Gli undici studenti scomparsi dalla classe si ritrovarono
in una strana stanza. Non aveva porte ne finestre. Erano intrappolati tra
quattro mura di un doppio colore nero-viola, spezzati da un divano di pelle e
un tavolino che reggeva una busta.
“Dove siamo?” disse Malfoy guardando Hermione.
“Perché guardi me? Cosa ne so?”
“Sei una ‘so-tutto-io’…aspetti il momento giusto? Vuoi la
suspense?”
“Che ne dici di un pugno su quel tuo bel…oddio, viso…”
“Alt! Basta! Fermi!” disse Ginny cercando di fermare
quello che sarebbe diventata uno scontro all’ultimo superstite “E’ inutile
scannarci adesso, apriamo quella busta, così forse potremo capirci qualcosa
senza inutili spargimenti di sangue!”
“Credimi, quello di Malfoy non sarebbe un inutile
spargimento di sangue!” le rispose a tono Ron guardando il biondo Serpeverde
avvicinarsi ai suoi compagni.
Harry seguì il consiglio della ragazza e si avvicinò al
tavolino.
“Allora…” disse “Qui c’è scritto… ‘ benvenuti in questa
casa dove passerete i prossimi cento giorni ’…”
“Cento giorni?! E chi ci resta con il Trio dell’Ave Maria
per cento giorni?” disse Zabini buttandosi sul divano per lo shock.
“Cento giorni? Hai detto proprio cento giorni?” disse
infine Ashly sedendosi vicino al suo migliore amico “Ma non è possibile! E’ un
tormento!”
“Che hai ora Bagman?” le chiese Malfoy.
“Ho che so dove siamo! Questa è la stanza delle sorprese…o
stranezze…o come diavolo si chiama…siamo in un…” la ragazza fu interrotta da
una voce in altoparlante:
“Benvenuti nella casa del Grande Fratello! Da adesso per i
prossimi cento giorni vivrete tutti insieme e non potrete tornare a casa!”
“Tutti insieme per cento giorni?! In questo buco?!” disse
Harry
“No, in casa!”
“E come usciamo da qui?”
“Dovete spingere una delle pareti in un punto preciso e
uscirete!”
“Che vuol dire?”
“Vuol dire che dobbiamo spingere un lato di una parete che
si sposterà!” spiegò Hermione “Me lo ricordo come funziona!”
“Ti prego Granger, dimmi che non siamo in uno di quei
reality show per deficienti!!” disse Zabini.
Hermione non rispose e si appoggio ad una parete.
Quest’ultima si aprì e condusse i ragazzi al giardino della casa, dove
trovarono anche la porta d’ingresso.
Una volta entrati, si sedettero tutti sul grande divano in
pelle nero al centro del salone. La voce riprese a parlare:
“Bene, adesso che siete tutti comodi vi spiego in cosa
consiste il gioco: innanzitutto dovete superare delle prove per avere un certo
budget. Chi non supera la prova va in nomination, cioè rischia di essere
eliminato, se tutti la superano ognuno di voi, singolarmente, dovrà votare chi
dovrà andarsene. Ci saranno due o più nominati a rischio ogni settimana, tranne
le prime tre, e uscirà chi ha più voti. Se i nominati sono in parità ci sarà
un’altra sfida tra loro per decidere chi se ne va. Chi si comporta male viene
punito, cacciato o, peggio, mandato in isolamento. Dopo tre isolamenti si viene
mandati via. Chi ha un buon comportamento e supera le prove viene premiato.
Tutto chiaro?”
“Cioè dobbiamo fare delle prove e buttarci fuori a
vicenda?” chiese Zabini
“Esattamente! E non potete usare la magia o verrete
squalificati!”
“Che cazzata!”
“E conta anche il linguaggio!”
“Addio Serpeverde! Yuppie!” disse Ashly contenta.
Tutti i Serpeverde la guardarono male.
“Ti dimostreremo che siamo bravi quanto voi in queste
stronzate!” disse Malfoy.
“Allora modera i termini…o ti squalificano da subito!”
la voce parlò ancora:
“Bene, ora che avete capito il gioco vi lascio giocare!”
“Che cazzo di gioco di parole…” mormorò ancora Malfoy.
“E vi ricordo che siete in diretta, quindi niente
sciocchezze! Ora vi saluto! Divertitevi!”
“In diretta?! In diretta?! Che cazzo vuol dire in
diretta?!”
“Il linguaggio!” disse Hermione “Comunque vuol dire che ci
guardano milioni di telespettatori quando meno ce l’aspettiamo!”
“Anche quando facciamo la doccia?” disse Zabini malizioso.
“Sì! Anche quando ci facciamo la doccia! Ma pensi solo al
sesso tu?” disse Ginny.
“Esattamente, ma solo con te mia cara!”
“Ehi, lascia stare mia sorella e non provare a toccarla,
capito?” disse Ron alzandosi dal divano pronto a caricare il Serpeverde pieno
di ‘grinta’.
“Scusa, ho detto solo la verità!”
“Basta, adesso smettetela!” urlò all’improvviso Hermione
alzandosi dal divano.
“Hermione, dove vai?” le chiese Harry.
“In camera! Non ne posso più dei vostri litigi!”
Hermione si avviò in una delle stanze accanto, seguita da
Ginny e Ashly.
“Che cosa significa?” disse la rossa.
Quando le tre accesero la luce videro tre letti
matrimoniali. Nella stanza comunicante a quella ce n’erano quattro, sempre
matrimoniali.
“Dobbiamo dormire a coppie?!” disse Ginny.
“Non necessariamente miste! E poi a te che importa? C’è
Harry, puoi dormire con lui!” disse Ashly.
“Ma c’è anche Ron! E ho paura che voglia dormirci lui con
me! Sai quant’è geloso!”
“Pace all’anima sua! Comunque è meglio andare a
dirglielo…così stabiliamo anche le coppie!”
“Sì, giusto!”
Le tre tornarono nel salone. Prima che potessero avvisare
tutti ci volle una buona mezzora: i ragazzi della ‘ Banda Malfoy ’ stavano già
usufruendo della piscina, mentre le ragazze si erano già messe a prendere il
sole. Una volta attirato l’attenzione di tutti e aver deciso le coppie, tutti
rimasero nelle camere.
Si fece sera molto presto. Il giorno dopo, di prima
mattina, Harry trovò una busta sul tavolo della cucina…
***