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Autore: LauGelso    30/04/2014    3 recensioni
Dal testo originale - La ragazza di fuoco:
Al quel punto, all’improvviso, mentre gli proponevo di fare io il giro quotidiano delle trappole, lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
Ero del tutto impreparata. Si sarebbe detto che dopo tutte le ore passate con Gale, guardandolo parlare e ridere e incupirsi, avrei dovuto sapere quello che c’era da sapere sulle sue labbra. Ma non avevo immaginato quanto mi sarebbero sembrate calde, premute sulle mie. Né che quelle mani, capaci di preparare le trappole più complesse, avrebbero catturato me con altrettanta facilità. Credo che dal fondo della gola mi sia uscito un qualche suono e ricordo vagamente le mie dita poggiate sul suo petto.
Poi lui si staccò e mi disse: – Dovevo farlo. Almeno una volta. – e scomparve.
questo passo del libro lo conoscerete benissimo... bene togliete le ultime due parole e a questo punto subentro io: Cosa potrebbe succedere se Katniss rispondesse al bacio? tutto andrà a fuoco.. ma ogni azione ha le sue conseguenze.. e quando Katniss verrà scelta per l'edizione della memoria porterà con sè un enorme segreto che forse non rivelerà a nessuno... Buona lettura :)
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Wish you were here-



Niente riesce a restituirmi la serenità, la pace e la tranquillità che desidero.
 
Nemmeno le braccia di Peeta riescono a darmi il calore di cui ho un disperato bisogno.
Nemmeno le sue dolci parole sussurrate con premura e dolcezza riescono a strapparmi un sorriso.
nemmeno le sue mani che mi accarezzano i capelli e la schiena riescono a far cessare i tremiti.
Nemmeno il suo gesto di cullarmi fa cessare i miei copiosi singhiozzi e le mie copiose lacrime.
 
Solo una persona potrebbe darmi tutto ciò di cui ho bisogno: Gale.
 
Ma lui ora non è qui accanto a me, a noi.
Lui se n’è andato, forse per sempre.
Non vuole questo bambino.
Non vuole costruire una vita con me.
Non vuole nemmeno provarci.
 
Non vuole nemmeno salvare il nostro bambino.
Dice che non sopporterebbe nemmeno l’idea di incrociare il suo sguardo se io dovessi morire, perché sarebbe tutta colpa sua.
 
Mi sfioro il ventre.
Tu non hai alcuna colpa, Puntino.
Tu sei buono, puro, innocente.
Sei solo capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
 
Ti accarezzo ancora e sospiro pesantemente.
Forse ce la faremo. Forse.
 
 
-Katniss, ti prego basta. Non fa bene a te e non fa bene nemmeno al bambino.
 
Le parole di Peeta mi distolgono dai miei cupi pensieri e mi riporta bruscamente alla realtà, ben più cupa dei miei pensieri.
 
-Lo so.- mormoro appena –ma tu non capisci, tu non puoi capire.. è come se l’intero mondo mi fosse crollato addosso un’altra volta. Sono sola un’altra volta. Sola! Nessuno è al mio fianco! Nessuno.-
 
Senza nemmeno rendermi conto sto urlando e mi sto prendendo disperatamente la testa tra le mani.
 
Peeta mi afferra per le spalle e mi scrolla
 
-Basta! Katniss! Basta!- urla –Tu hai me e sempre mi avrai!-
 
Scuoto la testa e do sfogo alla mia rabbia e al mio dolore, incurante delle parole che pronuncio:
 
-Tu non sei lui, e mai lo sarai Peeta!-
-Lo so, ma io ti resterò accanto, sempre.-
 
Vorrei ribattere ancora una volta, ma improvvisamente avverto dei dolori lancinanti al ventre e sono costretta a piegarmi in due dal dolore. Mi circondo il ventre con le braccia, e quando le ritraggo, esse sono macchiate di rosso: sangue.
 
-No!- Urlo
 
Peeta impallidisce improvvisamente.
-Katniss! Oddio respira!-
 
Ma non lo sento.
Sono colta da violenti urti di vomito e in poco tempo quel poco nutrimento che avevo nel mio corpo, si ritrova riversato sul pavimento.
 
Peeta mi leva i capelli dal viso e mi massaggia la schiena.
 
Sento ogni singola parte del mio corpo farsi pesante e formicolare.. e poi il buio.
 
 
 



- Peeta  POV -
 
 


Mentre la attaccano ai respiratori, le stringo la mano.
Mentre le iniettano dei tranquillanti nel braccio le stringo la mano.
Mentre la anestetizzano per poter monitorare la situazione, le accarezzo dolcemente il dorso della mano.
 
Ho paura che questa volta sia stato troppo per lei.
 
La sento urlare e il mio cuore va in mille pezzi.
La mia Katniss.
 
Sta delirando e si agita continuamente.
 
-Gale.-
 
Quel nome appena sussurrato mi fa ghiacciare all’istante.
Lei vorrebbe ci fosse lui ora al suo fianco.
 
Ma lui è un codardo.
L’ha abbandonata.
 
Ma poi realizzo: lui non sopporta l’idea di vederla soffrire perché la ama.
Lui si incolpa della situazione delicata di Katniss. Lui l’ha resa quello che è ora.
Lui ha solo paura.
 
Mi alzo di scatto e senza dire una parola mi precipito fuori dalla stanza di corsa  emi metto sulle sue tracce.
 
Lo trovo seduto su un sasso poco distante dal Distretto 13.
 
-Lei ha bisogno di te.-
-è colpa mia se è in quello stato. È tutta colpa mia.-
 
Sta piangendo.
 
-Tu la ami?-
-Più della mia stessa vita, ma non posso sopportare nemmeno l’idea di perderla. Nemmeno per un secondo.-
 
-Và da lei e stalle accanto. È tutto ciò di cui ha bisogno. Non fa altro che chiamare il tuo nome da quando te ne sei andato.-
 
Si volta verso di me e sta per rispondere, quando il suo sguardo cade sulla mia camicia sporca di sangue.
 
Uno sguardo silenzioso.
Annuisco.
 
-Sono un vero idiota. Cosa ho fatto?.-
 
E in attimo sparisce dalla mia vista.
 
E anche se il mio cuore fa male ed è andato in frantumi sorrido.
 
Lui la ama davvero.
Lei lo ama davvero.
Si amano.
E meritano entrambi questo amore.

 
  
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