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Autore: aduial    24/04/2014    0 recensioni
Albus Severus Potter ha una gemella. Una gemella che tutti sanno che esiste ma che nessuno, a parte i vari familiari, ha mai nemmeno visto. Una gemella con cui condivide emozioni, sentimenti, pensieri. Una gemella che nasconde un segreto che nemmeno lui sa. Un segreto così doloroso da farla fuggire da tutto e da tutti.
storia sospesa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1

Harry e Leila salirono i gradini ed entrarono nella Sala d’Ingresso. La ragazza si guardava attorno, leggermente spaesata. Era abituata a soffitti affrescati, a un’architettura tipicamente barocca, luminosa e sinuosa, dalle forme morbide e curve, quindi il castello scozzese non poteva apparirle altro se non freddo, scuro, quasi cupo, anche se immerso nella sfolgorante luce di quel primo pomeriggio di inizio settembre. Vagando con lo sguardo, Leila scorse, oltre un portone socchiuso, una grandiosa sala con cinque tavoli, quattro paralleli e uno sul lato opposto della sala, leggermente rialzato rispetto agli altri. Ma fu il soffitto a lasciarla completamente senza parole, infatti era la perfetta riproduzione del cielo sereno di quella giornata soleggiata. Il padre la osservò con un leggero sorriso e le spiegò: “Quella è la Sala Grande, dove tutti gli studenti si ritrovano per i pasti e quelli sono i tavoli delle quattro case. Te ne aveva parlato James, ricordi?”. Leila annuì quasi impercettibilmente, distolse lo sguardo e si incamminò dietro al padre, che nel frattempo aveva iniziato a salire le scale.
 
Camminarono in silenzio per circa cinque minuti, finché giunsero davanti a un imponente gargoyle, che sembrava fissarli con aria sprezzante. Alla vista del volto dubbioso della figlia Harry ridacchiò, guadagnandosi un’occhiata in tralice proprio da Leila. Allora si affrettò a tornare serio ed esclamò: “Api Frizzole”. Leila alzò gli occhi al cielo chiedendosi quale tipo di trauma avesse subito il padre da portarlo a urlare nomi di dolci a caso ma, tornando a posare lo sguardo sul gargoyle, si accorse che questo si era spostato, rivelando una stretta scala a chiocciola. Stupefatta si voltò verso il padre per chiedere una spiegazione ma non lo trovò accanto a sé e, accortasi che stava salendo le scale, si affrettò a seguirlo. Arrivarono in una stanza accogliente, stracolma di libri e pergamene e illuminata da una finestra davanti alla quale si stagliava la figura di un’anziana donna, che nemmeno il peso degli anni era riuscito a piegare. La donna, sentendoli entrare, si girò e immediatamente le sue labbra severe si tesero in un caloroso sorriso che Harry non poté fare a meno di ricambiare.
 
“Minerva, che piacere vederti” cominciò l’uomo, prima di venire bruscamente interrotto “sì, sì, Harry, è un piacere anche per me, ma bando alle ciance! Questa dev’essere tua figlia, Leila giusto?”. Sentendosi presa in causa, la ragazza prese un respiro profondo e rispose “sì signora, sono Leila. È un vero piacere per me conoscerla”. La McGranitt sorrise compiaciuta, le piaceva quella ragazza, sembrava così educata e rispettosa, a differenza degli altri tre Potter che già studiavano ad Hogwarts e che avevano la spiacevole abitudine di ficcarsi sempre nei guai, sicuramente ereditata dal padre. Leila tenne gli occhi fissi in quelli della preside, finché quest’ultima distolse lo sguardo, quasi spaventata dall’indifferenza che vi leggeva dentro e tra sé e sé pensava che a quella ragazza doveva essere capitato qualcosa di terribile. Ma Minerva McGranitt non era una donna che si lasciava spaventare tanto facilmente e, tornando a posare lo sguardo sulla ragazza, le diede ufficialmente il suo benvenuto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
 
 
Intanto da qualche parte sulla strada da Londra alla scuola, sull’Espresso di Hogwarts…
 
“ALBUS SEVERUS POTTER!” il ragazzo in questione fece un salto sul sedile, tentando invano di nascondersi alle spalle del suo migliore amico, Scorpius Malfoy. In quel momento la porta dello scompartimento si aprì violentemente, lasciando entrare una Rose Weasley piuttosto arrabbiata. “In nome degli imbarazzanti slip con i cuori di Merlino, puoi gentilmente dirmi perché non mi hai avvisato del fatto che Leila si trasferisce a Hogwarts? Si suppone che tu sia il mio migliore amico, ma tutte le notizie importanti le vengo a sapere da James!”. La ragazza aveva assunto quel cipiglio che tanto ricordava la madre Hermione, con le mani sui fianchi e lo sguardo truce. Ma tutti sapevano che non sarebbe rimasta arrabbiata a lungo, era più simile al padre Ron di quanto lei stessa volesse ammettere. Sbuffando e continuando a guardare male il povero Albus, si lasciò cadere sul sedile, vicino a una giovane mulatta dai lunghi capelli castani e ricci che, dopo alcuni secondi di silenzio, si arrischiò a parlare: “Allora…, dimmi Rose, come sono andate le tue vacanze?”. La giovane Weasley la fissò un attimo con uno sguardo omicida negli occhi azzurri, ma poi scosse il capo e si sciolse in un sorriso davanti all’espressione angelica dell’altra: “Tutto bene, grazie Tara. In realtà non è successo nulla di sconvolgente, almeno non fino a cinque minuti fa… - e nel dirlo scoccò un’occhiata di fuoco al cugino – tu invece? Qualcosa di particolare da raccontare?”. L’altra la guardò con uno sguardo malizioso “davvero nulla di sconvolgente Rose? E tutte quelle voci che ho sentito girare su te e Lorcan Scamandro?”. Rose avvampò, divenendo quasi dello stesso colore dei suoi capelli e si affrettò a rispondere: “l’hai detto tu, sono solo voci e… oh e va bene – ammise, cedendo davanti allo sguardo inquisitore di Tara – ci potrebbe essere una vaghissima possibilità che noi ci fossimo messi insieme…” Al strabuzzò gli occhi e prese la parola per la prima volta da quando la rossa era entrata nello scompartimento: ”E poi sono io quello che non dice le cose! Rose Weasley! Come ti permetti? Devo fare quattro chiacchiere con quel ragazzo…” aggiunse, facendo ridacchiare Scorpius e l’altra ragazza presente nello scompartimento. “Per quanto adori quando entri in modalità cugino geloso, non credo sia necessario” sogghignò Rose prima di alzarsi e lasciare lo scompartimento a testa alta, da vera Grifondoro qual’era. Albus si accasciò sul sedile, scrutando truce le espressioni divertite dei suoi compagni “Scorpius, Tara, Annika! Smettetela di ridere!”, urlò, riuscendo solo a ottenere l’effetto contrario.
 
Rose camminava lungo il corridoio, dirigendosi verso lo scompartimento dove si trovavano una buona parte dei suoi cugini, quando, improvvisamente, si sentì stringere da due forti braccia maschili. La ragazza sorrise, riconoscendo dietro di lei il fisico del bel Corvonero che aveva conquistato il suo cuore e si girò, posandogli un dolce bacio sulle labbra e sentendolo sorridere. Poi esclamò: “Andiamo Scamandro, raggiungiamo gli altri!” e lo trascinò con sé, con entusiasmo, quello stesso entusiasmo che l’aveva fatto innamorare di lei.
 
I due si fermarono davanti alla porta di uno scompartimento da dove provenivano i rumori più strani, che non mancavano mai di preoccupare i più piccoli che passavano di là e non erano ancora abituati alla vitalità e alle, è il caso di dirlo, stranezze della nuova generazione Weasley – Potter. Rose e Lorcan si guardarono ed entrarono nello scompartimento, dove si trovavano i figli di George Weasley e Angelina Johnson, Roxanne e Fred, rispettivamente al sesto e settimo anno, Dominique, seconda figlia di Bill e Fleur, Molly, primogenita di Percy e Audrey, e James, il maggiore dei fratelli Potter. Molly, Dominique e James ridevano senza contegno, rotolandosi sui sedili, mentre Fred inseguiva la sorella (per quanto sia possibile inseguire una persona all’interno di uno scompartimento), con la faccia completamente ricoperta da strane bolle verdi, segno che era stato, di nuovo, vittima di uno degli scherzi della ragazza. Rose e Lorcan si sedettero, tentando di evitare di venire travolti da due che ancora bisticciavano.
 
Una volta che si furono calmati e dopo che Roxanne ebbe sistemato la faccia del fratello, Rose si voltò verso l’unica bella bionda presente e le chiese: ”Domi, ma non dovresti essere nel vagone dei Caposcuola?”, l’altra fissò su di lei i penetranti occhi azzurri, segno distintivo della famiglia Weasley, oltre ai capelli rosso fuoco, naturalmente, rispondendole che la riunione era finita da un pezzo “ma forse tu eri troppo impegnata con qualcuno per accorgertene”, aggiunse, facendo l’occhiolino a Lorcan. Rose avvampò e le spiegò che in realtà aveva passato l’ultima ora a urlare contro Albus per non averle detto del trasferimento di Leila. Domi fece per rispondere, forse dicendo qualcosa in difesa del povero Al, quando la porta si aprì ancora, facendo entrare due Corvonero incredibilmente diversi fisicamente, ma identici caratterialmente: Hugo, fratello di Rose, e Louis, fratello di Dominique. I due arricciarono il naso davanti all’incredibile confusione che c’era nello scompartimento e con aria di superiorità avvisarono che di lì a poco sarebbero arrivati a Hogwarts e che avrebbero fatto meglio a indossare le divise, che loro, ovviamente portavano già, con le spille da Prefetto appuntate sul petto. Sia Rose che Domi alzarono gli occhi al cielo, chiedendosi da dove fossero usciti due fratelli così assurdamente puntigliosi e perfezionisti. Fecero per uscire ma Molly li bloccò chiedendo se per caso avessero visto sua sorella, Lucy. Hugo si voltò e le rispose: “No, mi spiace. Ma stai tranquilla, sono sicuro che la ritroverai al binario”, Molly gli sorrise e si alzò, seguita dalle altre ragazze per andare in bagno a cambiarsi.
 
Mentre tornavano nello scompartimento, il treno si fermò e loro si affrettarono a raggiungere James e Fred, mentre Lorcan era andato dal gemello Lysander, a recuperare i loro bauli e a scendere. Appena messo piede sul binario sentirono l’inconfondibile voce di Hagrid che urlava: “Primo anno da questa parte! Primo anno!”. I cinque ragazzi si guardarono intorno, respirando quell’aria che sapeva di casa e si diressero verso le carrozze che li avrebbero portati al castello.
   
 
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