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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    22/04/2014    5 recensioni
E se nella prima guerra magica Voldemort fosse stato sconfitto? E se Lily e James non fossero morti? E se Lily avesse avuto un'altra sorella oltre alla scorbutica Petunia? E se questa sorella avesse avuto un figlia della stessa età del cugino Harry? Che cosa sarebbe successo se Harry non fosse stato da solo ad affrontare Voldemort? Leggete e lo scoprirete...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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When you’re gone
 
43
Always
 
- Bentornato a casa. - disse Lily una volta che ebbe varcato la soglia della casa a Grimmauld Place insieme a Piton. Aveva le dita intrecciate a quelle di lui da quando si erano Smaterializzati al San Mungo.
I Medimaghi avevano raccomandato al professore di stare a riposo e non fare sforzi dato che doveva dare il tempo alle ferite di rimarginarsi. Ovviamente Piton aveva promesso che si sarebbe dato del tempo, ma Lily conosceva bene il padrino e sapeva che non avrebbe fatto nulla di ciò che gli era stato consigliato.
Lui si voltò e le sorrise dolcemente aumentando la pressione attorno alle sue dita.
Dopo aver appeso le giacche all’appendiabiti nel freddo corridoio impolverato lo percorsero fino al salotto. Tutti i quadri erano coperti da lenzuola o panni per impedire a persone come la madre di Sirius di prendersela con tutti i visitatori e gli inquilini.
Remus stava giocando con Teddy sul tappeto: avevano costruito una torre altissima con i cubetti e quando Lily e Severus entrarono nella stanza, entrambi si voltarono verso di loro.
Sul volto del bambino si dipinse un ampio sorriso, infatti si alzò in piedi e corse incontro al pozionista.
- Zio Sev! - esclamò.
Lui lo sollevò tra le braccia e lo abbracciò. – Ciao, Teddy. – disse ricambiando la stretta e accarezzandogli i capelli azzurri.
- Sei tornato! - esclamò ancora il piccolo.
- Sì, sono a casa. – affermò il professore.
- Meno male! - esclamò lui ridendo e allontanandosi di qualche centimetro per poterlo guardare negli occhi – Lily piangeva sempre quando non c’eri. – spiegò volgendosi verso la sorella, ancora in piedi accanto a loro. – Invece adesso è felice. Ti vuole tanto bene. –
Piton volse lo sguardo verso la figlioccia, lei abbassò lo sguardo. – Non piangerà più. Adesso sono qui e non me ne vado. – lo rassicurò, rimettendolo a terra.
Lui batté le mani e tornò a giocare con i cubetti, saltellando e sedendosi a gambe incrociate sul tappeto.
Remus si alzò e raggiunse il collega, rivolgendo un sorriso alla figlia.
- Bentornato, Severus. - disse stringendogli la mano.
Lui accennò un sorriso. – Grazie, Remus. – ribattè ricambiando la stretta e accennando un sorriso.
Poi, inaspettatamente, si abbracciarono; il mannaro gli diede una leggera pacca sulla spalla e Piton ricambiò.  
Lily sorrise, commossa da qual gesto così semplice eppure così genuino.
Quando si separarono, Remus tornò a sedersi sul tappeto per tenere sotto controllo Teddy, che intanto aveva fatto crollare la torre di cubetti e stava ridendo a crepapelle.
Remus e Severus erano diventati amici, dopotutto, pensò la ragazza.
La convivenza forzata li aveva costretti ad andare d’accordo e quando Teddy era stato rapito, il pozionista aveva aiutato molto il collega anche ad Hogwarts. Come le aveva detto tempo prima suo padre: la paura unisce.
- Vado a preparare del tè. - annunciò Lily, poggiando la borsa con gli abiti di Piton su una sedia. Entrò in cucina, prese il bollitore dalla credenza e lo riempì d’acqua. Lo mise a bollire e intanto preparò tre tazze e tre cucchiaini ponendoli su un vassoio in plastica.
Finalmente tutto era tornato alla normalità. Tutti stavano bene, erano di nuovo a casa pronti a ricominciare.
Sentì dei passi alle sue spalle e si voltò.
Severus era fermo sulla porta e la stava osservando con le braccia incrociate, la spalla poggiata allo stipite della porta e le sopracciglia aggrottate.
Lei gli sorrise e lui ricambiò avvicinandosi.
Quando le fu di fronte prese le sue mani tra le sue e le strinse. Le era mancato un contatto con lei. Prima a causa della faccenda della cura, poi il rapimento di Teddy e infine il ferimento e il coma. Era passato troppo tempo.
- Teddy era molto contento di vederti. – affermò lei, interrompendo il corso dei pensieri dell’uomo – Gli sei mancato. – disse lei.
Lui annuì e sospirò. – È vero quello che ha detto? – domandò.
Non capendo a cosa si stesse riferendo, la Grifondoro aggrottò le sopracciglia. – Cosa? – chiese di rimando.
- Riguardo a quando non ero qui. – precisò.
Lily abbassò lo sguardo. – Sì. – ammise – Avevo paura di perderti. – spiegò.
Severus abbassò lo sguardo.
- Cosa c’è? - chiese lei, cercando i suoi occhi.
- Non credevo di poter essere così importante per una persona. - ammise, sollevando nuovamente lo sguardo. I suoi occhi lasciavano trasparire la tristezza e l’abbandono che aveva dovuto sopportare per tanto tempo.
Lily inclinò il capo. – Questa è la cosa più stupida che tu abbia mai detto. – affermò. Non voleva darlo a vedere, ma provava un senso di amarezza e di tristezza. Come poteva pensare che a nessuno importasse di lui? Si considerava davvero una persona tanto orribile? Si sentì in colpa per non avergli mai fatto capire quanto importante e speciale fosse per lei. – Come hai potuto anche solo pensarlo? – gli prese il volto tra le mani – Sei una delle persone più importanti per me. – sillabò per essere certa che assimilasse ogni singola parola. – Mi hai accolta quando è morta mia madre, mi hai sostenuta e cresciuta. –
- Lo so, ma sono stato un Mangiamorte. – affermò – Ho fatto cose orribili, ho mentito, tradito, torturato e ucciso. – aggiunse.
- Smettila. – lo bloccò – Anche io ho ucciso. Siamo stati costretti. –
Severus scosse il capo. – È diverso. –
- Cosa è diverso? –
Lui sospirò. – Tu sei diventata una Mangiamorte perché te lo ha chiesto Silente, per proteggere tuo cugino e le persone che ami. Non è stata una tua scelta. Tu non lo volevi. – spiegò – Io mi sono unito a loro per fare del male alle persone. –
- E poi ti sei pentito. – fece notare la ragazza.
- Era troppo tardi. –
Lily scosse il capo. – Non è mai troppo tardi. – dichiarò – Se lo fosse stato, Silente non ti avrebbe permesso di insegnare a Hogwarts e non si sarebbe mai fidato di te e tantomeno sarebbe mai diventato tuo amico. – concluse – Quindi smettila di biasimarti per qualcosa che è successo vent’anni fa. Il passato è passato, per quanto terribile non si può cambiare. –
Piton accennò un sorriso.
Lily sospirò e poi riprese. – Ti ho già detto che ti voglio bene e che non ti lascerei per nulla al mondo. – affermò – Nulla di ciò che dirai potrà mai cambiare tutto questo. – fece una pausa e gli accarezzò il volto – Io ho visto come sei realmente Severus Piton. Ed è proprio per questo che tengo così tanto a te. Perché amo quello che sei, pregi e difetti. Ogni sfumatura. –
Lui sorrise debolmente.
Lily gli circondò il collo con le braccia, tirandolo a sé. – Ti voglio bene. Non dimenticarlo mai. – gli sussurrò.
- Anche io ti voglio bene, Lils. -
 
Quando Sirius tornò a casa dal Ministero venne accolto dalla nipote, da Teddy e dai due uomini, seduti sul divano ad osservare il piccolo giocare con la sorella.
Quando l’Auror vide Severus, nonostante avesse saputo del suo risveglio, il suo viso si rilassò. L’ansia costantemente presente nei suoi occhi sembrò essere risucchiata dalle due iridi nere come la pece per scomparire nei recessi della sua mente.
- Ciao, zio Sirius! - esclamò Teddy, agitando una mano nella sua direzione.
- Ciao, ometto. – ricambiò lui.
- Ciao, Sirius. - lo salutò Lily.
Lui sorrise. – Ciao, bellissima. –
Severus si voltò e si alzò in piedi.
Visibilmente in imbarazzo, Sirius si schiarì la voce e si avvicinò.
Gli tese la mano. – Sono felice che tu stai bene. – disse.
- Grazie. - rispose lui e strinse la mano dell’altro.
Continuarono ad osservarsi per qualche momento, poi come aveva fatto prima Remus, anche Sirius abbracciò il pozionista dandogli delle pacche sulla schiena. – Se proverai a tentare di farti uccidere un’altra volta, ti ucciderò io stesso. – disse.
Si separarono e Piton, com’era solito fare, grugnì.
Lily sorrise e suo padre le mise una mano sulla spalla facendole l’occhiolino.
Lei di rimando strinse la sua mano.
Sapeva quanti sforzi avevano fatto i due per andare d’accordo: si erano odiati per molto tempo, ma adesso sembrava che le cose fossero tornate alla normalità.
La ragazza si alzò dal pavimento dove era seduta e corse ad abbracciarli.
I due la strinsero a loro e le accarezzarono i capelli. 
Le lacrime ricominciarono a rigarle il volto, ma questa volta erano lacrime di gioia, di sollievo, di felicità per non aver perso le persone che amava e per essere lì con loro, stretti in quell’abbraccio così dolce che le fece ricordare ciò che Silente le aveva detto tanto tempo prima a scuola.
La felicità si può trovare anche nei momenti più bui se solo ci si ricorda di accendere la luce.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
 
Ciao a tutti! Ed eccoci qui, al termine della storia. Spero che la conclusione non vi abbia deluso e che vi abbia lasciato il desiderio di leggere il seguito, quando ci sarà!
Beh, che dire? Lily doveva pur essere felice, alla fine, no? Dopo tutto quello che le ho fatto passare! ;D
Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno preferito, seguito, ricordato e soprattutto recensito! Grazie mille, davvero! Mi avete fatto sentire importante! 
Da venerdì, comincerò a pubblicare la seconda ff su
 Harry Potter, “When the darkness comes” (come avrete capito, ho una vera passione per l’inglese!).
Spero che darete uno sguardo anche a quella e, se avrete voglia, che mi facciate sapere cosa ne pensate (anche dicendomi che fa molto schifo!;D)!
Vi voglio bene! Grazie di cuore a tutti!
La vostra, xX__Eli_Sev__Xx

[Revisionato il 15/06/2015]
   
 
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