Quando rientro nella panetteria le urla di Hay
sovrastano
tutto.
-Mi
fai male Dandy...sei
cattiva-
-E
tu sei piccolo...-
-Non è vero! Sono grande
così!!- replica lui, facendo il
segno del numero 3 con le piccole mani, impiastricciate con le tempere.
Sospiro perché quei due, in
quest’ultimo periodo, sono
diventati come il cane e il gatto: sempre a rimbeccarsi e a farsi dei
dispetti.
Vado dietro al bancone e prendo in braccio Hay prima che inizino ad
azzuffarsi
seriamente: non ho tempo per stargli dietro, oggi è il
compleanno di Katniss.
-Su, su, smettetela. Che state combinando?-
-Papà, Dandy è cattiva con
me, non mi fa fale nulla!- si
lamenta il piccolo di casa, fissandomi con i suoi enormi occhi grigi,
uguali a
quelli della madre.
-Certo, perché sei piccolo e ti fai
male, non puoi usare il
coltello!- replica Dandelion scuotendo i lunghi boccoli scuri che le
arrivano
ormai a metà della schiena: ha già 7 anni e non
posso far nulla mentre lei cresce
sotto i miei occhi. Sta sempre qui in
giro nella panetteria e mi osserva rapita mentre decoro le torte ma non
disdegna neanche andare nei boschi con Katniss e questa estate ha
iniziato ad
usare l’arco che Kat utilizzava da ragazzina. Hay, per conto
suo, trotterella
in giro per la casa e, per quanto mi adori, quando Katniss è
in casa non ha
occhi se non per lei: è più timido e tranquillo
di Dandy e, non appena arrivano
degli sconosciuti, si nasconde subito dietro a lei. Un vero cocco di
mamma. Per
ora la sua passione sono i piccoli bigné alla frutta che
porto sempre a casa
dopo una giornata di lavoro alla panetteria.
So che per Katniss non è comunque
facile: lo so perché si
sveglia durante la notte, urlando in preda agli incubi. Vede i corpi
dei nostri
bambini rigidi nelle bare e ci vogliono ore per calmarla, per
convincerla che a
loro non succederà niente di tutto ciò: sono al
sicuro con noi, lo saranno
sempre. Anche se, prima o poi, li dovremo lasciar andare.
-E tu mi hai spinto!- urla Hay, contrariato.
-Ok, ok. Smettetela di scocciarvi,
d’accordo? Hay, tua
sorella voleva solo che non ti facessi male e Dandy non spingere
più tuo
fratello, sei grande ormai, ti puoi benissimo spiegare con le parole.
Chiaro?- I
due mi guardano con uno sguardo a dir poco colpevole e borbottano un
“chiaro”
poco convinto. Sorrido, non riesco ad essere arrabbiato con loro
più di un
certo tanto. –Bene. Ora, chi vuole preparare la torta per il
compleanno della
mamma??-
Le due pesti scordano in pochi secondi la sgridata
recente e
sollevano le loro braccine e mi seguono nel laboratorio, mentre io
cerco di
togliermi questo sorriso idiota dalla faccia: adoro renderli felici,
soprattutto
se si tratta di fare una cosa che amo, il mio lavoro. Il lavoro di mio
padre.
Dandy prende la farina e le uova e io do il
compito a Hay di
mescolare il caramello per evitare che si incolli o, peggio, si bruci.
-Sono bravo come te, papà??- urla lui,
entusiasta.
-Sì, Hay, sei bravissimo ma sta attento
a non bruciarti…
Ecco, così.- dico, tenendo ben saldo il manico della padella
per evitare che si
muova.
Nel mentre Dandelion rompe con sicurezza,
parecchio
ostentata devo dire, le tre uova che servono per l’impasto e
mescola tutto con
la farina e il latte: le correggo il movimento del braccio ma faccio
fare tutto
ai bambini. Devono imparare qualcosa, giusto? Anche se il mio cuore per
poco
non si ferma alla vista di Dandy con un coltello e con Hay vicino al
fuoco a
legna. Ma se la cavano, se la dovranno cavare anche quando non ci
sarò più,
giusto?
Dopo 20 minuti di impasto e lavoro, i miei piccoli
sono
ricoperti di farina dalla testa ai piedi.
-Ora la mettiamo in forno e poi la decoriamo, ok?-
-Sìì!!! La facciamo noi,
però!!- urla Dandy, su di giri.
E va bene. Devono imparare, no?
POV KATNISS
Un tempo non festeggiavo il mio compleanno. Anzi,
lo odiavo
proprio. Ma da quando sono diventata mamma, un compleanno non
può assolutamente
non essere festeggiato e quindi cerco di farmi coraggio per vedere gli
splendidi regali che i miei bambini mi preparano ogni anno. Sorrido nel
vedere
la foto della nostra ultima estate passata al 4: come farei senza di
loro?
Eppure il terrore ancora mi assale quando, per un momento, li perdo di
vista al
parco o nel bosco: non si devono allontanare da me senza dirmi nulla,
non
possono. Ma sta andando tutto bene, Katniss, nessuna mietitura incombe
nelle
loro vite. Anche se so che le domande arriveranno presto
perché a scuola si
studiano quei terribili anni e mia figlia, prima o poi,
saprà che sono stata un’assassina,
saprà che sono stata la Ghiandaia Imitatrice. Ma oggi
è solo un giorno di festa
e io devo sorridere e aspettare che passi, devo rendere i bambini
felici.
E’ questo ciò che fa una
madre.
-Mamma! Mamma siamo tornati!! Con la tua
solpresa!!!-
-Shhh! Non sapeva che c’era una
sorpresa!!!-
-Bambini!! Smettetela!-
Ridacchio e non posso fare a meno di correre
giù per le
scale, curiosa di vedere la mia sorpresa: un disegno, dei fiori?
No, molto meglio: una torta un po’
storta e con almeno
quattro colori diversi troneggia sul tavolo della cucina e le pesti mi
guardano
entusiaste.
-Ti abbiamo fatto una tolta, mamma! Tuuuuutta per
te! E l’abbiamo
fatta da soli, papà non ci ha aiutati MAI.-
Mio marito alza gli occhi al cielo e ridacchia,
confermando
la versione dei fatti di Haymitch. Abbraccio le mie due pesti e le
stringo a
me, per poi andare a vedere la torta: di sicuro, la glassatura non
l’ha fatta
Peeta. Stilizzati, ci siamo noi 4 sul Prato e ci teniamo tutti per
mano. La
mano più sicura di Dandelion ha disegnato dei fiori e la
loro palla preferita. E’
la torta più bella che io abbia mai visto.
Il miglior compleanno
del mondo.