Questa fan
fiction la dedico a due persone speciali.
Chiara e Serena.
Oggi è il vostro giorno. Buon diciottesimo compleanno.
Siete le amiche
di sempre, quelle dei Sabato sera, delle risate, della metropolitana,
della colla
vinilica e dei cosplay, quelle degli abbracci e delle prese in giro.
Vi voglio bene e
ancora auguri <3
Day 3: Serie TV AU
Doctor Who/Sherlock
Hamish
era sulla bicicletta, pedalava verso casa, quando lo sentì. Quello strano suono
simile ad un respiro mozzato che lo faceva sorridere da quando era nella culla.
Solo in seguito lo vide: la scatola blu, la cabina telefonica della polizia, il
TARDIS.
Frenò
di botto, giusto in tempo per vedere le porte spalancarsi. Il Dottore uscì
puntando il suo cacciavite verso il cielo.
-Dottore!-
Hamish
scese dalla bicicletta lasciandola cadere sul marciapiede.
Il
Dottore ci mise un po’ a riconoscerlo da lontano, ma, appena lo vide
avvicinarsi, un sorriso si aprì sul suo volto. –Hamish!-
Il
ragazzo gettò le braccia al suo collo e il Dottore, stringendolo per i fianchi,
lo fece roteare su stesso. –Ma guardati! È da un sacco che non ci vediamo!-
Hamish
non aveva notato le due figure dietro di lui. Si adombrò appena quando il
Dottore li fece avvicinare. –Loro sono Sebastian e Thad-
-Hai
smesso di viaggiare con le donne, eh?-
Il
Dottore annuì. –Lui è Hamish Watson-Holmes-
A
Thad andò la saliva di traverso ed iniziò a tossire. –Watson-Holmes come John
Watson e Sherlock Holmes?-
Hamish
annuì senza guardarlo. –Sono i miei genitori-
-Ma
Watson e Sherlock non sono mai stati una coppia- protestò Sebastian
-Questo
secondo i libri di Conan Doyle- sbottarono insieme Hamish ed il Dottore, per
poi ridacchiare come delle ragazzine dopo essersi scambiati uno sguardo
complice.
-Il
periodo etero di papà John è durato sostanzialmente
poco-
-Allora,
ci porti a casa?- chiese il Dottore battendo le mani.
-Dipende…me
lo dai un passaggio sul TARDIS?-
***
-Papà,
Papà!- urlò Hamish, correndo in casa.
-Hamish!
Quante volte devo ripeterti di non correre per casa mentre sto facendo
esperimenti?- borbottò Sherlock, sfilandosi la mascherina e posando il becher.
-C’è
il Dottore! Il Dottore è venuto a trovarci!- urlò, di nuovo.
Sherlock
storse il naso ma John si alzò di scatto dal divano.
- Te l’aveva detto che l’avevo sentito!-
Sherlock
sbuffò. –Potete andare a fangirlare lontano dai miei esperimenti?-
Nessuno
sembrò più ascoltarlo quando il Dottore entrò, accompagnato da Sebastian e
Thad.
Quando
le dovute presentazione furono fatte(con i borbottii incessanti di Sherlock in
sottofondo) e gli abbracci furono scambiati, il Dottore si spostò in cucina con
John, Hamish e Thad per una tazza di tè come non la prendeva da troppo tempo.
Sebastian
rimase in salotto con Sherlock.
-Non
ti vedo entusiasta di vederlo qui- affermò Sebastian, sedendosi sul divano e
notando solo allora gli spari contro il muro.
Ricordava dai libri che aveva letto che Sherlock Holmes fosse una persona che si annoiava facilmente.
-Posso
dire che il Dottore, contrariamente all’opinione comune, non
è la mia persona preferita- borbottò, buttando uno sguardo in cucina –E Hamish
vi odia- affermò ghignando alla faccia sorpresa di Sebastian.
-Non
ci credo che non l’avete notato. Ma cosa passa per quei vostri piccoli
cervelli? Certo che dev’essere bello non
essere me. Hamish ha una cotta per il Dottore da quando era piccolo – non
importa quanto entrambi cerchino di
negarlo – a undici anni voleva andare via con lui, ma, gliel’abbiamo impedito.
Non l’ha presa benissimo.-
-E
tu? A te che ha fatto?-
-Sono
una persona che ha bisogno di avere l’attenzione puntata su di sé. Sono un
genio ed un’esibizionista. John mi ha sempre sopportato – non dirglielo che l’ho detto –ed è il compagno della mia vita.
Hamish ha preso da lui. Odio quando lui arriva e tutta la loro attenzione è
puntata su di lui –
Sebastian
annuì. Si poteva facilmente rivedere in Sherlock. All’inizio, quando Sebastian
non viaggiava ancora con loro, la gelosia lo faceva impazzire. Thad provava una
sorta di ammirazione/venerazione per il Dottore e molto spesso le loro
conversazioni vertevano solo e unicamente su di lui. Erano arrivati a litigare,
per poi trovarsi a non saper più che farsene della loro relazione. Sebastian
decise di andare con loro quando si accorse che Thad era diventato essenziale
ed insostituibile.
-Spero
che non stia facendo l’antipatico- affermò John, ritornando con il gruppo in
salotto.
Sebastian
scosse il capo ed iniziò ad osservare i comportamenti di Hamish: arrossiva ogni
volta che il Dottore lo guardava, speso cercava movimenti strategici per
sfiorarlo, ma, quello che più lo sorprese fu il comportamento dell’altro nei
confronti del ragazzo. Si piegava verso di lui per sussurrargli le cose, gli
sorrideva complice e anche quando l’attenzione di Hamish non era rivolta a lui,
il suo sguardo non lo abbandonava mai.
-A
cosa pensi,straniero?- sussurrò Thad , sedendosi sulle sue gambe. Sebastian gli
circondò la vita con le braccia e gli baciò la nuca.
-A
quanto pare il Dottore ci nasconde qualcosa-
Thad
seguì il suo sguardo e ridacchiò. –Il Dottore ha tanti segreti ma questo non ne
è uno, perché non ce lo nasconde affatto. Sei tu che guardi ma non osservi-
-Mi
stai citando Sherlock Holmes davanti a Sherlock Holmes? Davvero?-
Thad
rise baciandogli le labbra. –Ha la sua foto vicino ai comandi del TARDIS-
-Davvero?
Questo dimostra quanto io sia preso da te e dal tuo culo ogni volta che siamo
nella stessa stanza-
-Da
quanto tempo state insieme voi due?- chiese John
Thad
si staccò velocemente ed arrossì. –D…dal liceo-
-E
siete sposati?-
-Si-
rispose il Dottore
-No, nonostante lui dica sempre il contrario- sbottò Sebastian
-Lo
saranno presto- sorrise il Dottore.
-Smettila
di fare spoiler sulla mia vita futura- ridacchiò Thad lasciando che Sebastian
intrecciasse le dita alle sue. Sebastian si irrigidiva sempre quando sentiva il
Dottore parlare del loro futuro insieme. Thad strofinò il naso contro la sua
guancia per distrarlo e sentì Sebastian rilassarsi e mugolare appena. John
sorrise. Thad e Sebastian non ricordavano per niente lui e Sherlock. Erano
“caldi”, si baciavano, si abbracciavano. Lui e Sherlock, al contrario, erano
una coppia fatta di sguardi e sorrisi. Sherlock non avrebbe mai apprezzato
effusioni pubbliche.
Hamish
si sedette vicino a Sherlock, che lo guardò male.
–Allora, cosa hai fatto in questo periodo?-
-Ci
sono stati tanti Dalek-
Sebastian
sbuffò ed alzò gli occhi al cielo.
–Non ne posso più di farmi sparare da quei cosi e di non poter far nulla solo
perché il “nostro” Dottore si sente un moderno Gandhi-
Eleven
si imbronciò facendo ridere gli altri. Aveva smesso di prendersela per quello
che diceva Sebastian da quando aveva
capito che lo faceva semplicemente per gelosia, per Thad. Scosse il capo e alzò
le spalle lasciando che le loro risate si dissolvessero nell’aria.
-Per
quanto ti fermi?- chiese Hamish, speranzoso.
-Dovremmo
ripartire tra poco-
-Cosa?-
Il sorriso di Hamish scomparve. –Di solito aiuti papà a risolvere i casi-
Il
Dottore sorrise quando sentì Sherlock borbottare qualcosa a proposito del fatto
che lui non avesse bisogno dell’aiuto di nessuno per risolvere i suoi casi.
-Devo
sistemare delle cose prima- rispose fissando intensamente il ragazzo,
pragmatico come sempre.
Hamish,
in qualche modo, si indispettì perché si alzò senza dire niente ed uscì in
giardino, ignorando suo padre che lo richiamava.
Il
Dottore sospirò.
–Ci parlo dopo-
-Mi
chiedo perché, con Hamish, sia sempre colpa tua-
-Sherlock!- lo bloccò Watson.
-Dottore
dovresti…- mormorò Thad.
Nessuno
meglio di lui sapeva quanto era brutto lasciare le cose in sospeso.
-Dopo-
Thad
fece per controbattere ma quando Sebastian lo strinse, tacque. Il francese
sembrava aver capito la delicatezza della situazione. L’ispanico si voltò verso
di lui e annuì, decidendo di lasciar perdere.
***
John
quasi pianse quando dovettero salutarsi. Chiese al Dottore di riportargli Sebastian
e Thad qualche altra volta per un tè. Sherlock regalò una stretta di mano a
Sebastian ed il Dottore si allontanò per raggiungere Hamish.
-Hey-
sorrise il Dottore
-Te
ne vai di nuovo senza portarmi con te- si lamentò Hamish, affondando la testa tra
le mani.
-Hamish,
ascoltami ok?- il Dottore si inginocchiò e gli accarezzò le mani sfiorandolo e
spostandogliele. –Li vedi? – chiese indicando Sebastian e Thad. –Sono la coppia
più forte che io conosca, ma presto andranno per la loro strada. Si sposeranno
e vorranno un figlio per formare una loro famiglia. Un figlio richiede
stabilità-
Li
fissò ancora mentre si stringevano le mani in un abbraccio e sorrise
amaramente. –Questo sarà l’ultimo viaggio che farò con loro-
Hamish
sospirò sentendosi leggermente in colpa per il suo comportamento immaturo.
Sapeva che il Dottore era stato costretto a lasciar andare tante persone. Non doveva essere stato facile per lui.
-Verrò
a prenderti, dopo. E ti porterò con me-
Hamish
nonostante tutto sorrise e gli legò le braccia al collo, lasciandogli un bacio
a stampo sulle labbra. Il Dottore agitò le mani, non essendo pratico di queste
cose, non sapeva proprio dove metterle, ma ricambiò in ogni caso.
-Ci
vediamo tra un po’, Dottore-
Hamish
osservò il TARDIS sparire r poi rientrò in casa aspettando di risentire al più
presto quel suono.
-Allora
Dottore, qual è la prossima tappa?- chiese Thad reggendosi al braccio di
Sebastian.
-Si torna a casa-
NOTE
Eh
si. Ho appena creato una nuova coppia. Mi pare giusto. Credo di avere dei
problemi seri. Come ho già detto questa è tutta per le mie migliori amiche.
Buon compleanno <3