarebbe fatto sfuggire quel dettaglio, ne era sicuro
[fine flash back]

Perso nei suoi pensieri e ricordi si ritrovò davanti alla camera dei malandrini. Sentiva delle voci provenire dall’interno. Sembravano urla e risate. Provò ad aprire la porta ma era bloccata da un incantesimo.
“Il vecchio Remus è stato previdente!” si disse tra se e se.
Prese la sua bacchetta ed aprì la porta.
I malandrini sentirono la porta aprirsi e si girarono di scatto stupiti. Steven era riuscito ad aprire la porta.
“Come hai fatto? Nessuno era mai riuscito a rompere quell’incantesimo!” chiese Remus scandalizzato.
“Hai idea di quante volte l’ho già fatto?” chiese Harry/Steven con un sorriso malandrino dipinto sul volto.
“Non per nulla è mio fratello.” precisò James abbracciandolo. Harry si lasciò stringere in quell’abbraccio. Il primo contatto con suo padre. Stava per lasciarsi andare e raccontargli la verità quando le parole di Hermione gli tornarono in mente. Non poteva rivelare nulla del futuro.
“Questi sono Sirius e Remus. Peter invece è sparito. Lo conoscerai domani..” presentò James.
“Piacere Steven, anche se li conosco bene!” precisò l’altro ragazzo.
“Davvero?” chiese Sirius gonfiandosi come un pavone.
“Per forza, viene da un mondo parallelo.”lo smontò Remus.
“È cosi puntiglioso anche nel tuo mondo?” chiese Sirius
“Oh si!” rispose Harry.
“Il mondo dal quale vieni è simile al nostro, quindi?” chiese Remus incuriosito.
“Beh, si. Direi che è uguale. Solo nel mio mondo il mio gemello, James, non c’è più. E  in camera con noi al posto di Frank c’è un ragazzo che si chiama Ron. E c’è anche un’altra ragazza che qui non c’è, Hermione. Silente li farà arrivare domani.” spiegò Harry. Aveva fatto una pausa dopo aver detto di James.
“Come James non c’è più?” chiese Sirius a metà tra lo stupito e l’arrabbiato.
“Beh, è ovvio No..” disse James cercando con lo sguardo Remus e Steven come supporto morale.
“Cosa è ovvio? non capisco..” continuò Sirius.
“Nella sua dimensione sono stato io a morire per colpa di Greyback, non lui.” spiegò James tristemente. Gli faceva strano immaginare un mondo in cui i malandrini esistevano senza di lui. Un mondo in cui Sirius chiamava fratello Steven. Un mondo in cui lui non esisteva più. Per un momento si sentì distrutto a quell’idea. Due lacrime cercarono anche di scendere dalle sue guance ma lui non lo permise. Le ricacciò indietro e fissò divertito la faccia sconvolta di Sirius. Anche lui stava pensando le stesse cose. Era proprio il suo migliore amico.
Harry si sentiva un ipocrita. Si rendeva conto che quello che stava raccontando stava sconvolgendo suo padre, Sirius e Remus ma non poteva dire loro la verità. Avrebbe voluto gettarsi tra le loro braccia e raccontargli del futuro. Di come sarebbero stati traditi dai loro amici. Di come sarebbero morti. Ancora una volta le parole di Hermione tornarono alla mente.
Sirius, il suo padrino, la persona che più di ogni altra aveva considerato un padre. Remus, la sua guida, il suo insegnante, la sua ancora durante un anno difficile. Erano li con lui, il giorno successivo Silente avrebbe portato lì anche Ron ed Hermione e poi avrebbero passato un anno insieme per poi tornare nel loro tempo e diventare auror.
C’era anche sua mamma, la dolce Lily.
Senza che se ne accorse due lacrime fecero capolino sul suo viso. Remus se ne accorse e lo abbracciò.
“Siete di nuovo insieme ora. Siamo tutti insieme ora.” disse Remus mentre lo abbracciava.
In breve tempo anche Sirius e James si unirono all’abbraccio. I tre malandrini pensavano fossero lacrime di gioia per la tanto sospirata riunione di due fratelli tragicamente separati. In realtà erano la lacrime di un figlio che riabbraccia il padre e i tanto adorati zii a lui strappati da Voldemort.
Quella sera tutti fecero fatica ad addormentarsi. In poco più di un giorno erano successe un sacco di cose. Il solo ripensarci faceva girare la testa. Quello che prese sonno per primo fu Sirius che finalmente aveva smesso di correre qua e la per il castello.
James sequestrò il gemello e si misero a parlare per ore. Uno era felice di ascoltare la voce del fratello, l’altro di essere li con suo padre. A Remus invece toccò aggiornare Peter che si era finalmente deciso a tornare in camera chiedendosi perché certe inconbenze toccassero sempre a lui!

















  
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