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Autore: Daistiny    15/07/2008    0 recensioni
Nel bosco si poteva incontrare anche un Houndour un pokèon di tipo buio o uno Sneasel dall’indole dispettosa, Basch vedendo quelle strane quanto mostruose creature ne rimase quasi meravigliato, lui si ricordò che anche nel suo mondo vierano delle creature simili. Basch girò per un po’per il bosco dove ogni tanto si fermava a raccoglire qualche ramo secco caduto a terra, una volta che ne abbe raccolti un bel mucchio il capitano Von Ronsenberg usci velocemente dal boschetto, finalmente fuori l’uomo alzo casualmente lo sguardo verso il cielo che era cosi pieno di stelle che faceva rimanere senza fiato chi lo guardava.Quella notte senza nuvole a Basch ricordava molto le notti del suo mondo Ivalice, il cielo del suo mondo non aveva nulla da invidiare a quel cielo che stava ammirando là in quel modo a lui sconosciuto.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Basch, Gabranth
Note: AU, Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NON POSSO PIÙ DIVIDERMI TRA TE E IL…

NON POSSO PIÙ DIVIDERMI TRA TE E IL…
-Atto 1 scena “In questa terra lontana da casa”


1#Voce -“Com’è possibile… la mamma e il papà… questa stoia… ”
2#Vove –Nivek cosa stai combinando?
Nivek –Niente Amra, perchè che avrei da nasconderti
Amra –Sai che posso leggerti nella mente.
Nivek –Questo lo possiamo fare entrambi, sai benissimo chi è nostra madre!
Amra –Dimentichi papà… tu gli assomigli moltissimo.
Nivek –No assomiglio più alla mamma. I miei capelli sono…
Amra –Strani come lo siamo noi, i tuoi capelli avvolte sono neri come quelli della mamma avvolte invece sono verde sporco come quelli del papà, però il capello e quello. Io invece o pelle viola-grigiastro, i capelli azzuri-verdognoli e gli occhi viola.
Nivek –Infatti sei tale e quale alla mamma.
Amra –Se… comunque ti vuoi togliere quell’orrenda maschera!
Nivek –NO! Lo sai benissimo che è la tradizione.
Amra –Tradizione di famiglia un corno!
Nivek –Se ti interessa ho trovato i diari segreti della mamma in cui racconta di come a conosciuto papà… e poi c’è una cosa che ne anche io sospettavo sulla mamma.
Amra –Cosa vuoi dire?
Nivek –Ho scoperto che la mamma non è di questo mondo proviene da un mondo che lei chiama in questo suo libro “Mondo dei Pokèmon” inoltre secondo lei il nostro mondo si chiama il “Mondo di Ultimate Muscle…” cosa vorrà dire secondo te?
Amra –HA! Io non lo so però lo voglio scoprire, e poi chi sa scopriremo il perché dei nostri poteri?
Nivek –Si però per accedere al “Mondo dei Pokèmon”ci serve una carta cuore.
Amra –Cos’è una carta cuore? Nivek tu lo sai?
Nivek –Nel libro della mamma che scritto che è una specie di pass che ci permetterà di viaggiare nei vari mondi.
Amra –Anche in quello dei Pokèmon?
Nivek –Si! Ti voglio ricordare che la mamma ci ha spiegato cosa sono i pokèmon, e ce ne ha regalato uno per il nostro decimo compleanno.
Amra –Si però non ho mai visto interamente il mondo di queste creature che ci ha dato la mamma.
Nivek –Però noi sappiamo che ne esistono di tanti tipi, sappiamo come sono e a che cosa servono solo che non abbiamo mai visto il mondo da cui provengono.
Amra –Questo è vero! Chi sa come saranno i pokèmon nel loro mondo, sai non vedo l’ora che il mio Typhlosion e il tuo Blaziken vedano il mondo da cui provengono.
Nivek –Sono curioso anch’io di vedere tutto questo mondo, ma io a differenza di te non voglio vedere solo il mondo di Pokèmon, ma tutti i mondi che la mamma ha visitato e che ha citato in questo suo libro.
Amra –Nivek di la verità, ti sei letto tutto il libro della mamma?
Nivek –Si, inverita il libro della mamma è composto da cinquantasei volumi, che però ha unito tutti questi libri in questo unico volume, di cui ha fatto tre copie… per essere più previdente io ho trascritto tutto questo libro in questo piccolo congegno che ci permetterà di leggere la storia della mamma ogni volta che noi vogliamo. Ha! Dimenticavo di dirti che io voglio partire per scoprire questi mondi.
Amra –Cosa vuoi fare?
Nivek –Ho intenzione di chiedere alla mamma e a papà il permesso per questa estate di viaggiare, in realtà io viaggerò di mondo come ha fatto la mamma. Nel libro della mamma ci è scritto il suo passato e io voglio sapere se e vero quello che lei ha scritto.
Amra –Allora fratello mio permettimi di aiutarti in questa tua avventura.
Nivek –Hei io non ho mai detto che viaggerò da solo ci sarai anche tu con me, e con noi ci saranno i nostri amici pokemon.
Amra –Sai di carattere tu assomigli a papà ed io alla mamma.
Nivek –Questo è vero, però non ricominciamo con la storia di chi assomiglia a papà o alla mamma.
Amra –Okay!
I due ragazzi dopo aver parlato tra di loro, uscirono dalla vecchia soffitta della loro casa, i loro nomi erano Nivek e sua sorella minore Amra, i due erano fatti della stessa pasta, anche se i loro modi di pensare erano spesso diversi.
Nivek aveva vent’anni mentre sua sorella Amra ne aveva diciassette, lui era alto sui due metri e venti mentre sua sorella era sul metro e novanta e qualcosina. Tutti e due erano italo-inglesi poiché la madre era italiana e il padre inglese. Oltretutto i due ragazzi erano figli di una nobile famiglia inglese, ma nonostante tutto i due ragazzi avevano dei poteri e capacità incredibili, che li erano stati trasmessi.
Da un paio di mesi Nivek aveva trovato così per caso un vecchio libro scritto dalla madre, in cui raccontava un lato del suo passato, l’aveva letto ed era rimasto molto sorpreso nello scoprire alcune cose su sua madre.
Ora mai era deciso a portare a termine tale progetto e di sicuro più nessuno l’avrebbe fermato, a seguire questa sua idea c’era anche sua sorella…
Londra 21:40 A casa di Nivek e Amra si stava iniziando a cenare, nella sala da pranzo tutto era pronto, sul tavolo era stata stesa una bella tovaglia i cui bordi erano ricamati con un fine filo argentato. Sopra di essa erano stati riposti ordinatamente nei giusti posti posate d’argento e fini bicchieri di cristallo… dopo un paio di minuti nella sala da pranzo entrò una bellissima donna che di mostrava di avere poco più di ventenni, ma la realtà era un’altra la donna aveva più anni di quando poteva dimostrare.
Aveva lunghi capelli neri ondulati che gli arrivavano fino alla vita, i suoi occhi erano sottili e felini di un taglio particolare, il colore di quegli occhi meravigliosi erano di un nero-violletto molto strano perchè se si guardava attentamente sembravano che erano tristi e malinconici.
La pelle del corpo e del viso di quella misteriosa e bellissima donna era bianchissima come la neve o il latte, portava i capelli raccolti in una semplice coda che faceva ancora risaltare di più la sua bellezza e i lineamenti del suo viso che erano sottili e delicati come un bellissimo disegno.
La bellissima donna indossava un elegantissimo vestito bianco con un piccolo scalda cuore nero, appena entrata nella sala la donna si giro in torno per vedere se c’era qualcuno, ma non vide nessuno.
A questo punto batte tre volte il piede a terra e chiamò a gran voce un paio di persone.
Donna –Danspà! Fiocco!
E come per incanto dinanzi a lei comparvero in due turbini uno bianco e uno nero due figure che appena misero piede a terra fecero un bell’inchino alla bella donna che li aveva chiamati.
La prima persona che era comparsa dal turbine bianco era una bella donna vestita in una splendida uniforme bianca e argento e dai capelli biondi e ricci e dagli occhi azzurri, e il suo nome era Danspà.
Mentre quello che era comparso dal turbine nero era un bel uomo, aveva un uniforme di un blu scurissimo bordata di oro, i suoi capelli erano neri come la notte, lunghi fino al colletto ed erano mossi mentre i suoi occhi erano strani il colore variava da un verde scuro a un celeste ghiaccio, e il suo nome era Fiocco.
Donna –Danspà… Fiocco potete andare a chiamare Nivek e Amra?! Per favore e mo che ci siete riferite a Kevin che lo aspetto gli devo parlare per dirgli una cosa molto importante.
Ma proprio in quel preciso momento una figura di un uomo comparve dal nulla, la sua bellezza era suprema e il suo portamento regale.
Uomo –Vorrei farti una domanda… che effetto fa essere l’unica persona che se ne sta sola mentre tutti noi stiamo con qualcuno che ci ama?
L’uomo fece alla donna una strana domanda alla quale essa gli rispose con un sorriso. L’uomo come la bellissima donna dimostrava di avere più di ventanni, come Nivek indossava una maschera blu di ferro e portava lunghi capelli biondi, attaccata alla sua maschera sul lato destro c’era una piccola catenella dalla quale pendeva una piuma.
L’uomo indossava un'ordinata camicia bianca inamidata, poi sopra di essa portava una cravatta color blu scuro, come pure erano i pantaloni, mentre camminava verso la donna aveva un fare molto regale e raffinato.
Appena fu vicino la donna si fermò e la iniziò a guardarla un po’ freddamente dopo di che le diede a parlare.
Uomo –Allora perché non hai risposto alla mia domanda?
Donna –Che avrei dovuto rispondere.
Uomo –Sbaglio o mi hai mandato a chiamare?
Donna –Si! Ti ho mandato a chiamare… spero di non averti disturbato.
Uomo –Lo sai che non mi disturbi, per te mia cara moglie farei tutto.
Donna –E solo che in quest’ultimi tempi mi stai un po’ trascurando…
Uomo –Devi tenero conto anche della tua posizione, e i tuoi doveri come colei?
Donna –Si però mi manca casa… e sento di essere fuori posto qui… non e perché non ti ami più anzi e proprio per questo che ti ho sposato ed ho deciso di seguirti ovunque e solo che…
Uomo –Hai nostalgia vero?
Donna –Si!
Uomo –Allora non preoccuparti esaudirò ogni tuo desiderio, sai che ti amo e che per te farei questo ed altro.
Donna –Ti amo, sei la persona più splendida e dolce che ci sia a questo mondo.
Uomo –Lo so… e anche tu lo sei cara. Ma Nivek e Amra dove sono quei due?
Donna –Non lo so. Tra poco poi si mangia, e quei due non sono ancora venuti.
Uomo –Non ti preoccupare.
Donna –Non mi preoccupo e solo che ora i nostri figli hanno la nostra stessa età di quando ci siamo conosciuti.
Uomo –E ora sono cresciuti come volevi tu.
Donna –Anche come volevi tu, tant’è vero che Nivek a deciso di seguire la tradizione della tua famiglia.
Uomo –Si lui e tale e quale a te.
Donna –Stai scherzando lui non mi somiglia proprio, se che qualcuno da cui a preso sei tu! vuoi due siete due gocce d’acqua.
Uomo –Allora Amra e quella che a preso da te.
Donna –Si ha ereditato da me la mia stessa bellezza, il mio modo di fare, di pensare e anche il mio stesso carattere.
Uomo –Allora abbiamo creato un mostro!
Donna –Hei! Smettila di scherzare non è bello sai. Quando mi hai conosciuta c’erano delle persone che mi definivano un abominio, ti ricordi di Yury?
Uomo –Quello come potrei mai dimenticarlo.
Donna –Lo sai cosa penso ultimamente … penso a Kay. Non che non mi dispiaccia ma sai come e passato tanto tempo.
Uomo –Io direi troppo!
Donna –Ma perché… tutto ciò? Ora mai quella è una vecchia storia lo sai pure tu. all’epoca scelsi te e non lui.
Uomo –Resta il fatto però che tu ti senti ancora legata a lui, e per lui è la stessa cosa.
Donna –Io per te ho lasciato il mio mondo.
Uomo –Però resta il fatto che sei libera di andarci quando ti pare. Non dirmi che io questo non te l’ho mai proibito o sbaglio?
Donna –Si ma il fatto e che mi manca.
Uomo –Che ne dici se un giorno facciamo visita alle tue adorate sorelline?
Donna –Ma quando?
Uomo –Lascio a te decidere.
Donna –Okey!
Uomo –Nivek e Amra non si fanno ancora vedere dove diavolo saranno?
Donna –Non ti preoccupare Danspà e Fiocco li stanno cercando appena li troveranno li porteranno qui ma intanto iniziamo a mangiare.
Ora mi erano le 22:00 e non si era vista neanche l’obra di Nivek e Amra, l’uomo e la donna, non vedendo ancora i figli arrivare iniziarono a mangiare dopo aver un po’ parlato fra di loro.
Nel fratempo Nivek e Amra stavano leggendo il misterioso libro della madre, Amra era sempre più affascinata da quel libro e dalla storia in esso narrata, non immaginava che sua madre da giovane avesse fatto tante follie e avesse vissuto assurde avventure ricche di colpi di scena, di intrighi, litigi e conflitti all’ultimo sangue. Leggendo ciò Amra stava già galoppando con la fantasia, facendo finta di essere sua madre e di vivere le sue avventure.
Nivek invece non si sorprendeva moltissimo nello scoprire alcuni lati di sua madre e di suo padre che non gli avevano mostrati. Fin da quand’erano piccoli Nivek e Amra erano stati addestrati in tutte le arti da combattimento che esistessero, inoltre era stato insegnato loro ad usare i loro straordinari poteri che avevano eredito dalla madre.
Ad addestrarli in ciò erano stati sia i loro genitori che il mentore di sua madre, Mewtwo che era uno dei pokèmon preferiti della loro madre, Mewtwo in quanto ad essere un pokèmon molto speciale godeva di molti vantaggi.
Infatti era stato lui ad insegnare alla madre di Nivek come doveva usare i suoi poteri e a che scopo e la loro madre aveva voluto che fossero educati e seguiti da lui, oltre ciò sia Nivek che Amra erano stati istruiti anche su tutta la cultura generale.
Quando i due ragazzi si accorsero di che ora era sbiancarono e iniziarono ad avere i brividi e subito iniziarono ad agitarsi e a preoccuparsi, ma poi iniziando a parlare tra loro i due si calmarono.
Amra –Nivek sai che ora è?
Nivek –Sono le… 22:00!!! CRISTO!!!!
Amra –Perche?!
Nivek –Venti minuti fa dovevamo andar a mangiare. Mamma e papà se ci prendono ci accozzano.
Amra –Ha! Scemo e mo melo dici razza di idiota!
Nivek –Io non sono idiota!
Amra –Si come i figli di Kid Muscle.
Nivek –Non paragonarmi a quelli. Loro sono i nostri più antichi rivali.
Amra –Comunque sia dobbiamo muoverci.
Nivek –E perché?
Amra –Ormai la frittata è fatta, scommetto che ci faranno una cazziata.
Nivek –Lo sai Amra che noi abbiamo ereditato i nostri poteri da mamma, inoltre io credo che siamo stati nel suo mondo solo che non c’è lo ricordiamo.
Amra –Credo di si.
Nivek –Ti ricordi Villa Verde?
Amra –Dove stanno le zie e l’amica della mamma!
Nivek –Si… beh… Villa Verde e nel mondo della mamma e poi la villa è di sua proprietà come l’isola su cui si trova.
Amra –Wow chi l’avrebbe detto che la mamma fosse così ricca!
Nivek –Solo tu non lo potevi sapere.
Amra –Con questo che stai insinuando?
Nivek –Che io so molte più cose sulla mamma di te.
Amra –Per forza hai letto e riletto quel libro che ha letto lei.
Nivek –Tu lo sai che la mamma è rimasta due volte incinta prima di avere me e te, solo che la prima volta lei aveva si o no vent’anni e non sentendosi pronta di avere figli ha deciso di abortire, un anno dopo quando ne aveva ventuno e quando sia lei che papà decisero di sposarsi, lei rimase incinta per la seconda vote ed era decisa ad avere il bambino.
Amra –Allora perché non ebbe questo secondo figlio?
Nivek –Perché un certo precursors di nome Jak, anche se il suo vero nome era Mar figlio del re di Spargus… Damas…
Amra .Hei-hei!! Frena la lingua, chi è questo tipo di nome Jak? Cosa avuto a che fare con la mamma e sopratutto era davvero un principe figlio di un re?
Nivek –Si! Nel libro la mamma ne parla, questo Jak all’epoca era il suo ragazzo.
Amra –Della mamma?
Nivek –Si, lei e lui stavano insieme… ma la loro è stata una storia molto complicata… ora ti spiego. Questo… Jak era figlio di Damas il quale però aveva un altro figlio che si chiamava Dasmar solo che sto tipo era il fratellastro di Jak perché era figlio della seconda moglie di Damas, mentre Jak lo era figlio della prima moglie.
Amra –Ah! Counque non ci interessa questo.
Nivek –Scusa mi sono un po’ dilungato. Comunque sia la mamma mentre stava questo tipo Jak, stava con papà e…
Amra –FREANA!!!! Odio non ci sto a capì più nulla…
Nivek –Ma com ‘è che sei così stupida. La mamma si divertiva a prendere in giro questo tipo, solo che quest’ultimo, non so perché ma durante la festa della Creazione lui diede un forte pugno nello stomaco di nostra madre, che inseguito a questo gesto perse il bambino.
Amra –Mamma mia che crudeltà!
Nivek –Questo è un colpo basso….
Mentre stavano ancora parlando sul passato della loro madre, vennero interrotti dall’arrivo di Danspà e Fiocco, che li avvisarono che erano in enorme ritardo per la cena e che i loro genitori avevano già iniziato a mangiare senza di loro.
Detto ciò Nivek e Amra come delle furie si teletrasportavano dalla stanza in cui si trovavano a quella dove i genitori stavano pranzando, loro due si materializzarono sotto gli occhi dei loro genitori che nel frattempo si stavano baciando appassionatamente.
Quando i due ragazzi videro i loro rispettivi genitori baciarsi d’avanti a loro, incuranti della loro presenza, Nivek e Amra furono presi dal’imbarazzo più totale e i loro visi si tinsero di color porpora.
Poco dopo i genitori si accorsero di loro ma non dissero nulla del gesto di prima, i loro figli invece sembravano essersi incantati di fronte a loro genitori.
Amra-Nivek –HOOOOOO…!(Chi l’avrebbe mai detto che avremmo visto la mamma e il papà baciarsi…).
Uomo-Donna –(Eccoli mo ci sentono!) Ben arrivati.
Nivek –Pà scusaci il ritardo.
Uomo –Nivek se bella scusa intanto noi abbiamo finito da un pezzo.
Nivek –Scusaci.
Uomo –Scusaci un corno, la prossima volta che non venite a cena, ve la potete scordare.
Nivek –Ma papà non puoi trattarci così.
Uomo –Così come?
Nivek –Dai pà calmati, mamma diglielo anche tu di non prendersela, per così poco.
Donna –Per così poco?... stai scherzando Nive?! Guarda che ci dovreste ringrazziare se ne io e tuo padre avessimo perso la pazienza non saprei dirvi ora a che punto eravamo.
Amra –Ma mamma…
Donna –Niente ma Amra. Ci scommetto che avete fame vero?
Nivek –Si perché non abbiamo mangiato.
Donna –Chi non vi ha fatto venire a mangiare prima.
Amra –Come mai prima vi stavate baciando?
Donna –Co…
Uomo –Questi non sono affari che vi riguadano, e poi se due si baciano non c’è nulla da vergonarsi.
Nivek – Se come no.
Uomo –Nivek faresti meglio a starti zitto, la mia pazienza si sta esaurendo.
Donna –Nivek ti conviene dare retta a tuo padre.
Nivek –Per sapere che come figlio sono un disastro?
Donna –Non è questo, Nivek.
Nivek –Tu che ne vuoi sapere mamma.
Donna –Anche tuo padre non era nella tua stessa situazione quando aveva la tua età. Non è vero caro?
Uomo –Si.
Nivek –(Allora è vero ciò che la mamma scrisse su papà nei suoi libri)…
Donna –Tuo parde quando sei nato tu si è ripromesso che le cose che ha subito lui da parte di tuo nonno ne tu ne Amra l’avreste subite.
Amra –Cioè una ferrea disciplina senza svaghi o amici?
Uomo –Si.
Donna –Voi non sapete come abbia sofferto vostro…
Nivek –Però anche io e Amra abbiamo subito una cosa simile no?
Donna –No!! Voi avete avuto un addestramento e un educazione che vi ha insegnato a genstire e controllare i vostri poteri al meglio, se voi non aveste avuto questa particolare educazione mi spieghereste ora come fareste ad usufruire dei vostri poteri?
Nivek –Pensandoci avete raggione madre.
Donna –Non chiamarmi “madre” sa di vecchio. E io non lo sono.
Nivek –Ma se hai più di quarantanni e non li dimostri!
Donna –Io non sono un vero… ma che cazzo mi fate dire! Non cercate di cambiare discorso con me.
Nivek –(Beccato!)
Amra –MA! Non stavamo cambiando discorso.
Nivek –Vallo a raccontare a qualcun altro a me non me la dai a bere. Dopo tutto tu ne sai una più del diavolo.
Donna –NIVEK! Con questo che vorresti dire? Tu hai letto i miei dirai?
A quella domanda della madre oramai allarmata e agitata Nivek non rispose si limitò a rimanere in silenzio abbassando lon sguardo dirigendolo altrove, sulla faccia di Amra invece lentamente stava comparendo un espressione preocupata mentre il padre rimase insilenzio come Nivek, fisso senza emettere un suono tutti i presenti nella stanza.
L’aria che si respirava in quella stanza era molto agitata e tessa, sarebbe bastata anche sciocchezza a scatenare un violento litigio, quad’ecco che a un tratto Kevin si intromise per calmare tale situazione.
Di sicuro non avrebbe appogiato suo figlio ne sua moglie. L’unica cosa che desiderava era porre fine a quel litigio, con un forte e rigido ordine che gidò al figlio tanto che lo spavento di allontanarsi dalla madre, mentre alla moglie gli disse freddamente di farsi da parte.
Kevin –Nivek allontanati! Moglie tu fatti da parte.
Nivek -…
Dopo l’intromissione di Kevin che pose fine al litigio, Amra si intromise e chiese al padre cosa avrebbe fatto inseguito, Kevin non le rispose si limitò solo a lasciare la stanza seguito dalla moglie che lo guardò con aria preocupata, mentre Nivek guardò con disprezzo il padre.
Appena Kevin e sua moglie si allontanarono dai figli, decisero di parlare tra loro su ciò che era appena successo, nel frattempo Amra era accorsa in aiuto a suo fratello, che si era ripreso dallo spavento provocatogli dal padre.
Nivek e sua sorella sapevano bene quanto era corta la pazienza del loro padre e sapevano anche che la loro si sarebbe arrabbiata all’inverosimile ora che aveva scoperto che loro due avevano scoperto e letto i loro libri.
Nella stanza in cui si trovavano Kevin e la moglie sembrava tutto più calmo, la donna si sfogò con il marito per ciò che era successo, temeva che tutto ciò che era stato sepolto potesse ritornare a galla.
Donna –Non è possibile… non di nuovo!
Kevin –Calmati!
Donna –Calmarmi un corno… ma non lo capisci la storia si sta ripetendo di nuovo.
Kevin –Sei tu che lo pensi, non è così.
Donna –Allora cosa proponi.
Kevin –Datti una calmata, Christian a sempre saputo del tuo segreto è non se ne mai vergognato anzi ne è orgoglioso, lo stesso vale per Amra.
Donna –Non lo so… cosa dovrei fare.
Kevin –Sta calma, ora mai quella storia e finita.
Donna –Però ciò che è successo resta.
Kevin –Si… comunque sia non capisco una cosa.
Donna –Cosa?
Kevin –Perché Nivek non usa il nome che gli abbiamo dato…
Donna –Avrà i suoi motivi, e se non l’hai notato Nivek è il tuo nome letto al contrario sai?
Kevin –L’avevo notato non sono mica STUPIDO.
Donna –Sei sempre il solito, non ti smentisci mai.
Kevin –Ti sei vista tu che sei una maniaca compulsiva con manie di controllo?!
Donna –Kevin che vuoi dire?
Kevin –Che da quando ti ho conosciuto non sei per niente cambiata.
Donna –Stai scherzando?! Al confronto di com’ero quando mi hai conosciuta, mi sono addolcita quindi non dire cazzate.
Kevin –Allora quando hai saputo di Maruskà…
Donna –Quella è un’altra storia Kevin…
Kevin –Non è un’alta storia Maruskà è figlia mia quanto lo sono Christian e Amra!
Donna –Io non direi Kevin, se è per questo anche…
D’un tratto la discussione tra la misteriosa donna e Kevin cesso in un preciso punto, la moglie di Kevin stava per dire qualcosa quando subito di punto in bianco si bloccò. Questo fatto catturo subito l’attenzione di Kevin che fisso la donna con un sguardo indagatore che mise adisagio la donna.
Con molta calma Kevin chiese alla donna di finire la frase, ma la moglie non ne volle sapere di ubidire e si impuntò di conseguenza fifiutò di rispondere alla richiesta del consorte.
Kevin –Che stavi per dire dimmelo!
Donna –NO!
Kevin –Non farmi arrabiare ti prego dimmi cosa stavi per dirmi.
Donna –Sono cose che non ti riguardano.
Kevin –Cose che non mi riguardano per caso hanno a che fare con Gou perché se è così so tutto!
Donna –(Come diavolo fa a sapere di Gou nessuno sa di lui a parte pochissimi…)Tu…
Kevin –Allora ho indovinato… non me la prenderò tanto questa cosa la sapevo gia da tempo.
Donna –Non ti si può nascondere nulla vero?
Kevin –No ora mai ho imparato a conoscerti e tu per me sei come un libro aperto lo dovresti sapere. Come io non ho segreti con te nemmeno tu hai segreti con me.
Donna –Comunque sia Gou non centra con noi e la nostra famiglia.
Kevin –Non centra nemmeno Sandh!
Donna –No lui non centa nulla con noi.
Kevin –È il figlio del tuo ex.
Donna –Già Jakie… mi chiedo come stia e da tanto che non lo rivedo.
Kevin –Soprattutto dopo quello che gli hai fatto al suo matrimonio e dopo.
Donna –Gia quella volta i sono divertita.
Kevin –Io non direi, anzi dico che hai dato il peggio di te, mi spieghi che razza di regalo è la testa imbalsamata della ragazza del suo migliore amico.
Donna –Se l’è voluto lui.
Kevin –Che razza di risposta è me lo spieghi, ma ti sei resa conta di cosa e successe quella volta?
Donna –No non lo voglio sapere e poi questa è un fatto che successe quando avevo ventun’anni ora ne ho il doppio e penso ad altro…
Kevin –Finiamola qua questo dscorso non mi sembra più che abbia un senzo.
Donna –Okay!
Nel fratemmpo nella sala dove erano rimasti Amra e Nivek, i due ragazzi parlarono un po’ tra loro di cio che era accaduto, Amra era un po’ sconvolto dall’accaduto mentre Nivek era inquieto.
Nivek –Amra secondo te ora che succederà?
Amra –Che ne so…di sicuro però mamma si incazzerà.
Nivek –Poveri e noi.
Amra –Povere è te no? Infondo sei tu che ha scoperto e letto i suoi diari.
Nivek –Sai ti odio quado fai così.
Amra –Non parlaimo di te, perché se lo dovessi fare la lista non finirebbe più.
Nivek –A si comuquarre non pesiamo più a ste cazzate, ora ciò che più conta e partire per il nostro viaggio intesi?7Amra –Hai intenzione di partire senza il permesso di mamma e papà?
Nivek –Perché no?! Infondo sono maggiorenne no?!
Amra –Si ma…
Nivek –Allora cosa? Anche la mamma quando aveva la tua età e addirittura ancora prima viaggiava, in tantissimi mondi di cui tu non hai l’idea.
Amra –Dimenti che nostra madre era ed è la colei!? Ed è tuttora ancora in carica.
Nivek –Che centra questo?
Amra –Allora è deciso che si parte ma quado?
Nivek –Domani all’alba prima che mamma e papà si sveglino saranno guai.
Amra –Saranno guai anche dopo, quando si saranno svegliati.
Nivek –Però noi saremo gia lontani.
Amra –Non pensi che intuiranno dove saremo diretti?
Nivek –C’è una remota possiblità che questo a cada tu non credi?
Amra –Al riguardo io avrei dei dubbi. Faremmo meglio a nn sottovalutate entrambi i nostri genitori, soprattutto mamma lei ne sa una più del divolo.
Nivek –Su questo non ti do torto. Però anche noi che siamo figli suoi ne sappiamo una più del diavolo.
Amra –Christian hai mai pensato di farti chiamare “Diabolico” e non Nivek?
Nivek –Io preferisco di gran lungo il sopranome che mi sono scelto.
Amra –Me il nome di Nivek non è il nome di papà letto al contrario?
Nivek –Questo che centra?
La discussione tra i due ragazzi andarono avanti per un bel po’ finche poi non decisero entrambi di partire l’indomani alle prime luci dell’alba.
La sera stessa i due ragazzi dopo aver parlato tra di loro e si misero d’accordo su dafarsi per la partenza, prima di tutto si prepararono un piccolo bagaglio nel quale vi misero tuttto lo stretto necessario, cibo, mappe delle città del mondo di Pokèmon, vestiti, dei soldi, un pokèdex, pokèboll e tantissime altre cose.
La valigia di Amra era una piccola borsa a sacco rosa con piccoli fiori azzurri cuciti sopra, mentre il bagaglio di Nivek era uno zaino nero con qualche striscia e le cerniere color arancione fluorescente.
Dopo aver sistemato i loro rispettivi bagagli Nivek e Amra andarono a dormire, alcune ore più tardi verso le sei del mattino entrambi i due fratelli a quell’ ora si alzarono si vestirono senza far rumore dopo diche una volta vestirono, usando una carta cuore aprirono un varco che li avrebbe portato nel mondi dei Pokèmon.
Piu tardi quando la madre dei due ragazzi si svegliò l’attese una brutta sorpresa, Amra e Nivek erano spariti, la donna scoprendo ciò, iniziò ad agitarsi, e come una furia corse dal suo sposo, anche lui da poco alzatosi, per dirgli che i loro figli erano scomparsi.
Donna –Kevin vieni presto e successo una tragedia!
Kevin –Cosa è successo?
Donna –Nivek e Amra sono scappati!
Kevin –Come?
Donna –Non lo so, dove possono essere finiti.
Kevin –Fatti venire un idea, però si vede che hanno preso da te.
Donna –Cosa vorresti insinuare?
Kevin –Che sono bravi nello sparire come lo eri tu.
Donna –Forse hai ragione.
Kevin –Se non ti rendi conto io ho sempre ragione.
Donna –Non sempre hai ragione.
Kevin –E tu allora?
Donna –Allora cosa? Mi puoi spiegare che vuoi insinuare.
Kevin –Finiamola qui, pensiamo più tosto a come risolvere la situazione.
Donna –Okay!
Quando Kevin aprese tale notizzia, spalancò gli occhi, sia la donna che Kevin iniziarono a chiedersi dove potevano essersi andati a cacciare i loro due figli, pensarono e pensarono, man mano che il tempo passava la situazione peggiorava e il padre dei due ragazzi iniziò a spazientirsi finche poi la madre dei due intuì dove potevano essere i suoi due figli.
Kevin –DANNAZIONE!!!!
Donna –La vuoi smettere di urlare?! Cosi facendo i nostri figli non tornerando lo vuoi capire.
Kevin –Hai qualche idea brillante tu?
Donna –Credo di si, secondo me sono andati nel mio mondo.
Kevin –È una possibilità! Se così fosse vuol dire che contatteremo le tue sorelle.
Donna –E da tempo che non ci parlo con loro.
Kevin –Ma se ci hai parlato al telefono due settimane fa.
Donna –Ho parlato con Shara.
Kevin –Ancora sta con Artea?
Donna –Quante volte ti devo dire che quei due si sono sposati, siamo andati anche al loro matrimonio scimuito.
Kevin –Frena con le parole, però mo che mi fai pensare la tua amica Lunaretta sta ancora con quell’idiota di Mars o di Demetrio non ricordo.
Donna –Sta con Mars roba dell’altro mondo, chi l’avrebbe mai detto che lei si sarebbe sposata con lui. Come mai mi hai chiesto una simile cosa?
Kevin –Ciò parlato la settimana scorsa a telefono.
Donna –Di che avete parlato?
Kevin –Dei vecchi tempi.
Donna –Ti hanno detto come stanno come stanno Alicia e Alissya? E Ares?
Kevin –Hanno detto che stanno bene, mi chiedo una cosa…
Donna –Cosa?
Kevin –Come mai lui abbia chiamato il figlio Ares?
Donna –Nell’antica Grecia, Ares era il dio della guerra mentre Marte è il nome con cui i romani chiamavano il dio greco della guerra.
Kevin –Ma guarda non c’ero arrivato.
Donna –Dai non fare quella faccia, lo sai che che quando fai così sei sei un amore. Ti amo.
Kevin -…
Donna –Che carino sei diventato rosso.
Kevin –Ora smettila sembri una maniaca.
Donna –Tesoro io non sono una maniaca, claro?
Kevin –Invece di fare la scena perché non pensi a i nostri figli.
Donna –Loro sono grandi, hanno i miei stessi poteri e se la sanno cavare.
Kevin –Per i miei gusti sono troppo vizziati.
Donna –Allora tu!
Kevin –Io alla loro età non ero così.
Donna –Quelli erano altri tempi e poi guarda che io ti vizzio.
Kevin –Veramente è il contrario cara. Comunque sia io ho deciso partiamo.
Donna –Deciso? Partiamo? Cosa vai tramando?
Kevin –Io non sto tramando nulla, quella che qui si fa stane idee sei tu.
Donna –Io volevo solo capire parche hai detto ”ho deciso partiamo”.
Kevin –Perché oggi stesso andiamo a Villa Verde.
Donna –Cosa non puoi farlo!
Kevin –E invece si. Rivedremo i tuoi amici, la tue sorelline e tanti altri.
Donna –Azzardiati a farlo e sei un uomo morto.
Kevin –Ora vedrai.
Le due persone ebbero una lunghissima discussione che sfocciava man mano in svariati argomenti, tipo che stavano facendo Lunaretta e Mars e il loo figli ecc… ma a fine discussione, Kevin così su due piedi decise di prendere in pugno la situazione e decise di partire per il mndo dei Pokèmon quel giorno stesso.
La moglie in quel momento diede l’ordine alla servitù di preparare il bagalio per lei e per il marito,i quali poi avrebbero aperto un varco che li avrebbe portati nel mondo dove erano diretti i loero due figli.
Chi sa quali avventure avrebbero affrontato Amra e Nivek, infatti il viaggio dei due ragazzi per raggiungere il mondo da cui proveniva la loro viaggio era filato senza intoppi o contrattempi. Una volta arrivati un varco si aprì a quel punto i due giovani uscirono dal varco che li aveva contotti lì, una volta uscitti dal varco, questo si richiuse dietro di essi.
Amra e Nivek una volta giunti lì si ritovarono su una strada di terra battuta e attorno a loro c’era ben che minimo segno di vita, c’era l’aperta campagna, l’unico segno di civiltà era un palo di latta alto quanto Nivek che riportava alcuni cartelli che indicavano la direzione da prendere per ragiungere quelle città che il palo dindicava, esso si trovava nel punto in cui quella strada di terra battuta su ci si trovava i due si divideva in un bivio.
Il palo che si trovava al centrodi questo bivio indicava la strda per ragingere la cittadina di Pallet Town mentre l’altra strada conduceva al bosco di Viridiam Forest.
   
 
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